Pablo Picasso è stato uno dei pittori più geniali del Novecento. Il più sorprendente, chiacchierato, anarchico. La sua vita artistica, svolta prevalentemente a Parigi, sarà raccontata nel film Picasso. Un ribelle a Parigi, un omaggio a 50 anni dalla sua morte. Il film, diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli, sarà nelle sale solo il 27, 28 e 29 novembre, prodotto da 3D Produzioni e da Nexo Digital col sostegno del Musée National Picasso di Parigi.
L’artista spagnolo arrivò nella capitale francese nel 1901. Gli inizi in casupole fredde, la forte amicizia con Carles Casagemas, che morirà suicida per amore, i primi atelier senza riscaldamento. Un rapporto con Parigi difficile quello che Pablo Picasso ha vissuto per decenni. L’artista iberico si è sempre definito “straniero” a Parigi, nonostante il suo status creatosi in più di 70 anni nella capitale.
Il film indaga anche i lati più contraddittori del suo carattere che sapeva essere generoso e dispotico, sia con le sue tante donne che con i colleghi. A guidare lo spettatore attraverso la figura di Picasso, l’attrice iraniana Mina Kavani, approdata a Parigi pochi anni fa.
Spinta dal bisogno di recitare lontana dalle censure imposte dal regime, Mina Kavani racconterà il percorso parigino di Picasso attraverso letture tratte da lettere conservate al Museo Picasso di Parigi e da volumi dedicati al geniale pittore. Non solo, il film si arricchisce di interviste a famosi critici d’arte come Cécile Debray, Marie-Laure Bernadac, Eugenio Carmona Mato e François Hartog.