Sommario di questo articolo:
Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio?
Milano Weekend vi segnala alcune opere in cartellone nella nostra città sempre ricca di proposte nei mesi che ci accompagnano verso la primavera. Il tutto nell’appuntamento con lo #spiegoneteatri.
Ecco cosa vedere a teatro a Milano durante questo inverno. Li trovate per mese e badate bene che alcuni spettacoli possono sfociare anche nel mese successivo, dipende dal giorno di debutto.
Spettacoli Milano dicembre 2019
— Charlie e la fabbrica di cioccolato (Fabbrica del Vapore fino all’8 marzo)
Visto il grande successo di critica e pubblico, dopo il debutto a novembre 2019, il musical diretto da Federico Bellone prosegue fino a marzo nella sua unica tappa italiana, Milano, e ve lo consigliamo spassionatamente anche per una bella reunion familiare.
“Una straordinaria interpretazione di Christian Ginepro che ha saputo “fondere e confondere” prendendo il meglio dalle due interpretazioni di Willy Wonka fatte da Gene Wilder e Johnny Deep e un cast di altissimo livello, tra i migliori performer del panorama italiano: Jeesee (Gregorio Cattaneo)/Alberto Salve/Alessandro Notari (Charlie Bucket), gipeto (nonno Joe), Simona Samarelli (Mrs. Bucket), Lisa Angelillo (Sig.ra Tv) , Russell Russell (Sig. Eugene Beauregarde), Fabrizio Corucci (Sig. Oleg Disalev), Stella Pecollo (Sig.ra Glup), Annamaria Schiattarella (nonna Georgina e regista residente), Roberto Colombo (nonno George), Marta Melchiorre (Veruca Disalev), Davide Marchese (Augustus Glup), Michelle Perera (Violetta Beauregarde), Donato Altomare (Jerry), Rossella Contu (Cherry), Robert Ediogu (Sig.ra Green), oltre ai membri dell’ensemble Andrea Spata (capoballetto), Federica Laganà, Mary La Targia, Pietro Mattarelli, Antonio Orler, Manuel Primerano e Monica Ruggeri” (dalla nota ufficiale).
Non deluderà le vostre aspettative! Qui maggiori info.
DURATA: 120′ + intervallo
ORARI: giovedì h 20; venerdì h 20,45; sabato h 15 e h 19; domenica h 16
PREZZI: il giovedì speciale famiglia (20€ a persona settore Umpa Lumpa e 30€ a persona settore Willy Wonka). Prezzi da 20€ a 91€.
— Garden Party (Teatro Franco Parenti dal 31 dicembre al 6 gennaio)
Se amate la comicità francese è proprio lo spettacolo che fa per voi. “Siete gentilmente invitati a una serata dove esploderanno la follia, l’incredulità e l’ironia. Una caricatura grottesca di una caricatura, lo spettacolo racconta con sarcasmo e ferocia la decadenza della borghesia, combinando i codici della danza, del mimo, dell’opera e del circo.
La Compagnie N°8 è una compagnia francese che ama trattare i temi d’attualità attraverso dei rovesciamenti di senso, con ironia e paradossi. Amano essere feroci e scorretti, indisciplinati e provocanti per raccontare l’incongruenza del mondo in cui viviamo. Ma, allo stesso tempo, amano la bellezza, la poesia e i sogni. Sono dei clown e dei buffoni contemporanei, divertenti e amanti della vita” (dalla scheda).
Non fatevi ‘spaventare’ dall’idea che possa essere in lingua (a parte che se fosse stato necessario sarebbero stati previsti i sovratitoli) perché gli attori sono preparati per avvicinarsi a voi, oltre a lavorare molto col linguaggio corporeo e su espressioni facciali che dicono più di tante parole. Vi troverete di fronte a uno spettacolo che ci lancia delle frecciate con una naturalezza disarmante, senza mai scadere nella volgarità, toccando punte anche di lirismo.
In scena Benjamin Bernard, Stefania Brannetti, Grégory Corre, Carole Fages, Matthieu Lemeunier, Fabrice Peineau, Hélène Risterucci, Frédéric Ruiz, Charlotte Saliou. Regia Alexandre Pavlata.
DURATA: 70′
ORARI: 31 dicembre h 21,45; 1 gennaio h 18; giovedì h 21; venerdì e lunedì h 20; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– Per la replica del 31: da 80€ incluso brindisi e buffet (in teatro) a 140€ con cenone post spettacolo presso Palazzina Bagni Misteriosi
– I settore: intero 38€
II, III e IV settore: intero 30€; under26 e over65 18€; convenzioni 21€
Last minute Under 26 10€
— Gl’Innamorati – Il Musicarello (MTM Teatro Litta dal 17 dicembre al 19 gennaio)
“Il vero protagonista della commedia goldoniana è l’amore, il
sentimento più disobbediente che ci sia perché non segue regole, non accetta compromessi ma segue solo l’istinto. […] Ed è l’amore che abbiamo voluto mettere al centro della nostra rivisitazione de Gl’innamorati trasportando l’azione ai giorni nostri, togliendo le crinoline e le scene dipinte ma raccontando invece le peripezie, le difficoltà di una compagnia teatrale che sta provando proprio la commedia goldoniana facendo sì che la vita vera si confonda con il testo originale e la quotidianità degli attori si mescoli con la finzione teatrale […]. E quando si è innamorati cosa si fa? Si canta. L’amore è stato cantato in tutti i modi, dalle arie operistiche fino ad arrivare ai rapper di oggi. Si canta l’amore gridando a squarciagola o con un filo di voce, seguendo il testo o inventandosi le parole, si canta anche se non si è così intonati perché cantare l’amore è un bisogno, un desiderio e una consolazione. Così è il nostro Gl’Innamorati, un gioco dentro e fuori dalla scena, dentro e fuori dalla vita, dentro e fuori dal testo e dentro e fuori dalla musica”. Abbiamo voluto riportarvi queste note al progetto perché rendono bene la chiave scelta dalle dramaturg Valeria Cavalli e Debora Virello (collaborazione al testo). In scena troviamo Gaetano Callegaro, Pietro De Pascalis, Loris Fabiani, Jacopo Fracasso, Valeria Girelli, Isabella Perego. Regia di Pietro De Pascalis.
DURATA: 100′
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 30€; convenzioni 20€; ridotto arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20€, under30 e over65 15€, scuole di teatro e università 15€
— L’importanza di chiamarsi Ernesto (Elfo Puccini dal 3 al 31 dicembre)
Leggete la nostra recensione e sarete ancora più incuriositi nell’assistervi.
DURATA: 135′ più intervallo
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50€; under18 13,50€ e scuole 12€. È valido l’abbonamento Invito a Teatro – tagliando Elfo Puccini.
— Lo Schiaccianoci (Teatro degli Arcimboldi 23 e 24 dicembre)
Scoprite le caratteristiche di questa edizione del Balletto di Milano.
ORARI: lunedì h 21 e martedì h 18
PREZZI: biglietti da 54€ a 22€
— Slava’s Snowshow (Piccolo Teatro Strehler dal 27 dicembre al 12 gennaio)
Una chicca da vedere e rivedere, tanto più per chi ha voglia di magia durante le feste. Approfondite nel nostro articolo.
DURATA: 100′ con intervallo
ORARI: lunedì 30 dicembre e martedì 1 e 7 gennaio riposo. Martedì 31 dic h 16; merc 8 genn h 20,30; giov 2 e 9 genn h 19,30; venerdì 27 dic, 3 e 10 gennaio h 20,30; sabato 28 dicembre, 4 e 11 genn h 15 e 19,30; domenica 29 dicembre, 5 e 12 genn h 16 e h 20,30
PREZZI: platea 40€; balconata 32€ con promo sul sito ufficiale
Spettacoli Milano gennaio 2020
— 12 baci sulla bocca (Teatro Elfo Puccini dal 21 al 26 gennaio)
Una storia che vi colpirà per intensità e per la durezza con cui non cela certe situazioni. “Napoli, anni 70. La provincia soffocante e a volte disorientante napoletana. Il conflitto politico e sociale che divide il paese sembra lontano da queste terre. In questo ambito nasce 12 baci sulla bocca che racconta l’incontro-scontro tra Emilio, lavapiatti dai modi e dal linguaggio diretto e Massimo, fratello ‘ripulito’ del proprietario di un ristorante. Massimo si sta per sposare con l’unica donna che ha avuto nella sua vita, è a quel punto della vita in cui o ti lasci o ti sposi, Massimo si sposa. Emilio è giovane ed è ricchione, perché era l’unico termine usato a Napoli per identificare un omosessuale. Emilio riesce a scardinare l’omosessualità assopita malamente da Massimo.
I loro incontri sono violenti al limite dello scontro fisico. I due ragazzi si nascondono, ma quel rapporto così controverso, rappresenta forse, l’unico momento di vero sentimento nella loro vita. Il loro è un ambiente in cui non è permessa alcuna diversità, vigono leggi sociali e di branco che non permettono nulla al di fuori di una prassi consolidata” (dalle note del regista Giuseppe Miale di Mauro)
In scena gli ottimi Francesco Di Leva, Stefano Meglio e Andrea Vellotti. Uno spettacolo della compagnia Nest.
ORARI: da martedì a sabato h 19,30; domenica h 15,30
PREZZI: intero 20€; ridotto giovani/anziani 15,50€
— Aggiungi un posto a tavola (Teatro degli Arcimboldi dal 17 al 26 gennaio)
DURATA: 180′ compreso intervallo
ORARI: venerdì 17 h 20,30; sabato 18 h 15,30 e h 20,30; domenica 19 h 15,30; giovedì 23 e venerdì 24 h 20,30; sabato 25 h 15,30 e h 20,30; domenica 26 h 15,30
PREZZI:
– 17, 23 e 24 gennaio 2020
Platea Bassa VIP 55€; platea Bassa GOLD 49€; platea BASSA 39€; platea ALTA 33€; platea alta vis. ridotta 27€; I Galleria 22€; I galleria vis. ridotta 20€
– 18, 19, 25 e 26 gennaio 2020
Platea Bassa VIP 65€; platea Bassa GOLD 59€; platea BASSA 52€; platea ALTA 45€; platea alta vis. ridotta 38€; I Galleria 35€; I galleria vis. ridotta 29€
— Al di là del muro (Teatro Franco Parenti dal 20 al 21 gennaio)
Gennaio è diventato un mese in cui spesso, al di là della Giornata in sé, si fa memoria. Questo vuole essere un omaggio ad “Aldo Carpi – uno dei più originali e fantasiosi pittori italiani del Novecento – tratto dal ‘Diario di Gusen’ scritto durante la sua prigionia nei campi di concentramento. Di origine ebrea, Aldo fu docente di pittura all’Accademia di Brera. Denunciato da un “collega” per antifascismo, fu arrestato nel gennaio 1944. Dapprima portato nel carcere di San Vittore, poi trasferito a Mauthausen, finì nel tragico “kommando” di Gusen. Fu qui che scrisse un diario in forma di lettere alla moglie Maria, uno dei pochissimi usciti da un lager nazista. Riuscì a salvarsi perché pittore e ritrattista di ufficiali nazisti, ma a mantenerlo vivo furono il diario stesso e i disegni che vi sono racchiusi. Grazie a questi coltivò e preservò il suo spirito e la sua umanità, nonostante quel “microcosmo dove anche la solidarietà era un rischio, anzi un crimine” (dalla presentazione). Sul palco troverete Martina Carpi, la nipote, che si è assunta la responsabilità di non far cadere l’oblio sulla persona cara e sulla Storia.
Sullo sfondo, i disegni dello stesso Carpi e le musiche di Fiorenzo – primogenito del pittore nonché grande compositore di musiche per teatro e cinema – eseguite dal vivo al pianoforte dal maestro Marco Mojana.
ORARI: lunedì h 20,30; martedì h 11 e h 2′,30
PREZZI: intero 15€; under26 13€, over65 15€; last minute under26 10€
— Atti Osceni (Teatro Elfo Puccini dal 9 al 26 gennaio)
Leggete la nostra recensione e comprenderete perché valga la pena vederlo.
DURATA: 140′ più intervallo
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotti under25 e over65 17,50€; under18 13,50€ e scuole 12€
— Della Madre (Piccolo Teatro Studio Melato dal 7 al 12 gennaio)
Nel nostro articolo tutti i dettagli sul secondo capitolo della trilogia di Perrotta sulla famiglia.
DURATA: 70′
ORARI: martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16.
PREZZI: platea 33€; balconata 26€
— Il cantico dei cantici (Teatro i dal 14 al 16 gennaio)
Per chi lo avesse perso in passato, vi suggeriamo di cogliere questa possibilità. “Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano. Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme” (dalle note di Roberto Latini, che ne ha curato regia e adattamento e lo porta in scena).
DURATA: 50′
ORARI: martedì e giovedì h 21; mercoledì h 19,30
PREZZI: da 18€ a 7€
— Il mio nome è Caino (Teatro Menotti dal 14 al 19 gennaio)
“In poco più di dieci anni ho messo in scena quattro titoli di Claudio Fava, in qualità di regista. Tutti testi di impegno civile, narrazioni di fatti o avvenimenti realmente accaduti o interpretati secondo una logica di verità. Poi ho deciso di portare in scena Il mio nome è Caino interpretandolo in prima persona perché in questo racconto di fantasia e realtà, mirabilmente mischiate, credo che si esprima in tutta la sua forza la poetica dello scrittore, ma anche del testimone. Un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia siciliana, che in questo testo mette a frutto questa testimonianza per saltare al di là della staccionata e proiettarsi nella mente di un killer. E se prima ne interpreta il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere. Usa la sua contorta morale per avvicinarci al pensiero del male che, in ogni caso, non figura così distante da noi. Affrontare questo testo da attore mi è sembrato necessario proprio perché esso richiede all’interprete la più rigorosa “sospensione del giudizio” per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia. E ancora di più perché questo personaggio ha una sua normale, direi naturale umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta”.
Abbiamo voluto riportarvi le parole di Ninni Bruschetta perché ben rendono la fascinazione e l’impatto che possono provocare i testi di Fava. Regia di Laura Giacobbe. Al pianoforte Cettina Donato.
DURATA: 55′
ORARI: martedì, giovedì e venerdì h 20,30; mercoledì e sabato h 19,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 30€ + 2€ prevendita; ridotto over 65/under14 15€ + 1,50€ prevendita
— Il talento di vivere (Spazio Tertulliano dal 16 gennaio al 2 febbraio)
Una prima nazionale che pone al centro un racconto di Anton Čechov, ‘Una storia noiosa’, poco frequentato. Il drammaturgo lo scrisse scrisse nel 1889: “è la vicenda di un anziano e stimato professore che, sentendosi prossimo alla morte, fa un bilancio della propria vita, apparentemente di successo, ma in realtà priva di senso. Nella sua dolorosa esistenza gioca un ruolo fondamentale Katja, figlia adottiva del professore e mancata attrice. Il talento di vivere raccoglie da Čhecov lo stupore di fronte al fluire delle cose, incomprensibili nel loro intreccio. Diventare spettatori di sé, guardarsi come soggetti di un ritratto ben disegnato ma a noi estraneo, diventa il primo passo per iniziare ad agire nelle cose semplici, concretamente, sapendo l’ironia che sta nel constatare che i nomi e le persone che li portano vivono vite separate” (dalla presentazione). Con Massimo Loreto e Camilla Violante Scheller, regia di Fabrizio Visconti. Riduzione teatrale Fausto Malcovati
DURATA: 70′
ORARI: giovedì e venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16,30
PREZZI: intero 16€; over60 11€; under26 10€
più 1€ di tessera associativa annuale
— I me ciamava per nome: 44.787. Risiera di San Sabba (Piccolo Teatro Grassi e Teatro della Cooperativa dal 27 gennaio al 2 febbraio)
La data del 27 gennaio è ormai stampata in ognuno di noi proprio perché deve servire a fare memoria. “In occasione del Giorno della Memoria il 27 gennaio al Piccolo Teatro Grassi andrà in scena I me
ciamava per nome: 44.787 – Risiera di San Sabba, spettacolo firmato e diretto da Renato Sarti e nato dalle testimonianze raccolte da storici dell’IRSREC FVG (Istituto regionale per la storia della
Resistenza e dell’Età contemporanea del Friuli Venezia Giulia) sulla Risiera di San Sabba, unico lager nazista in Italia munito di forno crematorio (da tremila a cinquemila le vittime)”, si legge nella presentazione.
“«Credo che ogni persona dovrebbe sapere e non dimenticare» afferma uno dei sopravvissuti. Questa frase l’abbiamo fatta nostra nella speranza che, in nome dei valori che ispirarono la Resistenza e la lotta di Liberazione, la memoria storica di quel passato possa fare da argine, oggi, a nuovi e pericolosissimi fenomeni nazionalistici, razzisti, fascisti e xenofobi”, ha dichiarato Sarti.
