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Il ponte dell’Immacolata quest’anno per i milanesi sarà più ricco del solito: la festa di Sant’Ambrogio cadrà infatti di giovedì, permettendo a tutti i lavoratori meneghini di godersi ben quattro giorni di ponte!
Un’occasione del genere non capita spesso, ed è proprio il caso di cogliere la palla al balzo e godersi qualche giorno fuori città per ricaricare le pile in vista del mese più impegnativo dell’anno. Ecco allora cinque idee per un weekend lungo, tra montagna, mercatini di Natale e città d’arte!
Nota bene: in questa lista non troverete le classiche mete: niente Roma, niente Verona, niente Vienna, Innsbruck o Bressanone: vogliamo darvi qualche spunto un po’ “fuori dagli schemi” per dedicarsi a scoprire luoghi veramente nuovi!
Viterbo
Splendida cittadina della Tuscia, Viterbo conserva ancora le vestigia di un passato in cui era un luogo di importanza fondamentale per il Centro Italia. Infatti, non molti sanno che Viterbo ha il centro storico medioevale più grande d’Europa. Soprannominata la Città dei Papi, diede asilo a più di un pontefice che agli intrighi di Roma preferiva la tranquillità e la sicurezza della provincia.
Quando la corte vaticana si trasferiva a Viterbo alloggiava nello splendido Palazzo dei Papi, in origine edificio della curia vescovile fatto ampliare e abbellire da papa Papa Alessandro IV tra il 1254 e il 1261. A colpire lo sguardo è l’elegante Loggia delle benedizioni, con i sette archi dai quali i pontefici si affacciavano per mostrarsi al popolo. Popolo che non sempre era benevolente nei confronti del clero.
Fu proprio dall’insofferenza dei viterbesi che nasce il termine conclave quando, nel 1268, dopo lunghi mesi di inutili incontri tra i cardinali per decidere il successore di papa Clemente IV, il popolo decise di mettere gli altri prelati nella condizione di non indugiare oltre. I cardinali vennero chiusi a chiave (cum clave) in una sala del Palazzo dei Papi, nutriti a pane e acqua e gli venne persino tolto il tetto sopra la testa! Di questa storia ci resta il termine che definisce l’elezione del Papa e la sala in cui si svolsero i fatti, di nuovo provvista del tetto e con una bella vista sulla valle del FAUL.
Scegliete di soggiornare nello splendido centro storico, dove si conserva tutta l’autenticità del borgo medioevale, con le sue case torri, i portici coperti e le grandi piazze di Pianoscarano e San Pellegrino, su cui si affacciano le numerose chiese cittadine. Da non perdere Santa Maria Nuova e la Chiesa di San Silvestro, citata anche nella Divina Commedia.
A valere il viaggio sono anche i dintorni della città . Da non perdere uno dei luoghi più suggestivi e misteriosi che ci siano in Italia: il Sacro Bosco di Bomarzo, situato a poco più di 20 minuti d’auto da Viterbo. Fatto costruire da Pier Francesco Orsini nella metà del Cinquecento, il bosco è un mondo fantastico da cui emergono mostri, figure mitologiche e allegorie alchemiche, tra cui l’Orco, la Casa Inclinata, le Sfingi e moltissimi altri elementi da scoprire durante la visita e con cui giocare e confrontarsi con lo stupore dei visitatori che per secoli sono accorsi ad ammirare il capolavoro di Pirro Ligorio e del principe Orsini.
Se invece cercate il relax totale, allora dovete assolutamente immergervi nelle piscine pubbliche delle terme del Bullicame, a pochi km dal centro storico di Viterbo. L’ingresso è totalmente libero, così come quello delle terme Bagnaccio, che rispetto alle prime godono di più servizi, anche se a pagamento. Non abbiate paura del freddo, anche in inverno è possibile accedervi (fino alle 17) dato che la temperatura dell’acqua è di 58°.
Berna
Se dovesse pensare a visitare una capitale europea sicuramente la prima scelta non ricadrebbe (a torto) su Berna. La capitale della Svizzera è invece un piccolo gioiellino, specialmente durante il periodo natalizio, quando il suo centro storico, nominato patrimonio dell’Unesco, si anima di numerosi mercatini di Natale dove acquistare artigianato locale e provare alcune delle ricette tipiche della Svizzera tedesca, tra cioccolato, salsicce, affettati e formaggi. Per gli amanti della Fondue da segnare assolutamente il tradizionale Sternenmarkt, il mercato delle stelle, dove trova posto uno chalet con 200 coperti per gustare la specialità tipica delle Alpi.
Berna però non è solo una capitale gastronomica, ma anche uno dei centri culturali e storici più affascinanti d’Europa. La città vecchia si erge su una collina circondata dal fiume Aar, che la rende particolarmente suggestiva vista da lontano, mentre inoltrandosi tra i portici e le stradine medioevali si incontrano grandiose chiese, tantissime fontane e l’imponente Torre dell’Orologio, costruita nel XII secolo e famosa per lo spettacolo di automi danzanti che ogni rintocco fanno capolino dalle porte sotto il quadrante. Per i più curiosi è anche possibile entrare e salire i 130 gradini fino a scoprire le meccaniche interne dell’orologio e godersi una vista mozzafiato sui tetti della città .
