Sommario di questo articolo:
Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio? Come ogni lunedì, Milano Weekend vi segnala alcune opere in cartellone nella nostra città: un nuovo appuntamento con lo #spiegoneteatri.
Ecco cosa vedere a teatro a Milano nella settimana dal 27 novembre 2017
Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone
— Galois (Piccolo Teatro Studio Melato 29 novembre – 3 dicembre)
Solo qualche giorno fa vi avevamo parlato del lavoro di Paolo Giordano sul romanzo di Elvio Fassone, Fine pena: ora; nel caso di Galois lo scrittore Premio Strega per ‘La solitudine dei numeri primi’ tratteggia una figura romantica e tragica al tempo stesso, Évariste Galois, “che ricorda più il temperamento di un grande poeta piuttosto che quello di un uomo di scienza. Il suo lavoro ha posto le basi per la teoria che porta il suo nome, la Teoria di Galois appunto, un’importante branca dell’algebra astratta”. Fabrizio Falco, sempre più una giovane leva in ascesa (con diverse esperienze già alle spalle), ne cura regia e interpretazione.
Al centro “tre grandi temi della vita di questo genio precoce: la matematica, la passione politica e l’amore, ognuno dei quali ci svela diversi livelli di consapevolezza. Nella matematica troviamo una spocchia e una naturalezza nel parlare di cose difficilmente comprensibili ai più, nella politica un’ardente militanza, nell’amore invece una totale ingenuità. Il far convivere insieme queste contraddizioni, trovare l’aspetto umano e non teatrale è stato il lavoro più affascinante da un punto di vista dell’interpretazione”, ha dichiarato Falco.
Venerdì 1° dicembre, h 17, nella cornice del Chiostro Nina Vinchi si svolgerà un incontro di approfondimento: Fabrizio Falco discute dello spettacolo e della vita del protagonista con lo scrittore ed epistemologo Giulio Giorello. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
ORARI: giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI: platea 33€; balconata 26€
— Il procacciatore (Teatro Franco Parenti 29 novembre – 3 dicembre)
Chi si reca a vedere uno spettacolo con Gene Gnocchi – ovviamente in veste anche di autore insieme a Simone Bedetti – può immaginare (in parte perché l’elemento sorpresa è sempre dietro l’angolo, il più delle volte a causa di imprevisti) cosa potrebbe trovarsi davanti. A far la parte da leone è certamente l’humor che lo caratterizza, sempre molto cinico e apparentemente banale. “Gene Gnocchi, dopo lunghi anni di ricerche nei suoi laboratuàr, è riuscito a individuare l’unica via di salvezza che ci rimane in questo momento contorto: perseguire in modo sistematico la deficienza.
Ecco perché sta viaggiando nel mondo per portare questa ricetta miracolosa a domicilio con una conferenza pagata un filo meno di quelle di Obama ma che in compenso ti lascia con l’amaro in bocca e una domanda sulla punta delle labbra: “Ma invece di venire qui non era meglio andare a una conferenza di Obama, che almeno lì c’è il buffet curato personalmente da Oscar Farinetti?” (dalla scheda).
Il procacciatore è l’ultimissimo lavoro del comico.
ORARI: da mercoledì a sabato h 21,15; domenica h 18,30
PREZZI: platea 30€; galleria 23,50€; convenzioni 21€; ridotti over65 e under26 18€+ diritti di prevendita
— Il viaggio di Enea (Teatro Carcano 22 novembre – 3 dicembre)
“Immagina succeda a te” è una delle frasi ricorrenti nel testo del drammaturgo canadese Olivier Kemeid, adattato e diretto da Emanuela Giordano con l’asciuttezza e l’intensità che la pièce e questo tema richiedeva. L’autore è partito da se stesso: suo padre e la famiglia eran emigrati dall’Egitto al Canada. Questo “appropriarsi” di un mito ha permesso a Kemeid di masticare il tema dell’esodo avvicinandolo a sé e così ha fatto la compagnia che lo porta in scena da noi.
Tramite il lirismo legato al racconto delle peripezie di Enea e la concretezza delle contingenze attuali, sembra quasi che svanisca quella distanza che innegabilmente si crea quando ascoltiamo degli sbarchi a Lampedusa e non solo. “Per una volta, l’esodo biblico che cambierà il volto dell’Europa viene raccontato da chi è costretto a partire, con un ironico capovolgimento dei ruoli in cui i neri sono al posto dei bianchi e viceversa. In primo piano, solo la necessità di sopravvivere. Enea è un giovane uomo che vive un continuo conflitto di coscienza: pensare a sé o pensare anche agli altri? Sopravvivere in clandestinità o rischiare per ritrovare dignità e rispetto di se stesso? Il figlio di Enea, Ascanio, divenuto grande, riordina frammenti di ricordi così come gli sono stati raccontati dal padre. Ne ricostruisce il viaggio, i rapporti, gli amori, i dubbi, l’approdo che al momento è solo una speranza” (dalla sinossi).
Il ribaltamento del gioco delle parti viene cavalcato nella messa in scena con la dinamica bianchi-neri, evidenziato con momenti metateatrali e ben reso dagli interpreti, tutti in parte, ma su cui spiccano il bravissimo Fausto Russo Alesi (Enea) e l’intenso Carlo Ragone nei panni dell’amato padre Anchise (oltre che del Re Pastore).
A fine rappresentazione ci si sente interpellati e torna a frullare in testa una domanda: qual è il nostro posto nel mondo? Lo abbiamo trovato?
DURATA: 90′
ORARI: martedì, mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 34€; balconata 25€; ridotto over65 da 22€ a 14,50€; ridotto under26 da 15€ a 13,50€. Spettacolo inserito in ‘Invito a Teatro’
— Play Strindberg (Teatro Menotti 23 novembre – 3 dicembre)
Play Strindberg affronta, alla maniera di Dürrenmatt, un cult strindberghiano ‘Danza macabra’ per tratteggiare uno spettacolo cinico e molto divertente. A dar “fuoco” alle parole un terzetto d’attori di assoluto livello: Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni. “Sotto le livide luci di un ring che contiene gli elementi essenziali di un interno borghese Alice, Edgar (Castellano) e Kurt (Donadoni) si confrontano in un eterno triangolo: si attaccano, si corteggiano, si colpiscono e si affrontano, si mettono alle corde come in un vero incontro di boxe” (dalla nota ufficiale). Si ride di noi stessi – e di gusto – per poi incassare il colpo.
“Dürrenmatt si prende gioco di noi, della nostra vita famigliare, con tutte le armi che gli sono proprie, il sarcasmo, l’ironia che trascolora nel grottesco, il gusto del comico, ma anche la violenza del linguaggio e lo fa prendendo uno dei più formidabili testi di Strindberg, Danza macabra e riscrivendolo da quel grande costruttore di storie teatrali qual è” (dalle note di regia).
DURATA: 75′
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 21; domenica h 16,30
PREZZI: intero 32,50€, ridotto 17€, martedì 21,50€
Eventi teatrali
— Autobahn (PAC 29 novembre)
— Bello mondo (Alta Luce Teatro 1 dicembre)
Al nostro articolo tutte le informazioni