“C’era una volta un autore/regista che non raccontava fiabe né ai bambini né agli adulti” scrive Le Monde parlando di Cendrillon, versione (ri)scritta e diretta da Joël Pommerat della fiaba di Cenerentola di cui siamo debitori a Perrault e ai fratelli Grimm, in scena per la prima volta in Italia, al Piccolo Teatro Strehler a partire dal 22 aprile.
Appena uscita dall’infanzia, una ragazzina è rimasta al capezzale della madre gravemente malata. Alcune parole – pronunciate a mezza voce dalla morente, in un sussurro, e forse fraintese dalla piccola – ed eccola legata, gravata di una missione, costretta in un ruolo… Che margine di manovra le rimane per valutare se seguire il padre che si risposa? Come “venire a patti” con un futuro che si sta disegnando con i tratti di una matrigna civettuola corredata di due figlie eterne adolescenti frivole ed egocentriche?
Come barcamenarsi tra le ceneri del passato, la realtà dominante, la vita effervescente e un’immaginazione debordante? Quali saranno i punti di appoggio che le permetteranno di mantenere sullo stesso livello desiderio e realtà? Un principe naif? Una fata eccentrica?
Joël Pommerat, autore e regista, che Ariane Mnouchkine ha definito un “petit soleil”, un piccolo sole, ritrovando in lui la stessa idea di lavoro collettivo che è all’origine della filosofia e dell’arte del Théâtre du Soleil, riscrive liberamente Cenerentola. Riprende a suo modo i temi della favola, i prodigi che nascono da un lutto difficile, da comunicazioni confuse e violenze interpersonali. Sulla trama di un racconto già molte volte alterato dalla tradizione orale, fissato molto provvisoriamente da Charles Perrault prima e dai fratelli Grimm poi e del quale esistono in tutto il mondo diverse centinaia di varianti, Pommerat tesse la propria visione della giovane orfana… Come già aveva fatto con Pinocchio o Cappuccetto Rosso, i suoi due precedenti spettacoli, Pommerat mescola elementi riconoscibili della fiaba ad audaci trasfigurazioni.
Occupandosi simultaneamente di una scrittura personale stimolata dalla presenza degli attori e dal minuzioso lavoro sulle luci, sulle proiezioni e sul suono, crea per la scena immagini nuove e inquietanti, disorienta l’orecchio con l’apparente semplicità di una lingua essenziale, sconvolta dalla particolarità di una recitazione spogliata dalle convenzioni teatrali.
Joel Pommerat , classe 1963, dice di se stesso: “io non scrivo testi, scrivo spettacoli… il teatro si vede e si ascolta e io lavoro con tutto, con la voce, il gesto, il suono, le immagini”. Nel 1990 fonda la sua compagnia, nel 2006 è invitato al Festival d’Avignon, dove allestisce quattro spettacoli e per tre anni è artista residente al Théâtre des Bouffes du Nord, chiamatovi da Peter Brook.
Cendrillon sarà in replica al Piccolo Teatro Strehler fino a domenica 26 aprile.
Lo spettacolo presentato al Piccolo Teatro è in lingua francese sovratitolato in italiano
ORARI:
Giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.
DURATA:
1 ora e 40 minuti senza intervallo.
PREZZI:
Platea 40 euro, balconata 32 euro.