La primavera è la stagione del risveglio della natura. La primavera della vita è la rinascita di noi stessi, l’inizio di un nuovo capitolo. Colapesce e Dimartino ce lo dimostrano nel loro esordio cinematografico, intitolato appunto La primavera della mia vita.
Il film uscirà nei cinema come evento speciale dal 20 al 22 febbraio e sarà distribuito da Wildside e Vision Distribution con la collaborazione di Sky e il sostegno della Regione Sicilia.
La trama del film
Scritto dalla coppia siciliana insieme al regista Zavvo Nicolosi, già dietro la macchina nei video di Musica leggerissima e Splash!, quest’opera prima è un road movie ambientato in Sicilia. Lorenzo (vero nome di Colapesce) vive a Milano e da tre anni è orfano del suo partner musicale Antonio (Dimartino), scappato in pieno tour. Un giorno, però, la manager (interpretata da Stefania Rocca) informa Lorenzo del ritorno di Antonio, che lo aspetta in Sicilia per un nuovo progetto.
Inizialmente riluttante, Lorenzo si convince ad andare a Palermo dove lo attende un Antonio diverso, rinato spiritualmente ed esteticamente. Il redivivo spiega il nuovo piano a Lorenzo: girare la Sicilia in macchina per raccogliere materiale sulle leggende della loro terra, scoprire con i loro occhi quanto ci sia di vero e quanto sia legato solo all’immaginario. Tutto ciò per scrivere un libro commissionato dai Semeniti, un gruppo di fricchettoni nel quale si è rifugiato Antonio.
Su una vecchia Ford arancione degli anni ’70 i due partono per un viaggio rocambolesco, poetico e surreale. Una spericolata avventura in cui incontreranno personaggi stralunati e paradossali. Un percorso attraverso luoghi insoliti dell’isola, un racconto per immagini e musica di una parte della Sicilia poco nota al grande pubblico ma di enorme fascino.
Il viaggio come riscoperta di se stessi
Tra Wes Anderson e Il laureato passando per alcune suggestioni tarantiniane, La primavera della mia vita è un film sorprendente. Un road movie, come hanno dichiarato i due artisti, che si muove “tra Jodorowski e Franco e Ciccio”. Le bellissime inquadrature dei posti esplorati sono sorrette da una buona sceneggiatura, tra dialoghi azzeccati e momenti di sano sorriso.
Certo, Colapesce e Dimartino non sono due attori professionisti, e questo fa perdere un po’ di ritmo alla pelliccola, ma tutto sommato il film scorre senza troppi intoppi e imbarazzi. La primavera della mia vita è, soprattutto, un film sull’amicizia. Una metafora dei rapporti umani che nascono, crescono, si evolvono, involvono, ritornano e, magari, migliorano. Il viaggio come riscoperta di se stessi e di riconciliazione, un’occasione per fare i conti col passato e progettare un futuro diverso.
L’ottima colonna sonora (e non poteva essere altrimenti) fa il paio con le piacevoli ospitate dei colleghi: Roberto Vecchioni, Madame, Erlend Øye con La Comitiva e Brunori Sas.