Sommario di questo articolo:
Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio?
Come ogni lunedì Milano Weekend vi segnala alcune opere in cartellone nella nostra città, con la ripresa delle stagioni, nei mesi che ci accompagnano verso Natale. Il tutto nel nuovo appuntamento con lo #spiegoneteatri.
Ecco cosa vedere a teatro a Milano
Spettacoli
— Cita a ciegas (Teatro Franco Parenti dall’11 al 22 dicembre)
Nella nostra recensione potete approfondire perché, a nostro parere, valga la pena vederlo.
DURATA: 120′
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 21; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I settore: intero 38€
– II e III settore: intero 30€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
– IV settore: intero 21€; under26 13€; over65 15€; convenzioni 21€
— Il sogno di un uomo ridicolo (Teatro Out Off dall’11 al 22 dicembre)
Dopo il meritato successo della scorsa stagione, è tornato meritatamente in scena all’Out Off “lo spettacolo che questa primavera ha fatto discutere e ha appassionato il pubblico, con la regia di Lorenzo Loris e uno strepitoso Mario Sala. Un racconto fantastico, scritto intorno al 1876 da Dostoevskij, che riesce a parlarci ancora oggi della necessità dell’utopia proprio in un momento in cui il futuro, più che un sogno fantastico, è un incubo distopico. Per Dostoevskij l’uomo deve porsi degli obiettivi positivi perché la felicità sulla Terra può esistere e cercarla non solo ha senso, ma è forse l’unica cosa che abbia senso fare” (dalla scheda).
INCONTRI DI APPROFONDIMENTO
– Mercoledì 11 dicembre alle h 18,30 incontro su Dostoevskij alla libreria Odradek in via Mac Mahon 28 con Laura Rossi docente di lingua e letteratura russa all’UniMi. Presenta e modera Davide Pinardi, scrittore, sceneggiatore, filmaker e accademico.
– Mercoledì 11 dicembre, al Teatro Out Off, dopo lo spettacolo delle 20,45, incontro con la prof. Laura Rossi.
– Il 12,19 e 21 dicembre, dopo lo spettacolo, alle h 21 circa, proiezione del film MAC DOS – DOStoevskij in MACmahon di Davide Pinardi Back stage dello spettacolo ‘Il sogno di un uomo ridicolo’ regia di Lorenzo Loris
– Venerdì 13, Teatro Out Off – post spettacolo delle 20,45
Incontro con Davide Scotti di Extinction Rebellion, Milano
– Martedì 17 Dicembre, Teatro Out Off – post spettacolo delle 20.45 Presentazione dell’Utopia di Mep – Movimento per l’Emancipazione della Poesia.
– Mercoledì 18 Dicembre, Teatro Out Off – post spettacolo delle 20,45 Incontro con Matteo Castellani, Silvia Fontana e Mariangela Vitale del gruppo Acropoli – Tempio del Futuro
Perduto.
– Venerdì 20 Dicembre, Teatro Out Off – post spettacolo delle 20.45 Incontro con Francesca Rendano della libreria-bar, spazio alternativo Mamusca.
DURATA: 60′
ORARI: martedì, mercoledì e venerdì h 20,45; giovedì e sabato h 19,30; domenica h 16
PREZZI: intero 18€; under26 12€; over65 9€; prevendita intero € 1.50€ e prevendita ridotti 1€
— L’importanza di chiamarsi Ernesto (Elfo Puccini dal 3 al 31 dicembre)
Leggete la nostra recensione e sarete ancora più incuriositi nell’assistervi.
DURATA: 135′ più intervallo
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; ridotto under25 e over65 17,50€; under18 13,50€ e scuole 12€. È valido l’abbonamento Invito a Teatro – tagliando Elfo Puccini.
— L’indifferenza (Teatro i dal 4 al 16 dicembre)
Torna dopo il debutto della scorsa stagione, la pièce scritta e diretta da Pablo Solari. A un’azione corrisponde una conseguenza e questo è un principio vero, oggi più che mai, anche se forse si tende a raccontarsela diversamente. “Si può provare a far finta di niente, a rimanere indifferenti, cercando di nascondere anche le peggiori colpe così bene da quasi dimenticarsene, inevitabilmente però, queste riemergeranno, presto o tardi, costringendoci ad affrontarle.
In una mattinata come tante, un’ospite inatteso costringerà Franco a fare i conti con il proprio passato, con la persona che era e che pensava di essere riuscito a dimenticare.
L’indifferenza è un thriller che costringe lo spettatore a prendere costantemente posizione su cosa sia vero e cosa sia falso, su cosa sia bene e cosa sia male; in una lotta metaforica tra il progresso della civiltà occidentale e la sua natura bestiale e sanguinaria” (dalla presentazione).
In scena un terzetto di attori che ben incarna questo sentimento e le sue derive: Luca Mammoli, Woody Neri e Valeria Perdonò.
DURATA: 70′
ORARI: martedì riposo; mercoledì e sabato h 19,30; giovedì, venerdì e lunedì h 21; domenica h 17
PREZZI: intero 18€; convenzioni 12€; amici di i 12€; under26 11,50€; over65 9€
— Mangiafoco (Piccolo Teatro Studio Melato dal 28 novembre al 22 dicembre)
I lavori di Roberto Latini meritano sempre la visione e non perché diamo per scontato che siano “perfetti” nell’accezione canonica del termine. Ve ne parleremo presto dettagliatamente. In scena Elena Bucci, Roberto Latini, Marco Manchisi, Savino Paparella, Stella Piccioni, Marco Sgrosso, Marco Vergani.
NOTA BENE: spettacolo consigliato dai 14 anni
Le recite del 30 novembre e del 7, 14, 21 dicembre 2019 sono sopratitolate in inglese.
DURATA: 90′ senza intervallo
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI:
– platea intero 40€; ridotto giovani e anziani (under26 e over65) 23€
– balconata intero 32€; ridotto giovani e anziani (under26 over65) 20€
— Vivaldiana (Teatro Carcano dal 20 al 22 dicembre)
Il nuovo spettacolo di Spellbound rielabora parzialmente l’universo di Vivaldi “integrandolo con alcune caratteristiche della sua personalità di ribelle fuori dagli schemi. Da questa suggestione è partito il coreografo Mauro Astolfi per tradurre in movimento alcune creazioni di Vivaldi e raccontarne il talento e la capacità di reinventare, nella sua epoca, la musica barocca.
Musicista immerso in un contesto dominato dalla razionalità, Vivaldi si è distinto per la piena consapevolezza di andare oltre i limiti del proprio tempo e la noncuranza a muoversi contro corrente: in questo consiste la sua genialità. Da qui l’idea di Astolfi di rielaborare la sua architettura musicale cercando di restituire alla sua opera caratteristiche di unicità. L’aspetto che più lo ha interessato e divertito portare in scena è la quantità di pettegolezzi che giravano all’epoca sul conto dell’autore” (dalle note esplicative).
ORARI: venerdì e sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona 27,50€; over65 da 20€ a 16€; under26 da 17€ a 15
Evento Teatrale
— L’uomo umido (Pacta Salone 16 dicembre)
Una prima assoluta tratta dall’omonimo libro di Cesare Vergati, con la riduzione drammaturgica e la regia di Ombretta De Biase. “Assistiamo alla vicenda di un uomo che ha deciso di sottrarsi alle convenzioni sociali per vivere a suo modo, sapendo bene che prima o poi sarà costretto a pagare un alto prezzo. Per affrontare il testo di Vergati, da lui stesso definito poema, per il crinale tra prosa e poesia su cui si trova, ho optato per una drammatizzazione mista che unisce cioè momenti di lettura del testo originale e momenti di performance affidata all’esperienza e alla creatività degli attori” (dalle note di regia).
Con Fabrizio Caleffi, Angelica Cacciapaglia, Domitilla Colombo, Cesare Vergati e la partecipazione straordinaria di Ciro.
DURATA: 60′
ORARIO: h 20,45
PREZZO: 10€
Rassegne Teatrali concluse
— Festival Exister (DanceHaus Susanna Beltrami e Teatro Fontana dal 19 ottobre al 15 dicembre)
Ultimi due appuntamenti. Dopo il Fontana, ci si sposta a DanceHaus.
