Arrivano anche a Milano le Sardine, ovvero i membri del movimento nato a Bologna per contrastare la presenza elettorale di Matteo Salvini in occasione delle elezioni regionali. Un movimento spontaneo, come recita lo stesso manifesto – manuale di istruzioni per l’uso: “Nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Crea la tua sardina e partecipa alla prima rivoluzione ittica della storia”.
E così decine di migliaia di persone si sono date appuntamento all’ombra del Duomo, dove marceranno “a passo Duomo”. Non a caso Milano è definita nel testo dell’evento Facebook (che si consiglia di consultare per aggiornamenti) “la città dei diritti, dell’accoglienza, dell’innovazione, della moda che aspira ad essere una metropoli internazionale al pari di Londra o New York, dove c’è posto per tutti e tutti vengono stretti dall’abbraccio di un luogo che si è sempre distinto dal resto di Italia per essere all’avanguardia e per la sua apertura mentale.”
Il testo continua elencando obiettivi e aspirazioni del gruppo: “la nostra comunità è preoccupata dal clima divisivo, di odio, di aggressività e diffusa ignoranza emotiva che sta dilagando in tutto il Paese. La nostra comunità aspira a vivere in un Paese dove democrazia e diritti siano garantiti a tutti, dove solidarietà ed accoglienza siano le parole guida, dove conoscenza e reciprocità siano lo sguardo sul futuro.”
L’appuntamento è dunque per domenica 1° dicembre in Piazza Mercanti alle ore 17, dove si svolgerà “una grande festa, un abbraccio collettivo dove chiunque sarà benvenuto, all’insegna dei valori dell’antifascismo e antirazzismo, per dire no al sovranismo e al populismo e a tutto ciò che separa e divide le persone, nega i diritti e calpesta la dignità umana. Ci stringeremo come sardine in una piazza colorata e festosa, intonando canzoni, lasciando scorrere lo spirito di fratellanza e sorellanza che da sempre caratterizza la comunità ambrosiana chiedendo a grande voce libertà, democrazia, rispetto della Costituzione Italiana e il riconoscimento dei diritti di tutti, nessuno escluso.”