Lo spettacolo sarà poi in scena al Teatro della Cooperativa dal 28 gennaio al 2 febbraio.
DURATA: 75′
ORARI: Piccolo h 20,30; Teatro della Cooperativa martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 20,30; giovedì h 19,30;
domenica h 17
PREZZI:
– Piccolo: platea intero 33€; rid. giovani e anziani 21€
balconata intero 26€; rid giovani e anziani 18€
– Teatro della Cooperativa: intero 18€; rid. convenzionati 15€; 27 anni 10€; over65 9€; gio biglietto unico 10€
— Io, Don Chisciotte (Teatro Carcano dal 29 gennaio al 2 febbraio)
“In questa versione del romanzo spagnolo di Cervantes il protagonista non smette di incarnare la doppiezza, la “confusione” degli opposti. Al centro della scena, senza un significato presunto univoco, ci sono i rottami di una macchina abbandonata, cavallo da corsa dei nostri giorni, simbolo di un mondo in trasformazione continua. Sempre in bilico tra intenzioni logiche, razionali, ben espresse e azioni assurde, temerarie, Don Chisciotte, con il suo sguardo strabico sulla realtà, conquista la gloria attraverso avventure sconnesse e poco calcolate, imponendo la propria illusione sulla realtà con eroico sprezzo del ridicolo: elemento disturbante e artefice del caos, in fondo ci dimostra che ogni cosa, ogni persona è sempre altro da quello che dice di essere. L’errore è verità e la verità è errore in una società che, soprattutto per un Don Chisciotte poeta, folle, mendicante come quello immaginato da Monteverde, è alla rovescia. Il mondo, del resto – così come la scena – è sempre diverso in base al punto di vista da cui lo guardiamo e la verità si manifesta solo nella libertà di muoversi al suo interno, una libertà incondizionata che testimonia l’inseguimento di un sogno, la ricerca del proprio io bambino, il desiderio infinito di amare” (dalla nota di presentazione).
Coreografia, scene e regia Fabrizio Monteverde. In scena il Balletto di Roma, che quest’anno festeggia i 60 anni (1960 – 2020).
DURATA: 65′
ORARI: mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over 65 da 20€ a 16€; under26 da 17€ a 15€
— Io, mai niente con nessuno avevo fatto (Teatro Parenti dal 14 al 26 gennaio)
La compagnia Vuccirìa Teatro “presenta un dramma di
travolgente impatto emotivo, in una Sicilia ancestrale corrosa dal sole e dalla povertà. Giovanni e Rosaria sono cugini cresciuti come se fossero fratello e sorella: insieme vivono i primi turbamenti, le prime gioie e i primi drammi. Chiusi nella loro stanza, giocano per cancellare la solitudine atavica di una famiglia senza padri e, con la musica a tutto volume, ballano perché il mondo per loro non è altro che uno spartito di note da danzare. Nella sala da ballo, in cui la stessa Rosaria lo trascina, Giovanni scopre l’amore attraverso gli occhi ambigui e violenti e il corpo pulsante e focoso di Giuseppe, insegnante di danza. Dietro le persiane è nascosto però un paese che spia, giudica e non vive. I protagonisti tentano di combattere il loro destino, sognando lei di lasciare quell’isola che li culla e li affoga, lui di amare liberamente un uomo. Come in una tragedia antica in cui va espiata la colpa di chi si ribella, così il giovane puro affronterà violenza e crudeltà, proprio lui che mai niente con nessuno aveva fatto…” (dalla scheda).
Merita di essere visto non solo per l’attualità dei temi trattati, ma anche per la delicatezza e al contempo l’incisività con cui questa compagnia li mette in scena. Con Joele Anastasi (autore anche della drammaturgia e regista), Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano.
DURATA: 55′
ORARI: lunedì riposo; martedì h 19,30; mercoledì h 20,15; giovedì h 20,30; venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16, 45
PREZZI: intero 15€; under26 13€; over65 15€; last minute under26 10€
— La prova (Teatro Filodrammatici dal 9 al 26 gennaio)
Dopo il debutto nella scorsa stagione, questa produzione dei Filodrammatici è tornata in cartellone per affrontare con la cifra che caratterizza Bruno Fornasari un tema molto dibattuto e che ci coinvolge.
“Un lui e una lei si incontrano in un ufficio modernissimo in una torre da cui si vede in basso “il popolo”. Sono stati colleghi in un’agenzia di comunicazione e hanno avuto una relazione. Lui però non aveva dato alcun riconoscimento economico a lei che con la sua idea aveva permesso alla società di firmare un contratto importante. Per questo lei aveva chiuso la relazione e si era licenziata. Ora si ritrovano a distanza di tempo perché l’agenzia ha bisogno di una pubblicità contro la discriminazione femminile e lei è sicuramente la migliore per idearla. Ma lei non sa se accettare per il comportamento da predatore del capo dell’agenzia, collega e amico del suo ex. Ai due si affianca un’altra coppia: il capo, appunto, che sembra averci provato con lei la sera prima, e la giovane donna, ex stagista poi amante del capo e ora da lui assunta. Tutto fa pensare che il capo sia il predatore. A lui La prova di non esserlo”.
Sul palco Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Orsetta Borghero, Eleonora Giovanardi (in scena dal 21 al 26 gennaio nel ruolo di Tina), Marta Belloni (in scena dal 9 al 19 gennaio nel ruolo di Tina).
DURATA: 90′
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 21; mercoledì e venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: intero 22€; ridotto convenzionati 18€; ridotto under30 16€; ridotto over65 e under18 11€
+ prevendita 1€
— Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show (Teatro Manzoni dal 9 al 12 gennaio)
Per chi lo avesse perso, è l’occasione giusta per recuperarlo. Non fatevi scoraggiare dal sold out perché qualcuno potrebbe non ritirare la prenotazione o potrebbe liberarsi sempre qualche posto. Qui la nostra recensione.
DURATA: 100′
ORARI: da giovedì a sabato h 20,45; domenica h 15,30
PREZZI: prestige giov e ven 31€ mentre sab e domenica 35€; poltronissima giov e ven 27€ e sab e dom 32€; poltrona giov e ven 20€ e sab e dom 23€; under26 giov e ven 19€ mentre sab e dom 22€
— Misericordia (Piccolo Teatro Grassi dal 14 gennaio al 16 febbraio)
Non cullatevi del fatto che stia diverso tempo in scena e prenotatevi subito il vostro biglietto perché il nuovo spettacolo creato e diretto da Emma Dante merita di non essere perso.
Con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli.
“Lo spettacolo racconta qualcosa che ha a che fare con la pietà. Anna, Nuzza e Bettina, nonostante la condizione tremenda e disagiata di marginalità in cui vivono, scelgono di prendersi cura di un essere, Arturo, che, per quanto speciale, è problematico, non è facile da gestire, soprattutto in un tugurio misero e lercio come quello in cui vivono. Eppure lo adottano, lo ricevono da una di loro che muore ammazzata sotto le percosse di un uomo, e lo crescono. Il loro gesto misericordioso è molto forte: non agiscono per interesse, né per egoismo; solo per amore. Allo stesso tempo, mi piacerebbe che il pubblico avesse nello sguardo quella misericordia di cui oggi si ha sempre più bisogno, che assistesse a questa storia con un atteggiamento accogliente. Le storie che racconto esistono davvero; anche se ci paiono lontane, sono reali e abitate da personaggi autentici”, ha spiegato la Dante.
DURATA: 60′
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16.
PREZZI: intero platea 40€; balconata 32€
— Murder Ballad (Teatro Guanella dal 30 gennaio al 2 febbraio)
“Un triangolo amoroso, il rock e un omicidio: questi gli ingredienti che compongono la miscela esplosiva di Muder Ballad, rock musical dal sapore metropolitano e underground. Brani dal sapore Newyorkese, per una storia noir che è un viaggio negli abissi della mente e del cuore: uno spettacolo che al ritmo di rock anni ’90, indaga e scava alla ricerca di una catarsi finale, di una risoluzione, che forse avverrà o forse no.
In scena un cast eccezionale, diretto da Ario Avecone e Fabrizio Checcacci: Arianna, Fabrizio Voghera, lo stesso Ario Avecone, Myriam Somma, Martina Cenere, Valentina Naselli e Jacopo Siccardi. La direzione musicale è di Cosimo Zannelli” (dalla presentazione).
DURATA: 90′
ORARI: da giovedì a sabato h 21; domenica h 19
PREZZI: poltronissima intero 28€; poltrona intero 22,40 e ridotto 5-18 e over65 16,80
— Ne Veryu – Non ci credo K. S. Stanislavskij (Teatro Franco Parenti dal 28 gennaio al 2 febbraio)
“«Ne veryu», «Non ci credo» era la celebre frase con cui Kostantin Sergeevic Stanislavskij incalzava i suoi attori spingendoli alla ricerca della verità del personaggio in scena, ossessione e utopia di tutta la sua ricerca.
Egidia Bruno condensa la poetica del maestro russo in un omaggio al suo leggendario metodo e alla sua radicale rivoluzione teatrale. Tra biografia e ritratto d’artista, ricostruzione filologica e molta ironia, in scena un monologo accompagnato dalla musica dal vivo del fisarmonicista Vladimir Denissenkov. Una narrazione teatrale sulla “verità dell’attore”, sulla “verità a teatro”, su quello che fu il fondamentale obiettivo, il solo cruccio, l’unica preoccupazione e fissazione di Stanislavskij” (dalla nota ufficiale).
Questo spettacolo sicuramente conquisterà, in particolare, gli amanti del Teatro, di chi vuole scavare in quella scatola magica e saperne di più anche di uno dei maestri di quest’arte, fondatore di un metodo che è alla base della formazione di tanti interpreti.
DURATA: 80′
ORARI: martedì h 19,30; mercoledì h 20,15; giovedì h 20,30; venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16,45
PREZZI: intero 25€; under26 e over65 15€; convenzioni 18€; last minute under26 10€
— Non Plus Ultras (Pim Off 28 e 29 gennaio)
Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano portano in scena lo spettacolo Non Plus Ultras, “un’indagine teatrale sul mondo delle tifoserie ultras italiane. Lo spettacolo è una coproduzione Argot e Nest Napoli Est Teatro in collaborazione con La Corte Ospitale.
Martedì 24 giugno 2014 alle ore 6.00 il cuore di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli di 28 anni ferito il 3 maggio da un tifoso romanista, mentre si avviava allo stadio Olimpico per assistere all’incontro Napoli-Fiorentina, ha smesso di battere. Il giovane ragazzo è spirato al policlinico Gemelli dopo 52 giorni di agonia e dopo aver subito sei interventi chirurgici. È all’indomani della scomparsa del giovane supporter partenopeo che inizia il lungo percorso di avvicinamento al mondo Ultras da parte di Pantaleo e Spezzano. Qual è il modello di vita degli Ultras? Cosa vuol dire essere un Ultras? Che responsabilità porta? Attraverso un’indagine teatrale durata 4 anni, i due autori hanno cercato di dare risposte a queste domande. Il modello di vita degli Ultras si racchiude in una sola parola: Mentalità” (dalla presentazione).
Il resto scopritelo in scena. Non fatevi allontanare dall’idea che venga trattato il calcio e un determinato aspetto e magari voi non siete degli sportivi o degli appassionati, perché quello che hanno compiuto gli attori del Nest è una ricerca profonda sul piano sociale e umano.
DURATA: 60′
ORARI: h 20,30
PREZZI: intero 18€; promo on line e over60 12€; under30 10€
— Platonov (Teatro Fontana dal 14 al 19 gennaio)
Qui la nostra presentazione che ci auguriamo possa invogliarvi ad andarlo a vedere.
DURATA: 100′
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 21€; ridotto over65 e under14 10€; convenzioni e giovedì sera 17€; under 26 e teatro in bici 15€
Prevendita 1€
— Supermarket – A Modern Musical Tragedy (Teatro Fontana dal 29 gennaio al 9 febbraio)
Se volete assistere a uno spettacolo molto originale, questo fa al caso vostro. Supermarket “è un “non-musical” costruito con nove attori e una partitura sonora fatta di canzoni originali, a cui si aggiunge sia un sound design costruito con suoni e rumori ripresi in un vero supermercato, sia una serie di annunci ad hoc con una drammaturgia originale. E mentre quello che esce dagli altoparlanti incanta e ipnotizza, tra gli scaffali del supermercato si compie il rito del “procacciarsi il cibo”. Come i membri di una tribù, cerchiamo di proteggere i nostri cari affrontando sfide, pericoli, avversità̀… tutto per riuscire a riempire il carrello della spesa, per riuscire ad avere le scorte per superare l’inverno, il mese, la settimana. Strutturata come una vera e propria tragedia, Supermarket inizia con un prologo surreale, per dare poi spazio all’entrata in scena del coro di personaggi. Un avvicendarsi di situazioni comiche trasforma in grottesco disavventure comuni a chi si trova abitualmente a fare la spesa: dall’attesa del proprio turno al banco gastronomia fino al litigio per la coda alla cassa. Al centro del racconto ci sono le persone, con i loro stati d’animo, i loro sentimenti e i loro pensieri. E con una vita che li aspetta fuori, appena superate le casse” (dalla scheda).
La bravura degli attori (Federica Bognetti, Francesco Errico, Andrea Lietti, Roberto Marinelli, Isabella Perego, Elena Scalet, Andrea Tibaldi, Cecilia Vecchio, Carlo Zerulo) non è in discussione, ma ciò che più colpisce di Supermarket sono l’idea e com’è stata sviluppata. Il bello è che nessuno dei presenti in platea potrà sentirsi sollevato, tutti siamo chiamati in causa, per quanto si estremizzino (a ragion veduta) certi caratteri e atteggiamenti. Libretto, testi, musiche e regia sono a cura di Gipo Gurrado.
DURATA: 90′
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 21€; giovedì sera e convenzioni 17€; ridotto over65 e under14 10€; under26 e teatro in bici 15€
Prevendita e prenotazione 1€
— The Deep Blue Sea (Teatro Manzoni dal 30 gennaio al 16 febbraio)
“La storia – che si svolge durante l’arco di un’unica giornata – inizia con la scoperta, da parte dei suoi vicini di appartamento, del fallito tentativo di Hester Collyer di togliersi la vita con il gas. La donna ha lasciato il marito – facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte – perché innamorata del giovane Freddie Page: un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool.
La relazione, nata sull’onda della passione e della sensualità, si è, però, andata raffreddando. Le difficoltà economiche – Freddie è da tempo disoccupato – e le differenze di età e ceto hanno logorato il rapporto, lasciando Hester sfinita e disperata.Lo shock per il tentato di suicido di Hester e la discussione che ne segue non migliorano le cose” (dalla sinossi ufficiale). Che piega prenda la storia ve lo lasciamo scoprire, ma ci sono due elementi che colpiscono in particolar modo del testo del drammaturgo inglese Sir Terence Mervyn Rattigan e di questa messa in scena. Il primo è come un uomo sappia sviscerare ciò che sta vivendo la nostra protagonista – e a ruota le sfaccettature degli altri personaggi – il secondo concerne l’interpretazione della compagnia che rende molto concreta la vicenda. La Hester incarnata da Luisa Ranieri è ora persa nel magma dei pensieri, ora molto lucida sul da farsi. Spiccano, soprattutto, le interpretazioni di Giovanni Anzaldo (Freddie), giustamente sopra le righe in alcuni punti di incontro-scontro con lei e molto in parte nel ruolo toccatogli in cui la linea della giusta misura è molto sottile. A lui aggiungiamo anche Flavio Furno e Aldo Ottobrino – quest’ultimo nel ruolo delicato e molto incisivo ai fini della storia del medico, un dottore fuori dal comune. Completano la compagnia i bravi Maddalena Amorini, Alessia Giuliani, Luciano Scarpa.
Un rispettoso appunto va alla regia di Luca Zingaretti, che per quanto curata sul piano formale e attenta alla direzione degli attori, non riesce sempre a tenere alta l’asticella del ritmo.
“Come si può vivere senza speranza?” alla visione l’ardua sentenza.
DURATA: 120′
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,45; domenica h 15,30
PREZZI: poltronissima prestige 35€; poltronissima under26 15,50€; poltronissima 32€; poltrona 23€
— Un nemico del popolo (Piccolo Teatro Strehler dal 28 gennaio al 16 febbraio)
Non è semplice affrontare questo testo di Ibsen e Popolizio lo fa con raffinatezza e incisività. L’artista ha scelto di ambientarlo in “un’immaginaria contea americana degli anni Venti. Qui è stato costruito uno stabilimento termale che rappresenta il riscatto per il territorio, offrendo lavoro agli abitanti di un paese depresso economicamente. Ne deriva un conflitto politico e morale che contrappone due fratelli: il medico Thomas Stockmann, interpretato dallo stesso Popolizio, direttore dello stabilimento, e il sindaco Peter Stockmann (Maria Paiato in panni maschili). Thomas scopre che le acque termali sono causa di inquinamento, Peter, politicamente insabbiatore, tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere. Il racconto è affidato ai personaggi che popolano questa cittadina di provincia, nella quale tutti si conoscono e sembrano vivere in apparente armonia, ma il cui equilibrio sta per essere irrimediabilmente “inquinato”, come le acque sulle quali si basa la sua economia e la sua prosperità”.