– Sabato 14 dicembre alle h 20,30 doppio spettacolo con Duet, commissionato dal The Place Prize for dance, è un lavoro autobiografico diretto e interpretato da Hanna Gillgren e Heidi Rustgaard e basato sulla loro terapia di coppia. A seguire Plastic People di Francesca Lettieri danzato e creato con Cristina Abati, Francesca Lettieri, Sara Orselli, Vladimir Rodriguez, Ulisse Romanò, propone stereotipi e icone che si avvicendano nello spazio teatrale e che raccontano la continua e costante metamorfosi umana che sfugge ad ogni tentativo di classificazione dogmatica.
– Domenica 15 dicembre alle h 19 una serata che mette in risalto le peculiari cifre distintive dei tre Centri di Produzione della Danza italiani con: DANCEHAUSpiù / DANCEHAUS Company in I wandered lonely as a cloud, coreografia di Matteo Bittante; SCENARIO PUBBLICO / COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA in X3 – premiere, coreografia di Roberto Zappalà e FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA / ATERBALLETTO in “O” , coreografia Philippe Kratz.
— Lecite Visioni (Teatro Filodrammatici dal 27 novembre all’1 dicembre)
Ottava edizione per una rassegna che deve resistere per sensibilizzare sull’identità sessuale e sul rispetto. Qui vi illustriamo il programma.
— MilanOltre Festival (Teatro Elfo Puccini dal 27 settembre al 13 ottobre)
Qui vi raccontiamo il cartellone di questa 33esima edizione.
PREZZI: da 28€ a 10€ (diritti di prevendita 1,50€)
— Ottobre rosa (Teatro Fontana dal 4 al 20 ottobre)
Durante questa settimana è previsto ‘Guarda come nevica1. Cuore di cane’ di Licia Lanera. Qui i dettagli.
— Premio Scenario (Teatro Verdi e Teatro Munari 29 e 30 novembre)
Ormai è noto che il capoluogo meneghino sia molto attivo sul piano teatrale e si è scelto di far debuttare qui, in forma compiuta, i vincitori e i segnalati del Premio Scenario e del Premio Scenario Periferie 2019.
Ecco il programma dettagliato:
VENERDÌ 29 NOVEMBRE
h 16,30 – Teatro Verdi
Carolina Cametti ‘Bob Rapsodhy‘
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2019
50’
h 18 – Teatro Verdi
Serena Guardone ‘Mezzo chilo‘
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2019
65’
h 21 – Teatro Bruno Munari
Favaro/Bandini ‘Una Vera Tragedia‘
Vincitore Premio Scenario 2019
75’
h 22,30 – Teatro Bruno Munari
collettivo lunAzione ‘Il colloquio‘
Vincitore Premio Scenario Periferie 2019
60’
SABATO 30 NOVEMBRE
h 16,30 – Teatro Bruno Munari
Favaro/Bandini ‘Una Vera Tragedia‘
Vincitore Premio Scenario 2019
75’
h 18 – Teatro Bruno Munari
collettivo lunAzione ‘Il colloquio‘
Vincitore Premio Scenario Periferie 2019
60’
h 21 – Teatro Verdi
Carolina Cametti ‘Bob Rapsodhy‘
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2019
50’
h 22,30 – Teatro Verdi
Serena Guardone ‘Mezzo chilo‘
Segnalazione Speciale Premio Scenario 2019
65’
Qui potete leggere le schede dei singoli spettacoli.
Eventi Teatrali conclusi
— 1919 Fiume – Città di arte, di vita (Teatro Manzoni 30 settembre)
Edoardo Sylos Labini torna a impastare le mani nella sfaccettata figura di D’Annunzio e nella nostra storia. Questo spettacolo “è il racconto della straordinaria Impresa che cento anni fa vide protagonisti giovani rivoluzionari di tutta Europa guidati dal poeta soldato Gabriele d’Annunzio, il Vate degli italiani. Nella drammaturgia di Leonardo Petrillo, Sylos Labini sarà affiancato dalla cantante Mariangela Robustelli e dalle visual art di Andrea Rocca, in un emozionante viaggio nell’immaginifico artistico e politico di un uomo che ha saputo fare della propria vita come si fa di un’opera d’arte”.
DURATA: 90’
ORAIO: h 21
PREZZO: 22€
— Maze (PimOff 1 dicembre)
Finalista del Premio In-Box 2019 (la Rete di sostegno del teatro emergente italiano) merita la visione per l’originalità della proposta e la capacità di creare suggestioni grazie a un mix di linguaggi.
“Sul palcoscenico Valeria Bianchi, Aurora Buzzetti e Giulia De Canio animano a vista oggetti e fonti luminose, creando nello spettatore l’illusione di assistere ad un film. Gli occhi che guardano il mondo sono quelli di una donna, la storia narrata è la sua vita. Attraverso campi lunghi, dettagli, carrellate e soggettive si sviluppa una riflessione sull’esistenza: l’arrivo al mondo, la ricerca di senso, la partenza dal mondo. Galleggiare, immergersi, abbandonarsi. Scene di vita si susseguono come frammenti lirici, poesie visive che racchiudono istanti salienti e svelano emozioni, pensieri, ricordi e intuizioni.
L’universo lirico è nutrito dai versi e dalle immagini di poetesse come Mariangela Gualtieri, Emily Dickinson, Etty Hillesum, Wislawa Szymborska, Laurie Anderson. Non ci sono parole ad accompagnare le immagini ma una colonna sonora originale creata dal sound designer Posho, che si intreccia con esse divenendo parte integrante della drammaturgia.
Le ispirazioni estetiche sono tratte dal disegno a linea continua di Steinberg, dalla permeabilità e leggerezza delle architetture in rete metallica di Tresoldi, dalla morbidezza del tratto di Modigliani, dalla delicatezza dei disegni cuciti di Maria Lai. Le sculture che raffigurano i volti sono state realizzate con riferimento esplicito all’opera di Calder, in particolare alla sua produzione di ritratti in fil di ferro. Il fil di ferro, infatti, crea in ombra particolari effetti grafici che richiamano disegni animati, schizzi, tratteggi dinamici.
In Maze il teatro d’ombre e di figura si fondono alla ricerca di un linguaggio universale, per indagare l’umano e le sue sfaccettature, senza bisogno di parole” (dalla presentazione).
ORARIO: h 20,30
PREZZI: intero 18€; ridotto 12€ (On line su Vivaticket*, over60)
Ridotto 10€ (under30, gruppi da 5 persone)
*Da quest’anno chi acquista il biglietto su Vivaticket entro le ore 12 del giorno di spettacolo ha diritto ad un biglietto ridotto a 12€ anziché 18€.
— Racconti di zafferano (Teatro Manzoni 15 dicembre)
“Mangiamo e parliamo con lo stesso organo. Cibo e parole convivono nella nostra bocca e si nutrono a vicenda. Per questo l’atto di mangiare rappresenta uno degli aspetti più evidentemente culturali nell’uomo. Ho raccolto pagine memorabili di Cervantes, Proust, Vicent, Montanari, Scarpellini, Montalbàn, Fernando de Rojas: pagine che parlano di cibo, di fame, di nutrimento, di ritualità… le ho messe assieme a tante ricette e le ho sparpagliate sulla tavola da pranzo. Così è nata questa letteratura ai fornelli, una sorta di fumetto a parole sulla storia dell’alimentazione: due pentole, un tavolo lungo, dei commensali, testi e riflessioni sull’atto di mangiare. Si cucina, si racconta, si mangia. Perché col cibo non si gioca, ma ci si può divertire”, ha dichiarato Maria Pilar Pérez Aspa, l’artista ideatrice di questo spettacolo da gustare con più sensi.
Durante lo spettacolo l’attrice cucina per tutti una paella di carne, secondo la ricetta dell’epoca Cervantina. Verrà inoltre offerta una degustazione vini realizzata in collaborazione con AIS Associazione Italiana Sommelier Lombardia.
DURATA: 70′
ORARIO: h 20
PREZZI: posto unico non numerato nel foyer del Teatro 35€
Spettacoli conclusi
— 66/67 (Teatro Menotti dall’1 al 3 ottobre)
Alessio Boni e Omar Pedrini, un incontro che dà vita a musica, visuals, recitato e cantato che coinvolgerà il pubblico con brani potenti ed emozionali della storia della musica, letti e cantati in lingua inglese, che dagli anni ’60 ad oggi hanno composto la colonna sonora della vita di tanti. Qui la nostra recensione.
