Sommario di questo articolo:
Tra le caratteristiche che una città e dunque anche una grande metropoli come Milano deve garantire ai suoi cittadini c’è senz’altro il costante accesso a fonti di acqua potabile: in poche parole stiamo parlando della classiche fontanelle dislocate per tutta la città, in grado di offrire una fonte preziosa di refrigerio durante l’estate e i mesi caldi e in generale di dissetare i passanti in modo gratuito.
Draghi verdi o vedovelle: storia e curiosità
Le fontanelle nel capoluogo lombardo (in totale sono 668) hanno una lunga storia e una tradizione interessante, tanto da poter vantare ben due soprannomi. Il primo è quello di “vedovelle”, che deriva dal getto d’acqua continuo, paragonabile a quello di una donna in lutto che piange per la propria perdita. E poi c’è la dicitura di “drago verde”, un nome che unisce il caratteristico colore della struttura – un verde ramarro – e la bocca in ghisa a forma di drago (ma ne esistono anche con altri animali).
Alte un metro e mezzo, con pignone in cima, recano lo stemma del Comune marchiato sulla base quadrata e sul fondo sono munite di una bacinella di forma circolare che raccoglie l’acqua e nella quale di solito si dissetano gli animali, dai cani agli uccellini. Secondo la tradizione la prima delle “vedovelle” installate a Milano risalirebbe alla fine degli anni ’20 del Novecento: non a caso questa particolare fontanella, che si trova in Piazza della Scala, è costruita in bronzo dorato e non in ghisa, secondo il disegno dell’architetto Luca Beltrami, che si sarebbe ispirato a uno dei doccioni del Duomo .
Ma se si è in giro e si ha urgente bisogno di una fonte d’acqua, come si fa a sapere dove sono ubicate le fontanelle?
La mappa delle fontane pubbliche di Milano
Il Comune di Milano ha lanciato un Geoportale apposito fornito di una mappa interattiva, nella quale tra i tanti elementi selezionabili e visualizzabili all’istante ci sono anche le 668 fontanelle. Basta un click a questo link ed è possibile avere un’idea precisa della dislocazione delle “vedovelle” nei vari quartieri della città.
Inoltre sulla mappa sono segnate anche le 18 case dell’acqua, sorta di versione moderna e democratica della normale fontanella, che permette ai cittadini, attraverso l’inserimento della Carta Regionale dei Servizi o la Carta Nazionale dei Servizi di prelevare in modo gratuito fino a 6 litri d’acqua liscia o gassata al giorno (con misura da 0,5, 1 e 1,5 litri) a persona.
Il Geoportale del Comune di Milano, nato sulla base del progetto MiGKD – Milano GeoKnowledge Discovery, è una piattaforma molto versatile sulla quale confluiranno tutte le informazione geografiche dell’Amministrazione, raccogliendo in pratica tutte il patrimonio che può essere caricato sia interamente (ovvero dal Comune) che dagli utenti esterni. Essendo totalmente aperto alla consultazione può servire anche da strumento per la consultazione di dati relativi a Milano e allo svolgimento di analisi territoriali sulla base di parametri personalizzati.
Perché le fontanelle di Milano non sprecano acqua
Ci si potrebbe lamentare del flusso continuo che sgorga dalla bocca di drago delle fontanelle, ma in realtà bisogna tenere in considerazione alcuni elementi. In primis il flusso d’acqua serve a mantenere il liquido in movimento, in modo da preservarne la freschezza e la buona qualità ed evitando la stagnazione e la formazione di flora batterica attorno alla bocca da cui sgorga.
Inoltre bisogna considerare che la quantità d’acqua distribuita è minima rispetto a quella che erogata dall’intero acquedotto della città, che può vantare un gettito medio di circa 7500 litri al secondo, mentre tutte le fontanelle di Milano arrivano a soli 10 litri al secondo. E infine tutta l’acqua che non viene bevuta o impiegata direttamente non è affatto dispersa e sprecata, ma tramite la fognatura arriva ai depuratori della città e da qui viene distribuita ai vari consorzi agricoli che la utilizzano per irrigare i campi agricoli.