“Un nemico del popolo è un testo che, rispetto ad altri della produzione di Ibsen, non possiede personaggi dalla psicologia articolata. Sono piuttosto dei caratteri e come tali vanno trattati. Senza fare degli azzardi drammaturgici, ci troviamo davanti ad un testo che scivola quasi nell’espressionismo. Con i miei compagni di scena cercherò di mettere in luce proprio questo, la natura di un dramma che presenta molti punti di vista, molte verità diverse. Ognuno dei quali espresso in modo molto chiaro e netto dai personaggi della storia”, ha specificato Popolizio e questa è una delle ragioni per vederlo e portarselo a casa con tutto il “carico” di riflessione che susciterà.
DURATA: 105′ senza intervallo
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30 (salvo venerdì 31 gennaio, ore 15 pomeridiana per le scuole); domenica h 16.
PREZZI: platea 33€; balconata 26€
— Winston vs. Churchill (Teatro Franco Parenti dall’8 al 19 gennaio)
“Cerco di rappresentare l’idea che io ho della figura di Winston Churchill”, ha dichiarato Giuseppe Battiston. “Innanzitutto lui incarna, per me, l’immagine di un vero politico. Churchill ha saputo pensare per il proprio popolo, per la propria nazione e non solo, infatti è stato una figura fondamentale per l’Europa. Pensò a un futuro anche per il nostro continente. Si racconta in scena la sua storia pubblica e privata, la sua genialità e la sua capacità di fare politica creando consenso. La sua è una politica basata sui fatti stiamo parlando dell’epoca più buia della nostra storia mondiale, che lui ha saputo gestire in maniera miracolosa”. A fargli anche un po’ da contraltare la brava Lucienne Perreca.
DURATA: 75′
ORARI: mercoledì h 19,45; giovedì h 21; martedì e venerdì h 20;
sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I settore intero 38€
– II, III e IV settore intero 30€; under26/over65 18€; convenzioni 21€ (valide dall’8 al 10 gen.) Last Minute Under26 10 €
Spettacoli Milano febbraio 2020
— Airs de rien (Spazio Teatro No’hma 19 e 20 febbraio)
“Qualche tempo fa ho scoperto una raccolta inedita di villanelle napoletane del ‘500 e ho potuto ricostruire pazientemente l’intera partitura, grazie alla collaborazione del cantante Edmond Hurtrait, membro della Compagnia Nonna Sima”, ha raccontato l’ideatrice Silvia Malagugini, continuando “in un secondo tempo con Joëlle Faye (anche lui sul palco), cantante e pilastro della Compagnia, ci siamo dedicate all’interpretazione di questi canti. Esse raccontano l’amore-passione, il tradimento, l’abbandono e nello spettacolo sono intrecciate a canti tradizionali e ad arie antiche”. In scena con loro Roberta Trapani.
ORARIO: h 21
INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento dei posti è richiesta la prenotazione telefonando 0245485085/0226688369 o collegandosi al sito.
— Apologia (Teatro Elfo Puccini dal 25 febbraio all’1 marzo)
Com’è nella linea dell’Elfo, troviamo in cartellone il testo di un drammaturgo, sceneggiatore e attore greco naturalizzato britannico.
“Tra incomprensioni, antiche ruggini e dialoghi taglienti pieni di humour britannico si dipana la turbolenta storia di una famiglia, fatta di scomode verità domestiche, di grandi speranze e altrettanto cocenti disillusioni, fino a una sorprendente, emozionante conclusione. Una commedia profonda e divertente, diretta da Andrea Chiodi, già apprezzato regista di Una bestia sulla luna, il quale torna a dirigere l’immenso talento di Elisabetta Pozzi, qui affiancata da un cast di straordinari attori come Alberto Fasoli, Christian La Rosa, Francesca Porrini e Martina Sammarco” (dalla nota ufficiale).
DURATA: 125′ più intervallo
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50; under18 13,50; scuole 12€
— Cabaret Sacco & Vanzetti (Teatro Filodrammatici dal 18 al 23 febbraio)
“Cabaret Sacco & Vanzetti racconta la storia di Bartolomeo e Nicola, due anarchici italiani immigrati negli Stati Uniti negli anni dieci del secolo scorso e transitati da Ellis Island, come tanti giovani oggi emigrano dai loro Paesi e transitano da Lampedusa. I due, un pescivendolo e un calzolaio, cadono in un circo mediatico e giudiziario, conclusosi con la loro morte e la gloria postuma.
Le migrazioni, il pregiudizio razziale, l’intolleranza, la giustizia sono temi che attraversano la contemporaneità e scuotono la coscienza di tutti. Per questo il Teatro dei Borgia, rinnovando il proprio impegno sul fronte dell’Arte Civile, ha deciso di raccontare la vicenda dei due migranti italiani, vittime e simbolo di ogni discriminazione e ingiustizia. La storia di Sacco e Vanzetti, sottratta alle trappole della retorica e del melodramma, è così restituita alla dimensione della Storia, attraverso le armi del teatro, il linguaggio del cabaret e il corpo di due attori infaticabili (Valerio Tambone e Raffaele Braia) che si offrono senza riserve. E questo è il racconto, divenuto paradigmatico, di due umili, due ultimi, due migranti, eroi moderni e simbolo universale delle battaglie per i diritti di uguaglianza e giustizia. Condannati alla sedia elettrica per un crimine che non avevano commesso, vittime di un processo farsa e di un crimine giudiziario, Sacco e Vanzetti caddero anche a causa della “politica del terrore” contro i “rossi” che l’America del tempo praticava, con speciale ferocia quando si trattava di immigrati” (dalla scheda).
Con l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio di Amnesty International-Italia e Ministero degli Affari Esteri.
DURATA: 70′
ORARI: martedì, giovedì e sabato h 21; mercoledì e venerdì 19,30; domenica 16
PREZZI: novità giovedì prezzo unico 20€; standard 26€; ridotto convenzionati 20€; ridotto under 30 16€; ridotto over65 e under13 13€; online con prezzo dinamico da 18€
— Clown Story (Spazio Teatro No’hma 5 e 6 febbraio)
Si tratta dell’adattamento del “testo ‘Vecchio Clown Cercasi‘ (Petit boulot pour vieux clown) scritto da Matei Vișniec, poeta e drammaturgo fra i più importanti della letteratura rumena contemporanea.
Dopo aver girato tutto il mondo con i suoi spettacoli, la compagnia teatrale tunisina L’association de la Jeunesse Théâtrale giunge per la prima volta in Italia in occasione della XI Edizione del Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro” (dalla presentazione).
ORARIO: h 21
INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento dei posti è richiesta la prenotazione telefonando 0245485085/0226688369 o collegandosi al sito.
— Darling (Teatro Franco Parenti dal 14 al 23 febbraio)
“Quattro storie di quattro donne diverse per sogni ed età.
Una bambina-ragazza innamorata dell’amore col suo carico di emozioni. Una giovane “già anziana” che realizza la sua immobilità esistenziale quando è forse troppo tardi. Una terza donna che affronta ansie e disillusioni scottanti di un amore finito per la volontà di chissà chi. E la quarta, arrabbiata, triste, stanca. Le sue domande sono sincere, ma non riesce a darvi risposta, logorata dal bisogno di dare un volto a chi ieri, oggi e domani le procura dolore. Ma non vuole condannare, vuole solo essere ascoltata” (dalla sinossi).
Sul palco Sara Bosi, con la supervisione artistica di Pierfrancesco Favino.
DURATA: 60′
ORARI: martedì, mercoledì e venerdì h 21; sabato h 21,30; domenica h 17,15
PREZZI: intero 15€; under26 13€; over65 15€; last minute under26 10€
— Dolore sotto chiave + Sik-Sik l’artefice mago (Teatro Franco Parenti dal 12 febbraio all’1 marzo)
Due grandissimi classici del teatro eduardiano, viene affrontato da un signor Attore qual è Carlo Cecchi (ne cura anche la regia).
Si tratta di due spettacoli a sé: il primo “nasce come radiodramma nel ’58, viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik l’artefice magico) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. A tenere la scena non sono le conseguenze della morte di […] (omettiamo il nome per chi non avesse visto ancora questo capolavoro, nda), ma una vita che non è più vita proprio perché qualcuno ha deciso di sottrarre quell’evento alle sue leggi naturali” (dalla nota ufficiale). A portarlo sul palcoscenico troviamo, oltre a Cecchi, Vincenzo Ferrera, Angelica Ippolito, Dario Iubatti e Marco Trotta.
Sik-Sik l’artefice magico, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. “Come in un film di Chaplin è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta, quella, appunto, di un capolavoro”, ha affermato Cecchi.
Ad affiancarlo sulla scena Angelica Ippolito, Dario Iubatti e Vincenzo Ferrara.
DURATA: 120′ + intervallo
ORARI: mercoledì 12 febbraio h 19,15; giovedì 13 febbraio h 20; venerdì 14 febbraio h 20,30; sabato 15 febbraio h 21; domenica 16 febbraio h 15,45; martedì 18 febbraio h 20,30; mercoledì 19 febbraio h 19,15; giovedì 20 febbraio h 20; venerdì 21 febbraio h 20,30; sabato 22 febbraio h 21; domenica 23 febbraio h 15,45; martedì 25 febbraio h 20,30; mercoledì 26 febbraio h 19,15; giovedì 27 febbraio h 20; venerdì 28 febbraio h 20,30; sabato 29 febbraio h 21; domenica 1 marzo h 15,45
PREZZI:
– Prime file intero 38€
– Platea intero 30€; under26 15€; over65 18€; convenzioni 21€
– Galleria intero 21€; under26 13€; over65 15€; convenzioni 21€
– Last Minute under 26 – 10€
— Don Chisciotte (Teatro Manzoni dal 27 febbraio al 15 marzo)
Liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra.
“Chi è pazzo? Chi è normale?” rilancia Alessio Boni, tra gli interpreti, oltre che tra i curatori di regia (insieme a Roberto Aldorasi, Marcello Prayer) e drammaturgia (a loro si aggiunge Francesco Niccolini). “Forse chi vive nella sua lucida follia riesce ancora a compiere atti eroici. Di più: forse ci vuole una qualche forma di follia, ancor più che il coraggio, per compiere atti eroici.
Don Chisciotte va oltre: trascende questa consapevolezza e combatte per un ideale etico, eroico. Un ideale che arricchisce di valore ogni gesto quotidiano. E che, involontariamente, l’ha reso immortale.
È forse folle tutto ciò? È meglio vivere a testa bassa, inseriti in un contesto che ci precede e ci forma, in una rete di regole pre-determinate che, a loro volta, ci determinano? Gli uomini che, nel corso dei secoli, hanno osato svincolarsi da questa rete – avvalendosi del sogno, della fantasia, dell’immaginazione – sono stati spesso considerati “pazzi. Salvo poi venir riabilitati dalla Storia stessa. Dopotutto, sono proprio coloro che sono folli abbastanza da credere nella loro visione del mondo, da andare controcorrente, da ribaltare il tavolo, che meritano di essere ricordati in eterno: tra gli altri, Galileo, Leonardo, Mozart, Che Guevara, Mandela, Madre Teresa, Steve Jobs e, perché no, Don Chisciotte”.
Dopo il partecipato lavoro condotto sul testo di Conrad, che ha dato come esito ‘I duellanti’, siamo molto curiosi di vivere in platea questa riflessione su realtà e sogno tramite un cult, di cui la compagnia si è riappropriata. Sul palco, oltre a Boni e Prayer, troviamo Sierra Yilmaz nei panni di Sancho Panza, Francesco Meloni, Pietro Faiella, Liliana Massari, Elena Nico e Nicolò Diana.
DURATA: 135’ + intervallo
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,45; domenica h 15,30
PREZZI: poltronissima prestige 35€; poltronissima 32€;
poltrona 23€; poltronissima under26:15,50€
— Dracula (Teatro Franco Parenti dal 25 febbraio all’1 marzo)
‘Delitto/Castigo‘ era stata un’operazione interessante (anche per il lavoro sul sonoro) e su quell’onda, Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini (quest’ultimo ha curato anche la regia, oltre all’adattamento teatrale insieme a Carla Cavalluzzi) tornano al Parenti per un nuovo capolavoro della letteratura, l’ultimo grande romanzo gotico: Dracula di Bram Stoker.
“Tra lupi che ululano, grandi banchi di foschia e croci ai bordi delle strade, Dracula è prima di tutto un viaggio notturno verso l’ignoto. Ma è anche un viaggio interiore che il procuratore londinese Jonathan Harker, incaricato di recarsi in Transilvania, è costretto a intraprendere. Tra mistero e scongiuri, il giovane avvocato viene calato in un clima di illusione: ancor prima di conoscere il Conte, già davanti al Castello, come chi sopraggiunge nell’Ade, comprende di essere finito in una tomba. E l’orrore provato durante quella visita, deborda e finisce con l’inghiottire tutta quanta la sua esistenza diventando un’ossessione e destabilizzando irrimediabilmente ogni certezza. Il malessere e il tormento che lo divorano finiscono per contagiare anche sua moglie fino a consumarla.
Con un sonoro (G.U.P. Alcaro) che plasma gli stati d’animo tra sogno e realtà, lo spettacolo restituisce quella dimensione in cui il buio prevale sulla luce, il cupo battere di una pendola segna il tempo del non ritorno e uno scricchiolio precede una caduta, il silenzio… e l’arrivo della bestia che azzanna e uccide. Da questa realtà malata è impossibile uscirne vivi” (dalla nota ufficiale).
DURATA: 100′
ORARI: martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 21; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI: I settore intero 38€; II, III e IV settore intero 30€; under26 e over65 18€
— Eneide, generazioni (Piccolo Teatro Studio Melato dal 6 al 16 febbraio)
Dopo il successo di ‘Iliade, mito e guerra‘, con Eneide, generazioni, il racconto si sposta sul poema di Enea, l’eroe in fuga dopo l’incendio della città di Troia. Già il primo ci aveva conquistati per il modo semplice e fortemente incisivo e accattivante con cui aveva raccontato un classico come l’Iliade; immaginiamo che il medesimo approccio anche di freschezza di linguaggio (senza denaturare il lirismo del testo) sia stato adoperato anche per l’Eneide.
“Il primo aggettivo con cui Virgilio definisce Enea è “profugo” e il teatro della sua azione è il Mare Mediterraneo. Impossibile quindi non partire da lì, da quella definizione che porta a una condizione che ben conosciamo nella nostra attualità”, ha sottolineato il regista Stefano Scherini.
“Da questo punto di avvio, lo spettacolo intreccia i più significativi temi virgiliani. Nel viaggio di Enea si ritrovano gli errori, le perdite, i sogni, le speranze e soprattutto i conflitti fra dovere e desiderio, tra il fato, come somma di precetti identitari di una famiglia e di un popolo, e le proprie aspirazioni. Aggiunge il regista: «La relazione di Enea con il padre e con gli antenati, i Penati, porta senza dubbio alla luce la frizione tra generazioni differenti, tra desideri diversi». In scena, Stefano Scherini, Giovanna Scardoni e Nicola Ciaffoni” (dalla presentazione).
Spettacolo consigliato a partire dai 13 anni
DURATA: 80′
ORARI: sabato riposo; martedì e giovedì h 19,30; lunedì, mercoledì e venerdì h 20,30 (salvo lunedì 10 e mercoledì 12 febbraio h 15 e h 20,30); domenica h 16.
PREZZO UNICO: 10€
— È questa la vita che sognavo da bambino? (Teatro Manzoni dal 24 al 26 febbraio)
“Luca Argentero racconta le storie di grandi personaggi dalle vite
straordinarie che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina. Raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto. Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani (dalla nota ufficiale).
Testi curati dallo stesso Argentero, Gianni Corsi ed Edoardo Leo, con quest’ultimo che firma anche la regia.
ORARI: h 20,45
PREZZI: prestige 35€; poltronissima 32€; poltrona 23€; Under26 15,50€
— Fail (#fACTORy32 dal 28 febbraio all’1 marzo)
Un testo interessante che parte dall’esperienza personale dell’ideatrice-attrice Francesca Franzè. Si tratta della “rilettura incarnata del legame tra la Franzè e suo padre passato attraverso l’esperienza del fallimento della sua azienda, dove lavorava il plexiglass. Come affrontano padre e figlia la crisi economica del 2007 e il fallimento di una piccola media impresa? FAIL parla di imprenditorialità e di resistenza. Di naufragio e di rinascita.
