Non si fermano le iniziative di solidarietà in favore dei migranti, che hanno visto Milano protagonista sul fronte dell’accoglienza. Tra le operazioni messe in atto, oltre alla somministrazione di cibo e alloggio, prosegue la raccolta di vestiti per profughi e senzatetto, oltre che di beni di prima necessità .
Sabato 19 e domenica 20 i centri di accoglienza saranno aperti ai cittadini dalle 10 alle 18 per ritirare vestiti, scarpe, coperte, sacchi a pelo e beni per l’igiene personale. L’iniziativa si svolge grazie al lavoro di associazioni e volontari e verrà replicata in autunno.
Chi vorrà partecipare può recarsi presso le seguenti strutture:
– Hub Stazione Centrale, in via Tonale angolo via Sammartini (sottopasso Mortirolo)
– Casa Jannacci in viale Ortles 69;
– Via Aldini 74 gestito da Fondazione Arca: solo abbigliamento casual e sportivo soprattutto da uomo, partendo dai 14 anni in su (jeans, felpe magliette, tute, pigiami, intimo e giacche ma sopratutto scarpe da ginnastica per tutti)
– Via Pollini 4 gestito da City Aangels: vestiario uomo, ciabatte uomo, scarpe uomo (tutto medium e small), e coperte, asciugamani, shampoo, spazzolini, pettini, rasoi, schiuma da barba (monoporzione);
– Ex-Cie di via Corelli 28;
– Casa Suraya in via Padre Salerio 51: qui non sono accettati vestiti, ma richiesti beni di prima necessità come latte in polvere e omogeneizzati di frutta e verdura, biancheria intima, succhi di frutta e merendine, scarpe e ciabatte per donne uomini e bambini, creme idratanti, materiale per igiene personale, detergenti e creme per bambini, zaini e zainetti.
In generale, in tutti i centri, sono utili biancheria intima, coperte, scarpe, prodotti per l’igiene e per l’infanzia, abbigliamento sportivo. Al di là della raccolta del weekend, è sempre possibile portare quello che è richiesto contattando l’organizzazione interessata che gestisce il centro.
Dopo la Marcia degli scalzi, che si è tenuta lo scorso venerdì, Milano continua a testimoniare come la cultura dell’accoglienza e della solidarietà vinca sul pregiudizio e l’indifferenza, nonostante le difficoltà oggettive che stanno interessando la città sul fronte della gestione dello straordinario flusso migratorio in atto.
«Milano vive l’emergenza degli arrivi spontanei di profughi dal Sud, un esodo che continua ininterrotto ormai da due anni, con il transito dalla nostra città di quasi 77.000 persone, giunte a Milano senza alcuna organizzazione o segnalazione», spiegano gli assessori Pierfrancesco Majorino e Marco Granelli, impegnati recentemente in un vertice in Prefettura per discutere la delicata situazione del quartiere di Porta Venezia, che vede crescere la presenza di profughi, soprattutto di nazionalità eritrea e somala-. «Noi continuiamo ad affrontarla mettendo a disposizione sempre più posti letto a volte organizzati nel giro di 24 ore, proprio per non lasciare per strada nessuno. Nell’ultima settimana sono giunte a Milano quasi 1.700 persone tutte accolte».