Mentre in contemporanea proseguono al Teatro Franco Parenti le repliche di Enigma Moro, spettacolo di Roberto Trifirò ispirato al saggio L’affaire Moro di Leonardo Sciascia, al Teatro Elfo Puccini fa il suo debutto quest’oggi un altro testo dedicato ad una delle vicende più controverse e oscure della storia recente italiana.
Daniele Timpano porta in scena Aldo Morto, un monologo sulla tragedia che coinvolse l’ex segretario della Democrazia Cristiana, nonché cinque volte Primo Ministro, sequestrato il 16 marzo 1978 e ucciso dopo una prigionia di 55 giorni.
Per preparare il suo spettacolo, il drammaturgo, regista e attore si è sottoposto ad una reclusione volontaria, sperimentando una forma particolarissima di simbiosi con il personaggio Moro. Timpano, quindi, si è fatto rinchiudere in una cella 3×1 costruita in un teatro romano e ha scontato una prigionia iniziata il 16 marzo 2013 e conclusasi il 9 maggio: 55 giorni, esattamente il periodo in cui Moro è stato sotto sequestro da parte delle Brigate Rosse.
Timpano aggiunge quindi la propria esperienza personale ad un’esperienza collettiva da lui vissuta retrospettivamente. Io non c’ero quando è morto Moro – precisa Daniele Timpano – . Aldo è morto senza il mio conforto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto.
Nato negli anni ’70, Timpano non ha alcun ricordo o memoria personale di quegli anni e quindi offre alla causa drammaturgica la sua esperienza di segregato (volontario) per quasi due mesi. Partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, l’attore si confronta con l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo.
Timpano non recita quindi, Moro, ma si pone come autore di un’opera che filtra materiali d’epoca cercando di colmare un gap, quello anagrafico, con un’esperienza esasperata di cui il monologo è il risultato in divenire.
In scena alla Sala Fassbinder del Teatro Elfo Puccini, Aldo Morto rimarrà in cartellone fino a domenica 2 marzo.