La necessità di parlare di questa vicenda autobiografica nasce dalla volontà di sperimentare drammaturgicamente (curata da Letizia Buoso) il personale e creare delle connessioni con una rete sociale che coinvolge l’economia per sé, per la propria famiglia, per la città, per lo Stato e per tutto l’ambiente complessivo. Il pubblico più che spettatore è testimone e può rispecchiarsi in ciò che guarda, perché oggi riguarda tutti” (dalla nota di presentazione).
ORARI: venerdì e sabato h 21; domenica h 16
PREZZI: intero+commissioni 14€
— F.A.I. – Fragili attimi di intimità in compagnia di Aia Taumastica (Teatro Out Off dal 25 febbraio al 1 marzo)
“Una mini “personale” di uno dei gruppi di ricerca più interessanti del panorama lombardo, e non solo, che dal 1998 lavora alla ricerca nel contemporaneo spaziando dalla riappropriazione dei classici, alla reinvenzione di una narrazione epica svincolata da tangenze con il sociale, fino ad una partitura scenica più commovente di teatro principalmente di azione e fisico.
La sua naturale vocazione è per un teatro di regia e d’attore attorno a progetti di drammaturgia e di scrittura scenica originali che combinano parola e azione fisica e che nascono da rigorosi progetti narrativi” (dalla scheda).
ORARI: martedì, mercoledì e venerdì h 20,45; giovedì e sabato h 19,30; domenica h 16
PREZZI: intero 18€
costo prevendita e prenotazione 1,50/1€
— Grasse risate, lacrime magre! (#fACTORy32 dal 14 al 16 febbraio)
Era già stato presentato all’Elfo e proprio per l’atteggiamento di comunicazione e scambio che sussiste tra i teatri milanesi, lo spettacolo arriva al factory32. “La commedia sbeffeggia i luoghi comuni del mondo del teatro e i suoi stereotipi, sviscerando con cattiveria il mestiere dell’attore in quattro quadri, più Prologo ed Epilogo. L’attore felice di recitare nella TV commerciale lotta contro il compagno che vorrebbe fare teatro serio. il giovane regista cerca di piazzare le sue idee su un mercato che prevede solo commedie brillanti e classici con bellocce televisive. Due vecchi amici del liceo, uno fa il dentista e l’altro l’artista di strada, in una visione ribaltata della realtà alla Monty Phyton; il dramma di dover scegliere tra famiglia e vita comoda e un’esistenza senza punti fermi e solitaria.
Un susseguirsi di scene divertenti, a tratti esilaranti, dove i due attori/registi/autori si scambiano vicendevolmente il ruolo di buono/cattivo, pratico/idealista, affermato/fallito con grande versatilità e capacità mimetica” (dalla scheda).
Scritto, diretto e interpretato da Paolo Faroni e Fabio Paroni.
ORARI: venerdì e sabato h 21; domenica h 16
PREZZI: intero+commissioni 14€
— Il turco in Italia (Teatro alla Scala dal 22 febbraio al 19 marzo)
“Dopo le recenti riproposte de La gazza ladra e La Cenerentola, il Teatro alla Scala produce un nuovo allestimento del capolavoro comico di Rossini che qui nacque nel 1814, e rinacque grazie all’allestimento di Franco Zeffirelli del 1955 con Maria Callas, per ritornare nel 1997 con la direzione di Riccardo Chailly e la regia di Cobelli. Firma la produzione Roberto Andò, intellettuale e regista di cinema, opera e prosa, e premiato narratore. Diego Fasolis, che ha recentemente inaugurato la stagione operistica del LAC di Lugano con Il barbiere di Siviglia, affronta il suo primo Rossini alla Scala dopo i successi ottenuti con Händel e Mozart, forte di un cast che unisce la facilità belcantistica alla disinvoltura in scena: Rosa Feola, Alex Esposito, Edgardo Rocha, Giulio Mastrototaro e Mattia Olivieri” (dalla nota ufficiale).
Altra nuova produzione del Teatro alla Scala.
DURATA: 185′ compreso intervallo
ORARI: 22, 25, 28 febbraio h 20; 4, 13, 17 e 19 marzo h 20. La replica del 15 marzo h 14,30 è fuori abbonamento
PREZZI: da 29€ a 252€
— I promessi sposi alla prova (Teatro Franco Parenti dall’11 al 23 febbraio)
L’adattamento e la regia curati da Andrée Ruth Shammah renderebbero orgoglioso Giovanni Testori. “Fare teatro è costruire una visione del mondo, è far nascere dentro di sé la fiducia nel futuro. Il teatro di cui si parla nel testo di Testori per me è la vita e il mestiere con il quale il Maestro inizia ‘la messa alla prova’ è serietà e rispetto delle tradizioni. La sfida di ritornare ad affrontare Testori è per me la necessità di far vivere quello spettacolo originario del 1984, ma tagliando alcuni passaggi e aggiungendo più citazioni manzoniane, soprattutto in bocca al personaggio di Agnese – interpretata da Carlina Torta – e che abbiamo immaginato essere una donna di casa appassionata alla lettura di ‘quel’ testo. Poi c’è la gioia di scoprire comunque anche dentro lo schema passato, la freschezza del nuovo Renzo (Filippo Lai) e della sua Lucia (la giovane attrice Nina Pons).
Ma anche Sebastiano Spada, che con originalità dà vita al ruolo de ‘l’attore che fa Don Rodrigo’. Accanto a loro un’attrice capace di infondere quella sicurezza necessaria per riuscire a tenere insieme l’intera struttura: Carlina Torta, a cui sono legata da antica stima e amicizia.
E quindi arriviamo «all’impossibile coesistenza tra luce e tenebra, inferno e paradiso…»: dalla botola della tomba che le è stata imposta e in cui è costretta a stare murata viva esce lei, la Monaca di Monza – personaggio così caro a Testori – e grazie all’interpretazione di Laura Marinoni (in un momento di grazia della sua carriera) pensare a questa coesistenza di attrice-personaggio si è reso possibile. E infine, parole piene di gratitudine vanno a chisi mette sulle spalle il confronto più terribile: Luca Lazzareschi ha l’onore e la responsabilità di interpretare il Maestro”. Ecco cosa racconta e ha saputo cogliere la Shammah di un testo non semplice, ma che merita di essere riscoperto.
DURATA: 150′ senza intervallo
ORARI: martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 19;
sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I settore intero 38€
– II e III settore intero 30€; under26 e over65 18€; convenzioni 21€;
– IV settore intero 21€; under26 13€; over65 15€; convenzioni 21€
– Last Minute under26 10€
— Il silenzio grande (Teatro Carcano dal 6 al 16 febbraio)
Maurizio de Giovanni si è fatto conoscere al grande pubblico come l’autore de ‘I bastardi di Pizzofalcone’. Qui lo vediamo per la prima volta cimentarsi con una commedia scritta appositamente per la scena. “Gruppo di famiglia in un interno (napoletano), fine anni Sessanta: Valerio (Massimiliano Gallo), scrittore di successo, ma in piena crisi creativa, vive confinato nel suo studio/biblioteca, dedito al suo lavoro e indifferente a quanto accade sotto i suoi occhi. Un inatteso, generale moto di contestazione da parte dei suoi cari viene ad interrompere la sua concentrazione: prima la moglie (Stefania Rocca), che gli rinfaccia le ristrettezze economiche che la sua intransigenza da intellettuale “duro e puro” impone a tutti loro; quindi il figlio (Jacopo Sorbini), che lo accusa di essere stato un padre assente; infine la figlia (Paola Senatore), che, al contrario, gli attribuisce un atteggiamento troppo protettivo che non ha favorito la sua maturazione. A solidarizzare in qualche modo con lui, solo la fedele domestica (Monica Nappo), che tutto vede e tutto sa (è infatti maestra nell’origliare alle porte).
La messa in vendita della casa per sanare le finanze della famiglia metterà in moto una valanga di sconvolgenti rivelazioni a spazzare via il “silenzio grande” del titolo, il fardello di omissioni e reticenze che logorano le nostre vite e avvelenano i nostri rapporti” (dalla sinossi).
Regia di Alessandro Gassmann. Musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi. Da non perdere, vi ritroverete a commuovervi in una maniera così naturale che non si può descrivere perché tocca corde che ci riguarda tutti ma, al contempo, può provocare reazioni soggettive.
DURATA: 120′
ORARI: martedì e venerdì h 19,30; mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; domenica h 16
prezzi: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over65 20€/16€; under26 17€/15€
— La coscienza di Zeno (Teatro San Babila dal 14 febbraio all’1 marzo)
“Corrado Tedeschi interpreta Zeno, protagonista de ‘La coscienza di Zeno’, tratto dal grande classico di Italo Svevo. Ad accompagnarlo sulla scena Claudio Moneta, Roberta Petrozzi e Camilla Tedeschi e le musiche dal vivo di Gianluca Sambataro, per la regia di Marco Rampoldi.
Zeno Cosini, sotto la giuda dell’emblematico Dottor S., ripercorre analiticamente i momenti principali della sua esistenza. Ciò che nel romanzo è affidato alla scrittura di un diario, sul palcoscenico acquista l’evidenza di una rievocazione concreta, gli spettatori sono invitati ad assistere a una sorta di seduta psicoterapeutica aperta al pubblico.
Con le armi dell’ironia e del sarcasmo, Corrado/Zeno affonda le mani nella vita di ‘un uomo che inciampa continuamente nella vita’ per cercare di trovare l’origine della sua inettitudine e del suo costante senso di inadeguatezza, dal difficile rapporto col padre alle complesse relazioni con l’universo femminile, a causa delle quali Zeno si trova da una parte ad avere come moglie una donna per cui non prova nessuna attrazione, dall’altra a inseguire costantemente passioni chimeriche e fugaci, per parlare poi degli antagonisti che finiscono per diventare amici, fino all’ossessivo obbiettivo del liberarsi dal vizio del fumo” (dalla scheda).
Prima nazionale.
ORARI:
– da venerdi 14 a domenica 23 (sempre alle h 20,30 tranne domenica e mercoledì alle 15.30. Sabato 22 doppia replica alle 15,30 e alle 20,30)
– dal 27 febbraio al 1 marzo (sempre h 20,30 tranne domenica alle h 15,30)
PREZZI: da 12€ a 27€
— La purezza e il compromesso (Teatro Franco Parenti dal 4 al 9 febbraio)
Avevamo avuto modo di apprezzare le precedenti produzioni di Linguaggi Creativi presentate al Parenti – ‘La nebbiosa’ di Pasolini e ‘I ragazzi del massacro’ di Scerbanenco – e in questa stagione tocca a La purezza e il compromesso, “omaggio a Visconti e Testori, ultimo capitolo della ‘Trilogia della Città – un viaggio attraverso l’Italia ed i suoi mutamenti’. In scena ritroviamo Stefano Annoni e Diego Paul
Galtieri, già apprezzati nei due primi spettacoli della trilogia, qui accompagnati da Michele Costabile e Margherita Varricchio.
Trotti scrive una drammaturgia originale che si ispira da una parte al mondo dei racconti di Giovanni Testori, in particolare a Il ponte della Ghisolfa, dall’altra si nutre del Testori filtrato dalla lettura fatta da Visconti nel film Rocco e i suoi fratelli. Il risultato è l’affresco di una periferia cittadina, in una non precisata città occidentale contemporanea, che ritrova gli stessi conflitti della Milano del 1959, la Milano di Testori e di Visconti.
Il centro dello spettacolo è dunque il tentativo da parte dei personaggi di affrontare un distacco: l’addio al paese d’origine, l’addio alla possibilità di vivere un amore, l’addio alla famiglia. Una concatenazione di separazioni che nascono proprio dal bisogno di rimanere uniti. Il personaggio che innesca la trama è la madre e la sua decisione, dopo la morte del marito in Lucania, a fronte di troppa miseria, di raggiungere il figlio maggiore precedentemente emigrato al nord” (dalla nota ufficiale).
DURATA: 80′
ORARI: martedì e venerdì h 20,30; mercoledì h 19,15; giovedì h 20;
sabato h 21; domenica h 15,45
PREZZI: platea intero 25€; under26 e over65 15€; convenzioni 18€
Last minute under26 10€
— La tragedia del vendicatore (Piccolo Teatro Strehler dal 22 al 28 febbraio)
Leggete la nostra recensione per farvi un’idea su perché valga la pena assistere a questo spettacolo.
DURATA: 110′
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero platea 40€; balconata 32€
NOTA BENE: la recita del 22 febbraio 2020 è sopratitolata in inglese
— L’uomo, la bestia e la virtù (Teatro Fontana dal 20 al 23 febbraio)
Lo abbiamo visto al Teatro Villoresi di Monza e ve lo consigliamo in primis per l’importante e precisa prova attoriale di Giorgio Colangeli nei pani del signor Paolino, un professore privato con una doppia vita: “è l’amante della signora Perella (Valentina Perrella), moglie trascurata di un capitano di mare che torna raramente a casa, ha un’altra donna a Napoli ed evita di avere rapporti fisici con la moglie, usando ogni pretesto. La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professore. Paolino è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, studiando tutti i possibili espedienti. Il caso è drammatico, perché il Capitano Perella (Pietro De Silva) si fermerà in casa una sola notte e poi resterà lontano almeno altri due mesi. Paolino dovrà allora ingegnarsi per salvare la propria dignità e quella della signora a qualsiasi costo, per obbligare il marito a compiere i suoi doveri coniugali e fargli riconoscere il figlio legittimamente” (dalla presentazione). Completano la compagnia Cristina Todaro, Alessandro Giova, Diego Rifici, Alex Angelini e Giacomo Costa. Regia di Giancarlo Nicoletti.
Un’ottima messa in scena del classico pirandelliano.
DURATA: 120′
ORARI: da giovedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 21€; giovedì sera e convenzioni 17€; over65 e under14 10€; under26 e teatro in bici 15€
Prevendita e prenotazione 1€
— Noi siamo voi. Votatevi! (Teatro Verdi dal 18 febbraio all’8 marzo)
“L’Italia come sempre è nel caos. Maggioranze di varia natura non sono riuscite a risolvere i problemi endemici del Paese.
Secondo Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli gran parte della colpa è dell’elevato numero di partiti politici e per questo propongono una geniale soluzione: fondarne un altro! I nostri due eroi hanno deciso di scendere in campo, sì anche loro. Del resto nel nostro Paese, negli ultimi anni, la comicità e la politica sono sempre andate d’accordo. E sembra ormai che solo il comico sappia parlare alla pancia degli Italiani e possieda il curriculum giusto per governare la Nazione. Quindi, i due neopolitici, fautori di una nuovissima politica che non si è mai vista prima, hanno deciso di incontrare i loro potenziali elettori nei teatri di tutta Italia.
I cittadini presenti in sala saranno invitati a confrontarsi con gli aspiranti candidati Cornacchione e Sgrilli sui temi del nostro tempo: ambiente, emigrazione, lavoro, scuola, cultura, sicurezza” (dalla nota ufficiale).
Di e con Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli; consulenza drammaturgica e regia Renato Sarti.
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 20€; ridotto convenzionati (Cral e Associazioni convenzionate, dipendenti Università Bocconi, Bicocca, Politecnico) 14€; ridotto gruppi, ridotto studenti Università Bocconi, Bicocca, Politecnico, Scuole di Teatro convenzionate, over65, under25 (studenti), giovedì (non valido per IF FESTIVAL) 10€; ridotto bici/Università degli Studi di Milano (da martedì a venerdì) 8€, (sabato e domenica) 9€
Prenotazione/prevendita 1€
— Paolo Borsellino. Essendo Stato (Teatro Elfo Puccini dal 18 al 23 febbraio)
Ancora una volta veniamo invitati a non chiudere gli occhi e a non far cadere nell’oblio chi si è battuto per noi. “Arrivano per la prima volta in scena le parole pronunciate da Paolo Borsellino, che gli italiani non hanno mai ascoltato, raccontate da Ruggero Cappuccio. Il 31 luglio del 1988 il giudice palermitano denuncia con forza, davanti al CSM, l’inadeguatezza dei mezzi di contrasto attivati dallo Stato contro la Mafia.
Proprio su via D’Amelio, o meglio sull’ultimo secondo di vita di Paolo Borsellino, il 19 luglio del 1992, si concentra il testo di Cappuccio che dilata questo singolare residuo di tempo in un intenso monologo. Il giudice disteso sull’asfalto dubita di essere già morto e dubita di essere ancora vivo. In questa dimensione di lucidità entrano i sogni, l’infanzia, la giovinezza, l’amore di Borsellino per la sua Sicilia aspra e luminosa, per la sua famiglia e per chi ha cercato di proteggerlo e sta morendo con lui. Ma c’è anche l’amico Giovanni Falcone, dall’adolescenza fino all’ultimo abbraccio nel giorno di Capaci” (dalla scheda).
DURATA: 70′
ORARI: da martedì a sabato h 19,30; domenica h 15,30
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50€; under18 13,50; scuole 12€
— Premio PimOff per il teatro contemporaneo (28 e 29 febbraio)
“Ad inizio stagione il PimOff ha indetto, tramite bando pubblico, un premio rivolto a progetti teatrali in fase di studio, che non abbiano mai debuttato. Lo scopo è individuare e sostenere nuove proposte teatrali, favorire la creazione contemporanea, promuovere lo scambio tra operatori e artisti.
