Esce giovedì 4 aprile Zamora, il primo film da regista di Neri Marcorè. Il lungometraggio vede nel cast Alberto Paradossi, Giovanni Storti, Walter Leonardi, Marta Gastini, Antonio Catania e lo stesso Marcorè.
Zamora, tratto da un romanzo di Roberto Perrone, è un film prodotto da Pepito Produzioni con Rai Cinema per O1 Distribution, con il sostegno del MiC e Film Commision Torino Piemonte.
La trama
Milano, 1965. Walter Vismara (Alberto Paradossi) è un 30enne contabile da poco assunto in una ditta dopo la chiusura della vecchia fabbrica di Vigevano in cui lavorava. Il suo nuovo capo è il cavalier Tosetto (Giovanni Storti), un patito di calcio (chiamato dallo stesso folber – citazione di Breriana memoria) che obbliga i suoi dipendenti a partite settimanali tra scapoli e ammogliati.
Quando Tosetto chiede a Walter in che ruolo gioca, gli risponde “portiere”. È l’unico ruolo che conosce, dato che odia il calcio, considerandolo uno sport demenziale. Impacciato, Walter gioca le sue prime partite, con scarsi risultati. Bullizzato dai suoi colleghi, in special modo dall’ingegner Gusperti (Walter Leonardi), Walter viene soprannominato sarcasticamente Zamora, il leggendario portiere spagnolo degli anni Trenta.
Desideroso di vendicare le figuracce sul campo, Walter riesce a mettersi in contatto con Giorgio Cavazzoni (Neri Marcorè), un ex portiere caduto in disgrazia. Grazie al suo aiuto Walter riuscirà non solo a preparare la sua vendetta, ma anche a riscoprire se stesso.
Neri Marcorè, buona la prima
“Zamora è l’unico film che abbia mai diretto, ed è il mio più bello! Mi auguro davvero non sia l’ultimo perché è stata un’esperienza entusiasmante” ha commentato il neo regista. Scritto dallo stesso Marcorè insieme a Maurizio Careddu, Paola Mammini e Alessandro Rossi, Zamora è una commedia positiva e godibile, che scorre tra risate e certi sospiri nostalgici di un mondo che non c’è più.
Lo svolgimento del film non è tra le cose più originali che siano mai state partorite, ma poco importa. Grazie all’interpretazione essenziale di un bravo Alberto Paradossi, sostenuto dagli altri personaggi (uno su tutti, un irresistibile Giovanni Storti), si solidarizza sin da subito con il giovane ragionier Vismara e la sua voglia di riscatto negli anni del boom economico. Un’Italia che sogna a occhi aperti tra il football, le balere e una grande voglia di libertà.