Vi riproponiamo la recensione dello spettacolo Opera panica – Cabaret Tragico, nuovamente in cartellone al Teatro Franco Parenti di Milano in questa stagione. Una nota importante: per la ripresa, vi sono state delle sostituzioni.
Il cast è, quindi, così composto: Valentina Picello, Francesco Brandi, Loris Fabiani, Francesco Sferrazza Papa e con i DUPERDU.
La recensione è stata realizzata dopo il debutto nell’ottobre 2017
Quanto è difficile recitare sul filo del rasoio? Gli interpreti lo sanno molto bene e probabilmente ancor più l’hanno scoperto cimentandosi con Opera Panica – Cabaret Tragico.
Lo spettacolo è ancora in scena fino al 13 ottobre al Teatro Franco Parenti di Milano, ma gli si augura, non solo la ripresa, ma anche una tournée. Alejandro Jodorowsky è rinomato per il suo essere sconcertante, talvolta potrebbe risultare criptico, ma in questo testo – merito anche dell’ottima riuscita dell’allestimento curato da Fabio Cherstich – arriva tutto ciò che lo caratterizza, a partire dal surrealismo.
Quando entrate in sala, vi consigliamo di farlo già in ascolto e con attenzione verso chi è in scena. L’artista ora “punta la pistola” (sempre con rispetto parlando), ora sorride al pubblico che si ritrova davanti e, se a spettacolo iniziato il gioco delle parti è dichiarato, verso la fine, il capovolgimento/confusione dei piani sarà ancora più evidente (da tener d’occhio il pezzo di Fabiani sui rollerblade).
La lente distorta da cui tutto comincia, a un tratto, non solo richiama diversi sottostesti metateatrali, ma se vogliamo ci potrebbe far anche pensare allo specchio da cui passa Alice prima di entrare nel cosiddetto “mondo delle meraviglie”. “Si sta avvicinando una tempesta, viaggiamo senza bussola grazie al pilota” ed è così che si parte in ventisei mini-pièce apparentemente sconnesse tra loro, ma collegate da un filo, che corrisponde sì alla cifra stilistica dell’autore cileno, ma anche a ciò che ciascun spettatore rintraccia (potrebbe apparire scontato, ma non lo è).
Il teatro di Jodorowsky vive di tutto il suo background (lavorò come clown e marionettista a Santiago prima di arrivare a Parigi) giustamente rievocato da chi lo incarna e porta in sé frecciate al nostro essere facendole digerire proprio per via del tono utilizzato. “La tv illumina l’azione di questa nostra vita” è solo una delle tante battute rivolte a noi e a ciò che siamo (diventati). Significativo, tra i vari “quadri”, quello con l’utilizzo della macchina da presa, dove protagonisti sono il “delirio” della celebrità e ciò che ne consegue.
Gli artisti (citiamo anche i bravissimi DUPERDU Marta Maria Marangoni e Fabio Wolf, autori e interpreti delle canzoni originali) attraversano varie sfumature di emozioni, dalla tristezza alla super vitalità (e torna la mimica del pagliaccio) percorrendo funambolescamente la corda e senza mai oltrepassare quel “sopra le righe” che stona. Da vedere!
Riassumendo
Opera Panica – Cabaret Tragico, dal 24 settembre al 13 ottobre
Teatro Franco Parenti
DURATA: 100′
ORARI: lunedì riposo; martedì h 19,30; mercoledì h 20,15; giovedì h 20,30; venerdì h 21; sabato h 20; domenica h 16,45
PREZZI: intero 25€; convenzioni 18€; over60 e under26 15€. A tutti i biglietti vanno aggiunti i diritti di prevendita.