Il 28 e 29 febbraio durante le serate finali del premio, cinque compagnie, selezionate tra più di ottanta proposte, presenteranno al pubblico un estratto del loro lavoro. La compagnia vincitrice si aggiudicherà un premio in denaro e un periodo di residenza per ultimare il lavoro e debuttare nella stagione 2020/21 del Teatro PimOff”.
Qui tutti i dettagli sui finalisti.
ORARI: h 19,30
PREZZI: biglietto singolo 10€; carnet 2 serate 15€
— Scene da Faust (Piccolo Teatro Grassi dal 18 febbraio all’1 marzo)
“Dopo ‘Freud e l’interpretazione dei sogni‘ (prodotto dal Piccolo Teatro di Milano) e dopo ‘La Signorina Else‘ e ‘Antigone’, con Faust di Goethe Federico Tiezzi torna a riflettere su un tema a lui caro: la crisi dell’io nel suo rapporto con la realtà. Accanto a Marco Foschi nel ruolo di Faust, a Sandro Lombardi nel ruolo di Mefistofele, e a Leda Kreider in quello di Margherita, agiranno gli attori dell’ultimo biennio del Teatro Laboratorio della Toscana (Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Nicasio Catanese, Valentina Elia, Fonte Fantasia, Francesca Gabucci, Ivan Graziano, Luca Tanganelli).
Nello stesso tempo questo spettacolo parla del rapporto conflittuale tra l’intellettuale, stanco di teorizzare e di lavorare sulle idee, e la realtà, il mondo fisico e biologico, sentimentale ed emotivo, che gli sfugge. Parla del dramma della conoscenza, dell’insoddisfazione per un sapere vecchio, inefficace, non più capace di interpretare il mondo col solo ausilio dei dogmi religiosi. Parla delle dinamiche del desiderio (tra cui quello sessuale) e del sentimento, nell’esplorazione del rapporto tra Faust e Margherita. Ma anche del rapporto tra Faust e Mefistofele, immaginato come un rapporto di ‘amanti’ (si ama se stessi nell’altro), di esseri interdipendenti che si scambiano i ruoli, come due facce della stessa medaglia” (dalla presentazione).
Mercoledì 19 febbraio alle h 17, presso il Chiostro di via Rovello, è previsto l’incontro con la compagnia. Previa prenotazione
DURATA: 120′ senza intervallo
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30 (salvo giovedì 20 febbraio h 15 pomeridiana per le scuole);
mercoledì e venerdì h 20,30; domenica 16.
PREZZI: platea 33€; balconata 26€
— Sospetti (SUS) (Teatro Elfo Puccini dall’11 al 16 febbraio)
“1979, Inghilterra. Due agenti di turno in una caserma della periferia di Londra, nella notte che porterà alla vittoria della Tatcher, scommettono su quale sarà il partito vincitore. Nel Regno Unito sono in vigore le leggi SUS (Suspect Under Suspicion), in italiano ‘sospetti da sospettare’, che consentono legalmente alla polizia di fermare e perquisire chiunque, solo sulla base di un sospetto. Viene prelevato un uomo di colore. Gli agenti lo fanno infuriare, convinti che possa essere carne fresca per il governo entrante, entusiasta all’idea di mostrare i muscoli attraverso legge e ordine.
Lo spettacolo, che esplora con lucidità e sarcasmo il potere come forma di abuso, va in scena per la prima volta nel 2011 al Teatro Filodrammatici. Il testo di Keeffe è, purtroppo, ancora attuale e necessario: un’occasione per affermare la volontà di guardare agli errori del passato recente e, con lucidità, diventare tutti spettatori consapevoli, affinché tali errori non si ripetano” (dalla nota ufficiale).
Con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Umberto Terruso; regia di Bruno Fornasari.
DURATA: 80′
ORARI: da martedì a sabato h 19,30; domenica h 15,30
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50€; under18 13,50€; scuole 12€
AVVERTENZA: qualora non siate a Milano in questi giorni, lo spettacolo sarà in cartellone anche al Teatro della Cooperativa dal 14 al 19 aprile.
— Spazzatura-man (Il Cielo sotto Milano 28 e 29 febbraio)
“Per Carnevale un gradito ritorno: il grande clown russo Vladimir Olshansky, star del Cirque du Soleil e di Slava’s Snowshow. Stavolta ci parlerà di come stiamo lentamente distruggendo noi stessi e il nostro mondo; e lo farà con la consueta grazia, creando poesia col suo corpo nello spazio, e convincendoci di come solo l’amore, un amore che non chiede nulla in cambio, ci potrà salvare” (dalla nota ufficiale).
ORARIO: h 20,45
PREZZI: Tessera annuale (una tantum): 3€
Contributo per evento + cena (piatto + bicchiere): 15€ o 10€ (sconto under26 con esibizione documento)
— Tutu (Teatro Menotti dal 21 al 23 febbraio)
“Fondata a Barcellona nel 1994 dal francese Philippe Lafeuille, la compagnia conta oggi sei danzatori la cui esperienza e tecnica vengono messe al servizio dello humor e della parodia. Travestiti da ballerine, Les Chicos Mambo danzano in Tutu i grandi brani del repertorio trasformandosi con camaleontica bravura dal classico cigno alle donne in passerella e sottoveste di Pina Bausch. Spettacolo nato nel 2014 per i festeggiamenti del ventennale della compagnia, Tutu si divide in venti quadri in cui tornano alla memoria le icone del balletto, della danza contemporanea, dei balli di sala, dell’acrobazia e dello sport con i loro tic e vezzi. Più di quaranta i personaggi incarnati con trasporto dai sei interpreti immersi in un universo fantastico e teatrale. Un’ode alla danza, un magma effervescente di colori e visioni sfrenate che conquista anche chi non ha mai avuto niente a che fare con Tersicore. In 24 quadri, i Chicos Mambo rivisitano tutti i tipi di danza e si prendono gioco , senza alcun tabù, dei codici della coreografia. Spaziano dalla danza classica in tutù alla danza contemporanea di Pina Bausch, La Sagra della Primavera, la ginnastica artistica di Nadia Comaneci e delle sue imitatrici, il tango e persino la danza maori “haka” . Ogni scena è una sorpresa di colori, gli interpreti ci trasportano gioiosamente nel loro universo fantastico e teatrale. Le invenzioni comiche sono sottolineate dai costumi, deliranti variazioni del classico tutù, giubbotti, cappelli, code d’anatra e pantaloni che permettono ad un volatile di danzare” (dalla presentazione).
ORARI: venerdì h 20,30; sabato h 19,30; domenica h 16,30
PREZZI: a partire da 32€
— Utoya (MTM Teatro Litta dall’11 al 16 febbraio)
“Tutto è cominciato con un libro, ‘Il silenzio sugli innocenti’ di Luca Mariani, un giornalista che non si arrende alle prime risposte, che insiste. È il 22 luglio 2011, in Norvegia. Anders Behring Breivik, ‘il mostro’, scatena l’inferno. Otto morti con un’autobomba a Oslo, un diversivo e poi il vero obbiettivo: 69 ragazzi laburisti uccisi uno a uno nell’isola di Utøya, il ‘paradiso nordico’, sede storica dei campeggi estivi dei giovani socialisti di tutto il mondo. Avevo rimosso quei fatti. Come avevo potuto dimenticare una strage tanto grave e recente avvenuta nel cuore di un’Europa in pace e unita? Perché avevo dimenticato? La risposta non ha tardato ad arrivare. La narrazione restituita dai media era distorta, faziosa e arbitraria: una delle tante tragedie causate da ‘pazzi’ armati, come quelle che succedono spesso in America. Insomma quel genere di fatti per cui scuoti la testa e passi oltre fino a dimenticartene. Niente di più sbagliato. Scoprivo che la strage era stata pianificata per anni, con lucidità e coscienziosità al limite del maniacale, e che non era contro un obbiettivo a caso ma contro il cuore delle giovani ‘promesse’ del socialismo europeo. Era una strage politica. Quando ho finito il libro, ho sentito forte il desiderio che probabilmente ha animato l’autore stesso: bisogna parlare di queste cose, rifletterci, farle risuonare nelle nostre vite che non scrivono la Storia ma la vivono. Utoya è il tentativo di fare memoria e denuncia senza fare ‘teatro civile’, è a pieno titolo una tragedia contemporanea. Guardare ad essa è come guardare a Medea, a Edipo, a Baccanti, con la sola differenza che quanto qui viene narrato è accaduto davvero. E, forse, potrebbe ancora accadere se non facciamo attenzione a chi siamo, a quale società stiamo contribuendo a costruire, al mondo che vogliamo lasciare in mano ai nostri figli”, ha dichiarato la regista Serena Sinigaglia. In scena due ottimi interpreti: Arianna Scommegna e Mattia Fabris.
NOTA BENE:
– Al termine della replica di giovedì 13 febbraio si terrà l’incontro con gli attori e Luca Mariani, giornalista e scrittore, autore del libro ‘Il silenzio sugli innocenti’ cui fa seguito il testo teatrale (realizzato da Edoardo Erba con la consulenza di Mariani). Parteciperà al dibattito l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno.
– Al termine della replica di sabato 15 febbraio si terrà l’incontro con gli attori e Isabella Merzagora, professore di Criminologia all’Università di Milano e presidente della Società Italiana di Criminologia.
— Verso Tebe (Teatro Elfo Puccini dall’11 febbraio all’1 marzo)
Una prima nazionale prodotta dall’Elfo che vuole impastare le mani in un classico come Edipo, ma a modo suo. “La storia di un uomo che non ha paura di compiere un viaggio terribile: una spietata indagine poliziesca che, passo dopo passo, guida il protagonista verso un abisso dove ad attenderlo trova l’inesorabile evidenza della sua colpa. Una favola nera, in cui un trovatello dai piedi feriti sconfigge un mostro, sposa una regina e diventa re per assistere sgomento allo svelamento degli orrendi delitti di cui si è inconsapevolmente macchiato.Un cammino verso la coscienza di sé, conseguita anche a prezzo di una catastrofe. Il coraggio di confrontarsi con forze cieche che sfuggono alla nostra comprensione, che governano un destino che nessuna volontà umana è in grado di mutare.
La storia di Edipo attraverso i secoli diviene lo specchio in cui si riflettono le inquietudini di chi l’ha riletta. Verso Tebe è un concerto di voci, un viaggio attraverso un mito che ci interroga da più di duemila anni. Seneca, John Dryden e Nathaniel Lee, Hugo von Hoffmasthal e ancora Mann, Cocteau, Dürrenmatt, Berkoff: sono alcuni degli autori che ci accompagnano in questa prima tappa verso la messa in scena del testo di Sofocle, che è all’origine di queste cento variazioni.
Con quattro attori per i personaggi e il coro – Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia e Valentino Mannias – partiamo alla ricerca di un linguaggio perduto, partiamo seguendo il bagliore di una stella che forse è morta migliaia di anni fa, ma la cui luce arriva ancora potente fino a noi” (dalle note di Bruni e Frongia).
DURATA: 75′
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 21; domenica h 16,30
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50; under18 13,50; scuole 12€
Spettacoli Milano marzo 2020
— 17 Border Crossings (Teatro Franco Parenti dal 3 al 6 marzo)
Si tratta di una chicca divenuta un cult dell’Off Broadway e il Parenti ci dà la possibilità di vederlo. “Thaddeus Phillips ci porta attraverso diciassette confini del mondo – dall’Ungheria alla Serbia, dal Marocco alla Colombia, dall’Olanda alla Francia, da Singapore a Bali – in aereo, treno, barca, tunnel, autobus, moto e sulle proprie gambe. E con lui incontriamo chi questi confini li travalica, li difende, li vive: rifugiati, uomini d’affari o in uniforme, mercenari, mistici… tutta la gente, onesta e corrotta, intelligente e stupida. E così conosciamo la famiglia di Gaza che agevola l’ingresso dall’Egitto di Kentucky Fried Chicken di contrabbando o il funzionario cubano che timbra i passaporti con trenini per evitare che gli americani sappiano del tuo passaggio a Cuba. Entriamo nei bordelli di Amsterdam, spiamo i carrelli degli aeroporti intercontinentali, viaggiamo sulle strade secondarie delle città fluviali dell’Amazzonia.
Storie avvincenti e convincenti. Quante vere non si sa. Ma potrebbero esserlo tutte” (dalla scheda).
NOTA BENE: spettacolo in lingua inglese
DURATA: 90′
ORARI: martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 21
— Anima ardente (Pacta dei Teatri dal 12 al 15 marzo)
“Afghanistan, 2005. Matilde, reporter di guerra, ottiene di scrivere un reportage sull’assassinio della poetessa Nadja Adjuman, intrecciandolo alla vicenda parallela della poetessa lucana di metà del ‘500 Isabella di Morra. Due donne legate da un comune destino, sacrificate sull’altare del patriarcato e dell’ignoranza. Isabella e Nadia seppero raccontare la propria voce nel canto libero della poesia, urlavano nei versi l’anelito alla vita, la speranza mai sopita di un cambiamento, l’illusione mai realizzata di una vita migliore, il conforto mai arrivato degli affetti. Perché proprio dai consanguinei, i fratelli dell’una e il marito dell’altra, arrivò loro la morte” (dalla nota ufficiale).
Testo e regia di Elena Carloni, con Natalia Magni.
ORARI: da giovedì a sabato h 20,45; domenica h 17,30
PREZZI: intero 24€; ridotto under25 e over60 12€; convenzioni16€; bambini sotto i 6 anni (spettacoli adulti) 7€; universitari 10€
+ prevendita 1,50€
Per altre convenzioni leggete pure sul sito del teatro.
— apPUNTI (Teatro Carcano dal 5 all’8 marzo)
“Prima o poi ogni muro cade”. È da questa frase, tratta direttamente dallo spettacolo, che vogliamo partire nel parlarvene. In primis sembra proprio che debba ancora essere abbattuto il tabù della sessualità, il che può apparire strano viste alcune esplicitazioni a cui assistiamo, in particolare nei reality. Eppure addentrarsi così tanto nelle proprie sessualità e intimità non è affatto semplice, anche con l’amica/o più cara/o e tantomeno col compagno. In apPUNTI G le tre attrici comiche (Alessandra Faiella, Rita Pelusio e Lucia Vasini) fanno digerire col giusto humor elementi che, talvolta, neanche noi stessi ci diciamo; mentre alla giornalista Livia Grossi è affidato il compito di trattare (sempre col giusto tono) le noti dolenti come infibulazione e prostituzione, riportando anche la testimonianza di una donna che la stessa definisce “Antigone africana”.
“apPUNTI G è uno spettacolo comico, esilarante ma a tratti commovente e poetico, che parte da un simile presupposto. Cosa sanno le donne e gli uomini contemporanei della sessualità? Un discorso che si sviluppa per quadri, scene, brani letterari e classici della comicità teatrale che rendono sfaccettata la lettura dell’universo sessuale delle donne” (dalla nota ufficiale). Da vedere, tanto più se si ha voglia di trascorrere una serata in leggerezza, riflettendo e sorridendo su di noi, ma aprendo anche gli occhi sulle brutture e le derive del nostro tempo.
DURATA: 90′
ORARI: giovedì e sabato h 20,30; venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: intero 18€; riduzioni da 15€ a 13,50€
— Dittico di circo contemporaneo (Teatro Gerolamo dal 12 al 15 marzo)
“Come nell’arte figurativa, Dittico contemporaneo è l’unione di due pezzi inediti, al contempo unici e indivisibili. Eymen di Elodie Doñaque, è un lavoro autoriale sul trapezio in dialogo con un musicista: una ricerca sulla sospensione che esplora gli universi congiunti di corpo, musica e suono. Gridare, essere, agire: un racconto intimista al femminile in bilico tra forza di gravità e fragilità. Solitudes di La Triochka è invece l’incontro di tre donne attraverso le discipline di mano a mano, colonne a tre e giochi icariani. Tentativi di collaborazione goffi e fallimentari lasciano spazio a instabilità, risate e cadute. Come continuare a credere in sé, come fidarsi dell’altra? Alla ricerca di un respiro comune, Solitudes è un’ode all’incontro e un gioco senza fine che porta il pubblico a scoprire la vertigine dell’altezza, il pericolo dell’imprevisto, il fragile equilibrio, la nuova forza” (dalla nota ufficiale).
Con Clara Storti e la Compagnia La Triochka (Francia).
Prima nazionale. Età dai 5 anni.
