Negli ultimi mesi, post pandemia e dopo numerosi mesi trascorsi nel cambiamento progressivo verso il virtuale, il nome di realtà aumentata è entrato sempre più prepotente nelle nostre vite. Il termine realtà virtuale è un nome composto, che letteralmente andrebbe interpretato come ‘quasi realtà’, in riferimento al fatto che la realtà del mondo tecnologico va sempre intesa in termini relativi: non dovrebbe – e di fatto non può – diventare una realtà fisica, per cui stimola soltanto una parte dei nostri sensi. Tuttavia, l’emulazione del mondo reale non è da sottovalutare: soprattutto nell’ultimo periodo, si sta sentendo parlare di una trasformazione tecnologica che potrebbe rivelarsi ai limiti del sovrumano. Vediamo insieme in cosa consiste questa transizione verso la realtà virtuale e quali ambiti della tecnologia sono coinvolti nel fenomeno.
Realtà virtuale o aumentata?
Una distinzione importante va fatta a questo punto del discorso: quella, spesso poco conosciuta, che sussiste tra realtà virtuale e realtà aumentata.
La realtà aumentata è quella di cui probabilmente sentiamo parlare meno, che comprende elementi digitali aggiunti ad una semplice realtà visuale: in sostanza, è molto impiegata nei giochi come Pokemon Go, o negli obiettivi Snapchat. Essa consente di sovrapporre un elemento virtuale alla realtà vera e propria, tramite un’estensione come la fotocamera dello smartphone.
Per quanto riguarda la realtà virtuale, invece, essa comprende un’esperienza immersiva di natura surreale che non consente di connettersi con il mondo circostante: a questo scopo possono essere impiegati, per esempio, dispositivi come HTC Vive o Google cardboard. In questo universo parallelo gli user saranno catapultati in un mondo completamente astratto, che può essere sia surreale sia spaventosamente realistico. L’unico modo che l’utente ha per interagire è sempre utilizzando un’interfaccia, mentre nel caso della realtà aumentata sarà possibile anche utilizzare oggetti del mondo reale nella propria realtà aumentata.
Ad oggi, la realtà virtuale viene ampiamente impiegata per le operazioni chirurgiche, esplorazioni virtuali aeree, training di differente tipologia ma anche nel campo dell’intrattenimento come quelle di giochi per smartphone tipo vlt, o Playstation con i suoi visori.
Le tecnologie che ci attendono
Ecco qui alcuni esempi di realtà virtuale e aumentata che presto troveremo nelle nostre vite: esempi concreti e fin troppo tangibili della pervasività di questo fenomeno di ‘tecnologizzazione’.Prima fra tutti, la nota casa automobilistica Audi lancerà sul mercato un esempio di automobile mista a realtà virtuale, che consentirà di portare degli occhiali per viaggiare nel mondo del gaming. Ovviamente, solo per i passeggeri posteriori!
Tra le esperienze immersive ci saranno la visione di film, show, spettacoli, giochi online e programmi. Il tutto per rendere più piacevole la permanenza a bordo durante i viaggi lunghi. Non si tratta di realtà aumentata perché l’entertainment non avrà nulla a che fare con il mondo reale, ma rimarrà un’esperienza immersiva completamente staccata dalla realtà. Altro nome che comincia ad affiorare sulle nostre labbra, con un misto di curiosità e terrore, è il Metaverso: l’invenzione di Zuckerberg per rivoluzionare il mondo dei social network.
Il termine è stato preso dal mondo del cyberpunk, che prevede la presenza di avatar e di interazioni tra realtà aumentata e virtuale. Ancora poco si sa sull’idea del nuovo Metaverso, solo che potrà essere una vera e propria svolta nella già rapidamente cresciuta Era della tecnologia smartphone. In sostanza, in base alle indiscrezioni, basterebbe collegarsi al portale virtuale (cose che ora sono Facebook e Instagram, ad esempio) per interagire con oggetti virtuali 3d nel proprio ambiente domestico (propri della realtà aumentata) ma traslocati in contesti virtuali anacronistici estranei al mondo che conosciamo.