“A volte io desidero talmente dipingere un paesaggio, come uno anela a una lunga passeggiata per ristorarsi, e in tutta la natura, negli alberi ad esempio, io vedo un’espressione e un’anima”
“Credo che in questo momento bisogni dipingere gli aspetti ricchi e magnifici della natura, abbiamo bisogno di buon umore e felicità, speranza e amore. Più divento brutto, vecchio, meschino, malato, più mi voglio vendicare creando colori brillanti, ben combinati e risplendenti”
Vincent Van Gogh
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“L’onestà, la determinazione, l’integrità sono i valori che il pubblico riconosce sempre a Van Gogh, dalle nature morte ai paesaggi di Remy. A 27 anni iniziò a studiare per diventare un vero artista (ebbe una carriera pittosto breve). Prima cercava altri modi di comunicare con la gente, ad esempio come commerciante d’arte, ma era insoddisfatto” ha spiegato la curatrice Kathleen Adler. “Ha rappresentato perfettamente la semplicità, il cibo e lo stile di vita dei contadini. Il nostro scopo è far vedere la sua evoluzione, anche nel viaggio a Parigi, dove rimase due anni, ammirando moltissimo Monet dal quale dice di avere molto imparato. Non era però una persona adatta alla città, non riuscì a trovarvi quelle radici che mise altrove, ad Arles (Camargue). Arrivò quasi scioccato, sotto la neve, lui era molto diverso dai locali, andava in giro con tele e bisaccia. Ma aveva una visione: portò altri artisti a sud, come Gaugin.
Due consigli per visitare “L’uomo e la terra“, l’attesissima rassegna di 50 opere che apre al pubblico domani (18 ottobre 2014) a Palazzo Reale, per sottolineare l’evoluzione del pensiero e del rapporto con la natura, la semplicità e la vita contadina in Vincent Van Gogh, tra i più grandi maestri nella storia della pittura mondiale.
- Prendetevi il giusto tempo per leggere almeno una missiva del celebre pittore (e gli ottimi testi divulgativi che accompagnano le opere). Ne sono state conservate diverse centinaia e mostrano una personalità estremamente dura, ma altrettanto sensibile.
- Portatevi buoni occhiali, perché l’affascinante allestimento “oscuro” curato da Kengo Kuma, celebre architetto giapponese, colloca le opere in sale semi-buie, dal sapore crepuscolare, per evidenziare i tormenti e la difficile vita dell’autore.
Per il resto, parlino le immagini (e i sogni).
Palazzo Reale, dal 18 ottobre 2014
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Immagine in evidenza: “Campo di grano con covoni e luna crescente”