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Sette spettacoli teatrali da vedere a Milano dal 20 al 26 marzo 2017

Foto tratta dallo spettacolo 'Faust: una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino'. Ph Zhang Xinwei

 

Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio? Come ogni lunedì, Milano Weekend vi segnala alcune opere in cartellone nella nostra città: un nuovo appuntamento con lo #spiegoneteatri.

Ecco cosa vedere a teatro a Milano nella settimana dal 20 al 26 marzo 2017

Eventi in evidenza*

→ Amleto FX (Teatro Sala Fontana 22 – 26 marzo)

Forse leggendo Amleto penserete “ancora Amleto”, ma alcuni allestimenti e suggestioni dimostrano che non è mai abbastanza trattare un classico come questo, tanto più se si ha uno sguardo originale.

“Un uomo, un principe, che per comodità chiameremo Amleto, si è rinchiuso nella propria stanza e ha deciso di non uscirne più. Vuole farsi da parte e per farlo medita un gesto estremo, un gesto che lo liberi per sempre da tutto il marcio della Danimarca: il suicidio”. Già queste poche righe di trama vi fanno intuire da quali presupposti parte questo spettacolo di e con Gabriele Paolocà (insignito del Premio Hystrio alla vocazione nel 2015). Un’immagine grottesca del principe di Danimarca che ha ancora tanto da dirci, subendo l’eco della nostra contemporaneità – e persino facebook ha il suo ruolo. Un’anticipazione: il famoso teschio lo troverete sul dektop del Mac, il resto ve lo facciamo scoprire in scena.

Per i lettori di MW promo aperitivo presso trattoria AngoloMilano e spettacolo a 15€ per le sole giornate di mercoledì 22 e sabato 25 marzo.

Giovedì 23, alle h 19, avrete modo di approfondire in un incontro curato da Renzo Francabandera e Michela Mastroianni.

DURATA: 50′

ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16

PREZZI: intero 19€; ridotto studenti universitari e convenzionati 14€; ridotto under14 e over65 9,50€; gruppi scuola 9€
Prevendita 1€

Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone

 5 centimetri d’aria – Storia di Cristina Mazzotti e dei figli rapiti (Teatro della Cooperativa 21 – 26 marzo)

In linea con l’impegno civile del teatro diretto da Renato Sarti, questo monologo per la regia di Marco Rampoldi (che ha curato anche l’ideazione del progetto insieme a Nando Dalla Chiesa) dà spazio a tante voci: “Quelle delle vittime, quelle dei carnefici, quelle dei giovani spettatori che rimangono attoniti, quelle degli spettatori meno giovani che in un bisbiglio pronunciano “Io c’ero…”. Lo spettacolo nasce da un laboratorio di scrittura per la scena organizzato dal Piccolo Teatro di Milano, rivolto agli studenti, ai dottori e ai dottorandi del corso di Sociologia della criminalità organizzata del professor Nando Dalla Chiesa, dell’Università Statale di Milano” (dalla nota ufficiale).

“L’altezza non consentiva alla prigioniera di mantenere la posizione eretta. La ragazza era tenuta al freddo e al buio. Inoltre l’aerazione della cella non poteva essere che deficitaria se la comunicazione con l’esterno avveniva mediante un tubo di plastica della sezione di 5 cm…” da qui il titolo. In scena Lucia Marinsalta. Dal 1972 il sequestro di Pietro Torrielli jr segna l’inizio di una tragica sequenza di rapimenti di giovani, operati dalla criminalità organizzata in Lombardia. Chi dei ventenni, ma anche trentenni di oggi è a conoscenza di tutto questo? 5 centimetri d’aria, ancora una volta, per non dimenticare.

