È uno dei simboli culturali di Milano e tra i più prestigiosi teatri a livello mondiale per le sue vicende storiche, la sua meraviglia architettonica e per le opere che vanno in scena ogni stagione. Stiamo parlando del Teatro alla Scala di Milano.
Storia del Teatro alla Scala
La storia della Scala inizia con un incendio che devastò l’allora Teatro Ducale, sito dove oggi sorge Palazzo Reale. Maria Teresa d’Austria decise di farne edificare uno nuovo sull’area che un tempo ospitava la chiesa trecentesca di Santa Maria della Scala. Da qui il nome del teatro meneghino.
Il progetto fu affidato al noto architetto Giuseppe Piermarini, il quale realizzò diverse opere importanti per Milano e Monza. In due anni vennero terminati i lavori, e la Scala fu inaugurata il 3 agosto del 1778 con l’opera “l’Europa riconosciuta” di Antonio Salieri. In quel periodo quella che oggi conosciamo come piazza della Scala non esisteva, ma era un quartiere abitato da palazzi antichi, e proprio per questo motivo il Piermarini progettò il porticato.
Lo scrittore francese Stendhal lo descrisse come “il più bel teatro al mondo […] È impossibile immaginare nulla di più grande, più solenne e nuovo”. Seppure pensata come luogo immutabile nel tempo, tuttavia la Scala è stata modificata pià volte nel corso delle diverse epoche.
Verso la fine del ‘700 alcuni milanesi vi praticavano addirittura il gioco d’azzardo: era uno spazio cittadino aperto, seppur quasi del tutto destinato a borghesia e aristocrazia. Successivamente venne abolito il palco reale con l’arrivo di Napoleone, mentre nel 1883 giunse in teatro l’energia elettrica. Nel 1893 la Scala venne chiusa dal Comune per le pressioni dei socialisti e venne riaperta un anno dopo grazie al patriota Guido Visconti di Modorone.
Dal punto di vista architettonico, il teatro è ornato da pitture e presenta una disposizione a ferro di cavallo, con quattro ordini di gallerie e palchi sovrastati da un enorme lampadario fornito di 365 lampadine.
Le opere che hanno fatto la storia de La Scala
Ma i veri protagonisti della storia della Scala furono i diversi artisti e compositori che misero in scena, nel corso degli anni, le loro opere. Nei primi dell’800 con Rossini la Scala diventa ufficialmente luogo del melodramma italiano. Verso la metà dell’Ottocento andò in scena, alla presenza del re Vittorio Emanuele II, “Lucia di Lammermoor” del Donizetti, segnando dopo il periodo austriaco la rinascita dell’istituzione culturale italiana.
A seguire Verdi presentò la prima europea dell’Aida e Puccini con Edgar. In seguito ai bombardamenti che colpirono Milano negli anni ’40 la Scala fu ricostruita e l’11 maggio del 1946 con La gazza ladra di Toscanini si assistette all’ennesima ripresa. Nel 1951 il direttore artistico Victor de Sabata istituì il 7 dicembre, giorno del patrono di Milano Sant’Ambrogio, come giorno di apertura della Scala.