Se ne parla da tanti anni ma – secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera – non siamo mai stati così vicini all’arrivo in Italia di Starbucks, il colosso americano che divide da sempre gli italiani. Da un lato, chi non vede l’ora di sorseggiare un caffè americano mentre legge o naviga su internet con il Wi-fi gratuito del locale; dall’altro gli antagonisti del Frappuccino e di tutti quei prodotti a stelle e strisce ritenuti incompatibili con il gusto italiano per l’espresso e il rito del caffè in piedi al bar (ma in ambito gastronomico, non finiremo mai di ricordarlo, il prodotto è solo una parte – per quanto importante – dell’esperienza nel suo complesso, che include quasi sempre l’ambiente e il servizio).
Eppure, proprio un viaggio a Milano nel 1983 diede a Howard Schultz lo spunto per invadere gli Stati Uniti con la catena di caffetterie che oggi conta quasi 20.000 punti vendita nel mondo, in buona parte veri e propri luoghi di ritrovo quotidiani per studenti e consumatori abituali nelle più grandi metropoli. Dopo numerose bufale e annunci, l’approdo di Starbucks a Milano sembra quindi destinato a diventare presto realtà perché – come scrive il Corriere – entro Natale è attesa la chiusura dell’accordo con un gruppo specializzato nel lancio di importanti realtà commerciali (Benetton, Zara e Victoria’s Secret) ovvero quello che fa capo all’ex calciatore Antonio Percassi.
photo credit 1: Baristas at the First Starbucks via photopin (license) photo credit 2: www.starbucks.com