“Ai miei spettacoli sento ridere le donne. Certo ridono, ma non prendono coscienza: continuano a mettere in croce i mariti”.
Paolo Migone è serissimo. E ovviamente spettinato come sempre.
Per la prima volta al Teatro Nuovo, il comico genovese porta in scena dal 9 al 21 aprile uno spettacolo che sembra essergli stato cucito addosso: Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, adattamento teatrale del best seller di John Gray.
Una piéce originariamente in francese che Migone confessa di aver dovuto adattare per il pubblico italiano, più smaliziato e con un senso dell’umorismo decisamente acuto: vestito da professore universitario, il comico di Zelig illustrerà le tecniche di Gray per vivere meglio il rapporto di coppia che vede da un lato gli uomini più pigri e stupidi, dall’altro le donne: curiose e intelligenti, ma certamente spietate.
“In realtà si tratta, quindi, di legittima difesa da parte dell’uomo: il rapporto di coppia è una guerra”, ammette sconsolato Migone; d’altra parte sa benissimo di quello che parla: a 57 anni ancora rimproverato dalla madre per i capelli in disordine, vive con il figlio tredicenne e il cane Urania che gli occupa il letto per imposizione della moglie.
“Sono sposato da 21 anni con una donna spietata che continua a comprare scarpe, sebbene abbia solo due piedi. Ho la casa invasa. Forse riusciamo a stare insieme da tanto tempo perché io sono sempre in giro per lavoro: quando torno a casa sono felice, ma…sono anche felice di partire: diciamo che ho la sindrome del marinaio!”
Poi Migone, Delfino D’oro alla carriera come miglior cabarettista dell’anno nel 2012, probabilmente ha un lampo di consapevolezza e realizza che, anche dopo lo spettacolo al Teatro Nuovo, dovrà tornare a casa.
E infatti aggiunge: “Mia moglie è una gran bella persona, scrivetelo. Vi prego!”
Le risate sono assicurate.