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Soggiornare all’estero per lunghi periodi – per studio o lavoro – può creare in entrambi i casi esigenze molto differenti rispetto ai viaggi più brevi: in generale si parla di long stay quando un soggiorno ha durata superiore ai tre mesi (90 giorni) ma non è una regola fissa, quindi è meglio controllare se la compagnia assicurativa considera un periodo diverso.
L’esempio più frequente è il programma per studenti europei (Erasmus), ma accade spesso – e non solo in ambito comunitari – anche ai professionisti in alcuni settori (gli ingegneri nel settore chimico o petrolifero), ai ricercatori e studiosi (visiting professor o assegni di ricerca) oppure ai membri di comunità religiose. Un caso trasversale può essere quello del multi-viaggio, quando è necessario tutelare brevi soggiorni ripetuti, a prescindere dallo scopo, nell’arco di 12 mesi.
Focus sulle spese mediche
Per stare tranquilli, infatti, sarà necessario coprirsi rispetto a un ventaglio più ampio di possibili spese mediche, a maggior ragione se la meta scelta è un Paese in cui l’assistenza sanitaria pubblica ha un perimetro d’azione ridotto. Sono tanti gli ambiti medici in cui si può avere bisogno: acquisto di farmaci, interventi chirurgici e ricoveri ospedalieri, spese di trasporto solo per citarne alcuni.
Sono molti, insomma, i motivi per cui è fortemente sconsigliato recarsi senza assicurazione all’estero. Oggi esistono soluzioni specializzate per i viaggi a lungo termine (anche detti “di sola andata”, spesso indispensabili per il primo periodo di ricerca lavoro in loco) e portali web dedicati per scegliere la migliore assicurazione viaggio con un preventivo senza impegno. Sarà possibile creare coperture assicurative molto flessibili, da un giorno a un anno di permanenza nella destinazione scelta.
Polizza completa o annullamento
Per compilare il modulo bisogna scegliere una delle tre esigenze di base che portano a stipulare un contratto di questo tipo: una polizza di viaggio completa, una soluzione dedicata al solo annullamento del viaggio o infine una copertura per il periodo di rilascio del visto Schengen, quindi per ottenere il permesso di soggiorno in un Paese aderente alla convenzione che negli anni ’90 ha creato la libera circolazione di persone nell’Unione Europea.
Ricordatevi inoltre di controllare se avete una convenzione aziendale che potrebbe farvi risparmiare sull’importo finale. Al contempo, è utile sapere che nella fase pre-contrattuale il documento informativo di polizza viene citato con l’acronimo DIP utilizzato dall’IVASS, l’autorità di vigilanza del mercato assicurativo. Controllate, tra le altre, la qualità e chiarezza della sezione riassuntiva, l’eventuale glossario con la spiegazione dei termini tecnici e delle definizioni, nonché la data dell’ultimo aggiornamento.
Attività sportive e possibili esclusioni
Uno degli altri motivi frequenti per cui viene stipulata una polizza viaggio di lungo termine è l’attività sportiva, soprattutto se potenzialmente pericolosa: chi pratica rafting, hiking, climbing (o altre attività correlate con un maggior rischio di incidenti) deve verificare una per una le esclusioni e limitazioni di ogni polizza; nelle immersioni subacquee, ad esempio, potrebbe verificarsi un’esclusione sotto una certa quota.
In alcuni casi estremi potrebbe non essere possibile assicurare il soggiorno se la destinazione è sconsigliata dal ministero degli Esteri in quanto scenario di guerra: può accadere con i viaggi verso Paesi come Libia o Siria.