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Sale siciliano: dal Mediterraneo alle nostre tavole, la storia millenaria delle saline

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Quando si parla di cultura culinaria, da sempre, il nostro Paese spicca per l’eclettismo delle sue proposte e per la straordinaria tradizione raccontata da ogni piatto: dalle pietanze più semplici alle rivisitazioni degli chef stellati famosi in ogni angolo del globo.

La bellezza delle tavole italiane non risiede soltanto nelle preparazioni, però, visto che le stesse materie prime provenienti dal Bel Paese, oltre ad essere portatrici di una qualità elevatissima, ammirata da chiunque ed utilizzata nei ristoranti più prestigiosi al mondo, serbano delle storie molto affascinanti, spesso, in grado di affondare le radici in millenni di storia.

Ne è un esempio lampante la storia del sale di Sicilia, proveniente da una salina gigantesca, la cui formazione, risale a circa sei milioni di anni fa. Un vero e proprio miracolo della natura che ha come protagonisti il mar Mediterraneo e le montagne di quella che, all’epoca, non era ancora la meravigliosa isola dei limoni, anno dopo anno, presa d’assalto da decine di migliaia di turisti.

Oggi, è anche possibile visitare le saline di Trapani per scoprire attraverso degli interessanti tour guidati i dettagli dietro la produzione di questo condimento utilizzatissimo in tutte le cucine del pianeta, mentre nelle prossime righe ci occuperemo di fornire alcuni cenni storici sulle saline e la loro nascita.

La storia delle saline siciliane e dei fenomeni che hanno portato alla loro nascita

Sono stati diversi i fenomeni naturali che hanno condotto alla formazione delle saline. In generale, Sole, vento e forte evaporazione hanno condotto alla formazione di questi depositi, con la salinità d’acqua che tendeva ad aumentare grazie alla precipitazione in sequenza dei minerali che, in un secondo momento, tendevano a disciogliersi nel liquido stesso. La formazione delle saline in Sicilia partì prima con il deposito in acqua del carbonato, seppur in quantità molto limitate, poi del gesso e, infine, del sale.

Quanto accaduto circa sei milioni di anni fa sulla Bella isola italiana risulta analogo a ciò che si compie, oggi, per costruire le saline artificiali utili al settore industriale di riferimento. Il processo di formazione naturale delle saline siciliane continuò per oltre 50 mila anni, proseguendo in maniera indisturbata, vista l’assenza dell’uomo sul pianeta. Le prime tracce umane, infatti, andrebbero a risalire a circa cinque milioni di anni dopo. Al tempo, dunque, oltre due chilometri di spessore di sale si formarono nelle zone scavate in profondità, mentre nelle sezioni marginali, sarebbero sorti 200 metri di gesso.

Arrivate fino a noi, le saline siciliane sono costituite da depositi di sale cristallino e oligoelementi provenienti dal mare, al tempo, incontaminato, permettendo la coltivazione del sale sull’isola. Un processo, questo, che si tramanda da generazioni attraverso un lavoro ingegnoso che, oggi, viene coadiuvato in modo notevole dall’introduzione di diverse soluzioni tecnologiche. Oggi, la sostenibilità rappresenta un carattere prioritario dei professionisti del sale che, attraverso l’innovazione, si prendono cura della terra, curandola, durante le fasi stesse di estrazione del sale.

I vantaggi e i benefici del sale naturale

Il sale proveniente da saline come quelle siciliane è ricco di minerali essenziali per la salute. I processi di lavorazione all’interno delle realtà di settore non ne alterano la proprietà e non richiedono procedimenti chimici. Il sale naturale viene utilizzato, molto spesso, anche per i trattamenti della pelle, portando molti benefici all’epidermide e alleviando condizioni cutanee come l’eczema.

Questi prodotti di alta qualità contiene minerali che supportano la digestione e favoriscono l’equilibrio elettrolitico. Inoltre, rappresentano una soluzione ideale per chi deve seguire una dieta povera di sodio e sono ideali per la salute respiratoria quando si inalano particelle di sale naturale con dei suffumigi o l’haloterapia.