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Piqué ha da poco concluso la sua grande carriera calcistica. Il difensore centrale catalano è una delle figure più iconiche del calcio spagnolo e internazionale degli utili anni. L’ex numero 3 del Barcellona ha annunciato il suo ritiro a pochi giorni dal mondiale, coppa del mondo che è possibile seguire su https://www.bookmakersaams.eu/ se non si vuole perdere nessun aggiornamento.
Piqué ha deciso di comunicare il proprio addio condividendo sui social un video molto toccante che ripercorre non solo tutta la sua carriera, ma anche la sua infanzia, inevitabilmente tinto di blaugrana. Il centrale è diventato famosissimo non solo per le sue indiscutibili doti dimostrate in campo, ma anche per il personaggio mediatico che si è creato fuori dagli stadi. Piqué è uno showman in grado di creare tantissimo interesse mediatico. Le sue dichiarazioni politiche indipendentiste a favore della Catalogna, la sua travagliata relazione con Shakira e il suo fare polemico nei confronti degli arbitri, hanno creato un personaggio mediatico fuori dal comune.
Il catalano non è stato solo un grande calciatore: negli ultimi anni si è dimostrato anche un abile imprenditore. L’ex Barcellona ha investito su una sua impresa di comunicazione che cerca di competere con i media storici non solo spagnoli ma anche internazionali. La società di Piqué cerca di arrivare al pubblico della generazione Z, attraverso nuovi social come Twitch e Tik Tok.
La carriera di Piquè è stata scandita da numerosissimi trofei, vinti con il Manchester United, con il Barcellona, ma soprattutto con la nazionale spagnola. Il difensore può vantare, oltre a tantissimi campionati, anche ben 4 Champions League vinte (1 con il Manchester United nel 2008 e le altre con il Barcellona nel 2009, 2011 e 2015), mentre con la nazionale spagnola nel palmares abbiamo due europei (2008-2012) e il primo storico mondiale della furia roja vinto in Sudafrica nel 2010.
La “manita” di Piqué
Se c’è un’immagine iconica in grado di riassumere l’essenza di Piquè dentro e fuori dal campo è sicuramente quella della “manita”. Il numero 3, dopo aver giocato un sontuoso clàsicocontro il Real Madrid che aveva visto il Barcellona trionfare per 5-0, decise di alzare al cielo la “manita” per festeggiare con i propri tifosi. Un gesto di sfottò nei confronti del Real Madrid che non solo rappresentava (e rappresenta) il massimo rivale sportivo, ma anche il simbolo di una rivalità politica decennale. I continui riferimenti al Real hanno portato Piquè a essere fischiato nelle partite disputate a Madrid della nazionale a essere fischiato dai suoi stessi “tifosi”.
La rete portata via da Piqué a Wembley
Un’altra immagine da incorniciare della carriera del centrale è sicuramente la rete tagliata a Wembley. Nel 2011 il Barcellona si aggiudicò la seconda e ultima Champions dell’era Guardiola, sconfiggendo il Manchester United in Inghilterra, la coppa che consacrò i catalani come una delle squadre più forti di sempre. Non solo arrivò la vittoria, ma arrivò nel modo in cui voleva il Barcellona: attraverso il gioco. Il Tiki Taka divenne la filosofia calcistica più ammirata di sempre: Piquè, nonostante i bei ricordi con la sua ex- squadra, festeggiò quella coppa con tutto se stesso e decise di portarsi via la rete come souvenir della finale.
Sudafrica 2010: il mondiale di Piquè
Nel 2010 lo spagnolo era uno dei difensori più forti e acclamati del mondo e aveva solamente 23 anni. La coppia centrale formatasi con il suo capitano e compagno di squadra Puyol resterà impressa per sempre nella mente degli appassionati di calcio. I due si completavano alla perfezione abbinando esperienza e freschezza, razionalità e sfrontatezza, estetica ed efficacia. Negli anni a venire, Piqué formerà un’altra coppia di difesa storica, ma stavolta al suo fianco c’è il rivale di sempre: Sergio Ramos, capitano ed emblema del Real Madrid. La relazione in campo da avversari è sempre stata molto “complicata”, ma in nazionale hanno saputo mantenere a distanza i dissapori e addirittura creare una chimica in grado di creare un muro praticamente invalicabile.