Si chiama Riaprire i Navigli il libro presentato dall’omonima associazione presso l’Urban Center di Milano che parte dal progetto di riportare il volto di Milano a quello di una volta, quando cioè il Naviglio Martesana passava per la centralissima Brera, in via San Marco.
Il progetto di Riaprire i Navigli prevede infatti la riapertura di otto chilometri di corso d’acqua che collegano il Naviglio Martesana con i Navigli Grande e Pavese.
«Un’idea affascinante e un progetto ambizioso, anche perché secondo questo progetto, la riapertura dei Navigli si realizzerebbe con finanziamento privato senza soldi pubblici» ha commentato il governatore della Lombardia Roberto Maroni in occasione della presentazione del libro.
Secondo Maroni riaprire i Navigli sarebbe un’opportunità straordinaria per Milano che ritornerebbe così alla sua vera natura, che è l’acqua.
Il progetto, secondo il governatore, è di grande fascino non solo per il capoluogo, ma per tutta la Lombardia. Uno studio dell’associazione avrebbe stimato un preventivo che comprende le opere di architettura e ingegneria tra i 120 e i 150 milioni di euro, senza escludere la possibilità di finanziamenti privati e di una sottoscrizione collettiva che possa coinvolgere i milanesi interessati.
Anche il vicesindaco di Milano Lucia De Cesaris è dello stesso avviso: «In futuro potrebbero esserci anche degli investimenti privati, anche attraverso proposte di project financing. Dal 2016 si potrebbero anche mettere in campo alcuni interventi, anche se prima bisognerà fare valutazioni fattive e anche economiche».
Il volume presenta introduzioni del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, del governatore Maroni e dello storico milanese Tullio Barbato. In un capitolo sono raccolti alcuni scatti spettacolari della acque della Lombardia del fotografo Stefano Topuntoli.