Nuove tracce della mano di Leonardo porteranno presto alla riapertura per il pubblico della Sala delle Asse del Castello Sforzesco, un’esposizione eccezionale che si verificherà in occasione di Expo 2015.
La sala è nota per il suo soffitto, decorato da Leonardo da Vinci con un motivo arboreo, ma i recenti lavori di restauro hanno portato alla scoperta di un paesaggio abbozzato al carboncino e alcuni disegni di motivi floreali che lasciano intuire la presenza di un progetto vinciano ben più complesso e articolato. Stando a questa recente scoperta, quindi, l’artista di casa a Milano avrebbe infatti curato la decorazione delle pareti dell’intera sala.
Un Leonardo inedito e ritrovato, dunque, che dà nuovo valore alla Sala delle Asse e porta inevitabilmente a una sua rilettura. Il disegno ritrovato richiama in modo evidente la tecnica del genio toscano, che ritroviamo nel “non finito” di molte sue opere, come l’Adorazione dei Magi degli Uffizi.
Una scoperta che preannuncia il ritrovamento di nuove porzioni pittoriche sulle altre pareti e che porta a rivedere lo spazio della Sala delle Asse come un luogo capace di ospitare una pittura che coinvolge anche tutta l’altezza delle pareti per dare la sensazione di trovarsi all’aperto, in quel giardino che alla fine del Quattrocento, all’epoca di Leonardo, doveva trovarsi all’esterno dell’edificio.
La Sala delle Asse è stata ritrovata nel 1898 sotto diversi strati di scialbo (imbiancatura) e solo durante i restauri del biennio 1954-55 è stato scoperto il cosiddetto Monocromo ovvero una decorazione che ritrae, sulla parete est della stanza, una radice che spacca una roccia. Con le nuove scoperte seguite ai recenti restauri il Monocromo viene quindi riconsiderato da opera a sé stante, come si è sempre pensato sin dagli anni Cinquanta, a disegno preparatorio del progetto di decorazione della Sala delle Asse, un abbozzo destinato ad essere ricoperto dal colore in un secondo momento.
La Sala fu scoperta da Luca Beltrami (architetto, storico dell’arte e conservatore del Castello) sulla scorta di due documenti dell’Archivio di Stato di Milano, che la “camera grande da le asse” nella quale “Magistro Leonardo” lavorava presso il Castello degli Sforza, era proprio quella al pianterreno della Torre nord-est, ribattezzata da allora Sala delle Asse proprio in virtù di quei fogli d’archivio.
La complessità degli interventi di restauro ha trasformato la Sala delle Asse in un grande cantiere, rendendola visibile solo attraverso un passaggio ridotto, ma in occasione di Expo 2015 i lavori di restauro saranno sospesi e la Sala delle Asse verrà resa nuovamente accessibile grazie a un parziale disallestimento dei ponteggi che consentirà la vista del Monocromo a distanza ravvicinata.
La sala leonardesca rivivrà grazie a un innovativo sistema multimediale basato su proiezioni, ologrammi e illuminazione puntuale, che ne racconterà la storia, il ruolo di Leonardo e il restauro in corso a tutti coloro che la visiteranno durante il semestre dell’Esposizione Universale prossima a iniziare.
La riapertura della Sala delle Asse rientra nel ricco palinsesto di Expo in Città.
Sul sito www.saladelleassecastello.it, realizzato dal Politecnico di Milano con il sostegno di a2a, è possibile seguire l’andamento dei lavori di restauro, trovare informazioni e immagini sulla Sala e la sua storia, scaricare testi di approfondimento (una ricca bibliografia e documenti saranno a disposizione dei più esperti), ascoltare i “racconti multimediali”, che introducono il lettore alla complessità dell’opera e che in occasione di Expo verranno perfezionati per una fruizione con smartphone e tablet.