La vista più ampia però si gode dall’imponente campanile della Cattedrale di Berna, il più alto della Svizzera. All’edificio si accede tramite lo spettacolare portale, decorato con un Giudizio Universale che conta 294 sculture tra santi, profeti e angeli, in un raccolto tanto tragico quanto bellissimo. Gli interni raccontano secoli di storia svizzera, con le 12 cappelle realizzate da altrettante famiglie altolocate di Berna, ognuna realizzata secondo un proprio stile.
Per gli amanti dell’arte di ogni secolo Berna è un vero scrigno di tesori, per la maggior parte conservati al Kunstmuseum, una vera istituzione europea, che conta più di 50 mila opere di artisti come Duccio di Buoninsegna, Beato Angelico, Dürer e nomi della contemporaneità come Cézanne, Picasso, Van Gogh, Dalì e Kandinskij. C’è un artista che però a Berna ha meritato un museo tutto suo: parliamo di Paul Klee, artista bernese tra i più conosciuti al mondo. Il museo, realizzato da Renzo Piano, si trova fuori dal centro storico ed è immenso. Per chi ama l’artista astrattista non va assolutamente perso.
Trieste
Trieste ha una scontrosa grazia, diceva Umberto Saba della sua città natale. Si perché Trieste non è la solita città da cartolina, è un crocevia di storie e di culture che aspetta solo di essere scoperta. A partire da Piazza Unità d’Italia, la più grande affacciata sul mare (e tra le più belle) d’Europa. In mezzo si trova la settecentesca fontana dei Continenti, che mostra America, Europa, Asia e Africa rappresentati con figure allegoriche riferite ai fiumi più importanti. L’Africa, rappresentata dal Nilo ha la testa coperta, perché ancora non se ne conoscevano le foci. Nel 1938, con la visita di Mussolini, durante la quale promulgò le leggi razziali, la fontana venne tolta dalla piazza e tornò al suo posto solo negli anni Settanta.
A poca distanza dalla piazza si trova il Borgo Teresiano, così chiamato perché fondato per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Tra queste stradine, tagliate nel mezzo dal Canal Grande, sorsero nel tempo caffè, ristoranti e negozi, diventando uno dei punti più vivaci di Trieste, nonché uno dei più scenografici.
A proposito di caffè, sapete che a Trieste è un vero e proprio culto? Proprio così, tanto da aver coniato un linguaggio tutto suo, dove l’espresso è il Nero, il caffè macchiato è il Capo, il cappuccino è il Caffelatte e se volete che vi siano serviti nel vetro ricordate di aggiungere “in B”. Per gustare l’ottimo caffè triestino potete scegliere alcuni tra gli storici bar del centro, come il Caffè degli Specchi in Piazza Unità d’Italia, al Tommaseo o al Pirona, il preferito di James Joyce, dove pare abbia scritto molte pagine di Gente di Dublino e dell’Ulisse.
La bellezza mitteleuropea di Trieste non si limita al centro storico, ma prosegue sulle colline vicine, tra le gole carsiche delle sue montagne e a strapiombo sul mare. Proprio per questo è una meta perfetta per un weekend lungo, così da avere tutto il tempo di esplorarla lentamente.
Si può così avere il tempo di ammirare i flutti dalle finestre del Castello di Miramare, costruito da Ferdinando Massimiliano d’Asburgo come rifugio per lui e la moglie Carlotta del Belgio. Fu però un nido d’amore costruito in vano, come scrisse il Carducci. Poco dopo la sua costruzione infatti, Massimiliano fu nominato re del Messico e costretto a partire oltreoceano. Laggiù trovò presto la morte, ucciso dai ribelli messicani, poco inclini ad avere un re straniero. Carlotta impazzì alla notizia, rifugiandosi nel vicino castelletto, finché non fu riportata in Belgio dalla famiglia d’origine.
Successivamente Miramare ospitò Amedeo duca d’Aosta e la moglie, mentre durante la guerra divenne quartier generale delle truppe americane. Al suo interno si possono ammirare le stanze realizzate per la coppia reale austriaca con ancora gli arredi originali, tra cui il fortepiano di Carlotta. Ma a colpire davvero è il bellissimo parco a strapiombo sul mare, dove passeggiare tra alberi e piante esotiche nello stile del tipico giardino all’inglese.
Fuori dalle mura di Trieste vanno assolutamente visti il colle San Giusto, che oltre a una splendida vista sulla città , offre anche la bellissima omonima cattedrale trecentesca e il castello, fatto realizzare durante la dominazione austriaca. Altro punto forte fuori città è il Faro della Vittoria, costruito nel 1923 in onore dei caduti in mare della Prima Guerra Mondiale. Sulla cima si trova la statua della Vittoria alata, alta 7 metri. Una piccola curiosità : per farla resistere al forte vento di Bora, la statua sbatte leggermente le ali!