DURATA: 90’
ORARI: martedì h 20,30, mercoledì h 19,30; giovedì h 20,30
PREZZI: da 32€ a 16,50€
— Al di là di tutto (Teatro Filodrammatici dal 29 al 3 novembre)
Lo abbiamo visto la scorsa stagione in anteprima e vi consigliamo di non perdervi questa chicca che saprà sorprendervi per la capacità di portarvi alle risate e alla commozione in un battito di ciglia.
Le artifici sono Chiara Stoppa (autrice anche della drammaturgia con Carlo Guasconi) e Valentina Picello, due attrici e due donne che riempiono il palco, complementari e così spontaneamente abili nel toccare tematiche non semplici, per quanto facciano parte della vita. Ci riferiamo nello specifico alla morte.
“Chiara Stoppa, nel 2010, dopo una lunga malattia, esordisce in teatro con il suo monologo Il Ritratto della salute, scritto con Mattia Fabris, spettacolo apparentemente sul tema del tumore ma che in realtà affronta la difficile questione delle scelte che si fanno nella propria vita.
Dopo questo felice primo lavoro, Chiara decide di affrontare un tema ancora più complesso: la morte e l’accompagnamento verso di essa. Per questo secondo capitolo, la scelta drammaturgica verte su un dialogo e Chiara individua come sua interlocutrice Valentina Picello, sua amica e collega. Le unisce un’affinità artistica ma soprattutto la condivisione di momenti di vita fra cui un viaggio in Croazia nel 2014 durante il quale tutto ciò che capita loro le porta inevitabilmente ad uno scontro/riflessione su vita, morte e miracoli che possono accadere.
Il luogo in cui approdano è la stessa isola in cui l’anno prima Chiara ha accompagnato la sua amica Giovanna per un’ultima vacanza. Giovanna è malata. Giovanna ha trentaquattro anni. Giovanna morirà dopo un mese dopo aver “regalato” a Chiara la sua ultima settimana di vita in ospedale, un intenso periodo di tempo in cui Chiara raccoglie pensieri ed emozioni, riflessioni e contraddizioni” (dalla nota ufficiale).
DURATA: 60′
ORARI: martedì, giovedì e sabato h 21; mercoledì e venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: intero 22€; ridotto convenzionati 18;€ ridotto under30 16€;
ridotto over65 e under18 11€; giovedì 15€
— Angels in America (Teatro Elfo Puccini dal 23 ottobre al 24 novembre)
Qui vi raccontiamo in dettaglio di quello che chiamarlo spettacolo sarebbe riduttivo. Un’esperienza da vivere se potete nella formula maratona.
Regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, con Angelo Di Genio, Elio De Capitani, Cristina Crippa, Ida Marinelli, Umberto Petranca, Sara Borsarelli, Alessandro Lussiana, Giusto Cucchiarini, Giulia Viana.
Si avvicina il millennio: da domenica 27 ottobre a domenica 3 novembre e da martedì 12 a sabato 16 novembre (mart/sab h 20; dom h 16).
Perestroika: da martedì 5 a sabato 9 novembre e da martedì 19 a domenica 24 novembre (mart – sab 20).
MARATONE:
Sabato 26 ottobre: Si avvicina il millennio 15 (durata 3h 30 min compresi intervalli); Perestroika 20 (durata 2h 55 min compreso intervallo).
Domenica 10 novembre: Si avvicina il millennio 11; Perestroika 16.
Domenica 17 novembre: Si avvicina il millennio 15; Perestroika 20.
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; rid. giovani e anziani 17€; under18 13,50€
Biglietto speciale MARATONA: Millennio + Perestroika 33€ (disponibili solo in biglietteria).
— Barbablù (Teatro Carcano dal 19 al 24 novembre)
Si tratta della nuova produzione del Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, che “vede in scena il poliedrico artista-cantastorie siciliano Mario Incudine nei panni del cattivo per eccellenza, Barbablù. Il testo scritto dalla giovane autrice, anche lei siciliana, Costanza Di Quattro, si avvale di una ricca colonna sonora firmata dallo stesso Incudine ed eseguita dal vivo da Antonio Vasta. La regia è di Moni Ovadia.
Barbablù è una favola antica, un racconto marcatamente noir i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. È una favola vera, immersa fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti. In un posto senza spazio, in un tempo che non c’è, Barbablù si racconta a noi attraverso un delirio surreale di lucida follia. Diverso da quello che la letteratura ci ha propinato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta ciò che è stato e continua ad essere: uomo, bambino ferito, amante frustrato, figlio non amato. Un uomo del suo tempo per ogni tempo. Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.
Un intenso monologo che racconta la storia del cattivo per eccellenza, i setti amori vissuti, le sette vite distrutte fino all’ultima, l’unica per la quale valeva la pena fermarsi. E non solo alla favola si attiene il racconto. La verità permea l’andamento dello spettacolo; la verità storiografica di un personaggio realmente esistito il cui nome echeggia ancora nel mondo sotto il ricordo fantastico di Barbablù” (dalla nota ufficiale).
ORARI: da martedì a giovedì e sabato h 20,30; venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: posto unico numerato 18€; over65 15€; studenti e under26 13,50€
— Bliss (Teatro Gerolamo 27 e 28 settembre)
Anteprima nazionale per lo spettacolo tratto dl racconto della neozelandese Katherine Mansfield con Anna Della Rosa e Federica Castellini. La regia è firmata da Simone Toni, mentre la drammaturgia è stata curata da Simone Faloppa.
“La brevità di respiro di Katherine Mansfield ci è sembrata così familiare, così prossima da provarne quasi invidia e nostalgia. Come se da quelle immagini seppiate di primo Novecento una punta di colore facesse l’occhiolino a questi nostri tempi inquieti. BLISS – parola inglese, sanscrita e ayurvedica intraducibile correttamente – racconta la quotidiana parabola di beatitudine della 30enne Bertha Young, che brucia nei dettagli rari (quanto insignificanti) di una mondanissima cena tra amici” (dalle note di regia).
DURATA: 60′
ORARI: h 20
PREZZI: da 6€ a 25€
— Circe (Spazio Teatro No’hma Teresa Pomodoro 20 e 21 novembre)
“Chi è Circe? Una dea? Una maga? Un’ingannatrice? Un’avvelenatrice? Perché vive sola su un’isola sperduta in mezzo al mare? Perché trasforma gli uomini in maiali? Molti misteri avvolgono questa figura inquietante. Il nostro spettacolo è un’indagine, un viaggio alla scoperta di una donna la cui vera storia non è stata ancora raccontata. La nostra Circe vive in una casa-discarica, l’antro oscuro di un’accumulatrice seriale, un’isola di ciarpame, una distesa di sacchi della spazzatura e oggetti dimenticati, retaggio di una civiltà in rovina, la nostra. Fumi d’incendi oramai spenti s’innalzano stanchi verso il cielo. Il cielo è sempre plumbeo. Tuoni lontani che annunciano una tempesta sempre in agguato che non riesce mai a scatenarsi. Da una radio abbandonata fuoriesce una vecchia canzone. Sempre la stessa. In questa terra di nessuno assistiamo al finale di una partita che Circe ha giù perduto, come tutti noi” (dalle note di regia di Matteo Tarasco).
In scena Teresa Timpano.
ORARI: h 21
INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento dei posti, è richiesta la prenotazione, tel. 0245485085/0226688369 ed è possibile prenotare collegandosi al sito
— Clôture de l’amour (Teatro Franco Parenti dal 16 al 30 ottobre)
Lo avevamo visto qualche stagione fa e ci sembra positivo che venga ripreso sia perché vale la pena che alcuni spettacoli entrino in repertorio sia perché così chi lo aveva perso ha modo di recuperarlo. Il punto di forza è costituito dai due ottimi interpreti come Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi e dallo sguardo di un regista che fa danzare i corpi e le parole.
“Clôture de l’amour è chiaramente la fine di una storia. Racconta la separazione di una coppia che cerca di mettere fine alla propria storia. Sono mossi dalla rabbia e dalla necessità urgente di dividersi. Ma Clôture de l’amour può anche essere un inizio, perché clôture, che in italiano non si può tradurre esaustivamente con chiusura, significa anche racchiudere, e lo spettacolo racchiude qui lo spazio dedicato all’anima, lo spazio che definisce l’individuo come un territorio in carne ed ossa da difendere.