DURATA: 30 + 30′
ORARI: da giovedì a sabato h 20,30; domenica h 16,30
PREZZI: da 7,50€ a 27,14€
— Farfalle (Teatro Elfo Puccini dal 10 al 15 marzo)
“Ho scritto Farfalle nel 2013 per cui mi sento come se stessi mettendo in scena il testo di qualcun altro. Ecco perché, invece di andare a ricostruire le motivazioni che mi avevano portato a scriverlo, ho deciso di concentrarmi su quello che mi interessa di più, oggi, di quei due personaggi: la lotta vana ma necessaria che combattono le anime affini per tenere unito qualcosa che il naturale corso degli eventi tende a separare. Nonostante l’impossibilità, a volte così evidente e a volte più inaccettabile, di conoscere veramente tutto ciò che è altro rispetto a sé”, ha dichiarato l’autore Emanuele Aldovrandi.
Il testo ha vinto nel 2015 il Premio Hystrio scritture di scena ed è stato pubblicato sulla rivista Hystrio, nel 2016 ha vinto il Mario Fratti Award e nel 2019 è stato messo in scena per due settimane al The Tank Theater di New York, con la regia di Jay Stern.
A incarnarlo due ottime attrici: Bruna Rossi e Giorgia Senesi.
DURATA: 70′
ORARI: da martedì a sabato h 21; domenica h 16,30
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50; under18 13,50; scuole 12€
— Giacomino e Mammà (Piccolo Teatro Grassi dal 4 al 15 marzo)
Fidatevi è un gioiellino che vi riempirà il cuore di sorrisi e commozione, senza farvi sconti rispetto anche alle riflessioni che scaturiranno naturali in merito alle vostre relazioni personali (anche irrisolte).
“Giacomino e Mammà è il terzo testo catalano che traduco per la scena in napoletano”, ha dichiarato Enrico Ianniello, mattatore in scena insieme a una gigantesca Isa Danieli. “Se in ‘Chiòve’ di Pau Miró ci trovavamo all’ultimo piano di un immaginario condominio napoletano dei Quartieri Spagnoli, se in ‘Giocatori’ – dello stesso autore – c’eravamo spostati nello spazioso secondo piano ricco solo di ricordi che era la casa del Professore, il piccolo appartamento col terrazzino al primo piano di questo edificio drammaturgico italo iberico è stavolta l’oggetto del desiderio attorno al quale ruota la vicenda del testo di Oves e Galceran. Giacomino, cinquantenne, ha perso il lavoro e si ritrova indebitato per star dietro ai desideri di consumo della moglie e dei figli adolescenti. La vendita dell’appartamento in cui vive la madre potrebbe aiutarlo a rimettersi in sesto, certo, ma lei non è affatto d’accordo. Non si vende proprio niente… Il momento di difficoltà diventa così l’occasione, a lungo sprecata, per mettere a confronto due epoche della vita, occasione nella quale l’amore tra una madre e un figlio viene a galla in maniera prorompente”. Se lo avete mancato per un pelo nella scorsa stagione al Teatro Gerolamo, avete l’opportunità di segnarvelo in agenda per il ritorno milanese e questa volta al Piccolo.
DURATA: 80′
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì, sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI:
– Platea: intero 33€; ridotto giovani e anziani (under 26 e over 65) 21€
– Balconata: intero 26€; ridotto giovani e anziani (under 26 over 65) 18€
— Grease (Teatro Repower dal 12 marzo al 5 aprile)
Non poteva mancare anche in questa stagione un cult come Grease. “Una festa travolgente che dal 1997 accende le platee italiane, ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult intergenerazionale.
In più di 20 anni di successi strabilianti in Italia, nella versione della Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi, Grease si è trasformato in una macchina da applausi, cambiando il modo di vivere l’esperienza di andare a teatro. Oggi è una festa da condividere con amici e famiglie, senza riuscire a restare fermi sulle poltrone ma scatenarsi a ballare: un inno all’amicizia, agli amori indimenticabili e assoluti dell’adolescenza. Si vedono tra il pubblico scatenarsi insieme almeno tre generazioni, ognuna innamorata di Grease per un motivo differente: la nostalgia del mondo perfetto degli anni Cinquanta, i ricordi legati al film e alle indimenticabili canzoni, l’immedesimazione in una storia d’amore senza tempo, tra ciuffi ribelli modellati con la brillantina, giubbotti di pelle e sbarazzine gonne a ruota” (dalla nota ufficiale).
ORARI: giovedì e venerdì h 20,45; sabato h 15,30 e h 20,45; domenica h 15,30
PREZZI: da 20€ a 52€
— Hamlet (Piccolo Teatro Studio Melato dal 17 marzo al 23 aprile)
Antonio Latella potrebbe stupirci ancora una volta. “Negli anni passati mi sono sempre concentrato sulle prime parole del testo: «Chi è là?»; aprire un testo con una domanda, peraltro capitale, è come chiedere: conosci te stesso? No. Non conosco me stesso o forse sì e ne ho paura. Quel «chi è là?» però, spesso, chiede una parola d’ordine per farsi riconoscere o per svelarsi”, ha dichiarato il regista.
La sfida di portare in scena la storia del tormentato principe di Danimarca è per Latella un nuovo, appassionante confronto con quello che definisce un «immenso ESSERE TEATRO».
Federico Bellini si occuperà di una nuova traduzione “«che riporti il senso della parola del Bardo per quello che è, e non per quello che vogliamo sia… E se la parola tradotta pretende di essere alta, assoluta, inarrivabile, che lo sia, ma che ci impaurisca piuttosto che illuderci di averla afferrata, compresa, sottomessa al nostro ordine delle cose» ha commentato il regista di un’operazione indimenticabile come ‘Santa Estasi‘. Allo stesso modo, la drammaturgia di Linda Dalisi nasce dall’esigenza di non approdare alle prove già ingabbiati in uno schema precostituito, ma di lasciare la poesia libera di fluire e modificarsi” (dalla scheda).
Il ruolo del protagonista è affidato alla sensibilità di un’attrice come Federica Rosellini, già allieva di Luca Ronconi alla Scuola di Teatro del Piccolo.
MAGGIORI INFORMAZIONI: lo spettacolo è composto da due parti. È possibile assistere alla rappresentazione in due giornate, a distanza di una settimana, oppure in un’unica data quando lo spettacolo è rappresentato integralmente. La visione in due date prevede l’acquisto contestuale di entrambe le giornate al costo di un singolo biglietto: una volta scelta la prima parte, la seconda coinciderà con lo stesso giorno della settimana successiva. Gli abbonati alla Stagione 2019/20 potranno assistere ad entrambe le parti utilizzando un solo tagliando di produzione del proprio abbonamento. Qui il calendario.
PREZZI:
– platea intero 40€; ridotto giovani e anziani (under26 e over65) 23€
– balconata intero 32€; ridotto giovani e anziani (under26 e over65) 20€
— Il canto di Penelope (Pacta dei Teatri dal 4 al 7 marzo)
“Il canto di Penelope, da cui Penelope racconta delle vicende dell’Odissea, di se stessa e del suo essere un paradigma universale della condizione femminile, è ambientato nell’Ade ai giorni nostri. Le voci narranti sono quelle di Penelope e delle dodici ancelle impiccate dal figlio Telemaco su ordine del padre, Odisseo. Le ancelle formano un Coro, incentrato su due domande: che cosa ha portato all’impiccagione delle ancelle e che cosa c’era davvero nella mente di Penelope? Secondo Margaret Atwood la storia, così come viene raccontata nell’Odissea, non è del tutto logica: ci sono troppe incongruenze: «sono sempre stata tormentata dal pensiero di quelle ancelle impiccate e, nel Canto di Penelope, anche Penelope lo è»” (dalla scheda).
Regia e riduzione drammaturgica del testo di Margaret Atwood a cura di Michela Embrìaco, anche in scena. Danzatrice e coreografie video Elena Finessi.
ORARI: da mercoledì a sabato h 20,45
PREZZI: intero 24€; ridotto under25 e over60 12€; convenzioni16€; bambini sotto i 6 anni (spettacoli adulti) 7€; universitari 10€
+ prevendita 1,50€
Per altre convenzioni leggete pure sul sito del teatro.
— Io, Moby Dick (MTM Teatro Litta dal 3 al 15 marzo)
“La storia la conosciamo: il Capitano Achab, al comando della baleniera Pequod è alla ricerca di Moby Dick, la terribile balena bianca che durante una battuta di caccia gli ha amputato una gamba, distrutto la nave, mandato a picco il carico e ucciso molti uomini. Achab, accecato dalla sete di vendetta, conduce la nave per mari pericolosi, alla ricerca ossessiva della balena, che riesce sempre, misteriosamente, quasi diabolicamente, a salvarsi. Intrisa di rimandi allegorici, è questa una strepitosa storia di mare, tra le più avvincenti, una storia a ben dire epica. Moby Dick è ancora oggi il simbolo del desiderio dell’uomo di conoscere, o meglio, della piccolezza dell’uomo davanti al suo desiderio. A metà tra Ulisse e Caronte, Achab diventa una figura archetipica, fermo lì ad interpretare la lotta impari dell’uomo contro la natura, la sfida della ragione contro l’abisso e la battaglia spirituale dell’uomo con se stesso, alla ricerca oggi più che mai di un senso disperato per la propria vita. Quell’indagine, quel desiderio, quella ricerca di assoluto, quel miraggio di verità e di grandezza che l’uomo insegue da sempre e che non non potrà mai afferrare a pieno” (dalla presentazione). A portarlo in scena la Compagnia di Corrado d’Elia.
DURATA: 60′
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 25€, intero giornata di debutto 15€, convenzioni 20€, ridotto arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20€, under30 e over65 15€, scuole di teatro e università 15€, Ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro, Teatri Possibili 10€
— Jersey Boys (Teatro Nuovo dal 20 al 29 marzo)
Torna ancora una volta in cartellone un musical che vi consigliamo. “Si racconta la grandiosa ascesa verso la celebrità di una delle band di maggior successo nella storia della musica pop: i leggendari Four Seasons. Quattro ragazzi del New Jersey hanno inventato il loro sound unico, sono stati inseriti nella Rock’n Roll Hall of Fame e hanno venduto 100 milioni di dischi in tutto il mondo! Jersey Boys è uno show spettacolare che racconta la vera storia di Frankie Valli e dei Four Seasons: le angosce, i trionfi e la musica. Un vero e proprio juke-box musical in cui rivivere i favolosi anni Sessanta con le canzoni più famose del gruppo, tra cui: Sherry, Big Girls Do not Cry, Walk Like A Man, Dicembre 1963 (Oh What A Night) e la celeberrima Can’t Take My Eyes Off of You”. Vi ritroverete a cantare con loro, ma anche a scoprire dei brani e delle vicende meno noti.
Sul palcoscenico un’ottima compagnia a partire dai protagonisti Alex Mastromarino (Frankie Valli), Marco Stabile (Tommy DeVito), Flavio Gismondi (Bob Gaudio), Claudio Zanelli (Nick Massi) e con Valeria Belleudi, Brian Boccuni, Andrea Carli, Giulio Pangi, Roberto Lai, Cira Marangi, Giusy Miccoli, Luciano Guerra, Luca Pozzar, Giorgia Cino, Luca Buttiglier. Regia di Claudio Insegno
DURATA: 150′ con intervallo
ORARI: 20, 21, 26, 27 e 28 marzo h 20,45; domenica 22 e 29 marzo h 15,30
PREZZI: da 39,50€ a a 59,50€
— Le verità di Bakersfield (Teatro Carcano dal 12 al 22 marzo)
“Non possiamo pronunciare la parola “verità” senza che non scaturiscano in noi una successione di domande. Che cos’è una verità? Chi decide che cosa è vero e che cosa è falso? Come si costruisce una verità a cui tutti credono fino a far pensare che sia la realtà? Queste domande riguardano anche il mondo del teatro, dove la verità è una costruzione, una finzione paradossalmente necessaria. La verità o la sua finzione si incarnerà in un quadro di Jackson Pollock.
Da una parte c’è Maude, una vita segnata da un figlio che si è suicidato e da un marito violento ma che ora cerca il suo riscatto volendo dimostrare, attraverso una disperata vitalità, l’autenticità dell’opera.
Dall’altra parte, Lionel, un critico d’arte, che si definisce un “cacciatore di falsi” e che afferma che il quadro non sia un Pollock autentico.
Due personaggi lontani: Maude è una donna emarginata, appartenente alla categoria delle “white trash”; Lionel, invece, è un newyorchese abituato a frequentare la gente che conta, i ricchi e i potenti”. Abbiamo voluto utilizzare le note di regia di Veronica Cruciani perché ben suggeriscono il mood del testo di Stephen Sachs, riuscendo a incuriosire su temi esistenziali e su come vengano trattati in questo caso.
Sul palco Marina Massironi e Roberto Citran.
DURATA: 120′
ORARI: martedì e venerdì h 19,30; mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over65 20€/16€; under26 17€/15€
— Locke (Teatro Franco Parenti dal 10 al 29 marzo)
Il Teatro Franco Parenti, lo Stabile del Friuli Venezia Giulia e lo Stabile di Torino hanno scelto di investire in uno spettacolo che potrebbe essere una “bomba” (nell’accezione positiva del termine). “Dal grande successo cinematografico diretto da Steven Knight con protagonista Tom Hardy, in scena la trasposizione teatrale affidata a Filippo Dini, attore e regista tra i più interessanti del panorama teatrale italiano.
Un uomo esce da un cantiere, si sfila un paio di stivali da lavoro e sale su una bella auto. Qui inizia il suo viaggio. Durante il tragitto, Locke parla al telefono con altre persone. Non conosciamo le sue emozioni e i suoi pensieri, ma sono le telefonate a raccontarci la sua storia ed è la forma dei suoi rapporti a svelarcelo. Locke è un uomo borghese: ben vestito, con un buon lavoro, un buon reddito e una bella famiglia. A casa lo aspettano due figli, una moglie, la partita alla tv, le birre e il barbecue. Il cantiere al quale lavora è la costruzione di un edificio di grande prestigio e per la mattina seguente è prevista «la più grande colata di calcestruzzo dell’edilizia urbana londinese». Tutti si fidano di lui, ha tutto sotto controllo, è «il più bravo capocantiere d’Inghilterra»” (dalla scheda). Il resto godetevelo in platea.
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 20,30; mercoledì h 19,15; giovedì h 20; sabato h 21; domenica h 15,45
PREZZI:
– Prime file intero 38€
– Platea intero 30€; under26 15€; over65 18€; convenzioni 21€
– Galleria intero 21€; under26 13€; over65 15€; convenzioni 21€
— [M] Ciao amore ciao (Teatro Martinitt 9 e 10 marzo)
Questo musical ideato da Luca Notari e Stefania Fratepietro è stato insignito di diversi riconoscimenti tra cui Miglior Spettacolo OFF ai Broadway World Italy 2014. “Lo spettacolo narra dell’ultimo anno di vita del grande compositore ligure, del suo incontro con la Diva francese, la loro storia d’amore e la partecipazione a quella fatidica edizione del Festival di Sanremo del 1967. È un musical a tutti gli effetti, dove le canzoni di Luigi Tenco raccontano la storia e gli eventi che si susseguono. In scena solo 4 artisti: i due protagonisti (Luca Notari e Stefania Fratepietro) che interpretano i ruoli del titolo e un pianista e un contrabbassista per dare forza e corpo a quelle melodie che molti hanno ben impresse nella memoria e nel cuore. Il pubblico è immediatamente catapultato in quella serata del Festival sanremese dove oltre a Tenco ascolteranno e ricorderanno alcuni tra i più grandi rappresentanti della musica italiana: da Claudio Villa vincitore di quell’edizione del Festival, a Giorgio Gaber, Orietta Berti, Johnny Dorelli, Little Tony, Lucio Dalla, ecc.. Patrocinato del Comune di Sanremo, dalla Provincia di Imperia e dal Casinò di Sanremo, e con l’approvazione della Famiglia Tenco, ha avuto il suo debutto, dopo alcune anteprime romane, il 5 aprile del 2012 presso il Teatro del Casinò di Sanremo (luogo in cui in quegli anni si svolgeva il Festival) registrando sin da subito un sold out di presenze e un pubblico in visibilio che ha tributato ai due protagonisti applausi per più di 10 minuti consecutivi trasformando una serata di ricordi in qualcosa di magico” (dalla scheda).
Scritto e diretto da Piero Di Blasio. Musiche di Luigi Tenco, Pianoforte Dino Scuderi, Contrabbasso Ermanno Dodaro, Voce fuoricampo Veronica Pinelli.
ORARIO: h 21
PREZZI: ingresso intero 26€; ridotto abbonati/over65 18€; under26 16€
— Macbeth (Teatro Leonardo dal 17 al 22 marzo)
“«Macbeth e Lady Macbeth non sono due mostri, non sono due simboli del male assoluto, no, niente affatto, Macbeth e la Lady sono semplicemente due esseri umani nel senso più nobile della parola, perché in essi sopravvive ancora un barlume di coscienza, una luce che l’umanità tanto spesso ha smarrito nel corso della sua storia».
