Nel cuore di Brera, a due passi delle bellissime vie pedonali della Madonnina e dei Fiori chiari si trova una chiesa in stile gotico lombardo ma con origini molto più antiche: la chiesa di Santa Maria del Carmine.
Storia e origini della chiesa di Santa Maria del Carmine
L’attuale chiesa che si trova oggi nell’omonima piazza fu eretta sui resti di una chiesa del 1200. Il progetto della sua costruzione, iniziato nel 1400, fu affidato a Bernardo da Venezia e fu terminato circa cinquant’anni dopo, a causa di un crollo, da Pietro Solari con i materiali di scarto del Castello Sforzesco. Venne così definita ‘Chiesa nobile‘ e nel corso dei secoli ottenne protezione e divenne luogo di sepoltura di famiglie illustri.
Nel 1880 Carlo Maciachini modificò le sue forme gotiche originsli, in particolare della facciata che ancora oggi è visibile. La chiesa prende il nome dall’ordine dei Carmelitani, di cui è la sede milanese. Essi infatti nel 1200 trovarono posto al Castello, ma quando questo fu allargato fu necessario dislocare la chiesa e il convento che venne ricollocato a Santa Maria del Carmine.
L’architettura della chiesa di Santa Maria del Carmine
La chiesa venne realizzata sulle basi delle proporzioni ad quadratum, le stesse che il Bernardino da Venezia utilizzò per la chiesa di Santa Maria del Carmine a Pavia. La pianta è quindi a croce latina con grandezze ridotte, ma si erge in altezza e completate sui lati da diverse cappelle. Nel corso degli anni, come abbiamo accennato, i nobili protessero la chiesa e contribuirono anche al suo abbellimento, in particolare per quanto riguarda le cappelle.
Ai lati della chiesa sorse il convento col chiostro risalente ai primi anni del Quattrocento, ma rimaneggiato fino al Seicento. La chiesa diventò un ampio patrimonio artistico con più di 100 tele. Tuttavia quando l’ordine dei Carmelitani fu soppresso alla fine del Settecento il sito fu chiuso e diverse opere andarono perdute.
Solo nel XIX secolo la chiesa venne riaperta e inglobò al suo interno anche altre tre parrocchie. La nuova fase artistica di Santa Maria del Carmine fu portata avanti da Felice Pizzagalli che si occupò della costruzione dell’altare maggiore in stile neoclassico, mentre la facciata esterna resta uno dei più grandi capolavori neogotici lombardi del periodo.
Infine nel Novecento venne risistemata da Carlo Annoni che eliminò le aggiunte seicentesche e ottocentesche per riportarlo allo stile originario.
Nella chiesa di colloca anche la statua del curioso sant’Espedito rappresentata con un orologio al polso: esso infatti era noto per riuscire ad esaudire i desideri dei postulanti in sole ventiquattr’ore.