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Quanto cambierebbe la vostra vita se da un’anonima azienda idrica dove assistete i clienti passaste a lavorare nell’azienda più ambita del mondo e a occuparvi di customer experience ad alti livelli?
Sicuramente tanto, ed è quello che succede nel film “The Circle” a Mae Holland, interpretata dalla brava Emma Watson che, dopo la prova de La Bella e La bestia ed essere passata a essere la protagonista di questo film di James Ponsoldt, ha definitivamente abbandonato la saga di Harry Potter.
La trama
Ma torniamo al film e alla trama. Tutt’altro che una pellicola sul mondo del lavoro (anche se le riflessioni in merito sono tante), The Circle è la trasposizione ben riuscita dell’omonimo libro di successo di Dave Eggers – d’altra parte ne ha curato la sceneggiatura – ed è soprattutto un film che tutti dovremmo vedere.
Fa riflettere su quelle azioni cui non diamo particolarmente senso come il chattare in maniera compulsiva, il dire a tutti dove siamo o gli ultimi viaggi fatti o ancora il postare foto che pensiamo siano dimenticate negli archivi di Facebook, Twitter o Instagram ma possono arrivare a definire chi siamo e a farci sentire sempre più parte di un ingranaggio e di un mondo dove a farla da padrone sono algoritmi, social network e big data, ma sotto sembianze umane. E ancora: su quanto siamo disposti a perdere di noi stessi e la nostra privacy purché ci venga garantita la sicurezza a tutto tondo.
Mae lavora dunque in The Circle, un ibrido di tutte le società tecnologiche (e miliardarie) che conosciamo oggi: la già citata Facebook, Youtube, Apple ecc.. L’obiettivo di questo ibrido è molto ambizioso: creare una community trasparente, dove tutte le esperienze vengono condivise e dove non c’è alcuna distinzione tra chi sei sul lavoro e chi sei nella realtà.
Come avviene tutto questo? In vari modi, ma soprattutto il rapporto degli utenti con la rete avviene attraverso un social network chiamato Tru You. Come può intuire anche chi mastica poco l’inglese, la novità non sta tanto nel fatto di doversi registrare come il “vero se stesso”, ma quanto per il fatto che tutto, ma proprio tutto, dagli acquisti ai voti elettorali, passa attraverso questo social network.
Ma, come dicevamo, The Circle è un’azienda figa: dipendenti tutti giovani (chi più chi meno) che lavorano dentro un campus splendido ma che finiscono praticamente con il viverci.
Il film, distribuito da Adler Entertainment e Good Films, infatti porta alle estreme conseguenze anche questo aspetto del mondo del lavoro tipicamente “americano” ma che molte società italiane tendono in maniera molto più light a imitare: ossia organizzare l’azienda come se tutto il necessario fosse al suo interno e farlo vedere come qualcosa di esclusivo, unico e soprattutto per pochi e per chi gravita attorno a questi pochi (come la famiglia di Mae).
Il cast
Sarà proprio Mae a fare per prima le spese di questo mondo in cui, seguendo la filosofia di Eamon Bailey, interpretato da Tom Hanks e Tom Stenton (Patton Oswalt) tutto debba essere condiviso e che si debba sfruttare il potenziale illimitato delle persone. Protagonisti del film sono poi John Boyega che interpreta Ty, primo fondatore di The Circle, già visto nel ruolo di Fiin in Star Wars: Episodio VII – Il Risveglio della Forza, Karen Gillan nel ruolo di Annie, l’amica di Mae, che ha recitato in Jumanji ed Ellar Coltrane che interpreta Mercer, amico d’infanzia nel film ma che nel libro è anche l’ex di Mae.
Perché vederlo
Da vedere perché: per fare una profonda riflessione su cosa ci circonda, su cosa vuol dire affidare determinati dati personali ai social network (sharing is caring, ne siamo sicuri?) e per ricordarsi che non sono i mezzi a fare le persone, ma viceversa.
Inoltre, il film ha un buon ritmo, è a metà tra un thriller e una serie tanto di moda come Black Mirror e porta sullo schermo una Mae che è forse più addolcita rispetto a quella del libro che per questo e altri motivi vi consigliamo di leggere anche dopo avere visto la pellicola.
Qualche perplessità sul finale, ma non vi anticipiamo nulla.
Voto per noi: 7.5
Due frasi: I segreti sono bugie – Conoscere è un bene, ma sapere tutto è meglio.