Parte da questa considerazione il progetto registico di Serena Sinigaglia in cui la drammaturgia è frutto di uno studio attento del testo e delle singole parole, nell’intento di sfatare i pregiudizi costruiti intorno alla tragedia, restituendo la concretezza, il passionale attaccamento all’azione e i toni popolari alla lingua di Shakespeare “in un equilibrio tra classico e contemporaneo, declinato in forme di dialogo e movimentazione scenica capaci di amalgamare i due mondi, rendendoli complementari” (dalla scheda). All’interpretazione di Fausto Russo Alesi e Arianna Scommegna è affidata la responsabilità di comunicare un’immagine molto più “terrestre” di Macbeth e Lady Macbeth.
Completano la compagnia Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Alfonso Genova, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Stefano Orlandi, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza.
DURATA: 160′
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 30€; intero giornata di debutto 15€; convenzioni 20€; ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20€; under30/over65 15€, Scuole di teatro e Università 15€, Riddoto DVA 15€, Scuole di MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10€
— Ma pure questo è amore (Linguaggi creativi 14 e 15 marzo)
“1998. Giorgia e Salvatore.
Un quartiere di periferia difficile, malfamato; lui il boss della zona, droga, armi, soldi sporchi, temuto da tutti, anche se è solo un ragazzo. Lei, 18 anni, al mattino nella scuola del centro e al pomeriggio sul muretto del quartiere, eternamente in conflitto con se stessa, fuori posto in entrambi i luoghi. Le loro strade si incrociano un pomeriggio, nella palestra del quartiere, un amore sfiorato che per poco, pochissimo, potrebbe cambiare il corso della storia, e invece, come spesso accade quando la realtà si mangia l’illusione, i due devono dirsi addio.
2018, il luogo è lo stesso. La palestra, ormai abbandonata da anni.
È qui che lui si nasconde, ormai ridotto ad un rottame. È qui che lei, nonostante la sua vita agiata e borghese, cerca rifugio. E lo troveranno ancora una volta l’uno nell’altra, in uno di quei giri strani che fa la vita, quando ci porta a incontri assurdi e improbabili e forse per questo, straordinari; quegli incontri che cambiando il corso degli eventi, ci mettono davanti a delle scelte, solo per aver permesso a qualcuno di entrare e lasciare un segno.
Uno spettacolo divertente, delicato, sofferente, come solo l’amore sa essere” (dalla scheda).
Testo e regia di Simona Migliori, con Gabriele Genovese e Valeria Perdonò.
DURATA: 90′
ORARI: sabato h 20; domenica h 19
PREZZI: intero 15€; allievi Scuola di Teatro Linguaggicreativi 10€ (esibendo la Tessera Linguaggicreativi); studenti under26 10€ (esibendo tesserino scuola-università); over65 10€ (esibendo carta d’identità); convenzionati 12€
NOTA BENE: Per assistere agli spettacoli e concerti di Teatro Linguaggicreativi è fortemente consigliata la prenotazione ed è obbligatorio essere in possesso della tessera associativa gratuita. La tessera deve essere richiesta entro il giorno prima della data dello spettacolo a cui si vuole assistere. È nominale e deve essere in possesso di ogni partecipante.
Se non si è in possesso della tessera associativa, si può compilare – entro il giorno prima della data dello spettacolo a cui vuoi assistere – il modulo di richiesta, dove si potrà prenotare contestualmente il biglietto d’ingresso.
— Nel tempo che ci resta (Campo Teatrale 3 -8 e 10 – 15 marzo)
“Ogni menzogna cadrà per il suo proprio peso,
e rimarrà soltanto ciò che l’amore
toccò con la sua lingua” dichiara l’autore argentino César Brie, che continua coerentemente a portare avanti il suo teatro civile.
“Un cantiere abbandonato a Villagrazia, il luogo dal quale partì Paolo Borsellino per andare incontro alla morte. In questo cantiere un uomo fa rotolare per terra delle arance. Tra le lamiere appaiono 4 figure che il profumo delle arance ha tolto dalle ombre. Si chiedono dove sono, quale é la terra in cui si trovano. Si riconoscono. Sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. L’uomo che ha lanciato le arance si presenta. È Tommaso Buscetta, il pentito di mafia. Le anime delle due coppie e del pentito, si raccontano in questo cantiere abbandonato.
Ricordano, denunciano, si interrogano, in un amaro e lucido viaggio attraverso quello che è loro successo e quello che è successo dopo la loro morte. La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere” (dalla presentazione).
Sul palcoscenico oltre a Brie, Marco Colombo Bolla, Elena D’agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile.
ORARI: giovedì h 20,30; domenica h 18,30; tutti gli altri giorni alle 21
PREZZI: intero 20€; ridotto a 14€; promo e biglietto per la prima replica dello spettacolo 10€; promo convivio 20€: under25 14€; ridotto over65 10€
— Salomè (Teatro alla Scala dall’8 al 31 marzo)
“Non c’è solo il repertorio italiano nel cuore di Riccardo Chailly, che nel corso degli anni ha costruito, in campo operistico e sinfonico, una varietà di esperienze musicali con pochissimi confronti confermando la sua instancabile curiosità di musicista. Per questo suo primo Strauss alla Scala il Direttore Musicale ha scelto la squadra teatrale formata da Damiano Michieletto alla regia, Paolo Fantin per le scene e Carla Teti per i costumi: un team che in anni di presenza costante in tutti i maggiori teatri e festival europei ha saputo cancellare le superficiali etichette da enfants terribles imponendosi come un riferimento della regia del nostro tempo combinando impatto visivo e approfondimento drammaturgico. Forte l’attesa per il cast che include accanto alla protagonista Malin Byström, reduce dal trionfo a Londra nella stessa parte, Michael Volle come Iokanaan, Anna Maria Chiuri come Herodias e Roberto Saccà nei panni di Herode” (dalla scheda ufficiale). Nuova produzione del Teatro alla Scala.
NOTA BENE: sarà possibile prepararsi all’ascolto dell’opera un’ora prima dell’inizio di ciascuna recita, con una conferenza introduttiva, tenuta dal Prof. Franco Pulcini, aperta a tutti gli spettatori muniti di biglietto presso il Ridotto delle gallerie.
DURATA: 100′
ORARI: 8 marzo h 14,30; 11, 14, 18, 25, 27 e 31 h 20. La replica del 21 marzo è fuori abbonamento.
PREZZI: da 29€ a 252€
— Scoop – La donna è superiore all’uomo (Teatro Delfino dal 6 all’8 marzo)
“Esistono razze superiori o razze inferiori? La risposta – ahimè – è SI! La conferma ci arriva attraverso SCOOP, il nuovo spettacolo di Giobbe Covatta, che presenta una serie di interviste ad eminenti personaggi che la sanno lunga sull’argomento. La conclusione è che non si tratta di colore, origine o tratti somatici! Il maschio è una razza inferiore mentre l’unica razza superiore è la femmina. L’evidenza è che dall’infanzia alla morte il maschio genera e sostiene violenze, bullismo, scazzottate, malavita, ignoranza, congenita stupidità diffusa, presunzione innata, etc… Se ne parla in scena con eminenti ospiti: un membro maschile di nome Clemente, Mesto l’ultimo uomo dell’antropocene, Dante Alighieri, Giacomo Casanova, D’Artagnan e molti altri esperti sull’argomento” (dalla presentazione).
L’ironia è assicurata!
ORARI: venerdì e sabato h 21; domenica h 16
PREZZI: intero 25; ridotto over65, under25, studenti con badge 18€
— Storia di un oblio (Teatro i dal 6 al 16 marzo)
“Un uomo entra in un supermercato all’interno di un grande centro commerciale di una città francese. Ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Questo scarno fatto di cronaca è raccontato da Laurent Mauvignier in un lungo racconto, una sola frase che ricostruisce la mezz’ora in cui è insensatamente raccolta la tragica fine di un uomo. Teso quasi allo spasimo nel resoconto minuzioso di una morte assurda, il flusso di parole raduna impercettibilmente tutti i temi cari a Mauvignier. E torna così il suo sguardo purissimo su un universo di “umili” che la scrittura rigorosissima accoglie senza una briciola di retorica, senza un’ombra di furbizia. Raro, oggi, nel trionfo dei format narrativi nei quali la realtà diventa un reality, uno stile così impeccabilmente morale, una prosa così pudica e vera. Quel che io chiamo oblio è il titolo originale di questo lungo monologo, senza un vero inizio, senza una vera fine, senza punteggiatura ma con una prosa perfetta che in un crescendo emozionante risveglia in noi sentimenti di pietà e indignazione. Messo in scena nel 2012 al Teatro della Comédie-Française, Quel che io chiamo oblio diviene spettacolo anche in Italia, presentato a Catania nel giugno 2018. A dare voce al testo un attore di rara sensibilità e potenza come Vincenzo Pirrotta, guidato dalla regia di un maestro del teatro e del cinema, Roberto Andò” (dalla nota ufficiale).
ORARI: martedì riposo; lunedì, giovedì e venerdì h 21; mercoledì e sabato h 19,30; domenica h 17
PREZZI: intero 18€; convenzionati 12€; under25, studenti/scuole di teatro 11,50€; over65 9€; amici di i 5€ sulla seconda replica e 12€ per tutte le altre repliche; giovedì vieni a teatro in bicicletta 7€
— Tartufo (Teatro Franco Parenti dal 20 al 29 marzo)
Vanessa Gravina torna in scena al Parenti dopo la scorsa stagione e lo fa nei panni di Elmira, moglie di Orgone interpretato da Roberto Valerio (il quale si è occupato anche di adattamento e regia). A Giuseppe Cederna tocca il ruolo del Tartufo.
“Il nostro spettacolo sarà una commedia molto divertente, che saprà unire la satira corrosiva alla profonda riflessione sull’animo umano e sui valori sociali; con una visione audace e contemporanea che sottolinea la crisi della nostra società moderna dilaniata tra materialismo senza senso e spiritualità fanatica. Porteremo sulla scena, attraverso una rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari, l’esistenza umana, coniugando diversi registri in una polifonia di strati di senso, ora amari ora pungenti, che ci seducono, ci divertono e che ci parlano, nondimeno, con grande urgenza. Esplorare la modernità di questo classico intramontabile, per farne uno spettacolo popolare. Uno spettacolo in cui sarà divertente rovesciare, confondere, sconvolgere, sovrapporre bene e male, in una promiscuità di temi, caratteri e intrecci che nascondono, dietro i rumorosi ingranaggi della commedia, un riso amaro” (dalle note di regia).
Completano la compagnia Paola De Crescenzo, Massimo Grigò, Elisabetta Piccolomini, Roberta Rosignoli, Luca Tanganelli/Marcello Di Giacomo*
*recite dal 20/2/2020 al 1/3/2020
*recite dall’11/3/2020 al 23/4/2020
DURATA: 105′
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 21; ; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I settore intero 38€
– II e III settore intero 30€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
– IV settore intero 21€; under26 13€; over65 15€; convenzioni 21€
— Teo Mammuccari Live (Teatro San Babila 12 e 13 marzo)
“In televisione, spesso si interpreta un personaggio, che, per quanto vicino alle proprie corde, resta sempre un alter-ego.
Stavolta Teo dice basta, si spoglia della divisa televisiva da Iena e offre al pubblico i suoi difetti, la sua caratterialità dalle mille sfaccettature, le sue abitudini e i suoi errori, sicuro del fatto che il pubblico apprezzerà questa sua sincerità. Per questo sceglie il teatro e sposa il progetto di presentare un monologo dove può finalmente parlare liberamente, sempre con il suo cinismo, di amore, della gioia di essere diventato padre e della speranza di uscire dalle regole sociali imposte, di quello che è accaduto, sta accadendo e probabilmente accadrà nel suo mondo. Uno spettacolo la cui cifra si potrebbe definire “comicità introspettiva”, che viaggia attraverso tutto ciò che l’artista ha vissuto negli ultimi 20 anni, personalmente e professionalmente. Più bella cosa non c’è è il nuovo punto di partenza di Teo Mammucari attraverso la vita, uno spettacolo da non perdere” (dalla presentazione).
ORARI: h 20,30
PREZZI: da 25€ a 32€
— Un altro come me (Spazio Tertulliano dal 5 all’8 marzo)
Daniela Quarta (qui in veste anche di regista) ha dato vita a un testo che con umiltà e coraggio vuole raccontare il punto di vista maschile su un dramma sempre declinato esclusivamente al femminile: l’aborto spontaneo. In scena un attore (Alessandro Negri) evoca l’immensità dell’amore per una donna che pur non vedendosi mai risulta presentissima, e al contempo lancia un provocatorio grido” (dalla scheda).
ORARI: giovedì e venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16,30
PREZZI: intero 16€; over60 11€; under26 10€
— When the Rain Stops Falling (Teatro Franco Parenti dal 12 al 15 marzo)
Questo allestimento è stato insignito nel 2019 di ben tre premi Ubu Miglior nuovo testo straniero, Miglior regia e Migliori costumi.
L’opera di Andrew Bovell “racconta del tempo come sapere e dimenticanza, sapore e leitmotiv involontario. Di come il tempo meteorologico influenzi magicamente le nostre vite e cambi la Storia, e di come la Storia stia già cambiando il presente sull’ombra del futuro.
Pochi oggetti, qualche ombrello, una valigia. E la proiezione di uno scheletrico albero genealogico che ci ricorda che il punto non è tanto scoprire la ‘vera storia’ di una famiglia, ma è la famiglia stessa” (dalla presentazione).
Da un progetto di lacasadargilla, con Caterina Carpio, Marco Cavalcoli, Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Emiliano Masala, Camilla Semino Favro e Francesco Villano. Regia Lisa Ferlazzo Natoli.
DURATA: 120′
ORARI: giovedì h 21; venerdì h 20; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I, II e III settore intero 25€; under26 e over65 15€; convenzioni 18€
– IV settore intero 18€; under26 e over65 15€; convenzioni 15€
Eventi teatrali Milano: inverno 2020
— 82 pietre (Teatro Oscar 10 marzo)
“Una ragazza nuda si aggira sotto la neve che cade fitta per le strade di un piccolo paese montano. Non ha niente con sé, se non un sacchetto pieno di pietre, 82 pietre. Il maresciallo Fugazzotto e il brigadiere Sciacca proveranno a capire di chi si tratti e cosa l’ha portata ad Altarupe quella sera: la giovane non proferisce parola e non interagisce in nessun modo con la realtà che le si muove intorno come se fosse sospesa, in attesa di qualcosa o qualcuno. Ogni comunicazione è interrotta dalla burrasca di neve, la più forte di sempre, e in questo Cocito terrestre i dubbi e i demoni che stavano assopiti nei cuori dei due protagonisti trovano corpo. La presenza muta e nuda della ragazza porrà Sciacca e Fugazzotto di fronte a qualcosa di insondabile, un mistero che dialoga coi quesiti irrisolti che albergano nell’antro più oscuro della loro anima. Quel corpo nudo, vulnerabile, il suo apparire nelle loro placide vite (e in quelle di tutti noi) funge da detonatore per spogliarci del vestito che portiamo addosso e cucirne uno nuovo, diverso per forma e forse più scomodo, ma che ci ripari dal gelo che soffia dall’interno del nostro cuore.
In quest’epoca in cui l’immagine entra prepotentemente nel lessico della comunicazione umana l’apparire di qualcosa o qualcuno che non fa parte di un determinato canone di comprensibilità viene evidenziato e corretto come una parola scritta male dentro un testo. Come esseri umani tendiamo sempre a categorizzare la realtà che ci circonda per farla rientrare nell’ordine delle cose per come le abbiamo sempre intese, tenendo così sopite le nostre paure, ma questo pone degli ovvi limiti alla conoscenza del mondo, appiattisce le differenze e spesso, ci fa accettare l’orrore come qualcosa di necessario o sideralmente lontano dalle nostre vite. Così l’immagine di un attentato o di un omicidio vista e rivista attraverso lo schermo dei devices che portiamo in tasca resta, in qualche misura, ingabbiata dentro quei 5 pollici e non ci ferisce più, non intacca la nostra coscienza perché è qualcosa che crediamo di star comprendendo.
82 pietre prova a tirar fuori da quella gabbia di significati usa e getta uno specchio dentro cui guardare e imparare a riconoscere il nostro volto nei tratti di qualcun altro che prima, semplicemente, pensavamo non fossimo” (dalla sinossi).
Regia di Simone Corso (pure autore) e Adriana Mangano, anche interpreti a cui si aggiunge con Antonio Alveario.
