Prosegue al Teatro Elfo Puccini il ciclo antologico di quattro opere dedicato agli autori Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
Dopo Fotofinish, spettacolo del 2003 andato in scena presso la Sala Shakespeare dello stabile di Corso Buenos Aires dal 4 al 9 marzo, è la volta di Bahamuth, opera partorita dal duo nel 2006.
Un uomo steso fa le veci del tiranno. E cede il passo all’atleta di Dio che volteggia sulle sbarre con le braccia della disperazione. E poi un nano, più basso delle sue ambizioni, che usa lo scuro per fare, e la luce per dire. Frattanto qualcuno cade dall’alto e si infila i piedi nella gola. E quindi la realtà figurata delle vittime del povero consumo, connotate da assenza di astrazione, con il padrone unto dall’autorità del denaro.
Ma si affaccia Bahamuth, l’essere supremo, che dopo breve apparizione si sottrae al tempo e al giudizio. Mentre la merce si mescola a corpi fatti a pezzi. Pezzi di uomo ancora da nascere ma già immolati alla meschinità costituita.
Come sempre nelle opere del duo, anche in Bahamuth il registro è strettamente grottesco e paradossale, votato alla provocazione e allo stimolo intellettuale.
Lo spettacolo è liberamente ispirato al Manuale di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero.
Flavia Mastrella e Antonio Rezza hanno partecipato più volte al Festival del Cinema di Venezia, realizzato programmi televisivi e vinto il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare nel 2008. Nel 2012, edito da Barbès, esce il libro La noia incarnita – il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza a cura di Rossella Bonito Oliva.
Bahamuth sarà in cartellone all’Elfo Puccini dall’11 al 16 marzo. Il ciclo antologico dedicato a Rezza e Mastrella si interromperà nelle settimane successive, salvo poi riprendere con altri due spettacoli previsti per il mese di aprile.