Nel mezzo di Corso Magenta, una delle vie simbolo di Milano e che ne attraversano la città, si trova un vero gioiello nascosto. È una chiesa dall’aspetto esterno semplice e poco appariscente, ma che racchiude anni di storia pittorica ed è per questo definita la Cappella Sistina di Milano: stiamo parlando della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.
Storia e arte della Cappella Sistina di Milano
San Maurizio al Monastero Maggiore nasce come chiesa dell’ex Monastero Maggiore nel 1503, in base a quanto lascia intendere l’incisione ritrovata nell’abside, e fu uno dei più ampi e antichi cenobi femminili di Milano. L’edifico venne realizzato per i cittadini, ma anche per le monache di clausura che dovevano restare isolate dal resto della società: da qui il tramezzo che divide in due il complesso architettonico. Il complesso ospitò alcune delle monache benedettine di alcune delle più importanti famiglie cittadine.
La comunicazione tra le due parti della chiesa avveniva attraverso una grata posta sopra l’altare, che fu ristretta alla fine del cinquecento su richiesta dell’arcivescovo Carlo Borromeo, il quale vi collocò la pala d’altare ancora oggi visibile. Solo nell’Ottocento vennero aperte le porte di comunicazione tra le due aule in seguito alla soppressione del convento.
Ma la vera particolarità e meraviglia di questa chiesa sono le pitture che riempiono pareti e soffitti dall’ingresso fino all’aula delle monache. L’autore è Bernardino Luini che, insieme alla sua scuola e ai suoi allievi tra cui i figli, Paolo Lomazzo, Ottavio Semino e Simone Peterzano, riempì di storia gli interni dell’edificio negli anni ’20 del Cinquecento.
Con pitture e affreschi vengono narrate storie di santi, parabole, episodi biblici e della vita di Cristo, il tutto nel pieno delle potenzialità espressive della pittura lombarda dell’epoca. Il principale committente delle decorazioni fu Alessandro Bentivoglio e la moglie Ippolita Sforza che sono stati anche rappresentati in diversi affreschi a fianco dei santi del convento.
Per mantenere intatta tutta questa serie di dipinti che già negli anni ottanta iniziava a scolorirsi a causa dello scorrere del tempo vennero applicati restauri dal 1985 grazie a contributi privati e alla Banca Popolare di Milano.
Informazioni per la visita alla Chiesa di San Maurizio
La chiesa, come molti altri siti, oggi è tenuta aperta dai volontari del Touring Club Italiano che ogni giorno accolgono persone curiose. Questo è stato infatti uno dei primi luoghi italiani ad essere aperto dai volontari del Touring: in circa dieci anni un milione di visitatori ha varcato la porta di questo tesoro meneghino.
La struttura è aperta dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.30 e il giovedì dalle 9 alle 22.30 con ingresso gratuito e con prenotazione obbligatoria per gruppi di minimo 10 e massimo 25 persone.