ORARIO: h 20,30
PREZZI: intero 22€; ridotto under30 e over60 18€; studenti universitari, scuole di teatro, famiglie. Acquistabile solo in cassa, esibendo il documento dimostrativo 12€
— A Midsummer Night’s Dream (Il Cielo sotto Milano 14 febbraio)
“Festeggiamo San Valentino con un classico della Dual Band. Un classico dell’amore, uno dei più perfetti ed esilaranti teoremi d’amore mai scritti, detto nella lingua in cui fu scritto. Quattro innamorati perduti in un bosco popolato di suoni; l’incantesimo dell’amore pilotato ad arte, con buone intenzioni ma non sempre in modo efficiente, sugli occhi di questo o di quel personaggio finché nessuno ci si raccapezza più. Titania e Oberon, Demetrio ed Elena, Lisandro ed Ermia ma anche Bottom e Titania: “coppie scoppiate” che scappano nel bosco per trovare se stesse. E, per sottolineare la graduale perdita del senno, e il suo successivo ritrovamento, alcuni capolavori del rock inglese degli anni 60-70: Beatles, King Crimson, Pink Floyd. Adatto sia per chi l’inglese lo conosce bene sia – grazie ai sovratitoli in italiano – per chi si avvicina al teatro in lingua originale per la prima volta” (dalla presentazione).
NOTA BENE: dai 10 anni
DURATA: 110′ + intervallo
ORARIO: h 20,45
PREZZI: tessera annuale 3€
Contributo per evento + cena (piatto + bicchiere): 15€ o 10€ (sconto under26 con esibizione documento)
— Angelo Duro da Vivo (Teatro Manzoni 13 gennaio e 21 aprile)
Si annuncia esilarante il one man show del comico da quasi due milioni di followers, seguitissimo dal pubblico per la sua ironia cinica e imprevedibile che fa ridere e insieme riflettere. È lui stesso ad affermare: “chi vi dice che parlerò? Posso starmene pure quaranta minuti in silenzio. Chi me lo vieta?” Bisognerà quindi attendere la serata del debutto per scoprire cosa racconterà stavolta.
Dal Manzoni parte e si concluderà ad aprile la tournée 2020.
DURATA: 90′
ORARIO: h 20,45
PREZZI: prestige 25€; poltronissima 23€; poltrona e under26 18€
— Il segreto di Madre Teresa (Teatro Pime 28 febbraio)
“L’opera ripercorre il percorso che Anjenze, così si chiamava Madre Teresa prima di intraprendere il noviziato, ha dovuto attraversare: dal dolore per la perdita dell’amato padre Kole, alla scelta di unirsi alle Piccole Suore di Loreto, fino alla coraggiosa decisione di creare un ordine nuovo, un percorso di vita dettato dal semplice desiderio di poter fare del bene. Uno spettacolo di teatro sacro che mostra la grande umanità di questa persona straordinaria e che guida il pubblico all’interno del viaggio che Madre Teresa ha intrapreso: dall’Albania all’India, dalla quotidianità alla beatitudine” (dalla nota ufficiale).
Regia di Luca Cairati, con Aphrodite De Lorraine, Simona Lisco, Sandra Zoccolan.
ORARIO: h 21
PREZZI: intero 16€; convenzioni 12€; ridotto fino ai 30 e over65 10
— Le scemette (Zelig 14 febbraio)
“Lo spettacolo è un susseguirsi di sketch comici sulla scia della migliore tradizione teatrale: “Le Scemette” (Rossana Carretto, Alessandra Ierse, Laura Magni, Viviana Porro, Nadia Puma, Alessandra Sarno – Le Comiche Metropolitane) mettono in scena in modo satirico, irriverente e politicamente scorretto, la vita quotidiana delle donne, giocando con stereotipi e cliché della società di oggi, sdrammatizzando e ironizzando sui piccoli, grandi, problemi di tutti i giorni” (dalla presentazione).
ORARIO: h 21
PREZZO: 18€
— L’inferno e la fanciulla (Alta Luce Teatro 21 febbraio)
Si tratta di un “monologo con drammaturgia originale, composta da Mariano Dammacco insieme all’interprete Serena Balivo. I linguaggi scelti sono quelli dell’allegoria e dell’umorismo, affiancati da una lingua altra, poetica. In scena, l’attrice interpreta una surreale bambina, la fanciulla, e conduce gli spettatori in un suo personale viaggio all’inferno, non l’inferno delle anime dannate, bensì l’inferno che a volte ci sembra di vivere nella nostra quotidianità. Un viaggio alla ricerca di una propria dimensione di adulto” (dalla scheda).
ORARIO: h 21
PREZZI: intero 15€; ridotto 12€
+ 2€ di tessera associativa
— Oh, That Chaplin! (Spazio Teatro No’Hma 26 gennaio)
“Per la prima Domenica Speciale della Stagione 2019/20 Lello Arena irrompe sul palcoscenico del No’hma per raccontare al pubblico la storia semisconosciuta della carriera da violoncellista di Charlie Chaplin.
Pochi sanno che Charlie Chaplin, prima di affermarsi nel mondo del cinema, sognava di raggiungere il successo come concertista; scrisse un brano musicale dal titolo ’Oh! That Cello!’ e fondò una casa di produzione che, tuttavia, andò fallita in breve tempo. Solamente quando divenne finalmente famoso, Chaplin riprese la sua passione, proponendo il repertorio di ’Oh! That Cello!’ a una ristretta cerchia di amici che intratteneva con la sua musica e con aneddoti tratti dalla sua vita” (dalla nota ufficiale).
Ad accompagnare sul palco Arena, la musica dal vivo a cura di Francesca Taviani (violoncello) e Rossella Giordano (pianoforte).
ORARIO: h 17
INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento dei posti. È richiesta la prenotazione (tel. 0245485085/02266883699) ed è possibile prenotare collegandosi al sito.
— Terra Matta (Teatro Officina 22 febbraio)
“Terra Matta è l’autobiografia di Vincenzo Rabito, un bracciante semi-analfabeta classe 1899 che nel 1968 decide di fare il punto sulla sua vita, scrivendo a macchina 1027 pagine senza margini né interlinea con il punto e virgola a separare una parola dalla successiva. 1027 pagine in cui, con una lingua infarcita di dialettismi, Vincenzo si racconta e intanto racconta la storia del nostro paese dal punto di vista di un ultimo ma mai di un vinto: l’infanzia di povertà nella campagna siciliana, la Grande Guerra, il Fascismo, l’ Africa, il matrimonio, il lavoro in Germania, la nascita del primo figlio, la Seconda Guerra Mondiale, l’avvento della democrazia, i briganti e conclude il suo racconto con un ultimo viaggio nelle terre del Piave, a 50 anni di distanza dalla terribile esperienza del fronte, il suo primo viaggio.
Lo scorso marzo a Sydney dalle mani di Giovanni, terzo figlio di Vincenzo Rabito ho ricevuto un ultimo plico di “pacene” con le quali Vincenzo si è accompagnato fino alla fine della sua vita, raccontando un ultimo viaggio nei luoghi della guerra, il matrimonio dei figli, l’arrivo dei nipoti, ma senza smettere di ricordare anche la grande storia, la nostra storia recente: il terrorismo, le elezioni, il ‘68, Pertini, Moro e così via fino al 17 febbraio 1981. Ora queste pagine sono pronte per essere raccontate anche loro in teatro, quindi per chi avesse seguito sinora la storia di Vincenzo, siamo arrivati alla FINE. Il Teatro Officina, dopo aver ospitato già le prime tre parti dello spettacolo, chiude ora con il racconto finale”.
ORARIO: h 21
PREZZO: ingresso 12€ con tessera associativa gratuita. Prenotazione obbligatoria e gratuita su questo sito.
— Versus – Gaber vs Jannacci (Teatro Oscar 19 marzo)
“Conoscere l’anima di una città complessa come Milano significa anche tentare interpretazioni sintetiche che aiutano a entrare da porte inusuali nel suo spazio intimo. Secondo Stefano Boeri la città di Milano si manifesta sempre con un’anima duale. Sempre due sono le evidenze contrapposte delle sue numerose eccellenze. E se facessimo un contraddittorio? Ospiti competenti si schierano, scrivono e interpretano una perorazione del loro modo di vedere Milano e un arbitro super partes li interroga e li mette in competizione bonaria. Così in maniera divertente si penetra in una conoscenza particolare della nostra grande città” (dalla presentazione dell’iniziativa).
Questa volta tocca a Mara Maionchi e Luca Bizzarri. A fare da arbitro è stato chiamato Elio. Da un’idea di Stefano Boeri, coordinamento registico Paolo Bignamini.
ORARIO: h 20,30
PREZZI: intero 22€; ridotto 18€
Rassegne teatrali Milano: inverno 2020
— ConFini Comici (Teatro San Babila dal 19 novembre al 26 febbraio)
Febbraio è l’ultimo mese di questa rassegna in cui sono rispettivamente protagonisti Gigi e Andrea (11 febbraio), Davide Calgaro (12 febbraio), Rita Pelusio (25 febbraio) e Maurizio Lastrico (26 febbraio). Qui potete leggere maggiori dettagli su ciò che presenteranno.
— Festival della Magia (Teatro Manzoni dal 2 al 6 gennaio)
Grande livello di esibizioni per la quinta edizione della kermesse ideata da Raul Cremona. Tutti i dettagli nel nostro articolo.
— Focus Global (Zona K dal 27 febbraio al 22 marzo)
Sul sito ufficiale potete leggere i dettagli degli spettacoli che ci e si interrogano sulla globalizzazione.
Qui tutte le info su tesseramento, convenzioni e abbonamenti.
— FOG Triennale Milano Performing Arts 2020 (dal 12 marzo al 4 giugno)
Torna FOG più ricco e innovativo che mai. “Un invito alla scoperta, un viaggio nei continenti e nei formati, attraverso il quale i sensi si amplificano e si pongono in ascolto e la visione si fa poetica, incerta e immaginifica: la III edizione di FOG Triennale Milano Performing Arts conferma la sua natura inafferrabile, multidisciplinare e contaminata, che ne fa un unicum all’interno dell’offerta culturale milanese e lombarda.
38 appuntamenti, tra spettacoli, installazioni multimediali, performance e concerti tra cui 10 prime assolute, 10 prime nazionali, 14 Paesi coinvolti (Australia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Belgio, Cipro, Giappone, Svizzera, Regno Unito, Spagna, Italia, Olanda, Austria), 5 produzioni e 11 coproduzioni targate FOG, per 84 repliche complessive in 6 differenti venues in quasi tre mesi di programmazione” (dalla nota ufficiale).
“FOG rende possibile l’idea per cui il teatro non sia solo luogo di spettacolo ma soprattutto luogo di pensiero. Un luogo in cui poter animare il dibattito grazie alla forza evocativa dell’arte. FOG è un festival che parla alle generazioni giovani, apparentemente distanti dagli spettacoli in cui prevale la fisicità delle performance”, ha evidenziato l’Assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno nel corso della conferenza stampa.
“FOG fa ‘esplodere’ la visione artistica di Triennale Milano, creando connessioni e relazioni nuove: tra il Palazzo dell’Arte e altri luoghi culturali della città, tra linguaggi e formati espressivi, tra i pubblici del teatro, dell’arte e della creatività. Il nostro intento è rendere Triennale ancora più aperta, attraversata da esperienze e proposte che siano espressione del tempo e dello spazio in cui viviamo. E la programmazione di FOG va precisamente in questa direzione”, ha dichiarato Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano.
Il direttore artistico Umberto Angelini ha tenuto a precisare che “FOG 2020 è anche questione di tempo: si affrontano, infatti, il tema dell’attesa, della sosta, il tema di potersi fermare a guardare il tempo dall’esterno in maniera per una volta differente”.
Qui la programmazione dettagliata.
TARIFFE
-Tariffa 1
Dancer of the Year, Chi ha ucciso mio padre, Dying on Stage, The Mesmerists, Are we not drawn onward to new erA, All Inclusive, In punta di piedi.
22€ (intero); 16€ (under30, over65, gruppi); 11€ (studenti)
– Tariffa 2
Come Out! Stonewall Revolution, BEAT, Musica per un giorno, Corcovado, La codista, Book is a book is a book, Jukebox ‘Milano/Torino’, Telefon Tel Aviv, Tunes of Negation, Last Minutes Before Mars, We All Know What’s Happening, Cosmic Perspective from Milano.
16€ (intero); 11€ (under30, over65, gruppi); 8€ (studenti)
– Tariffa 3
To The Moon, Sogno 3: la camera degli specchi, First Love, GHOST We are the idiots, Will you marry me?, Looking (for) Tadzio – La morte a Venezia (Prima Fase), NO RAMA, Gancio Cielo.
11€ (intero); 8€ (under30, over65, gruppi); 6€ (studenti)
– Tariffa 4
KEO, Frequencies of gesture, object oriented choreography (wisiwyg), COME AS YOU ARE.
5€ (biglietto unico)
WER IST WER
120€ (prezzo unico indipendentemente dal numero dei partecipanti)
INGRESSO LIBERO fino a esaurimento posti con registrazione sul sito
Eventbrite per Il primo moto dell’immobile, L’Âge d’or, Lectio Magistralis, Jukebox all’Idrogeno, Fuoriluoghi, La Parade des taupes – Welcome to Caveland.
— Il copione (Spazio Banterle da novembre 2019 ad aprile 2020)
“Ideato dall’Associazione Situazione Drammatica di Tindaro Granata, Carlo Guasconi e Ugo Fiore, organizzato e promosso in collaborazione con il Teatro de Gli Incamminati, il progetto si sviluppa in sei serate. Ogni lunedì sarà dedicato a un autore e a un suo testo. Con il costo di ingresso lo spettatore non acquisterà un biglietto, bensì il copione che verrà letto quella sera, ad una cifra assolutamente promozionale e non commerciale, per sottolineare la vocazione del progetto alla conoscenza della pratica drammaturgica e di lettura. A leggere il copione saranno gli attori, guidati dall’autore.
Lo spettatore, grazie al proprio copione acquistato come biglietto di ingresso, potrà seguire gli attori e cogliere la bellezza della trasformazione della parola scritta in parola viva, avvicinandosi in modo diretto e partecipato alla lettura della drammaturgia e teatrale” (dalla nota di intenti).
Gli appuntamenti da gennaio:
– 13 gennaio: Tatjana Motta con ‘Nessuno ti darà del ladro’ *autrice finalista Premio Tondelli 2019
– 24 febbraio: Riccardo Favaro con ‘Ultima spiaggia’
*autore vincitore Premio Scenario 2019
– 16 marzo: Caroline Baglioni con ‘Play’
*autrice vincitrice Biennale di Venezia 2019
– 6 aprile: Angela Demattè con ‘L’officina’
*autrice vincitrice Premio Riccione 2009
— L’infinita ricerca: Luca Ronconi (febbraio-marzo)
A cinque anni dalla sua scomparsa, non si può non continuare a parlare di lui, facendolo conoscere anche alle giovanissime generazioni.
“Il Piccolo vuole raccontare Luca Ronconi, certo, attraverso gli oltre trenta spettacoli, allestiti nei suoi quindici anni al Piccolo, ma anche attraverso la responsabilità, viva e presente, che con il Piccolo il regista condivideva, di trasmettere il mestiere del teatro ai giovani che stanno per intraprendere quel percorso. Con questa intenzione, che vuole strappare l’esperienza di arte e di vita del regista a un confino negli archivi della memoria, sono state organizzate due giornate, 16 e 17 febbraio, di dialogo e confronto tra chi il teatro lo farà – gli allievi della Scuola che da lui prende il nome, oggi diretta da Carmelo Rifici, insieme a quelli di altre scuole di teatro milanesi – e chi, con lui, lo ha fatto: attori, registi, scenografi, costumisti, tecnici, studiosi.
Segue, dal 17 febbraio all’8 marzo, giorno del suo compleanno, un ciclo di proiezioni al Chiostro, in dodici giornate e diciassette titoli, tra spettacoli e documenti video, dedicato a chi conosceva Ronconi e a chi, per ragioni anagrafiche, lo scopre per la prima volta. Il 21 febbraio verrà presentato, in anteprima, il documentario di Gianfranco Capitta, In viaggio con Luca” (dalla dichiarazione di intenti).
Sul sito ufficiale del Piccolo tutta la programmazione dettagliata.
— Le ragazze raccontano (Sala Cavallerizza da ottobre 2019 a marzo 2020)
Sei interpreti della compagnia ATIR presentano una serie di letture attraverso i romanzi del ‘900 che toccano temi sempre attuali. Il rapporto tra uomo e natura, l’arte come crescita e salvezza, la guerra, la resistenza, il razzismo, l’emigrazione.
Qui il calendario da gennaio 2020:
– domenica 12 gennaio ‘La piazza del diamante’ di Mercé Rodoreda i Gurgui
– domenica 2 febbraio ‘Una solitudine troppo rumorosa’ di Bohumil Hrabal
– domenica 16 febbraio ‘Il buio oltre la siepe’ di Harper Lee
– domenica 15 marzo ‘Furore’ di John Steinbeck
ORARIO: h 19,30
PREZZI: intero 15€; ridotto scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10€; ridotto DVA 7,50€
— Palco Off (Teatro Libero da gennaio ad aprile)
Qui tutti i dettagli sugli spettacoli in programma.
— Teatro Colla
Vi ricordiamo che qui potete leggere l’intera stagione.