Anna e Luca, i due personaggi che si affrontano sul confine del palcoscenico, si fronteggiano con un linguaggio essenzialmente organico e persino coreografico, costruendo con le parole una barriera di filo spinato che li divide e ripetendo in continuazione in modo ossessivo espressioni che sembrano vorticare nei loro corpi. Due soliloqui che non possono interrompersi a vicenda, due flussi verbali separati che non si fermerebbero se non fosse per l’irruzione improvvisa di un gruppo bambini in scena. «Se dovessi andare più a fondo in quello che sento, lo descriverei come un testo di danza» dice il regista Pascal Rambert” (dalla nota di presentazione).
DURATA: 90′
ORARI: martedì h 19,30; mercoledì h 20,15; giovedì h 20,30; venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16,45
PREZZI: intero 25€; under26/over65 15€; convenzioni 18€
— Corteo (Mediolanum Forum dal 2 al 6 ottobre)
Nel nostro articolo tutti i dettagli su questo cult del Cirque du Soleil.
—Così parlò Monna Lisa (Teatro della Cooperativa dal 12 al 17 novembre)
“Parigi, 1940. Celestina è una ragazza vivace, curiosa e nel suo quartiere tutti la conoscono come “La Giocondina”. Sì! Lei è la figlia di Vincenzo Peruggia, il ladro della Gioconda. Celestina ha visto Monna Lisa tante volte: sui libri, sui giornali, sulle cartoline che il papà distribuiva in giro, ma dal vivo proprio mai. Non riesce a pensare ad altro: deve assolutamente vedere dal vivo il quadro che tanto ha significato per il suo papà. Lei, però, nel Louvre non può metterci piede. Decide dunque di usare un vecchio stratagemma, chissà che non funzioni ancora!
È notte, il Louvre dorme, ma due occhi penetranti sono aperti e vigilissimi: è lei, Monna Lisa, la Gioconda. La magnetica figura nel quadro osserva, scruta… Parla! “Insomma! È un vizio di famiglia, il vostro: presentarvi di notte, puntarmi una luce in faccia e restare lì imbambolati a guardarmi, senza proferir parola!”. L’incontro è irreale, divertente, fantastico! Ma che accade? Tuonano le bombe su Parigi. Celestina è intrappolata nel Louvre, a farle compagnia l’enigmatica e altrettanto curiosa amica: “Cosa accade a questo mondo? Cosa passa per la testa a quest’uomo del nuovo
secolo? È un uomo nuovo, rinascente, come il mio Leonardo?” (dalla presentazione).
Testo e regia Antonio Piccolo (anche in scena) , con Stefania Ventura, Melissa Di Genova.
ORARI: martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 20,30; giovedì h 19,30; domenica h 17
PREZZI: intero 18€; convenzionati 15€; under27 10€; over65 9€
giovedì biglietto unico 10€
— Deve trattarsi di autentico amore per la Vita (Alta Luce Teatro 29 e 30 novembre)
“Il 30 novembre 1943 moriva ad Auschwitz Etty Hillesum, una giovane donna ebrea olandese che ha testimoniato, nelle pagine luminosissime del suo ‘Diario 1941-1943’ (edito da Adelphi), come la guerra e l’odio – non importa con quali forme e uniformi si siano manifestati nella storia – possano essere vinti per una sola via: con l’amore, costruendo la pace dentro se stessi. Etty Hillesum auspicava che il sacrificio di milioni di ebrei lasciasse almeno in eredità un mondo migliore, “un nuovo senso delle cose”, cosicché chi fosse venuto dopo non dovesse ricominciare tutto daccapo. Un testamento che è naturalmente rimasto inascoltato e a cui dà voce Federica Fracassi, accompagnata dalla fisarmonica di Guido Baldoni” (dalla presentazione).
DURATA: 60′
ORARI: h 21
PREZZI: 15€ (con tessera associativa di 2€); ridotto 12€
— Ho perso il filo (Teatro Manzoni dal 21 novembre all’8 dicembre)
Non perdetevi questo spettacolo con Angela Finocchiaro e 6 performer straordinari. Qui maggiori info.
DURATA: 90′ senza intervallo
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,45; domenica h 15,30; 7 dicembre h 20,45
PREZZI:
– da martedì a venerdì poltronissima prestige 35€; poltronissima 32€; poltrona 23€; poltronissima under26 15,50€
– Sabato e domenica poltronissima prestige 39€; poltronissima 35€; poltrona 25€; poltronissima under26 17,50€
— Il berretto a sonagli (Teatro Carcano dal 28 novembre all’8 dicembre)
Dopo averlo visto ne scriveremo più approfonditamente, intanto possiamo accennarci che si tratta di una versione molto particolare del classico pirandelliano. “Una versione più schietta, dura, non ‘ripulita’, affidata sia al dialetto della prima stesura sia ad un italiano derivato da questa, che assume in sé elementi dialettali, per permettere di affidare agli attori una partitura più ritmica e musicale, recuperando anche una dimensione più autentica in cui la risata dà valore liberatorio. «Colgo nella pièce un carattere visionario come in Molière» – dice Valter Malosti (ne cura adattamento e regia, oltre a interpretare Ciampa) – «e un andamento da farsa nera. Ciampa è per me un buffone tragico, come il Nietzsche di Ecce homo e l’Arnolphe de La scuola delle mogli»” (dalla nota di presentazione).
Insieme a lui troviamo sul palco Roberta Caronia (nei panni di Beatrice), Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Maria Lombardo, Roberta Crivelli.
DURATA: 90′ senza intervallo
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 19,30; mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over65 € da 20€ a 16€; under26 da 17€ a 15€
— Il berretto a sonagli (Teatro Manzoni dal 10 al 27 ottobre)
Si tratta di un allestimento molto curato, che rende merito al testo originario di Pirandello recuperando anche delle scene tagliate originariamente.
L’opera “prende spunto da due novelle: ‘Certi obblighi’ e ‘La verità’; in entrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell’adulterio della moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia dell’onorabilità. La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento; in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze. La vicenda trascende, nel suo giuoco beffardo, la realtà dell’ambiente, ma non si sarebbe potuta realizzare al di fuori di quella.
Ciampa, scrivano in una cittadina all’interno della Sicilia, è inserito in una società piccolo-borghese, condizionata dai “galantuomini”, ma non esclusa da un rapporto attivo, anche se subalterno, con la classe superiore. La morale sessuale è pur sempre sofisticata, ma acquisisce, nel caso di Ciampa, il decoro convenzionale e ipocrita del codice borghese del perbenismo, un codice sul quale la beffarda rivalsa del subalterno gioca una sua partita arguta e teorizza il sistema pratico, socio-morale delle “tre corde”: la seria, la civile e la pazza.
Il personaggio di Ciampa proposto da Gianfranco Jannuzzo è il distillato di questa contaminatio pirandelliana e si muove con pacatezza e lucidità nell’arco dei sentimenti di dolore, furore, pietà e ironia che permeano il suo essere ora uomo, ora pupo, ora personaggio. Una recitazione sommessa che cova la sua esplosione, un personaggio ragionante eppure tempestato di offese laceranti.
Si è voluto creare un apparentamento tra Ciampa e il professor Toti di “Pensaci Giacomino” per una certa similitudine tra i due protagonisti, ma principalmente per le situazioni. Lo spirito che anima Toti, pieno di rassegnazione pur di mantenere gli affetti, risulta dominante, seppure in maniera diversa, anche in questa sorta di triangolo tra Ciampa, la moglie Nina e il Cavalier Fiorica. Il recupero del copione originale consente di evidenziare la spontaneità della vis comica pirandelliana. Inoltre il reinserimento di alcune scene tagliate permette di identificare meglio e la tematica dell’opera e i caratteri dei personaggi.
Ci si riferisce in particolare al primo atto, (quadro I) dove la protagonista afferma che ogni notte ha la tentazione di ammazzare il marito, al quadro III in cui Fifì accusa la sorella di un’ambiguità sessuale, che sarebbe a suo dire il problema per cui il marito cerca altre donne, o ancora al quadro V con la battuta di Spanò sul pane francese o all’atto secondo (quadro I) con la scena dello scorpione nella biancheria, indicatore del tradimento nella casa. Per dare maggiore impatto emotivo si è anche aggiunto un prologo in flashback all’inizio dello spettacolo, dove gli amanti clandestini vengono colti in flagranza di reato ed arrestati, scena che non esisteva e di cui si sentirà il racconto durante la commedia” (dalla scheda di presentazione). Accanto a Jannuzzo, un cast di altrettanta qualità Emanuela Muni, Alessio Di Clemente, Rosario Petix, Alessandra Ferrara, Carmen Di Marzo e la partecipazione di Anna Malvica. Regia e adattamento di Francesco Bellomo.
