Ci sono diverse zone di Milano che, pur non trovandosi tra i confini del centro storico, sono rinomate per la grande concentrazione di architetture di rilievo e luoghi simbolo. Una di queste non poteva che essere la zona Sant’Ambrogio, patrono di Milano.
Abbiamo già visto i segreti e dettagli della Basilica di Sant’Ambrogio, ma a due passi da essa si sviluppano altri importanti monumenti. Uno di questi è il Tempio della Vittoria.
Tempio della Vittoria dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale
Il tempio della Vittoria è collocato il piazza Sant’Ambrogio tra la basilica del patrono di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel luogo dove un tempo sorgeva il cimitero dei martiri. Realizzato tra il 1927 e il 1930, è dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, dei quali si conservano nella cripta i nomi scolpiti su targhe di bronzo. A costruirlo, sulla base del progetto del noto Giovanni Muzio, furono diversi architetti, fra i quali si ricordano Gio Ponti e Tomaso Buzzi.
Venne inaugurato il 4 novembre 1928 in occasione del primo decennale della vittoria contro gli austriaci. In quell’occasione, alla quale furono presenti soprattutto i reduci, il Duca d’Aosta lesse il testo del bollettino della vittoria del 1918.
L’architettura del Tempio della Vittoria
Il Tempio unisce diversi stili. Dalla sua composizione che ricorda per il basamento il mausoleo funebre a Ravenna di Teodorico e la Torre dei Venti di Atene per il triburio, fino ai materiali utilizzati: marmo bianco, lo stesso delle Colonne di San Lorenzo, per il tempio vero e proprio mentre il recinto è costruito in diorite.
Il Tempio ha una forma ottagonale e ha la medesima misura dell’atrio della Basilica di Sant’Ambrogio. Inoltre le otto porte stanno a rappresentare le otto porte di Milano.
Sono presenti diverse sculture che rimandano al gusto estetico degli anni ’30 del Novecento. La più nota è quella realizzata in bronzo da Adolfo Wildt che raffigura Sant’Ambrogio che calpesta i Sette Vizi Capitali.