DURATA: 65′

ORARI: martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 20,30; giovedì 19,30 domenica h 17

PREZZI: da 18€ a 9€; giovedì biglietto unico 10€

  Come le lucciole (Teatro i 26 – 27 marzo)

Dopo ‘Sulla difficoltà di dire la verità’ (25 marzo), ErosAntEros (nata dall’unione di Davide Sacco e Agata Tomsic), coerentemente col proprio percorso, continuano a provocare e interrogare la platea di turno con il pluripremiato Come le lucciole. “Sta a noi non vedere scomparire le lucciole” scrive Georges Didi-Huberman in ‘Come le lucciole. Una politica della sopravvivenza’. Con questo spettacolo la compagnia riflette, e a sua volta induce a farlo, sull’arte (compresa quella teatrale), “sul ruolo che riveste nella società, sulla sua funzione di emancipazione della coscienza collettiva e individuale, sulla capacità di scuotere le masse e stimolare la curiosità. Purtroppo si dimentica spesso il ruolo capitale che essa ha nell’emancipazione delle coscienze e nello sviluppo di un pensiero alternativo. Si dimentica che l’immaginazione è una facoltà essenziale dell’essere umano, da non confondere con il significato di fantasticheria solitamente mediato dal senso comune, ma da intendere come atto politico, indispensabile per rigenerare la società, per ogni sua evoluzione e rivoluzione.” (dalla scheda). Si riconosceranno il pensiero e le parole di Antonin Artaud, Julian Beck, Leo de Berardinis, Albert Camus, Georges Didi-Huberman, Tonino Guerra, David Lynch, Pier Paolo Pasolini, Luigi Pirandello, Andrej Tarkovskij.

DURATA: 45′

ORARI: h 21

PREZZI: intero 18€; convenzionati 12€; under 26 11,50€; over 60 9€

  Faust: una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino (Teatro Elfo Puccini 21 – 26 marzo)

Cosa ci affascina immediatamente pensando al teatro cinese? A parte l’attrazione istintiva che si potrebbe provare verso una forma teatrale senz’altro lontana dal nostro modo di fare teatro, subito si pensa anche alla cura dei costumi e alla pantomima dei performer.

Faust: una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino, ideato e diretto dalla regista tedesca Anna Peschke, si basa sul dramma ‘Faust: prima parte’ di Johann Wolfgang Goethe (nella traduzione di Fabrizio Massini). La regista è al suo secondo lavoro basato sullo studio del linguaggio dell’Opera di Pechino dopo un ‘Woyzeck’, presentato a Pechino e a Francoforte. Racconta: “Lì dove l’Occidente perde la parola può entrare in gioco l’espressività rituale dell’Oriente; dove la rigidità della tradizione orientale si farà scalfire emergeranno pieghe di senso e di espressività rivitalizzanti per la comprensione contemporanea. Questo testo dello scrittore tedesco è stato tradotto per la prima volta in cinese grazie al lavoro di Guo Moruo; solo nel Novecento è stato diffuso come testo di letteratura occidentale, studiato nelle università, e ha raggiunto il grande pubblico. Nel 2010, nel corso di un convegno, Zhang Yushu, studioso cinese specialista in studi germanici, dichiarò: “Goethe sente, pensa e agisce come un poeta mandarino cinese”. Questa frase mi ha incoraggiato a creare un ponte tra la cultura tedesca e quella cinese, grazie alla tragedia di Faust. Come regista la mia sfida principale risiede nel lavorare con gli attori della China National Peking Opera Company: questi performer possono raccontare un’intera storia con i movimenti, attraverso la danza e le azioni”.

Con Liu Dake, Xu Mengke, Zhao Huihui, Zhang Jiachun. Musiche originali composte da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani, Chen Xiaoman. Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione / China National Peking Opera Company con il patrocinio del Goethe-Institut Mailand. Lo spettacolo è in cinese con sovratitoli in italiano.

Martedì 21 e sabato 25 marzo, prima dell’inizio dello spettacolo, le professoresse Marta Valentini e Alessandra Lavagnino dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano introdurranno lo spettacolo con una breve presentazione sull’Opera di Pechino.

