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Un nuovo sport anima CityLife, il padel: ecco di cosa si tratta

padel a Milano
Foto: STefano Fornaro

Il padel è arrivato a Milano. Nel quartiere modernissimo di CityLife sono stati inaugurati i quattro nuovi campi da gioco con il torneo giornalistico “Italian padel”

Il padel è uno sport nato in Messico dall’iniziativa personale di Enrique Corcuera, che nella costruzione di un campo da tennis all’interno della sua sfarzosa villa, decise di sfruttare i muri che ne ostacolavano l’installazione, incorporandoli nel campo da gioco.

Detto, fatto: è nato un nuovo sport, simile al tennis, ma molto più dinamico. Negli anni 70′ il padel si diffuse in Spagna e in Argentina. Ora si sta facendo conoscere anche in Europa.

Struttura e caratteristiche del padel

Il padel è un nuovo sport, che si sta sempre più espandendo in Italia. Si tratta di un misto di tre sport: tennis, squash e raquetball. In realtà, come ha osservato giustamente Gustavo Spector (allenatore della nazionale italiana di padel), questa attività sportiva include anche altri sport: “per esempio assomiglia anche al calcetto“.

Per giocare occorre una struttura simile a quella di un campo da tennis, ma più ristretta. Una rete, un campo all’aperto o al chiuso, le pareti laterali e frontali, infine due racchette o quattro (se due giocatori) e una palla da tennis.

Come deve essere il campo?

Il campo deve rispettare semplici linee indicative: materiale di cemento (lucidato con prodotto antiscivolo e antisdrucciolo) o in alternativa è sufficiente un sintetico; la lunghezza base rispetta le misure di 20 x 10 metri. Le pareti che circondano i campi sono alte 3 metri e la recinzione 4. Queste ultime sono costruite in laterizio intonacato e verniciate oppure fatte con cristalli temperati o multistrati.

Le recinzioni possono essere in maglie metalliche, anche se sono possibili pure quelle zincate, verniciate e termo-rivestite con plastica. Le porte laterali o sono simili alle recinzioni o sono aperte.

Quai sono le regole base?

Le regole base sono davvero molto simili al tennis o al ping-pong: 1) la battuta della palla deve toccare per terra e poi il giocatore può rispondere o si può rispondere al volo, purché la palla passi la rete; 2) la palla deve essere colpita in ogni scambio sempre dopo il primo rimbalzo, se tocca per terra la seconda volta è punto dell’avversario; 3) la sfera può rimbalzare contro le pareti posteriori e laterali ed è sempre in gioco, ma se tocca il proprio campo nel rimbalzo è punto dell’avversario; 4) altra possibilità di fare punto è mandare la pallina oltre il campo avversario, purché prima rimbalzi sul campo; 5) infine a inizio battuta non si può rispondere con la classica volée, ma si deve attendere il rimbalzo; 6) il giocatore può colpire la pareti del proprio campo e rilanciare la palla nel campo opposto oltre la rete.

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Foto: Stefano Fornaro

Si tratta di uno sport nato in Argentina a fine anni ’60/’70. Diffusosi poi in Spagna negli anni Ottanta ed esploso completamente nella penisola Iberica negli anni Novanta. In Italia ha fatto la sua comparsa per le prima volte a Roma.

Su quali tipi di superficie è possibile installare campi da padel? Siamo davanti a uno sport solo urbano?

Gianfranco Nirdaci, responsabile della FIT Padel, intervistato da Milano Weekend, ci ha illustrato l’adattabilità del padel a tutti i tipi di territorio: “Il campo può essere anche sull’asfalto. Sui terreni complicati si utilizzano pedane. Addirittura è stato montato a pochi metri dal mare. Ma si può crearne le basi anche su zone collinari; non fa nessuna differenza. Non per forza è necessario ci sia un terreno pianeggiante,come quello cittadino. Pensate che quattro anni fa agli Internazionali di tennis è stato posto a un dislivello di quattro e mezzo. In quel caso, prima è stata fatta un’intelaiatura e poi la pedana“.

Come abbiamo visto, la pedana è solo una delle parti tecniche del campo da padel. Ci sono poi le pareti e le recinzioni. Sentiamo cosa ci ha detto a tal proposito Nirdaci: “Ci sono aziende che si stanno specializzando sulla struttura in ferro. Alcune producono nella penisola, altre invece importano dalla Spagna, dove questo sport è in fase avanzata. Non tanto da un punto di vista qualitativo, ma per la facilità a reperire materiale“.

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Foto: Stefano Fornaro

Il padel: nuovo sport nazionale

Nato in Messico, diffusosi poi in Spagna, ora questo nuovo sport sta prendendo sempre più piede in Italia. La maggior quantità di campi di padel è nella Capitale.

