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Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio? Come ogni lunedì, Milano Weekend vi segnala alcune opere in cartellone nella nostra città: un nuovo appuntamento con #lospiegoneteatri.
Ecco cosa vedere a teatro a Milano nella settimana dal 30 gennaio al 5 febbraio 2017
Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone
– Kish kush (Teatro Franco Parenti 31 gennaio – 5 febbraio)
Come recita la nota ufficiale si tratta di uno «spettacolo (anche) per bambini» in cui il «linguaggio teatrale utilizzato rompe con la tradizionale visione proposta agli spettatori, che privilegia un unico punto di vista, quello frontale, e viene delegato in minima parte al testo, ridotto a pochissime frasi. In tutto lo spettacolo vengono privilegiate la musica e la fisicità, tanto che il regista parla di teatro-danza». Non è un caso che il tutto si svolga nella Sala Tre dove si può ulteriormente sperimentare con lo spazio e con gli spettatori. «Lo spettacolo, dopo aver girato Europa ed altri continenti; riprende con due attori nuovi (Giuseppe Palasciano e Andrea Polia) e nuove modifiche nate dal lavoro svolto dal regista nelle scuole attraverso laboratori creativi con ragazzi».
Kish kush mette in scena l’incontro tra due mondi diversi e come essi attivino il processo di conoscenza, imparando a convivere.
DURATA: 50′
ORARI: martedì h 20; mercoledì e venerdì h 19,15; giovedì h 20,30; sabato h 16,30; domenica h 16,15
PREZZI: intero 15€; over65/under26 15€ e convenzioni 12€
– Minetti – ritratto di un artista da vecchio (Piccolo Teatro Grassi 31 gennaio – 5 febbraio)
Roberto Herlitzka è uno di quegli artisti che, se non vi è mai capitato di vedere recitare dal vivo, dovete rimediare quanto prima; se, invece, ne avete già fatto esperienza, vi verrà naturale continuare a seguirlo. Thomas Bernhard scrisse questo testo apposta per l’attore tedesco Bernhard Minetti.
«In un inarrestabile flusso di coscienza, Minetti riflette sulla propria vita e sul senso del teatro, senza risparmiare giudizi caustici e impietosi su una società istupidita e un teatro svuotato di senso. La teatralità dell’opera si manifesta nell’incessante bisogno dei suoi personaggi di intonare, e ripetere, una radicale contestazione della vita, istruita attraverso una sorta di processo verbale o di fluviale requisitoria che esclude la possibilità di essere inconsapevoli o distratti. Le parole che Minetti pronuncia contro il teatro, contro il pubblico, contro i direttori di teatro, lo conducono all’unico finale possibile, il più vero, quello attraverso il quale, per una volta, l’attore, può mettere a frutto la micidiale lezione trasmessagli in gioventù dal padre: l’arte di far sparire le persone, supremo compimento dell’arte drammatica» (dalla nota ufficiale).
«Se finalmente mi sono deciso a mettere in scena questa pièce lo devo a Roberto Herlitzka, uno dei grandi interpreti del nostro tempo, tra i più congeniali al suo umore», ha dichiarato il regista Roberto Andò. Minetti si prospetta un’occasione preziosa a cui non si può mancare.
DURATA: 100′
ORARI: martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16.
PREZZI: platea 33€, balconata 26€
– No. Storia di Franca Viola (Teatro della Cooperativa 31 gennaio – 5 febbraio)
In un tempo in cui troppo spesso sembra che si torni indietro per decisioni di leggi che non portano un progresso reale, il teatro sceglie di ricordare un “no”. Il testo della giovane, ma già affermata drammaturga Chiara Boscaro prende spunto, infatti, da una storia vera. «Franca Viola è la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore. Diventerà un simbolo per le battaglie civili e femminili. È anche grazie a lei se nel 1981 viene abrogata la “rilevanza penale della causa d’onore” dell’articolo 544, in sostanza il “delitto d’onore” e il “matrimonio riparatore”. Vent’anni dopo quei fatti, solo trent’anni fa. No. Storia di Franca Viola nasce dall’urgenza di raccontare questa storia – simbolica, contraddittoria, emblematicamente italiana – nella quale sono insite le riflessioni, le tragedie, le battaglie di generazioni di donne. Perché è una storia che parla ancora oggi» (dalla nota ufficiale). Nello spettacolo teatrale «un’attrice (Sara Urban), sola, si interroga su quale sia il modo migliore per raccontare la storia di “un simbolo”. La narrazione procede spedita, giocando con i generi teatrali, gli stili interpretativi e i personaggi in una scena che evoca indistintamente il camerino di un’attrice o il luogo di un’azione di protesta».
