“Sarà dedicato a Giorgio Gaber il Teatro Lirico di Milano e, probabilmente, inaugureremo la stagione teatrale il prossimo settembre.”
Con quest’affermazione ha avuto inizio la presentazione delle iniziative della rassegna “Milano per Gaber 2018” – da lunedì 26 a giovedì 29 marzo – promossa nell’ambito del progetto “Cantiere-evento”.
Avviato lo scorso settembre dalla Fondazione Gianfranco Dioguardi, in collaborazione con l’impresa Garibaldi-Fragasso e il Comune di Milano, il “Cantiere-evento” nasce per contrastare un “disagio” dato dai lavori, rendendo il luogo per eventi e spettacoli.
Proprio in questa singolare cornice – tra addetti ai lavori e personale stampa – martedì 20 marzo alle ore 12 è stato annunciato questo omaggio al Signor G, nella ricorrenza del quindicesimo anniversario della sua scomparsa.
Per l’occasione il cantiere del Teatro Lirico è stato allestito da ponteggi bianchi con i titoli della canzoni presenti nel nuovo album prodotto da Ivano Fossati.
Fossati ha così realizzato il desiderio di Gaber – di essere prodotto proprio da lui- regalando al pubblico “Le donne di ora” –inedito che l’artista milanese ha inciso nel novembre 2002 – dà il nome ad un nuovo album , in uscita venerdì 23 marzo, che raccoglie alcuni tra i pezzi più importanti di Giorgio Gaber.
“Scoprire un inedito di mio padre” racconta la figlia Dalia “è stato l’ennesimo colpo al cuore. È incredibilmente attuale”.
Intervista a Dalia Gaberščik e Lorenzo Luporini
A cuor aperto, la figlia Dalia e il nipote Lorenzo ci hanno raccontato quanto, ancora oggi, il padre e il nonno Giorgio fosse “partecipe” delle loro vite e commuoversi, era inevitabile: manca e tanto.
Ecco a voi l’intervista di Milano Weekend.
La Fondazione Giorgio Gaber organizza dei cicli di incontri, svolti dallo stesso Lorenzo Luporini, dedicati ai giovani per far conoscere la figura artistica di Gaber. Quali sono le reazioni della nuova generazione al primo ascolto?
Lorenzo Luporini: <<All’inizio riscontano delle difficoltà date da una diversa “percezione del suono”, ma trovano quel legame che li identifica nei testi di Gaber. Diversi modi di raccontare la medesima storia, che va oltre al gusto e alla percezione musicale in sé.>>
Dalia Gaberščik:<< Inoltre, il fatto che sia un giovane a parlare di Gaber, li invita ad approcciarsi in modo semplice ed immediata. Del resto, come desiderava lui>>
Qual è il brano di Gaber- legato anche a qualche ricordo- a cui siete più legati ?
Lorenzo Luporini: << E’ una domanda molto difficile, pensando a tutto quello che ha scritto mio nonno e ai tanti ricordi legati alle sue canzoni. Il brano a cui sono particolarmente legato è “Porta Romana”, manifesto dell’approccio alla vita e agli altri, con disinteresse e in modo autentico.>>
Dalia Gaberščik :<< Sicuramente il brano “Non insegnate ai bambini” che ha scritto quando sono nati i miei figli, oltre a “Com’è bella la città” e “Le donne di ora”. In particolare quest’ultimo, con un’attualità sconvolgente, contenuto in questo nuovo disco che Ivano ha generosamente prodotto.>>