Ancora è lo stesso responsabile della FIT padel a spiegare il percorso che questa nuova attrattiva sta facendo da Nord a Sud dell’Italia: “In italia ci sono attualmente 650 campi. Di cui più di 500 in tre e anni e mezzo. I praticanti sono circa 20.000 praticanti. Le richieste stanno abbondando ovunque: Piemonte fortissimo, Lombardia molto forte, il Nord-Est è ancora indietro, Toscana e Lazio forti, da poco hanno iniziato a costruire campi di padel anche Campania, Puglia, Sicilia e Calabria“. E giusto per dare un’idea dell’espansione, aggiunge: “Tieni presente che abbiamo un campionato a squadre con 210 team in 18 regioni italiane“.

Certo i numeri non sono ancora così elevati come in Spagna, ma, conclude Nirdaci le stime future confermeranno questa nuova realtà e i progetti non mancano: “In Italia contiamo di arrivare a 1000 campi in poco tempoCi sono già istruttori di primo, secondo e terzo livello. Maestri compresi. Quest’anno, dal 2019 ci sono le prime scuole di padel e dal primo ottobre cominceremo a parlarne nelle scuole con il progetto Racchette di classe. Nel 2019 avremo una road per varie regioni, che ci concluderà con gli Internazionali d’Italia. Poi 4 slam e un master finale, uno al Nord, due al Centro e uno al Sud”.

Portare il padel alle Olimpiadi: molto più di un semplice sogno

Ma la massima aspirazione è portare questa disciplina a livello olimpionico, lo conferma Nirdaci: “Noi, in questi giorni abbiamo candidato Luigi Carraro (figlio di Franco Carraro, n.d.r) perché abbiamo questo progetto e vogliamo portarlo all’attenzione della Commissione sport olimpici per farlo approvareIl presidente del CONI Malagò è stato il primo a lanciare un anno fa questa scommessa: portare il padel alle Olimpiadi“.

Sport per ricchi o adattabile a tutti? Quanto costa? Età?

Il padel nasce da un’intuizione di un ricco possidente, ma negli anni ’80, quando s’è sviluppato in Argentina, passò rapidamente dai quartieri abbienti a quelli più poveri. Lo stesso Gustavo Spector, allenatore della Nazionale Italiana di Padel e argentino di nascita ci ha mostrato tramite alcuni video le difficoltà di giocarlo su un suolo di cemento non rivestito.

E a chi gli ha posto la domanda del perché giocare a padel, ha riposto così: “Il bello di questo sport è che è poco impegnativo. Lo più giocare chiunque e in pochissimo tempo che lo provi, ti diverti“.

In realtà non ci sono stime precise dei costi per i giocatori di padel. Da qualche ricerca sul web si trova che costruire un campo da padel costi circa sui 14.000-18.000 euro. Giocarlo in amicizia nei tennis club dipende a quale circolo sportivo ci si rivolga. In media si possono trovare anche soluzioni intorno ai 10 euro all’ora.

Per quanto riguarda la racchetta i costi viaggiano su una media di 60-100 euro. Ovviamente quelle professionistiche oscillano intorno ai 300 euro circa. Pochi sono i dati per sapere i costi di una singola lezione attualmente.

Per quanto riguarda l’età. I giocatori che si avvicinano al padel sono sicuramente i giovanissimi, ma c’è anche una buona fascia di adulti fra i 30 e 50 anni circa.

L’exploit in Spagna

È sempre Gustavo Spector a spiegare il perché dell’esplosione in Spagna: “Da quando il presidente Asnar dichiarò che lui sarebbe andato in vacanza solo se fosse stato presente un campo di padel, allora questo sport divenne una mania per tutti. Oggi n Spagna il padel è ovunque: centri comunali, condomini“.

Ecco che anche in Italia i giocatori stanno facendo da testimonial a questa imponente padelmania. Così Piergluigi Casiraghi, ex grande attaccante della Nazionale Italiana, commenta il suo avvicinamento al padel: “Un anno e mezzo che gioco, mi piace, mi diverte e mi appassiona. Soprattutto in 4. Puoi socializzare e stringere amicizie. È facile e non complicato. È giocabile da parte di tutti. Questa è la cosa bella“.

Il padel a Milano: l’inizio di una padel mania

Fra i dati certi da noi riportati, le ambizioni della federazione, i costi non così elevati per praticarlo e l’aumento di aziende costruttrici di strutture padel e ambassador del calibro di Albertini, Casiraghi, Brocchi, Mancini e altri giocatori, questo sport pare proprio destinato a diventar anche in Italia uno sport di massa.

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Foto: Stefano Fornaro
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