DURATA: 60′
ORARI: martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 20,30; giovedì h 19,30; domenica h 17
PREZZI: intero 18€; convenzioni 15€; a teatro in bicicletta 12€; under 27, soci fiab 10€; over 65 9€
– Porcile (Teatro Menotti 2 – 12 febbraio)
Non è mai semplice affrontare il teatro di Pier Paolo Pasolini, questa volta a impastarci le mani è l’attore e regista Valerio Binasco. L’allestimento ha debuttato alla 58esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto e dal 2 febbraio arriva in scena anche a Milano.
«L’approccio di Binasco a Pasolini è emotivo e antiaccademico. Del testo non sposa la causa della stravaganza lessicale, della metafora filosofica, politica o poetica, dei simbolismi, della caricatura alla Grosz, con al centro di tutto il personaggio di Julian come esempio di eroe moderno, afasico, straniato e odiosamente saccente. La scelta, piuttosto, è quella di raccontare ‘Porcile’ come una storia, senza concettualismi, attenuando e mettendo in secondo piano satira, metafora e stile e cercando ciò che di realistico e umanamente semplice Pasolini ha nascosto dentro alle sue scene, come se fosse una commedia quasi normale, con “qualcosa di molto naif e borghese come una trama”, resa da Binasco molto evidente, piena di profondità psicologica e, a tratti, anche commovente» (dalla nota ufficiale).
«In Porcile la trama si sviluppa nella Germania del dopo nazismo, nel momento in cui la borghesia con il suo modo globalizzante di intendere la democrazia ha preso il Potere e lo gestisce. Porcile non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c’è speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto». (dalle note di regia).
Forse avrete visto il film che lo stesso Pasolini diresse nel 1969. Da queste parole si intuisce quanta densità e lirismo ci sia nel teatro pasoliniano e, al contempo, che tipo di lavoro abbia voluto compiere Binasco. In scena: Mauro Malinverno, Valentina Banci, Francesco Borchi, Elisa Cecilia Langone, Franco Ravera, Fulvio Cauteruccio, Fabio Mascagni, Pietro d’Elia.
DURATA: 90′
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì, venerdì e sabato h 20,30; mercoledì h 19,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 26,50€; ridotto over 65/under 14 – 14,00€
– Smith & Wesson (Teatro Elfo Puccini 26 gennaio – 5 febbraio)
È tornato il sodalizio Baricco-Vacis ed è avvenuto per narrare una “folle impresa”. «Una giovane giornalista (Camilla Nigro), alla ricerca dello scoop della sua vita, si reca nei pressi delle cascate del Niagara; poiché qui non accade mai nulla, decide di “fare notizia” lei stessa, lanciandosi nelle cascate in una botte con l’aiuto di Smith (Natalino Balasso), sedicente meteorologo che ha inventato un metodo statistico per prevedere il tempo intervistando le persone che incontra per strada, e Wesson (Fausto Russo Alesi), un pescatore che nel fiume pesca cadaveri. Completa il quadro la voce fuori campo della Signora Higgins (Mariella Fabbris)» (dalla sinossi ufficiale).
Smith & Wesson si prospetta un’epopea pronta a far divertire – senza dimenticare gli input di riflessione – richiamando il mondo western e dei cartoon.
DURATA: 100′
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 32,50€; martedì posto unico 21,50€; ridotto 65 anni 17€; under 18 e scuole 12€
Eventi teatrali
Prodigi. Le magie della mente (Teatro Manzoni 30 e 31 gennaio)
Dopo la seconda edizione del Festival della Magia durante le feste natalizie, il Teatro Manzoni propone un altro momento dedicato alla magia, questa volta connessa con la mente. «Prodigi è uno spettacolo unico nel suo genere nel quale il pubblico viene catapultato indietro nel tempo, oltre un secolo fa, in unʼepoca dove i fenomeni umani suscitavano grande attenzione e clamore. Protagonista assoluto è Vanni De Luca, autentico specialista delle meraviglie, un uomo che è riuscito ad utilizzare il proprio corpo in maniera straordinaria grazie ad un allenamento quotidiano e costante sviluppato in molti anni – si legge nella nota ufficiale – È il trionfo del multitasking umano, un uomo solo contro tutti, nessun attrezzo, solo una mente. Una mente che compie prodigi».
DURATA: 75′
ORARI: h 20,45
PREZZI: poltronissima prestige 27€; poltronissima 25€; poltrona 18€; under 26 13,50€