Un tempo Milano era un susseguirsi di dimore appartenenti alle casate più nobili, una più bella dell’altra. Ogni singolo palazzo racchiudeva l’arte, l’architettura e l’impronta dell’epoca, nonché la personalità delle famiglie che ne richiedeva per prima la costruzione. Oggi molti di questi palazzi sono adibiti a uffici (come per esempio Palazzo Annoni) o vengono utilizzati gli spazi per degli eventi (come accade per Palazzo Visconti).
Uno dei primi e più prestigiosi esempi di palazzo patrizio milanese è Palazzo Serbelloni, in Corso Venezia.
Storia e avvenimenti del palazzo Serbelloni
Durante il XVIII e il XIX secolo Corso Venezia era in un periodo di pieno cambiamento che lo portò a diventare, da una strada di campagna qual era, un elegante corso per carrozze. Qui, sulla base di un edificio del Seicento preesistente, su volere del duca Gabrio Serbelloni nel 1793 venne costruito il Palazzo Serbelloni dall’architetto ticinese Simone Cantoni.
Con i suoi 4000 metri quadrati il palazzo testimonia oltre due secoli di storia e anticipa diversi elementi di stile e architettura che arriveranno poi a pieno compimento nella fase matura del neoclassicismo.
Sin dalle parti esterne si denota la maestosità della struttura, che ha al suo centro un bellissimo loggiato a due piani realizzato in granito di Baveno e pietra di Viuggiù; tra le colonne è invece presente un bassorilievo con scene celebrative della Lega Lombarda realizzato da Donato e Francesco Carabelli. L’interno ha un’ampia corte rettangolare con porticato: per accedere al piano nobile si sale da una bellissima scala elicoidale che porta in una corte tra le più ampie tra i palazzi storici di Milano. Nelle cosiddette Sale Napoleoniche del piano nobile vennero realizzati diversi affreschi dal Traballesi che riprendevano parti dell’Eneide e da Luigi Sabatelli altri raffiguranti le Nozze di Psiche.
Il bombardamento purtroppo del 1943 distrusse gran parte del sito e della cultura del periodo in questione: vennero infatti persi circa 75 mila volumi presenti nella biblioteca e diversi affreschi del piano nobile. In seguito la struttura fu ricostruita secondo l’aspetto originario.
Luogo d’incontri, eventi e sede del Circolo della Stampa
La residenza della famiglia Serbelloni divenne per lungo tempo nota come luogo d’incontri e visite dei più noti esponenti dell’Illuminismo milanese dell’epoca , quali Giuseppe Parini, Paolo Frisi, e Pietro Verri. Negli anni passò dall’essere considerato il luogo di ritrovo per l’alta cultura a punto d’incontro per serate e feste ricche di sfarzo, fino a diventare per un certo periodo la dimora di Napoleone Buonaparte (da qui il nome delle sale del piano nobile) e di Vittorio Emanuele II.
Dal 1951 al 2010 Palazzo Serbelloni ha ospitato il Circolo della Stampa e in questo periodo si sono susseguiti eventi con personaggi di spicco, come per esempio la presentazione del film la Ciociara con Sofia Loren e Vittorio De Sica, oppure la presentazione del Juke Box Sottovoce della quinta edizione del Festivalbar con Lucio Battisti. Ancora oggi le sale napoleoniche sono a disposizione per eventi di tutti i tipi.
L’ingresso è gratuito, ma le visite sono permesse solo su appuntamento telefonico al numero 0276007687 allo 3475473242 oppure al 3426758669 o contattando l’indirizzo mail info@fondazioneserbelloni.com