DURATA: 90′

ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16

PREZZI: intero 32,50€; martedì posto unico 21,50€; ridotto under25 e  over65 17€; under 18 e scuole 12€

  L’apparenza inganna (Teatro Franco Parenti 21 marzo – 2 aprile)

Le messe in scena della Compagnia Lombardi Tiezzi sono una garanzia; qui si aggiunge questo testo di Bernhard, il cui titolo è già parlante. Sandro Lombardi e Massimo Verdastro danno vita a questi due fratelli anziani, soli, “sono stati l’uno giocoliere, l’altro attore. Adesso sono in pensione. Si fanno visita regolarmente ogni martedì e ogni giovedì. Il terzo polo della situazione è Mathilde, la defunta moglie di Karl. Il nucleo oscuro del contrasto è legato al testamento di Mathilde che ha lasciato la casetta dei week-end non al marito, ma a Robert. Da questo spunto si innesca un meccanismo a catena che porta i due a escogitare ogni possibile pretesto per soddisfare quelli che sembrano essere, con definizione beckettiana, i bisogni del tormento” (dalla scheda). Questo testo era già stato allestito dalla compagnia, ricevendo tra l’altro il Premio Ubu per la regia nel 2000. In questa ripresa Federico Tiezzi “ha recuperato la primitiva soluzione scenica: due diversi luoghi cui far accedere un pubblico che possa compiere simbolicamente il viaggio di Robert a casa di Karl e quello di Karl a casa di Robert. Nella nuova scenografia affidata a Gregorio Zurla troviamo spazi ridotti nei quali gli spettatori siano a stretto, strettissimo contatto con gli attori, in un esperimento di abolizione totale della “quarta parete”, allo scopo di ottenere un coinvolgimento emotivo massimo con il pubblico che, grazie a porte di armadi a specchio, si vedrà direttamente riflesso dentro lo spazio dell’azione”.

DURATA: 110′

ORARI: lunedì riposo; martedì h 20; mercoledì  venerdì h 19,15; giovedì h 20,30; sabato h 21; domenica h 16,15

PREZZI: intero 32€; over65, under26 e convenzioni 25€.
Nota: per gli spettacoli in Sala Tre, considerata la ridotta capienza della sala, non sarà possibile effettuare prenotazioni.

  Non ti pago (Piccolo Teatro Strehler 21 marzo – 2 aprile)

Si tratta dell’ultima regia di Luca De Filippo e un classico di Eduardo, già due ottimi punti di partenza per recarsi in teatro. Come lo stesso Luca De Filippo aveva stabilito, a sostituirlo è stato chiamato Gianfelice Imparato, un attore che con Eduardo si è formato e che, nei panni di Ferdinando Quagliuolo, si è dimostrato perfettamente a suo agio. “Non ti pago è la commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano che lo stesso grande drammaturgo napoletano ha definito “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto”. Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino di banco lotto a Napoli, gioca con accanimento ma non indovina mai un numero vincente. Al contrario, il suo impiegato e futuro genero Mario Bertolini, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite fino ad arrivare a “fare quaterna” con i numeri dati in sogno dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per se” (dalla trama ufficiale). Come si evolveranno questi tentativi?

Non ti pago è un tipo di spettacolo che, nella sua classicità, sta diventando sempre più raro da vedere, anche per lo stesso concetto di compagnia, in cui figurano Carolina Rosi (moglie di Luca De Filippo), Viola Forestiero, Nicola Di Pinto, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Massimo De Matteo, Carmen Annibale, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo e Giovanni Allocca.

DURATA: 115′ con intervallo

ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16

PREZZI: platea 33€; galleria 26€

Eventi teatrali

  Music of the Night (Teatro Oscar 23 marzo)

Manuel Gervasoni dirige Music of the Night proponendo una nuova prospettiva sulla famosissima storia del Fantasma dell’Opera. Prosa e canto si fondono per dar vita alla vicenda, che si svolge al Teatro alla Scala di Milano. A riscrivere il testo Cristina Rampini, in cui non potevano mancare le musiche tratte da ‘Il Fantasma dell’Opera’ di E. L. Webber, note canzoni di Barbra Streisand e un inedito di Ida Elena Derazza (presente anche in qualità di inteprete). Sul palco lo stesso Gervasoni con Riccardo Zavarise, ad affiancarli Luca Virone, Chiara Cremascoli e Valentina Oliva.

ORARI: h 21

PREZZI: posto 15€, over65 e under25 10€

* Eventi In Evidenza è a cura di Milano Weekend Adv

 

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