DURATA: 105’
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 20,45; domenica h 15,30
PREZZI: prestige 35€; poltronissima 32€; poltrona 23€; poltronissima under26 15,50€
— Il cotto e il crudo (Teatro Manzoni dal 3 al 6 ottobre)
La nuova stagione del Manzoni parte a suon di risate con una coppia assodata come quella costituita da Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo. “La Puglia è uno stato d’animo”, abbiamo ascoltato quasiin conclusione di serata e loro lo sanno identificare e rappresentare alla perfezione. I due artisti hanno intrapreso anche percorsi professionali individuali, al contempo dimostrano di avere ancora la complicità degli inizi con Toti e Tata, forte dell’affetto coltivato nel tempo e anche delle esperienze maturate.
Questo spettacolo non è solo per pugliesi, ma è onesto dire che li farà contenti perché li racconta, anche con quella dose di ironia che aiuta ad osservarsi dall’esterno; ma è anche un veicolo per far conoscere il tacco di bacco in tutta la sua veracità e verità. Chi li ha conosciuti agli esordi ed è cresciuto con loro ha – se vogliamo – una corsia preferenziale. Storniaolo, però, – a cui spetta il compito di dare il via alle danze – cerca subito di creare confidenza con tutti, scendendo in platea per un coinvolgimento diretto che andrà sempre più in crescendo e in maniera naturale. Ne ‘Il cotto e il crudo‘ si ride di gusto, a tal punto da aver male alle guance quando si esce da teatro. Si ride di noi, ma si riflette anche sulla crescita di una regione e sui valori da recuperare, il tutto in quel “baluardo di civiltà in una società sempre più persa”, il teatro. Siamo stati molto contenti di aver assistito a un’inaugurazione della stagione del Manzoni così energica, in cui davvero si è azzerata la distanza tra platea e pubblico.
DURATA: 110’
ORARI: da giovedì a sabato h 20,45; domenica h 15,30
PREZZI: da 18€ a 25€
— Il grigio (Teatro Carcano dal 3 al 13 ottobre)
Nel nostro articolo di presentazione potete leggere tutte le info riguardanti questo nuovo allestimento del testo di Gaber e Luporini, con protagonista Elio.
DURATA: 80′
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 19,30; mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over65 da 20€ a 16€; under26 da 17€ a 15€
— Il maestro e Margherita (Piccolo Teatro Strehler dal 15 al 27 ottobre)
Tra poco vi racconteremo più dettagliatamente perché valga la pena assistere a questa messa in scena di un grande classico, riscritto acutamente da Letizia Russo, diretto da Andrea Baracco e ottimamente interpretato da Michele Riondino nel ruolo di Woland, Francesco Bonomo, Federica Rosellini e con (in ordine alfabetico), Giordano Agrusta, Carolina Balucani, Caterina Fiocchetti, Michele Nani, Alessandro Pezzali, Francesco Bolo Rossini, Diego Sepe, Oskar Winiarski. Nel frattempo, se vi fidate, vi consigliamo di bloccare il biglietto.
DURATA: 180′ compreso intervallo
ORARI: martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16.
PREZZI: platea 33€; balconata 26€
— I’m a Woman. Do you hear me? (Piccolo Teatro Studio Melato dal 20 al 23 novembre)
Si tratta di un’occasione da appuntarsi in agenda trattandosi di un’ospitalità estera, dalla grande valenza etica. “Camelia Ghazali e la sua compagnia, Praxis Theater Group raccontano una storia personale e collettiva, un’indagine sul femminile nella società iraniana contemporanea per affrontare tematiche universali sull’affermazione dell’identità delle donne e sulla loro difficoltà nell’acquisire un ruolo.
Articolato in quadri, privo di un filo narrativo tradizionale, lo spettacolo esplora l’interiorità di una donna. I personaggi non hanno una propria storia e un loro background: gli attori recitano monologhi che danno voce ai pensieri di una donna,
che si sente spezzata in diversi corpi” (dalla scheda).
NOTA BENE: spettacolo in farsi con sovratitoli in italiano
DURATA: 90′
ORARI: mercoledì e venerdì h 20,30; giovedì e sabato h 19,30
PREZZI: platea 40€; balconata 32€
— Il miracolo della cena (Piccolo Teatro Grassi 24 e 25 settembre)
Torna lo spettacolo con Sonia Bergamasco che aveva debuttato nello stesso periodo la scorsa stagione e ve lo consigliamo perché è la possibilità di scoprire una figura a cui, noi, oggi dobbiamo tanto. Al nostro articolo potete scoprire a chi ci stiamo riferendo.
DURATA: 50′
ORARI: martedì h 19,30 e mercoledì h 20,30
PREZZI: platea 18€; balconata 15€
— Il rumore del silenzio (Teatro dell’Elfo 9 dicembre e Teatro della Cooperativa dal 10 al 15 dicembre)
Nella settimana in cui cade l’anniversario di Piazza Fontana, è stato giustamente programmato questo spettacolo che debutta in prima assoluta.
“Il rumore del silenzio parte dal lungo lavoro di studio e di raccolta delle testimonianze dirette dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime, dai loro legami familiari, e anche da quegli oggetti di uso comune che avevano sottomano tutti i giorni, ai quali solitamente non si dà importanza, ma che in quei frangenti, in qualche modo, sono diventati simbolo della strage: una cintura da alpino, un pacchetto di sigarette, una Simca da rottamare…
Per questo motivo, oltre alle parole del testo e all’interpretazione degli attori, la messa in scena si avvarrà dell’importante contributo delle illustrazioni di Ugo Pierri e di Giulio Peranzoni, raffiguranti volti, corpi e oggetti, che tradurranno l’apparente banalità del quotidiano in grande Storia, e a Fabio Bettonica, docente della NABA, già collaboratore del Teatro della Cooperativa in Chicago Boys, sarà affidato il compito di coordinare la scansione ritmica delle video installazioni, che fungeranno da autentica colonna visiva dello spettacolo”, racconta Renato Sarti nelle sue note di regia. Sul palco con lui Laura Curino, un’altra artista dal forte impegno civile.
ORARI: Elfo h 20,30; Cooperativa martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 20,30; giovedì h 19,30; domenica h 17
PREZZI ELFO: intero 33€; under25 e over65 17,50€; under18 13,50€; scuole 12€
PREZZI TEATRO DELLA COOPERATIVA: intero 18€; convenzionati 15€ under27 10€; over65 9€; giovedì biglietto unico 10€
— Istruzioni per diventare fascisti (Teatro Carcano dal 12 al 15 dicembre)
Michela Murgia si contraddistingue per la vena ironica e per il suo coraggio nel dire anche i pensieri più scomodi. “In questo monologo, che la scrittrice ha tratto dal suo libro edito da Einaudi nel 2018,
vengono offerte istruzioni di metodo e in particolare istruzioni di linguaggio, l’infrastruttura culturale più manipolabile che abbiamo.
Le parole generano comportamenti e chi controlla le parole di tutti controlla i comportamenti di tutti. È da lì, dai nomi che diamo alle cose e da come le raccontiamo, che il fascismo può affrontare la sfida di tornare contemporaneo. Se riusciamo a convincere un democratico al giorno a usare una parola che gli abbiamo dato noi, quella sfida possiamo vincerla.
In coda allo spettacolo, un piccolo test per misurare il grado di apprendimento raggiunto e valutare i progressi nell’adesione al fascismo”.
Drammaturgia sonora eseguita dal vivo da Francesco Medda Arrogalla.
ORARI: giovedì e sabato h 20,30; venerdì h 19,30; domenica h 16
PREZZI: posto unico numerato 18€; over65 15€; studenti e under26 13,50€
— La camera azzurra (Teatro Carcano dal 15 al 27 ottobre)
Post visione vi racconteremo dell’adattamento teatrale di Letizia Russo dal classico di Georges Simenon, messo in scena da Serena Sinigaglia,
con Fabio Troiano, Irene Ferri (gradito ritorno sulle tavole del palcoscenico), Giulia Maulucci, Mattia Fabris.
DURATA: 90′
ORARI: martedì e venerdì h 19,30; mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; domenica h 16. Recite straordinarie: sabato 19 ottobre h 16 e domenica 20 ottobre h 20,30
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over65 da 20€ a 16€; under26 da 17€ a 15€
— La donna leopardo (Piccolo Teatro Grassi dal 29 al 3 novembre)
Post debutto vi racconteremo di questa prima regia teatrale di Michela Cescon, tratta dall’omonimo romanzo di Moravia, con Valentina Banci, Olivia Magnani, Daniele Natali, Paolo Sassanelli.