Aosta
La “Roma delle Alpi” è un luogo tanto magico quanto sorprendente, che in inverno mostra la sua anima di patria degli sport invernali, con piste raggiungibili in pochi minuti dalla stazione dei treni e servizi che rendono Pila uno dei comprensori sciistici più amati dai piemontesi e dai lombardi. Ma Aosta è molto di più: è un tesoro storico, culturale e gastronomico da non perdere, tra mercatini di Natale, vestigia imperiali e tanti, tantissimi castelli.
Aosta è la seconda città , dopo Roma, per quantità di resti romani visibili. Per le sue strade si possono incontrare le antiche mura cittadine, ancora perfettamente conservate, l’arco di Augusto, l’anfiteatro e la Porta Praetoria dalla quale si entrava in città , con ancora visibili i tre ingressi, uno centrale per i carri e due laterali per i pedoni. Incredibile anche il teatro romano, con la sua facciata di 22 metri e le sue gradinate, in grado di ospitare fino a 4000 spettatori.
Le vestigia romane presenti ad Aosta dimostrano come la città fosse uno dei centri più ricchi e importanti dell’epoca, e così rimase fino a tutto il Medioevo, quando vennero realizzate opere di altissimo livello architettonico, come la Cattedrale di Santa Maria Assunta, i cui campanili alti 60 metri sono le costruzioni più alte della Val d’Aosta, e la Collegiata di Sant’Orso, che merita assolutamente di essere visitato grazie al chiostro romanico e ai bellissimi affreschi dell’XI secolo. Davanti alla Collegiata si trova anche uno degli alberi più longevi d’Italia, un tiglio piantato qui intorno al 1530, pare proprio da Sant’Orso in persona.
Per una piccola pausa caffè al riparo dal freddo pungente, il nostro consiglio è sedersi in piazza Chanoux, il vero e proprio “salotto buono” di Aosta, di aspetto neoclassico con i palazzi del potere e le due fontane simboleggianti i due corsi d’acqua principali della città : la Dora Baltea e il torrente Buthier. Da questa piazza si diramano le strade più vivaci del centro storico, che durante il periodo di Natale si riempiono di luci e decorazioni, mentre i mercatini del tradizionale Marché Vert Noël si concentreranno nelle altre piazze principali di Aosta: Roncas, Caveri e Giovanni XXIII, davanti alla Cattedrale. Qui si potrà curiosare tra l’artigianato locale in legno e prodotti enogastronomici locali, tra ottimi formaggi, vino e salumi.
Se chi ama lo sci potrà dedicarsi a discese di varia difficoltà sugli impianti di Pila, dove non mancano anche percorsi da fare con le ciaspole o per lo sci di fondo, gli appassionati di arte e cultura potranno spostarsi di qualche km da Aosta e raggiungere il Forte di Bard, roccaforte difensiva delle Alpi sin dai tempi dei romani. Oggi, dopo il grande rinnovo avvenuto nel 2006, il castello è sede di importanti mostre fotografiche e di arte contemporanea. Nell’area delle prigioni è allestito un percorso permanente sulla storia del forte e dei suoi prigionieri più illustri.
Nizza e la Costa Azzurra
Quando si pensa all’atmosfera natalizia la prima location che viene in mente non è certo la Costa Azzurra. Eppure questa zona della Francia così vicina all’Italia (appena 3 ore d’auto da Milano), a Natale si veste con i suoi colori migliori e si illumina di tutte le luci possibili, tra enormi villaggi di Natale, ruote panoramiche e tante attività per i più piccoli.
Nizza è sicuramente la città che prende più sul serio l’arrivo del Natale, con casette ed eventi a tema che occupano tutte le strade del centro, comprese le lunghe promenade affacciate sul mare, tra DJ set, incontri con Babbo Natale e una grande ruota panoramica. La capitale della villeggiatura balneare di inizio secolo vale la pena di essere visitata in qualunque stagione, grazie alle splendide atmosfere Liberty che vi si respirano e alla grande offerta culturale, lascito di un passato in cui i grandi artisti delle Avanguardie sceglievano la Costa Azzurra per ritrovare sé stessi e allontanarsi dal caos di Parigi.
Se Nizza e Antibes, altro piccolo gioiellino della costa francese amato in particolare da Picasso per la sua placida tranquillità , sono state patria di grandi artisti, Cannes è ancora oggi conosciuta come una delle capitali del cinema, grazie al celebre Festival nato nel lontano 1946. Quando sul lungomare della Croisette non è disteso il tappeto rosso per attori, attrici e registi di tutto il mondo, diventa la passeggiata più amata da locali e turisti grazie anche all’infilata di negozi e localini fronte mare. Proprio qui nel periodo natalizio viene installato il Village de Noël, con negozi di artigianato locale, prodotti gastronomici e una grande pista di pattinaggio sul ghiaccio, per provare l’ebrezza di volteggiare con vista sul Mediterraneo.