Le “pietre d’inciampo” (Stolpersteine) sono dei sanpietrini di ottone realizzati da un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, che dal 1992 si stanno diffondendo in tutte le città europee. Al 2025 sono arrivate a quota 100mila in tutta Europa, di cui 224 solo a Milano.
L’obiettivo delle installazioni è quella di ricordare il luogo in cui abitava una persona deportata verso i campi di sterminio nazisti perché ebrea, omosessuale, di etnia rom o antifascista. Inciampare sulle pietre significa inciampare nelle vite interrotte di migliaia di persone che non sono mai più tornate alle loro case. Sulla piccola lastra dorata sono riportati semplicemente il nome, la data di nascita e la data e il luogo della deportazione.
27 nuove pietre d’inciampo a Milano nel 2025
Le pietre d’inciampo sono arrivate anche in Italia a partire dal 2010, quando le prime vennero collocate nel ghetto di Roma. Al momento sono più di 1300 le targhe poste davanti alle case dei deportati dal regime nazifascista in Italia.
Milano è una delle città dove le pietre sono più numerose (224 ad oggi), con tanti nomi ancora da “riportare a casa”. Le prime pietre d’inciampo poste a Milano sono state installate nel 2017 in Corso Magenta 55, dove abitavano Alberto, Olga e Giuseppe Segre, i nonni e il padre della senatrice a vita Liliana Segre, deportata con loro all’età di 13 anni e unica sopravvissuta della famiglia al campo di sterminio di Aushwitz.
Il Comitato per le “Pietre d’Inciampo” di Milano ogni anno si propone di installare dalle 12 alle 24 pietre ogni anno, fino a onorare tutti i deportati milanesi. Nel 2025 verranno poste 27 nuove pietre d’inciampo, le prime 14 la mattina del 23 gennaio, mentre le restanti verranno posate il 13 marzo 2025.
Tra le pietre posate questa mattina ci sono quelle degli antifascisti Carlo Ciocca, Paolo Volpi e Luigi Negroni, partigiani del gruppo comunista clandestino dello Stadera; la famiglia del piccolo Alfredo Winter, con la madre Meta Marie Kuh e la nonna Karoline Meyer, ebrei tedeschi che avevano cercato rifugio dalle persecuzioni naziste a Milano, prima che le leggi razziali e le deportazioni li raggiungessero anche in Italia.
Saranno posate le pietre d’inciampo dedicate ad Aldo Levi, alla moglie Elena Viterbo e ai figli Italo ed Emilia Amalia, la piccola di appena 5 anni incontrata da Primo Levi sui treni della morte e citata in “Se questo è un uomo”.
Altre due pietre saranno posate in memoria di Francesco Besso, che dopo l’Armistizio si rifiutò di unirsi alle milizie della Repubblica di Salò e Renato Levi, proprietario di un negozio di musica a Brera e fondatore del primo jazz club di Milano.
Un’ultima pietra sarà posta per ricordare il giovane Adriano Poliaghi, morto a soli 22 a Mauthausen. Giovane elettricista appartenente al gruppo socialista clandestino, partecipò alle attività di propaganda con lancio di manifestini e distribuzione di giornali. Tra i più attivi durante il grande sciopero del marzo 1944 fu arrestato per aver sabotato con alcuni compagni un tratto della linea tranviaria.
Gli indirizzi delle pietre posate il 23 gennaio 2025:
- Ciocca Carlo (Via Palmieri 18)
- Luigi Negroni, Paolo Volpi (Via Palmieri 22)
- Pogliaghi Adriano (Via Zumbini 39)
- Luigi Bertacchi (via Ludovico il Moro 81)
- Winter Alfredo, Metha Marye Kuth, Karolina Mayer (Via San Felice 12)
- Aldo, Emilia, Elena e Italo Levi (via Donatello 26/a)
- Besso Francesco (Via Sant’Antonio 1)
- Levi Renato (via Fatebenefratelli, 12)
Pietre d’inciampo a Milano: la mappa
Il Comitato per le “Pietre d’Inciampo” ha sviluppato anche una mappa molto dettagliata, su cui trovare tutte le pietre collocate a Milano, con tutti i dettagli sulla persona ricordata.
A partire dal 27 gennaio 2021 esiste anche un canale Instagram dedicato alla memoria delle pietre d’inciampo, dove si approfondiscono le storie dei nomi nascosti dietro le targhe.