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Nuovo stadio Area Expo
L’ipotesi di un nuovo stadio nell’area di Expo 2015 è incompatibile con la creazione di un grande parco tecnologico, iniziativa per il dopo Expo promossa da Assolombarda.
L’associazione regionale degli imprenditori ha dichiarato oggi che il progetto Nexpo, presentato nel 2013 dopo una serie di confronti tra le imprese e gli enti locali, “non può convivere” con l’ipotesi di un nuovo impianto sportivo nello spazio tra Rho e Milano che si accinge a ospitare l’Esposizione Universale da maggio a ottobre 2015. Lo ha affermato il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, nel corso della presentazione “50 progetti per far volare Milano – un anno dopo“.
“Io faccio il tifo per lo stadio sull’area Expo. Anche perché quello sarebbe il primo tassello per realizzare una cittadella dello sport che servirebbe Milano e l’hinterland” aveva ribadito l’altro ieri il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, dopo la notizia anticipata dalla Gazzetta dello Sport secondo cui il Milan avrebbe già un accordo con la Fondazione Fiera Milano per realizzare il nuovo stadio al Portello.
Anzi, la Gazzetta ha già pubblicato i dettagli della nuova opera: sarebbe situata tra le vie Teodorico, Gattamelata e Scarampo (nell’area quindi della “fiera vecchia”) con una capienza di 42mila posti e consegna nel 2020.
Il progetto Nexpo
Nexpo prevede la presenza permanente di un nuovo polo dell’innovazione per creare una Silicon Valley italiana “grazie alle condizioni infrastrutturali e ai livelli di digitalizzazione unici e irripetibili creati da Expo”. Sono in corso i lavori con partner finanziari e aziende associate per lo studio di fattibilità dell’opera, che prevede:
- una Cloud Farm startup, infrastruttura per erogare servizi hi-tech a privati, imprese e pubbliche amministrazioni
- un Nexpo HUB per mettere in rete le imprese della filiera hi-tech e attrarre investimenti
Assolombarda è tra i promotori dell’ecosistema digitale di Expo (E015) piattaforma online per favorire l’incontro di domanda e offerta, anche dopo l’evento.
Milano e la ripresa economica
“Milano riparte – ha detto oggi Rocca – facendo leva sui suoi punti di forza. L’alta quota di manifatturiero medium hi-tech con forte presenza di metalmeccanica, chimica farmaceutica, alimentare e moda. L’elevata quota di servizi in informazione e comunicazione, la forte densità di addetti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, la concentrazione di grandi gruppi nazionali nel settore finanziario, del credito e assicurativo”.
Una forza che la città ha anche “nelle sue otto prestigiose Università con 180mila studenti di cui 13mila stranieri, nei suoi 143mila volontari impegnati nel privato sociale del terzo settore, nell’eccellenza raggiunta nel ranking internazionale di moltissimi suoi centri di ricerca”.
Il piano strategico di Assolombarda ha coinvolto un centinaio di partner e nel primo anno di attività si è concentrato soprattutto su quattro punti: regolarità dei tempi di pagamento, sicurezza sul lavoro, giovani e scuola e Fisco locale.