Domenica 20 ottobre inizia con L’Ultimo nastro di Krapp per la regia di Bob Wilson la stagione del rinato CRT. Se pur per una sera sola, Wilson sarà al Teatro dell’Arte come regista e protagonista dello spettacolo. La scelta non è casuale infatti nel 1976, proprio al CRT di via Dini, il regista texano, allora sconosciuto, aveva regalato al pubblico milanese una performance fuori dagli schemi.
La stagione prosegue poi all’insegna della contaminazione tra le arti, con l’obiettivo di fare del Teatro dell’Arte «non un’altra sala con un cartellone annuale, ma un luogo aperto in dialogo costante con le attività della Triennale», creando così uno scambio tra le due anime della Fondazione: quella più prettamente teatrale del vecchio CRT e la sensibilità più vicina al design, alla video arte e all’architettura della vicina Triennale.
Le polemiche non mancano, in quanto la Fondazione è un nuovo ente a cui pare che non spetti di sanare i debiti dell’amministrazione precedente, ma nello stesso tempo erediti dal passato privilegi e convenzioni (contributi del Ministero, del Comune e della Provincia).
Dopo Wilson il prossimo appuntamento internazionale imperdibile è la Trilogia delle isole di Irina Brook (dal 20 novembre) e poi, sicuramente, tra circo e teatro, di Aurélia Thierrée Chaplin, un poetico concerto di immagini (dal 19 dicembre).
Da segnalare l’istallazione di Studio Azzurro: un gruppo che ha fatto la storia della video arte in Italia. Dal 23 novembre il pubblico potrà assistere all’istallazione visiva e sonora Il colore dei gesti-sinfonia Mediterraneo,
Per quanto riguarda la musica è attesissimo lo spettacolo blendDRUMtheatre di Leonard Eto, maestro del mitico tamburo giapponese taiko ( 14 e 15 dicembre).
Per informazioni: www.crtmilano.it