ORARI: martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI: platea 33€; balconata 26€
— La notte di Antigone (Campo Teatrale dal 29 novembre all’1 dicembre)
“Le Antigoni di ogni tempo e di ogni luogo sono donne che si sono battute per aprire la strada ad altre Antigoni, fra senso di giustizia e senso dell’etica. Per dieci anni il caso Cucchi ha coinvolto e sconvolto l’opinione pubblica, suscitando dibattiti di portata più ampia. Per l’anteprima di questo nuovo spettacolo, Eco di fondo vuole ricreare una simile dinamica partecipativa fra gli spettatori: dopo ogni replica, infatti, si aprirà un dibattito con il pubblico, in cui sarà possibile esprimere le proprie opinioni e indicazioni sul lavoro presentato. L’obiettivo è raggiungere una forma di spettacolo perfezionata, grazie a un contributo drammaturgico collettivo” (dalla dichiarazione di intenti).
Una proposta che crea un importante ponte col nostro oggi, interpellandoci direttamente.
Regia di Giacomo Ferraù, il quale ha curato la drammaturgia con Giulia Viana, con Edoardo Barbone, Enzo Curcurù, Giacomo Ferraù, Ilaria Longo, Giulia Viana.
PREZZI: intero 20€; ridotto 14€; acquisti on-line 14€
29 novembre biglietto unico 10€
— La parola giusta (Piccolo Teatro Grassi dal 2 al 6 ottobre)
“L’evidenza di allora, nella distanza, diventa superficialità se non si trovano le parole giuste”, ha affermato acutamente il direttore del Piccolo Teatro Sergio Escobar durante la conferenza stampa di presentazione di uno spettacolo che vuole richiamare alla memoria la strage di Piazza Fontana a Milano e di Piazza della Loggia a Brescia. Non era semplice avvicinarsi a queste ferite della nostra Storia, il testo di Marco Archetti (con la collaborazione della stessa attrice di Gabriele Vacis, che cura la regia) ci ha provato e ci è riuscito se lo si guarda nell’ottica di stimolare una riflessione e di portare soprattutto i più giovani a informarsi su ciò che è stato (e le conseguenze sull’oggi). Non si poteva pretendere che fosse esaustivo e probabilmente non c’era neanche l’intenzione di esserlo. In questo progetto si respira onestà. In scena Lella Costa, che ha a cuore il teatro civile, non come etichetta, ma come vocazione effettiva, prende letteralmente per mano lo spettatore conducendolo in una storia privata (inventata) che viene influenzata da quella con la S maiuscola.
Durante la conferenza stampa di presentazione si è riconosciuto nel teatro uno strumento straordinario per riportare una narrazione popolare su questi fatti ed effettivamente La parola giusta risponde a questo. Ci preme chiarire subito che il titolo non pecca di presunzione, non nasconde in sé l’atteggiamento di chi sale in cattedra. “A ormai 50 anni da Piazza Fontana e 45 da Piazza della Loggia, l’occasione dello spettacolo, coprodotto da Piccolo e Centro Teatrale Bresciano, esprime ancora l’urgenza di rileggere un periodo così complesso e contraddittorio della storia recente, non solo e non tanto per un senso di giustizia, che sarebbe ormai tardiva, ma per una necessità di ricerca della verità, sulla quale non può che fondarsi il presente e il futuro di qualsiasi convivenza civile” (dalla nota ufficiale). Al centro c’è una donna comune che attraversa quegli anni scoprendo a 17 anni il desiderio di resistere e che, col trascorrere del tempo, deve fare i conti col disincanto. La sua storia d’amore rende quel racconto più tangibile per il pubblico, agevolando il processo empatico. Merito va dato in primis alla capacità affabulatoria della Costa, delicata nell’entrare in punta di piedi quando si tratta di raccontare le persone realmente esistite, abile anche nell’offrire punte di leggerezza conferendo così momenti di respiro. Non vogliamo svelarvi troppo su alcune pieghe (se ve lo siete persi a Milano, sarà in cartellone a Brescia a dicembre), ma con lucidità si parla pure di Pinelli, del suo omicidio e con un episodio legato alle figlie si fa riferimento a quanto già allora si oltrepassassero i limiti del privato. Di Brescia non poteva non essere citato Manlio Milani (ha perso la sua Livia in piazza della Loggia, mentre anche lui era lì, nda). Ne La parola giusta scorrono le vite spezzate, si pongono i puntini sulle i sulle parole sbagliate adoperate dopo gli scoppi della bomba, ce ne si assume la responsabilità (anche in quanto generazione) e si rilancia la domanda su quale/i sia/siano la/e parola/e giusta/e.
La scenofonia (curata da Roberto Tarasco, insieme a luminismi e stile) e la regia lucida e poetica di Vacis restituiscono una serie di suggestioni alla platea, ora assecondando l’idea onirica di viaggio sulla luna (si comincia evocando proprio Armstrong), ora trasmettendo un’immagine di chi torna coi piedi per terra a causa dello scoppio di una bomba su ‘gente come gente’, squarciandone l’esistenza, a più livelli.
“In questa vita non è difficile morire, ma è ancora più difficile vivere”.
DURATA: 80’ circa
ORARI: mercoledì e venerdì h 20,30; giovedì e sabato h 19,30; domenica h 16 e h 20,30
PREZZI:
– platea intero 40€; ridotto giovani e anziani (under 26 e over 65) 23€;
– balconata: intero 32€; ridotto giovani e anziani (under 26 over 65) 20€
— La parrucca (Teatro Gerolamo 14 e 15 dicembre)
Nella nostra presentazione potete trovare maggiori news sul nuovo spettacolo con Maria Amelia Monti.
DURATA: 80′
ORARI: sabato h 20; domenica h 16
PREZZI: biglietti da 10€ a 25€
— La teoria del Cracker (Teatro della Cooperativa dall’11 al 13 ottobre)
Di e con Daniele Aureli, racconta con rabbia e poesia una storia di nuvole tossiche e di amianto, vista da un punto di vista inusuale, quello della malattia, ospite indesiderato dentro a un corpo inconsapevole.
“Quando mastichiamo un Cracker, il rumore che percepiamo dentro i noi è maggiore rispetto al rumore che sentono le persone che ci sono accanto. E così quando proviamo dolore”
In un piccolo paese di 900 abitanti una donna si ammala.
A pochi passi da lì, una città situata nel cuore dell’Italia ha come arterie fabbriche e inceneritori. Si producono nuvole grigie. In questo cuore, che batte irregolare, in nove anni si sono ammalati 3736 uomini e 3089 donne.
“È lu bruttu male” qualcuno dice in giro. Una storia di nuvole tossiche e di amianto che coinvolge e sconvolge una nazione, un paese, una famiglia.
Bisognerebbe, forse, imparare a restare in apnea. Perché respirare non è più così semplice.
Lo spettacolo tocca un tema ancora molto attuale purtroppo, su cui ancora vale la pena sensibilizzare, oltre che intervenire.
ORARI: venerdì e sabato h 20,30; domenica h 17
PREZZI: intero 18€; convenzionati 15€; under27 10€; over65 9€
— Le amanti di Testori (Spazio Banterle dall’11 al 13 ottobre)
Con questo spettacolo di teatro canzone, Gianna Coletti, porta in scena tre figure femminili tratte da ‘I segreti di Milano‘ di Giovanni Testori: La Maria Brasca, L’Arialda, e La Gilda del Mac Mahon. Donne semplici, dalla parlata schietta, tagliente, che urlano la loro voglia d’amore travolgente. Donne costantemente in bilico tra drammi e ironia. Donne degli anni Cinquanta eppure così vicine a noi. Le canzoni di Fiorenzo Carpi e di Gino Negri, cuciono le storie delle nostre amanti, sullo sfondo di una Milano ancora circondata dai prati, le famose “camporelle”, dove si consumano passioni dense di tormento ed estasi. Passioni da cui scaturisce la Vita.
Al pianoforte Giuseppe Di Benedetto. Regia Roberto Recchia.
ORARI: venerdì h 20,30; sabato h 19,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 12€; ridotto 7€
— Le signorine (Teatro Franco Parenti dal 23 ottobre al 3 novembre)
Tra poco ve ne parleremo meglio, intanto correte a bloccarvi il posto per uno spettacolo con due signore della scena del calibro di Giuliana De Sio e Isa Danieli. Regia di Pierpaolo Sepe.
