Numerose sono le vie del centro di Milano note a tutti per shopping, lavoro o monumenti interessanti presenti: tra le tante si ricordano via Dante, via Torino, corso Vittorio Emanuele o corso di Porta Romana.
Proprio nelle viette a pochi passi da corso di Porta Romana in zona Missori si ergono diversi palazzi storici oggi adibiti per lo più a uffici o abitazioni private, per cui non sempre visitabili liberamente. Abbiamo visto già il Palazzo della Stampa di Soncino e Palazzo Trivulzio, oggi è il turno di Palazzo Recalcati Prinetti.
Posizione storia del Palazzo Recalcati Prinetti
Da piazza Sant’Alessandro il palazzo è facilmente raggiungibile via Amedei, dove al civico numero 8 si trova Palazzo Recalcati Prinetti. Il nome dell’edificio deriva, come per molti altri nella zona, dalle famiglie che ne richiesero la costruzione e che ci abitarono. In questo caso i primi residenti furono i Recalcati, seguiti tempo più tardi dai Prinetti.
La struttura che vediamo oggi è formata da diversi stili, espressione artistica dagli anni nei quali fu costruita, riedificata e rilavorata: si passa dal Cinquecento nella parte più interna della struttura fino ad arrivare al Settecento.
Il Palazzo Recalcati Prinetti
L’edificio risale al Cinquecento, fattore deducibile sin dal cortile interno che segue rigorosamente i canoni bramanteschi con un porticato di quattro lati con arcate e tondi nei pennacchi. Prima di giungere al cortile più interno se ne deve attraversare un altro risalente al Seicento, come la facciata che si erge sulla via.
L’esterno del palazzo Recalcati Prinetti era un tempo composto da mattoni a vista, che regalavano all’edificio un aspetto rustico e che sono stati nascosti più tardi dall’intonaco giallo chiaro che ancora oggi vediamo. Originale dell’edificio è invece il balconcino in stile barocco collocato appena sopra il portale d’ingresso.
Le finestre infine sono ornate da semplici cornici. Per accedere all’edificio si entra da un ampio portale d’ingresso composto da un’arcata a tutto sesto circondata da una cornice in pietra.
Nel cortile si sviluppa uno scalone d’onore con parapetti in ferro battuto risalente al Settecento che conduce ai piani nobili e alle sale interne, che si sviluppano per tre piani.
Negli anni ’20 del Novecento il palazzo ospitò per un periodo il Circolo d’Arte e d’Alta Coltura, l’istituzione cittadina nata con la finalità di ricreare un centro culturale e artistico nel quale, tra le altre cose, allestire esposizioni di collezioni private.