Oggi il centro di Milano è popolato da tram, taxi scooter e milioni di passanti che entrano ed escono dai negozi, si soffermano a guardare le vetrine pensando al prossimo acquisto o tornano in ufficio da una pausa pranzo. Ma una volta queste vie erano percorse dalle carrozze dei signorotti che abitavano negli sfarzosi palazzi, che oggi troviamo semplicemente alzando lo sguardo o sbirciando dentro un cortile.
Uno di questi è proprio Palazzo Trivulzio situato in piazza Sant’Alessandro. La location è molto tranquilla ancora oggi, grazie all’accessibilità prevalentemente pedonale; solo in estate i gradoni dell’immensa chiesa di Sant’Alessandro vengono riempiti da lavoratori in pausa o studenti.
Palazzo Trivulzio e il cortile d’altri tempi
Palazzo Trivulzio fu costruito in epoca medievale. Nel Settecento, su commissione della famiglia Trivulzio, sono stati apportati notevoli cambiamenti, in parte visibili ancora oggi, su supervisione dell’architetto Giovanni Ruggeri .
Palazzo Trivulzio si trova esattamente davanti alla bellissima ed enorme chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia, in zona Missori, che occupa gran parte della piazza con la sua figura maestosa. Il Palazzo invece occupa parte del lato opposto della strada.
Esternamente spicca il grande stemma appartenente alla casata dei Trivulzio, posto sulla cima dell’unico grande balcone, insieme a un elefantino con la proboscide alzata. L’immenso portone invece nasconde davvero un tesoro, visibile solo a coloro che sanno aspettare l’apertura del cancello. Il Palazzo infatti ha un cortile che sembra d’altri tempi.
Qui è stato riposto il portone di Palazzo Mozzanica che ai tempi venne demolito per permettere la costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II. Il bellissimo portale è stato datato al Quattrocento e la sua edificazione attribuita al Bramante. Sotto i portici infine sono presenti diversi reperti archeologici.
La Biblioteca Trivulziana
Una scala a doppia rampa porta al salone d’onore e alle stanze interne. Ai tempi della costruzione il locale era noto anche per i suoi interni maestosi, arricchiti da opere d’arte di vario genere. Oggi molte di queste sono visibili al Castello Sforzesco insieme alla nota Biblioteca Trivulziana.