Nel centro storico di Milano esistono due palazzi, uno più conosciuto e uno meno, che appartennero alla stessa casata e per questo i due edifici portano lo stesso nome, seppur molto diversi tra loro. Stiamo parlando di Palazzo Greppi: il primo è situato in via Sant’Antonio al numero 12, accanto all’omonima chiesa, il secondo posto in una traversa di via Torino, via San Maurilio, al civico 19.
Palazzo Greppi di via Sant’Antonio
Il palazzo settecentesco fu costruito su progetto di Giuseppe Piermarini, artista già di diversi palazzi tra i più significativi del periodo, per l’influente diplomatico Antonio Greppi, figura di rilievo nella finanza milanese sotto al governo asburgico.
La facciata esterna ha un aspetto severo, interrotto solo dal portale d’ingresso che introduce il visitatore nel cortile con quattro lati porticati. Dal portico poi si accede direttamente allo scalone a doppia rampa. Palazzo Greppi ne rispecchia in piano in canoni anche per stucchi, mobili e decorazioni che riempiono le stanze del palazzo.
Tra i diversi ambienti interni si distingue per bellezza e grandezza il Salone da ballo, abbellito da Martin Knoller, Andrea Appiani e Giocondo Albertolli. Infatti lo stile tipico degli edifici del Settecento richiedeva un esterno sobrio e rigido e degli interni fastosi.
Altra sala di notevole interesse è la Sala di Giove dove si colloca l’affresco di Giove e Ganimede realizzato verso la fine del Settecento da Andrea Appiani. Infine non si può non ricordare la Sala Napoleonica, ambiente patrizio neoclassico arricchito dall’armoniosa unione tra elementi architettonici e artistici. Attualmente viene utilizzata come sede di congressi dall’Università Statale di Milano.
Palazzo Greppi di via San Maurilio
Palazzo Greppi ubicato in via San Maurilio al civico 19 è invece l’unione e il risultato di diversi stili che si sono sovrapposti e incontrati nel corso dei secoli. La struttura fu progettata inizialmente nel Cinquecento, ma del progetto originale oggi rimane solo una parte nel cortile.
Nel Settecento fu poi acquistata dal marchese Benigno Bossi che ampliò l’edifico, finché non fu presa dal conte Greppi, cugino dei Greppi residenti nell’omonimo palazzo di via Sant’Antonio a ristrutturare la casa innalzandola di un piano e decorandola in stile neoclassico nelle sale presenti al primo piano.
Il portale d’ingresso invece fu costruito appositamente per permettere la manovra delle carrozze in una via così stretta. Dal cortile porticato si accede alle sale con affreschi floreali sulle pareti, mentre merita un cenno la saletta ottagonale con cupola e diverse accuratezze architettoniche.
Oggi il palazzo risulta molto semplice esteriormente fatta eccezione per il piccolo balconcino.