Dopo lo sciopero dei mezzi pubblici di mercoledì 19 marzo 2014, altro giorno nero per chi deve spostarsi a Milano. Giovedì 20 marzo 2014, infatti, i tassisti milanesi incroceranno le braccia dalle 8.00 alle 20.00 per protestare contro Uber, il servizio di noleggio che mette a disposizione dei clienti, attraverso una semplice app, auto con autista privato.
Secondo la categoria, la presenza di Uber rappresenta un elemento di concorrenza sleale, che offre il medesimo servizio dei taxi ma senza le opportune licenze, e invita il Governo a imporre più controlli.
Il Comune di Milano si è già speso sulla questione, firmando a luglio 2013 una determina dirigenziale che fissa le modalità e i limiti operativi per il servizio di autonoleggio da rimessa con conducente (NCC), come quello di Uber appunto. La determina stabilisce che il costo del servizio deve essere preventivamente e direttamente concordato tra gli utenti e gli NCC prima dell’avvio del servizio e non può essere, dunque, una semplice stima. Inoltre, gli NCC non possono attendere le chiamate sostando su pubblica via (caratteristica riservata ai taxi), ma nella propria autorimessa. Per di più, per garantire una migliore organizzazione dell’offerta del servizio, con questa determina viene data la possibilità di individuare una seconda autorimessa sul territorio comunale, dove poter effettuare lo stanziamento.
Uber, presente in tutto il mondo, avrebbe sollevato proteste non solo in Italia, e in Francia si è addirittura sfiorata la guerriglia urbana. Il servizio della start-up statunitense si sta in ogni caso imponendo con un certo successo, favorendo l’incontro di domanda e offerta. Semplicemente dal proprio smartphone è possibile individuare l’auto più vicina, selezionarla e sapere attraverso un sms quando la vettura è in arrivo, avendo un preventivo del costo prima della corsa. Il pagamento viene addebitato direttamente sulla carta di credito, che deve essere registrata ala servizio.
Già il 29 gennaio e il 20 febbraio 2014 scorsi, in piena Settimana della Moda, i taxi si erano fermati, per far poi far rientrare lo sciopero dopo una mattinata di fuoco. Giovedì 20 marzo 2014 niente dietrofront: presidi in Piazza San Babila, Linate e Stazione Centrale e possibile corteo fino alla Prefettura per chiedere un incontro con le autorità.