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Dopo soli sei anni dall’apertura al pubblico della Villa Reale di Monza il sogno sembra tramontare. Il complesso era stato strappato al degrado e all’abbandono nel 2012, con un imponente restauro e l’apertura del piano nobile nel 2014 in concessione a Nuova Villa Reale, l’insieme di imprese vincitrici del concorso internazionale per la conservazione e valorizzazione della Reggia.
Dopo un lungo tira e molla tra i concessionari e il Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale, con a capo il sindaco di Monza Dario Allevi, la corda si è spezzata e l’ente pubblico si è rifiutato di prendere in gestione l’attività mantenuta finora dal privato, con la conseguente chiusura del bene culturale e la riconsegna dei locali vuoti al Consorzio.
Reggia di Monza: lotta tra pubblico e privato
Il contratto è stato rescisso con un anticipo di 14 anni sui termini a causa dello scontro tra i due enti che gestiscono la Reggia. Il concessionario ha chiesto al Consorzio il pagamento di un risarcimento di 8,3 milioni di euro, mentre la parte pubblica parla di gravi inadempienze da parte dell’ente privato: si parla di una “doverosa reazione ad una situazione di totale abbandono del bene pubblico”.
Dal 4 gennaio sono state chiuse le utenze di acqua, luce e gas e cancellate tutte le mostre in programma alla Villa, tra cui quella su Salvador Dalì, che doveva proseguire fino a dicembre 2021.
Attilio Navarra, rappresentante legale del concessionario, ha annunciato che “entro l’11 gennaio saranno smontati bookshop, tendaggi, cucine e gli arredi del bistrot Vicook, gestito da Cerea”. Gli arredi del piano terreno, pezzi unici realizzati dall’architetto Michele de Lucchi, saranno messi all’asta. Le chiavi della Reggia verranno infine riconsegnate al sindaco di Monza Dario Allevi il 15 gennaio. Dopo quella data sarà annunciato il modello di gestione in previsione della riapertura di Villa Reale.
La risposta del Consorzio: “gravi inadempienze del privato”
Nella serata di sabato il Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale ha espresso con un comunicato la versione più ampia dei fatti. Il contratto è stato risolto in quanto “la situazione è andata aggravandosi negli ultimi mesi, a fronte del fatto che il Concessionario Nuova Villa Reale Monza S.p.a., società controllata da NA.GEST – Navarra Gestioni, a cui sono stati contestati diversi inadempimenti relativi alla gestione del bene, ha ribadito l’intenzione di interrompere l’attività di gestione del corpo centrale della Villa Reale“.
Il mancato pagamento delle utenze, del servizio di vigilanza e di altri servizi per un debito di 100 mila euro, e il rifiuto di condividere i registri contabili per la verifica degli acquisti di mobili e attrezzature hanno portato a una situazione spinosa, che ha reso inevitabile il fallimento della gestione condivisa. La richiesta di risarcimento del concessionario cadrà nel vuoto, in quanto il Consorzio si dice intenzionato a investire il denaro “per riparare i danni e recuperare il tempo perduto“.
I lavoratori di Villa Reale
Preoccupazione oltre che per la perdita del bene anche per il personale: 8 dipendenti, già in cassa integrazione dall’inizio del lockdown, dovranno essere definitivamente lasciati a casa. I sindacati fanno pressione perché la situazione si risolva al più presto, non essendoci state rassicurazioni in merito né da una parte né dall’altra.
In mezzo a un contenzioso tra pubblico e privato vediamo ancora una volta bene culturale di inestimabile valore andare perduto, a soli 6 anni dalla riapertura, lasciando nell’incertezza 8 famiglie che ancora non conoscono cosa ne sarà del loro posto di lavoro.