DURATA: 120′
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 21; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
I settore intero 38€
II, III e IV settore intero 30€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
— Marjorie Prime (Teatro Franco Parenti dal 24 ottobre al 17 novembre)
Merita davvero la visione e tra pochissimo vi racconteremo perché. Intanto vi anticipiamo che si tratta di un testo contemporaneo che si e ci interroga sulla fantascienza e profondamente su di noi. Ottimo il cast costituito da Ivana Monti, Elena Lietti, Pietro Micci, Francesco Sferrazza Papa e di grande suggestione la regia curata da Raphael Tobia Vogel.
DURATA: 80′
ORARI: martedì 5 Novembre h 20,30; mercoledì 6 Novembre h 19,15; giovedì 7 Novembre h 20; venerdì 8 Novembre h 20,30; sabato 9 Novembre h 21; domenica 10 Novembre h 15,45; lunedì 11 Novembre h 20,30; mercoledì 13 Novembre h 19,15; giovedì 14 Novembre h 20; venerdì 15 Novembre h 20:30; sabato 16 Novembre h 21; domenica 17 Novembre h 15,45
PREZZI:
– Prime file intero 38€
– Platea: intero 30€; under26 15€; over65 18€; convenzioni 21€
– Galleria: intero 21€; under26 13€; over65 15€; convenzioni 21€
— Notturno di donna con ospiti (Teatro Menotti dall’8 al 13 ottobre)
“L’operazione con l’invenzione di un prologo e di un epilogo, in cui
l’Uomo, o meglio l’attore, si trasforma senza travestirsi in Adriana e piomba in un sonno che può anche avere le caratteristiche della morte, ha permesso uno studio delle strutture drammaturgiche ruccelliane e del linguaggio, un napoletano inventato e declinato in diverse variazioni tonali e stilistiche, non solo mimetiche e realistiche”, ha spiegato il regista Mario Scandale. Protagonista è Arturo Cirillo, che diverse volte si è rapportato anche come regista con i testi di Ruccello.
Ci teniamo a precisare che il giovane regista ha voluto scegliere per la Compagnia dell’Accademia Silvio d’Amico la versione del 1982 per un originale approccio meta teatrale alla storia di Adriana e della mostruosa nottata in cui scivolerà nella follia, fino a uccidere i propri figli.
DURATA: 95′
ORARI: martedì, giovedì e venerdì h 20,30; mercoledì e sabato h 19,30; domenica h 16,30
PREZZI: intero 30€ + 2€ prevendita; ridotto over 65/under 14 – 15.00 € + 1.50 € prevendita
— Opera Panica (Teatro Franco Parenti dal 24 settembre al 13 ottobre)
Torna per la terza volta per cui se non lo avete visto avete ancora un’opportunità per non farvelo sfuggire. È entrato a buon diritto nel repertorio delle produzioni del Teatro Franco Parenti e ve ne suggeriamo la visione in attesa del secondo capitolo che debutterà in primavera. Leggete la nostra recensione.
DURATA: 100′
ORARI: lunedì riposo; martedì h 19,30; mercoledì h 20,15; giovedì h 20,30; venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16,45
PREZZI: intero 25€; convenzioni 18€; over60 e under26 15€. A tutti i biglietti vanno aggiunti i diritti di prevendita.
— Quasi Natale (Teatro Elfo Puccini dal 22 al 27 ottobre)
Lo abbiamo visto nel debutto milanese – con sole due date – la scorsa stagione al PimOff, siamo contenti che torni in scena in un altro teatro milanese per più date così non avete scuse per perdervi questa chicca realizzata da Teatrodilina. All’Elfo, all’interno di Nuove storie, nel 2018, avevamo visto un’altra perla di questa produzione, ‘I signori Lagonia’. In quest’altro testo si riconosce la cifra semplice e intensa di una compagnia che punta dritto al cuore delle questioni famigliari e dello spettatore (senza indugiare nella retorica).
“Ci sono tre fratelli che tornano nella loro casa di bambini. C’è una cosa che la madre deve dirgli. Nessuno sa quale sia quella cosa. Fuori nevica, sono i giorni prima di Natale. C’è anche una ragazza, che si ritrova per caso a vivere con loro quei giorni. Ha un aspetto così familiare che sembra venire da un passato che si stenta a mettere a fuoco. Ci sono un’attesa e una vicinanza forzata. Un pesce nuovo per l’acquario e un anello di fidanzamento. Vecchi quaderni di scuola e un tronco da caricarsi sulle spalle. Un telecomando che non si trova più e un albero di Natale con le lucine intermittenti. Un telefono che squilla e una vecchia storia di sciamani pellerossa. Ci sono certi spiriti, in quella casa, che faticano ad andare via”. A dar vita a questa storia scritta e diretta da Francesco Lagi, sono Anna Bellato, Francesco Colella, Silvia D’Amico, Leonardo Maddalena.
DURATA: 75’
ORARI: da martedì a sabato h 19,30; domenica h 15,30
PREZZI: intero 31€; ridotto 15,50€
— Ritorno a Reims (Piccolo Teatro Studio Melato dal 10 ottobre al 16 novembre)
Dal libro di Didier Eribon, uno spettacolo difficilmente definibile canonico. Prestissimo vi reinvieremo a un approfondimento, nel frattempo vi consigliamo di partecipare a un’esperienza che vi interrogherà in prima persona.
Regia di Thomas Ostermeier, con Sonia Bergamasco, Rosario Lisma, Tommy Kuti; coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Fondazione Romaeuropa in collaborazione con Schaubühne, Berlino
NOTA BENE: le recite del 12, 19, 26 ottobre e 2, 9, 16 novembre 2019 sono sovratitolate in inglese
DURATA: 120′
PREZZI: platea intero 40€; ridotto giovani e anziani (under 26 e over 65) 23€; balconata intero 32€; ridotto giovani e anziani (under 26 over 65) 20€
— Romancero Gitano (Piccolo Teatro Grassi dal 22 al 27 ottobre)
“A Federico García Lorca piaceva leggere pubblicamente le sue poesie di solito a un gruppo di amici. Romancero gitano è il primo grande libro di Federico, dove si scopre e si riconosce come poeta. È una raccolta tanto semplice quanto insondabile: per questo rimaniamo ancora affascinati ascoltando questo catalizzatore di parole che racchiudono mistero. Attraverso le donne, Federico ha espresso molte volte i suoi sentimenti più profondi. E le attrici, con i loro corpi e le loro voci, hanno dato vita alle donne delle sue poesie. Nuria Espert è una delle attrici che Federico ha in qualche modo “scelto” per rappresentarlo, seguendo la traccia di Josefina Artigas, Lola Membrives, Margarita Xirgu… E Nuria ha “respirato” Federico per molti anni. Questo è il motivo per cui, talvolta, come un lampo, appare nel corso della lettura la memoria di qualcosa che l’attrice e il poeta hanno condiviso, al di là dei confini del tempo e delle sue regole“, ha spiegato il regista Lluís Pasqua, che torna al Piccolo, al quale lo lega un’amicizia di oltre trent’anni, e dirige Nuria Espert nella messa in scena “di riferimento” della massima raccolta dell’artista spagnolo.
Un’occasione preziosa di assistere al grande Teatro per un viaggio nella letteratura che lascia il segno.
Segnaliamo che mercoledì 23 ottobre, h 17, al Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2 – M1 Cordusio) Lluís Pasqual e Nuria Espert incontrano il pubblico per parlare dei temi che attraversano la poesia di García Lorca e della messa in scena di questo spettacolo, tratto da una delle sue raccolte più celebri. Modera Anna Piletti.
Lo spettacolo è in spagnolo con sovratitoli in italiano a cura di Prescott Studio.
DURATA: 60’
ORARI: da martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 40€; balconata 32€
— Spaccanapoli Times (Teatro Elfo Puccini dal 15 al 20 ottobre)
Si tratta di una dirompente macchina comica, ideata e diretta da Ruggero Cappuccio (anche in scena), “che attraversa il paesaggio umano dell’Italia di oggi con spregiudicata velocità. La storia, ambientata in una Napoli contemporanea vista come detonatore della crisi etica che investe la nostra nazione, mette a fuoco la vita di quattro fratelli in lotta con il modernismo globalizzante che innesca nel mondo dinamiche sociali dalle quali i componenti della famiglia Acquaviva si sentono esclusi. Giuseppe, il primogenito, è uno scrittore che pubblica le sue opere in assoluto anonimato, combatte il narcisismo che accompagna la creazione artistica e vive tra i binari della stazione centrale di Napoli.
