Avevamo preso parte, la scorsa stagione, alla conferenza stampa di presentazione di Uomini e no, che è tornato in cartellone quest’anno – lo trovate in scena al Piccolo Teatro Studio Melato fino al 23 novembre.
La presentazione è stata realizzata nel novembre 2018
Chi ama Milano non può perdersi Uomini e no dall’omonimo romanzo di Vittorini. “Non tutti sanno che Vittorini iniziò a scriverlo nel 1944, quindi contemporaneamente agli accadimenti della Seconda Guerra Mondiale e questo cambia la prospettiva perché non è stato stilato ex post”.
È con questa precisazione che ha voluto esordire il direttore del Piccolo Teatro, Sergio Escobar, nel corso della conferenza stampa di presentazione. “I diciassette interpreti hanno la stessa età dei protagonisti, ma cosa li separa da quei venti-venticinquenni?”, ha aggiunto, marcando come questa lettura abbia indagato lo iato piuttosto che cercare l’identificazione.
Co-protagonista è la città di Milano come luogo in cui si intreccia l’oscura presenza delle macerie e le relazioni tra gli individui. Questo testo e di conseguenza la messa in scena diretta da Carmelo Rifici (la drammaturgia è di Michele Santeramo) diventano un’occasione per riflettere sulla città e anche su come sia mutato il significato della parola “luogo”. Importantissimo diventa il tram, utilizzato anche in teatro (scene di Paolo Di Benedetto).
“In Uomini e no, rileggendolo dopo molti anni, ho avuto la sensazione di ritrovare la grande storia – che si ripropone oggi nella sua fortissima attualità, solo spostata ad altre latitudini –, mischiata alla meraviglia di storie personali, soprattutto quella tra Enne 2 e Berta. Nel romanzo, i dialoghi costruiti sulla ripetitività delle battute che sembrano prese dal linguaggio quotidiano e spostate ad un livello che le fa parenti della poesia, fanno da contraltare alle uccisioni, alla violenza, all’ideologia, alla necessità di libertà, che pervade ogni pagina del romanzo.
Tutto si muove nel più mite inverno dal 1908 in avanti – quello del ’44 –, in una Milano che è raccontata da Vittorini con un meraviglioso senso di nostalgia, una città dentro la quale i destini delle persone sono palpitanti perché sostenuti da ideali altrettanto grandi, una città in cui il mondo si rivela con la sua forza e si poggia sulle facce “aperte e buone” delle persone, quasi ingenue, di una ingenuità adulta che ha il sapore di un insegnamento.
Riscrivere per il teatro questo romanzo è significato attraversarlo, spinto dalla volontà di cercare ogni spunto in cui tenerezza e ingenuità venissero fuori con forza”, ha dichiarato Santeramo (dal programma di sala dello spettacolo, a cura dell’Ufficio Edizioni del Piccolo Teatro di Milano).
NOTA BENE: non fermatevi al tutto esaurito, c’è possibilità della lista d’attesa
Riassumendo
Uomini e no, dal 13 al 23 novembre 2018
Piccolo Teatro Studio Melato
DURATA: 138′ compreso intervallo
ORARI: lunedì e mercoledì 21 riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16.
PREZZI: platea 33€, balconata 26€