L’atmosfera frizzante e suggestiva delle terrazze Aperol di piazza del Duomo ha accolto l’interessante live showcase che ha visto come protagonista il giovane artista italiano Daniele Stefani: con la preziosa collaborazione dell’eclettico e mai banale Ben Volpeliere-Pierrot, calda voce dei Curiosity killed the cat, il gruppo pop inglese nato a cavallo degli anni ’80, il pubblico si è trovato sapientemente immerso e accompagnato in un viaggio.
Il People and Places Party, nome liberamente ispirato al titolo dell’ultima fatica dello stesso Stefani, “canta” di un viaggio tra musica, cultura, arte, luoghi, persone e oggetti andando ben oltre la semplice esibizione al pubblico e raccontando, con la prepotente forza narrativa della musica, della scoperta di se stessi e del proprio rapporto con il mondo. Incalzato da sonorità che toccano famosi brani che vanno dagli anni ’50 ai giorni nostri, Stefani accompagna il pubblico prendendolo per mano così come per il primo e più famoso diario di viaggio della nostra storia, mostrando la sua Itaca, il traguardo di un intenso percorso spirituale che lo ha portato a confrontarsi con diversi luoghi e persone.
Ma People and Places non è solo una metafora fine a se stessa, esso infatti si traduce, per noi “abitanti delle più moderne Polis”, in un suono reale fatto di musica e parole, con le sue case, i suoi porti, le sue abitudini di vita, raccontando del valore di quella diversità verso la quale il viaggio di Daniele Stefani vuole accompagnarci. E allora prendiamo le nostre valigie logore, ammuffite e ammucchiate sui marciapiedi, chiudiamo gli occhi e mettiamoci comodi ad ascoltare perché, come racconta Kerouac, “c’è sempre qualcosa di più, un po’ più in là”… che non finirà mai di stupire.
(ha collaborato Fabrizio Bellavista)