“Da che mi ricordo, ho sempre voluto essere qualcun altro, qualcuno che fosse accettato”.
(Frèdèric Bourdin)
Texas 1994, Nicholas Barclay ha 12 anni e scompare in circostanze misteriose. Viene ritrovato 3 anni dopo a Linares, Spagna: Il ragazzo è radicalmente cambiato nell’aspetto e con un accento strano, eppure i Barclay non hanno dubbi, si tratta del loro Nicholas.
The imposter in uscita il 20 marzo è il nuovo film giallo di Bart Layton filmmmaker britannico, vincitore del Bafta Awards 2013 e acclamato al Sundance Film Festival 2012, propone una combinazione fra documentario e ricostruzione cinematografica dei fatti realmente avvenuti in Texas. Nicholas Barclay sparì il 13 Giugno del ‘94 nella sua città San Antonio e fu effettivamente ritrovato 3 anni dopo dall’altra parte del mondo. Una vicenda assurda e paradossale ma assolutamente vera.
Frèdèric Bourdin (Adam O’ Brian) è il ventitreenne franco-algerino che nei fatti è il Nicholas ritrovato. Bourdin, detto anche il “camaleonte”, è in realtà un impostore che si appropria dell’identità di persone scomparse, così come di Nicholas, l’ingannatore sembrerebbe un malato psichiatrico se non fosse che questo ragazzo non ha una famiglia e non ha radici, ma è altrettanto abile nel manipolare e suggestionare le persone, influenzate dal dolore e dalla speranza di aver ritrovato la persona amata, oppure troppo impegnate nel nascondere qualche tremendo segreto.
Layton lascia frastornato il suo pubblico, in modo originale mette in scena le emozioni e gli stati d’animo dei protagonisti. Il reale Bourdin, la sorella di Nicholas chiamata a prelevare il falso fratello ritrovato, la madre del ragazzino, lo zio, addirittura la polizia, con le loro interviste alternate a ricostruzioni prive di dialoghi e i filmati di famiglia, creano un senso di spaesamento disarmante. Mediante un buon equilibrio fra film e documentario, la pellicola risulta sapientemente calibrata come un sinistro “viaggio” nel quale man mano prendono corpo sospetti e possibili inquietanti scenari, in cui tutto è soggettivo e dove il regista non dà una soluzione del caso, ma lascia intendere un’altra agghiacciante possibilità.
Layton tiene il pubblico inchiodato alla poltrona, quando l’investigatore privato Charlie Parker si accorge della menzogna, quando Bourdin con naturalezza ci racconta come ha fatto a diventare Nicholas per i suoi parenti e le autorità, come i Barclay abbiano accettato che quello sconosciuto fosse il loro congiunto, così come al castello di colossali bugie che vede il protagonista vittima di terribili abusi che lo hanno ridotto a cambiare drasticamente i suoi connotati.
The imposter è un film ben fatto, alternativo e spiazzante, ci sono tutti gli ingredienti: un ragazzo di ventitré anni e la sua disperata genialità, un giovane texano scomparso e tanti interrogativi senza una risposta.
Voto per noi: 8 e mezzo
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