Doppia performance allo Lo Spazio Officina di Chiasso, che per tre sere, da oggi a domenica, si trasforma nel letto di un fiume, con sassi levigati che ricreano l’atmosfera della Breggia, il torrente italo-svizzero che sgorga dal Monte Generoso. Il suono delle pietre e il Motivo di una danza, sono i due lavori ideati e portati in scena nella cittadina frontaliera dal Teatro San Materno di Ascona.
Una sorta di dialogo creativo tra le arti che invita ad aprire spazi e tempi dove le gesta dei danzatori Pierre-Yves Diacon, Valentina Moar, Claudia Rossi Valli, la voce e la poesia di Fabio Pusterla, i suoni di pietra di Beat Weyeneth, prodotti da particolari litofoni, e quelli modulati elettronicamente da Mauro Casappa diventano movimenti imprevedibili, accenni di viaggio, memoria che il corpo prova a cantare.
Poesia, gesto e suono sono uniti nella creazione di incantesimi e atmosfere sospese. “L’abbandono al suolo rimanda al pulsare delle emozioni, per riscoprire il valore della fragilità come forza motrice di nuove posture, alla ricerca di punti stabili su cui sostare in apparente tranquillità come sospesi… forse per fare vivere i pensieri.
È una danza di passi sensibili, leggeri, in cui piedi, mani e altre parti del corpo ricercano carezze, abbracci tra le ruvidità dei sassi, una celebrazione dell’uomo alla terra, alla gravità, al peso e allo spazio. Un gioco solenne, un rito; forse per incontrare il motivo di una danza”, spiega Tiziana Arnaboldi, coreografa e direttrice del San Materno, curatrice del doppio evento, realizzato in collaborazione con il Centro Culturale Chiasso. Da non perdere.
Prenotazioni: tramite segreteria telefonica: +41 (0)79 646 16 14 e online su www.teatrosanmaterno.ch