La scena si apre nella vecchia casa della famiglia Acquaviva: un appartamento all’ultimo piano di un palazzo situato in via Spaccanapoli. Gli ambienti sono abbandonati da tempo. Gli unici oggetti che si impongono alla vista sono le migliaia di bottiglie d’acqua, ormai vuote, che ricoprono i muri dei saloni a tutt’altezza. Giuseppe ha convocato i suoi tre fratelli per una ragione d’emergenza”.
Post visione ve ne parleremo meglio. Ad affiancare Cappuccio sul palco troviamo Giovanni Esposito, Gea Martire, Marina Sorrenti, Ciro Damiano, Giulio Cancelli.
DURATA: 135′
ORARI: da martedì a sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€; rid. giovani e
anziani 17€; under18 13,50€
— Sulla morte senza esagerare (Teatro Franco Parenti 7 e 8 dicembre)
Una perla da non farvi sfuggire nel weekend di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata. “Dopo il successo di Visite, la giovane compagnia dei Gordi torna al Parenti con il suo primo spettacolo, un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Ideato e diretto dal regista Riccardo Pippa, lo spettacolo affronta il tema della morte con ironia, leggerezza sempre attraverso un uso non convenzionale di maschere, cifra artistica della Compagnia. Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. L’unica certezza è la morte, si dice.
Ma quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte, lei che è immortale, di cosa significhi morire? Maschere contemporanee di cartapesta, figure familiari raccontano, senza parole, i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii; raccontano storie semplici con ironia, per parlare della morte, sempre senza esagerare” (dalla nota ufficiale).
Lo spettacolo è stato insignito di vari riconoscimenti tra cui il Premio Hystrio-Iceberg 2019.
DURATA: 55’
ORARI: sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I, II e III settore
intero 25€; under26/over65 15€; convenzioni 18€
– IV settore
intero 18€; under26/over65 15€; convenzioni 15€
— Trilogia dell’Essenziale (Teatro Elfo Puccini dal 15 al 20 ottobre)
Qui vi raccontiamo meglio di questa personale, costituita dai testi originali di Valentina Diana, la regia di Vinicio Marchioni e la prova attoriale di Marco Vergani. Scene, costumi e direzione creativa Milena Mancini.
Questa, nello specifico, la distribuzione degli spettacoli: 15 ottobre L’eternità dolcissima di Renato Cane; 16 ottobre La nipote di Mubarak
e dal 17 al 20 ottobre Una passione.
ORARI: lunedì riposo; da martedì a sabato h 19,30; domenica h 15,30
PREZZI: intero 33€; martedì posto unico 22€ rid. giovani e
anziani 17€; under18 13,50€
— Verso Cassandra (Teatro Out Off dal 26 novembre all’1 dicembre, dal 5 all’8 dicembre)
Si tratta del secondo spettacolo della Trilogia dell’Est Europa per il progetto ‘Al di là dei muri’ nato in occasione del trentennale dalla caduta del muro di Berlino. Dopo un testo di Václav Havel un lavoro che parte dal romanzo di Christa Wolf e dai riferimenti classici e rimandi a Omero.
“Quello di Cassandra è un mito antichissimo, capace di parlarci da profondità remote. La vicenda è nota: Cassandra, figlia prediletta del re di Troia, è ritenuta pazza perché si oppone, unica fra tutti e con tutte le sue forze, all’entrata in città del “cavallo” donato dai greci. Dopo il funzionamento dello stratagemma e la distruzione di Troia, i greci rimarranno gli unici a raccontare la sua storia e la scriveranno a modo loro: chiamandola “veggente” e facendo nascere il mito della profetessa medio-orientale che, per essersi negata al dio dei greci Apollo, viene condannata a non essere creduta dai suoi contemporanei.
I greci, gli inventori del teatro tragico, concluderanno poi quella vicenda da par loro: nell’unica tragedia rimasta che parli di lei (l’Orestea di Eschilo), Cassandra verrà uccisa come preda di guerra davanti alle mura di Micene in terra greca. Da lì lancerà, prima di morire, la sua ultima profezia di sciagura verso quella civiltà che ora si crede padrona del mondo. Nasce così il mito della profetessa di sventura. Cassandra è diventato il toponimo del dire la verità e non essere creduti, predire la sventura che sta per avvenire, essere di malaugurio. Nella nostra lingua il suo nome è sempre pronunciato in forma dispregiativa. Eppure – a guardar bene – tra i cinquanta ben più famosi figli di Priamo è lei ad essere sopravvissuta. La sua tragedia è quella di ogni lingua perdente, inascoltata anche se dice la verità” (dalla scheda).
Tocca a una grande attrice come Elisabetta Vergani incarnarla.
Percussioni e canto dal vivo Danila Massimi; drammaturgia e regia Maurizio Schmidt.
DURATA: 70′
ORARI: martedì, mercoledì e venerdì h 20,45; giovedì e sabato h 19,30; domenica h 16
PREZZI: intero 18€; under26 12€; over65 9€
prevendita intero 1,50; prevendita ridotti 1€
— Vorrei essere figlio di un uomo felice (Teatro Franco Parenti dal 26 novembre all’1 dicembre)
Se lo avete perso l’anno scorso, il Parenti vi offre un’altra possibilità per apprezzare Gioele Dix nel suo “monologo intenso, personale e divertente che usa come filo conduttore la vicenda di Telemaco che cerca il perduto padre Ulisse per diventare un discorso sulla paternità in generale. Un viaggio ispirato ai primi quattro canti dell’Odissea nel quale Gioele Dix racconta e approfondisce una vicenda letteraria e umana fitta di simboli, recitando, raccontando, leggendo e commentando, sempre insieme al pubblico.
Un recital vivace e documentato, fra comicità, suggestioni colte, rimandi alla contemporaneità e tratti di improvvisa e affilata ironia. All’inizio dell’Odissea, Ulisse è assente e lontano. A Itaca, nessuno sa se sia ancora vivo e se mai farà ritorno. Omero, come il più navigato degli sceneggiatori, sceglie di ritardare l’entrata in scena del suo primo attore. E con lui, l’apparizione di personaggi e avvenimenti strabilianti che renderanno indimenticabile il suo viaggio la maga Circe, il ciclope Polifemo, il canto delle Sirene, la discesa nell’Ade, gli incantesimi della dea Calipso. Tutto accadrà dal quinto canto in poi. Infatti i primi quattro canti dell’Odissea sono meno conosciuti.
Eppure, in essi si racconta di un altro viaggio, quello del figlio di Ulisse alla ricerca del padre. Un breve ma intenso romanzo di formazione in cui il figlio del protagonista prova a uscire dall’ombra e imparare a crescere” (dalla nota ufficiale).
DURATA: 100′
ORARI: martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,45; giovedì h 21; sabato h 20,30; domenica h 16,15
PREZZI:
– I settore intero 38€
– II e III settore intero 30€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
– IV settore intero 21€; under26/over65 15€; convenzioni 21€
— Walter. I boschi a nord del futuro (PimOff 2 e 3 ottobre)
Tornano al PimOff i Fratelli Dalla Via per regalarci uno dei loro piccoli capolavori, “un omaggio alla natura nell’era post digitale.
In un bosco sulle colline, senza connessione internet, tre personaggi smarriti si incontrano nel cuore della notte, incrociando i loro destini. Anime solitarie che addentrandosi nel candore di una foresta proibita ci parlano di ciò che hanno dovuto perdere e scoprono cosa stanno realmente cercando”.
Curiosità: la messa in scena è necessaria ed ecologica. La creazione e la scrittura drammaturgica hanno preso vita realmente in un bosco seguendone i ritmi meteorologici e le complessità stagionali.
Batterie, torce, gruppi elettrogeni e accendini ricaricabili sono l’impianto illumino-tecnico. Una motosega e un decespugliatore inceppati la colonna sonora. Perché buio e silenzio hanno qualcosa da dire, specie nei posti dove il wifi non arriverà mai.
ORARIO: h 20,30
PREZZI: intero 18€; ridotto 12€ (chi acquista il biglietto su Vivaticket entro le ore 12 del giorno di spettacolo e over60); ridotto 10€ (under30, gruppi da 5 persone)