Pubblicato in: Teatro

‘Tempo di Chet’ emoziona restituendoci Chet Baker. Musiche di Paolo Fresu. Recensione

Tempo di Chet
Ph Le Pera

Tempo di Chet: recensione

Quando si apre il sipario, a suon di note e grazie all’accurata e splendida scenografia (Andrea Belli), sembra di fare un salto nel tempo. È come se tutti noi ci ritrovassimo ai vari tavoli di un jazz club, pronti ad ascoltare le vibrazioni, le musiche, i silenzi e le emozioni di un uomo arreso a se stesso – e non solo – seduto ad un bar.

In Tempo di Chet – La versione di Chet Baker, una delle scelte più interessanti di Leo Muscato (anche regista) e Laura Perini consiste nell’aver dato voce e corpo all’uomo e all’artista, in particolare, attraverso l’attore Alessandro Averone e il musicista Paolo Fresu (autore delle musiche originali), mettendo al servizio della storia le peculiarità di entrambi.

“L’assolo straziante di un trombettista fa esplodere applausi e schiamazzi che ben presto si trasformano in qualcosa che assomiglia a un ricordo, o a un sogno. Appare un uomo con la testa riversa sul bancone del bar: è Chet Baker, uno dei miti musicali più controversi e discussi del Novecento, il grido più struggente del ventesimo secolo.

Ogni apparizione apre il sipario su una fase della vita dell’artista, che ha passato molti periodi lavorando e vivendo in vari luoghi d’Italia, facendo emergere anche il sapore di epoche diverse, di differenti contesti socioculturali e visioni del mondo. Si delinea la figura del grande trombettista, che fra sogni, incertezze, eccessi ha segnato una delle pagine più importanti della storia della musica” (dalle note di regia).

Averone è molto giusto nell’immergersi con misura e intensità nei panni di Baker, il quale ha toccato il fondo, oltre che le stelle e in questa rappresentazione non vengono celate le ombre, né mitizzato. Al contempo non si può non omaggiare il talento di un musicista che ha segnato la storia del jazz e la partitura musicale – resa viva da Fresu (tromba e filicorno), Dino Rubino (pianoforte) e Marco Bardoscia (contrabbasso) – ne è la testimonianza. “Se la sua vita e la sua morte sono ancora oggi avvolte dal mistero, la sua musica è straordinariamente limpida, logica e trasparente”, ha dichiarato il compositore.

“Analizzando tutti i suoi assolo è raro trovarvi una nota fuori posto. L’impressione è di essere davanti a una struttura ideata con estrema chiarezza, dove ogni suono si incastra in un ricco mosaico assemblato in forme perfette e con tasselli dai colori sgargianti che bene si amalgamano tra loro. Ci si chiede dunque come mai la complessità dell’uomo e il suo apparente disordine (conflittuale?) abbiano potuto esprimersi in musica attraverso un rigore formale così logico e preciso. Lungi da noi il volere dare risposte”.

Sulla scena si alternano diversi personaggi (dai genitori ai manager e agli artisti incontrati lungo la sua parabola, passando per le compagne), ognuno di loro ne restituisce un pezzo di verità/vita, dal proprio punto di vista. Al Chet Baker sul palco suonano come delle apparizioni con cui dover fare i conti per riuscire a farli con se stesso. Il bello di Tempo di Chet consiste nel prendere consapevolezza che, al di là dell’artista, da spettatore si possono creare dei punti di contatto con quell’esistenza umana e a ciò contribuiscono anche le note, in grado di trasportare in un tempo altro, sublimando anche le cadute umane.

Completano il cast di qualità: (in o.a.) Rufin Doh, Simone Luglio, Debora Mancini, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Graziano Piazza e Laura Pozone.
Ci permettiamo di aggiungere che alcuni minuti in meno gioverebbero ulteriormente al ritmo.

Tempo di Chet
Ph Le Pera

Tempo di Chet: brani

L’artista Paolo Fresu ha dichiarato di aver lavorato su quattro piani di ricerca nella scrittura di Tempo di Chet.
Non si può prescindere da Baker ovviamente, per cui troviamo brani ispirati agli standard cari a lui: ‘Everything Happenes To Me’, ‘But Not For Me’ e la romantica versione di ‘When I Fall in Love’ in duo con Dino Rubino. “Non poteva mancare una versione “medium up” di quel capolavoro che corrisponde al nome di ‘My Funny Valentine’”. Le composizioni musicali sono tante e notevoli, spesso Averone-Baker lascia loro completamente spazio e diventa spettatore con noi.
“Nello spettacolo ci sono alcuni altri standard che sottolineano i diversi momenti storici e geografici della vita artistica di Chet. Tra questi ‘Basin’ Street Blues’, ‘Summertime’, ‘Line For Lyons’, ‘Time After Time’ e ‘Blue Room’ (con la voce a cappella proprio di Baker)”.

Fresu, come anticipavamo, ha scritto dei brani appositamente per la pièce, “temi “medium” e ballate spesso molto melodiche come Chet amava e prendono i nomi da luoghi vissuti nella sua gioventù e citati nel testo”: ‘Catalina’, ‘Hermosa Beach’, ‘The Beatniks’ e ‘Hotel Universo’.

Anche gli altri due musicisti si sono adoperati nella composizione per omaggiare il trombettista di Yale regalandoci due titoli: ‘Chat With Chet’ “costruito da Dino sulla struttura armonica dello standard ‘There Will Never Be Another You’ e ‘Fresing’ composto da Marco Bardoscia, è un omaggio non solo a Chet ma anche al sottoscritto”. A completamento della partitura musicale troviamo i brani con la batteria spazzolata di Stefano ‘Brushman’ Bagnoli. “Sono stati registrati precedentemente e su questi abbiamo suonato in over-dubbing. I due brani hanno i nomi di due farmaci analgesici oppioidi (‘Palfium’ e ‘Jetrium’) che venivano somministrati a Chet”.

Tempo di Chet: tournée

– Pavia, Teatro Fraschini, 22 gennaio 2019
– Empoli (FI), Teatro Excelsior, 24 gennaio 2019
– Livorno, Teatro Goldoni, 25 gennaio 2019
– S. Croce sull’Arno (PI), 26 gennaio 2019
– Schio (VI), Teatro Astra, 29 gennaio 2019
– Venezia, Teatro Goldoni, 31 gennaio – 3 febbraio 2019
– Prato, Teatro Metastasio, 5 febbraio 2019
– Padova, Teatro Verdi, 6 – 10 febbraio 2019
– Bologna, Arena del Sole, 12 e 13 febbraio 2019
– Cesena, Teatro Bonci, 14 – 17 febbraio 2019
– Sondrio, Teatro Sociale, 19 febbraio 2019
– Brescia, Teatro Sociale, 21 – 24 febbraio 2019
– Monfalcone (GO), Teatro Comunale, 28 febbraio 2019

Riassumendo

Tempo di Chet, fino al 20 gennaio 2019

Teatro Elfo Puccini

DURATA: 120′ senza intervallo

ORARI: venerdì e sabato h 20,30; domenica h 16

PREZZI: intero 32,50€; ridotto under25 e over65 17€; under18 12€; scuole 12€

Etichette: