Sommario di questo articolo:
Si dice spesso che stazioni e aeroporti siano non-luoghi. Posti di passaggio, dove è necessario transitare per andare. Ma dove magari ci si ferma malvolentieri perché fermarsi può significare aver avuto un contrattempo, un treno in ritardo, un aereo perso. Ma la prossima volta che perderete un treno a Milano, o che semplicemente avrete voglia di fare un’esplorazione urbana, fermatevi un attimo alla Stazione Porta Garibaldi.
Comincia da qui la nuova tappa del nostro viaggio nella street art a Milano, dopo via Pontano e piazza Ferrari.
Più precisamente, imboccate il sottopassaggio che dal cuore della stazione porta in via Pepe. Quello già di per sè è un viaggio di raccordo tra mondi diversi e città che cambiano volto, perché da Corso Como con la sua movida e dalla moderna e ludica piazza Gae Aulenti porta al vecchio quartiere di Isola, oggi più che mai in trasformazione, tra orti urbani all’ombra del Bosco Verticale, case di ringhiera, laboratori, atelier e templi della musica dal vivo come il Blue Note. Ma il sottopassaggio della Stazione Garibaldi è un posto che vi porterà in fuga anche un verso un mondo parallelo, anche quando state semplicemente andando al lavoro.
Cercate i murales più belli di Milano? Qui ne avrete un assaggio, in una galleria di street art che vi accompagnerà per tutto il tunnel e vi scorterà anche appena fuori.
Street art a Milano: la Stazione di Porta Garibaldi
Tutto ha cominciato a prendere forma nel 2011 grazie al progetto Escoadisola. L’iniziativa è nata dalla volontà di chi frequentava la zona e voleva dare nuova vita e rinnovata sicurezza a questo luogo di passaggio che, come tanti altri, rischiava il degrado. Così è nato il progetto di riqualificazione del sottopasso che porta ai binari 14-20. Grazie a una serie di bandi le pareti un tempo grigie o coperte di scritte hanno man mano accolto opere di street art sul tema del viaggio, del giardino e contributi del Liceo Artistico Boccioni.
Oggi un mondo colorato che si riflette sul pavimento lucido e sul soffitto grigio, le tinte sembrano a volte fare a pugni con le asettiche luci al neon. Un mondo fatto di viaggiatori, di arrivi e partenze, di saluti e di crocchi di persone allegre in metrò, ma anche di suggestioni quasi immaginifiche, boschi che sembrano usciti da libri di favole per bambini cresciuti, poster di viaggio e personaggi che emergono solo a tratti dalle pareti monotono.
Concediamoci una piccola pausa dal nostro correre, immergiamoci in queste storie scritte sui muri.
Street art a Milano: la gallery della Stazione di Porta Garibaldi
(photo credits: Mariangela Traficante)
Street art a Milano: gli artisti
Sono tanti i writers che hanno scelto Milano per le loro opere di street art, consegnando a nuova vita muri, facciate, luoghi di archeologia industriale. Da Millo e le sue opere al Giardino delle Culture in via Morosini, a Pao e i suoi celebri pinguini (e ovviamente tanto altro), a Orticanoodles, gli artisti che hanno decorato la ciminiera della Distilleria Fratelli Branca. Il Comune di Milano ha lanciato qualche tempo fa il progetto Muri Liberi: cento muri in quasi altrettanti luoghi della città sono stati assegnati alla creatività degli street artist. Per trovarli è stata creata anche una mappa geo-referenziata.
Street art a Milano: gli altri murales
Ecco le altre opere di street art di cui abbiamo già parlato su Milano Weekend: continuate a seguirci in questo viaggio che prosegue!
Street art a Milano: Alda Merini e Giorgio Gaber sulle mura di un convento