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Milano corre e fa correre, lo sappiamo benissimo. Ogni tanto però fermarsi e ricaricare le batterie è doveroso, oltre che piacevole. Uscire dalla grande città e tornare in contatto con sé stessi e con la natura, magari in uno dei tanti luoghi ancora sconosciuti della Lombardia, come Oggiono e i quattro laghi briantei, un’oasi di relax tra le montagne dove regalarsi un weekend di decompressione.
Oggiono e il lago di Annone, li avete mai sentiti?
Nonostante si trovino a poco meno di un’ora da Milano, Oggiono e il lago di Annone sono toponimi abbastanza sconosciuti in città. Questo bacino glaciale in provincia di Lecco ha una forma molto particolare, con una strozzatura al centro che lo divide quasi in due e dove sorge l’antichissimo paese di Isella. In questa zona trovano il loro habitat naturale gli appassionati di tutti gli sport: dal kayak alla bicicletta, dal parapendio al trekking.
Poco distante si trovano anche gli altri laghi briantei, tutti affascinanti a modo loro: il lago del Segrino, il lago di Pusiano e il lago di Alserio. Sì, ma dove sono esattamente? Tra i due rami del lago di Como, per la precisione più vicini al ramo manzoniano, quello di Lecco. Intorno a fare ombra, le Prealpi e il Monte Barro, una montagna solitaria diventata tra le aree protette più grandi e variegate della Lombardia. Qui si trovano borghi medioevali, resti archeologici e un’immensa biodiversità, composta da oltre 1000 specie vegetali in meno di 700 ettari!
Oggiono e l’Alta Brianza hanno colpito nei secoli migliaia di viaggiatori, per la loro bellezza e la serenità che qui si respira. Tra i tanti, nell’estate del 1818 un certo Henri-Marie Beyle, in arte Stendhal. Sulle rive del lago di Annone il giovane scrittore francese ebbe una breve storia con una bellissima pescatrice del posto; un aneddoto che racconterà con divertimento nei suoi diari privati.
Oggiono e il suo lago non sono solo una meta per sportivi e amanti della montagna, ma un buen retiro dove rilassarsi passeggiando sul lago e gustare le incredibili ricette di uno chef che ha scelto di venire in questi luoghi dalla lontana Ercolano.
Bianca Relais e Bianca sul Lago, accoglienza e gastronomia d’autore
Inaugurato pochissimo tempo fa, il 25 marzo 2022, Bianca Relais è una perla sul lago di Annone. Un posto dove la parola relax è un mantra che riecheggia in tutte e dieci le camere a disposizione, curate in ogni minimo dettaglio, dagli arredi alle immense vetrate panoramiche fino alla spa privata presente nelle suite. La cura dei dettagli si ritrova anche nell’immensa gentilezza del personale, nei luminosi spazi comuni e nelle scelte architettoniche.
La forma del relais infatti, è quella di una goccia, che colpendo la superficie dell’acqua si espande in onde leggere, in perfetta armonia con il paesaggio. La struttura recupera uno storico ritrovo per eventi e cerimonie del lago di Annone, La Bianca. Uno di quei luoghi che restano nella memoria del paese, per aver ospitato matrimoni e celebrazioni nel corso di lunghi anni di onorata carriera.
Al Relais non si viene però solo per dormire e trovare la pace dei sensi, ma anche per gustare i piatti del giovane chef Emanuele Petrosino, premiato dalla Guida Michelin nel 2019 come promessa emergente e vincitore dell’ambitissima stella nel 2021. Il ristorante Bianca sul Lago è un luogo di ritrovo per avventori locali e internazionali grazie all’atmosfera accogliente e lontana da ogni snobismo. La filosofia dello chef campano omaggia l’Italia nella sua interezza, con piatti che sfruttano le materie prime e i loro colori per creare vere e proprie composizioni artistiche, meravigliose sia alla vista che al palato.
In un solo menù si esplora la cucina da Nord a Sud, passando dalle barbabietole ai ricci di mare, dalla delizia al limone ai macaron cacio e pepe. Il piatto che però riassume la ricerca e lo studio di Petrosino e della sua giovane brigata è lo spaghetto al pomodoro. Sì, esatto. Un piatto così semplice da essere indelebile nella memoria di ogni bambino italiano, cucinato dalle mamme e dalle nonne di tutta la Penisola. Lo chef lo realizza con 8 differenti tipologie di pomodori (13 durante la stagione), preservando la tradizione, ma arricchendola di forza espressiva.
Non solo riposo: le attività da fare sul lago di Annone e nei dintorni
“Se mi rilasso, collasso” cantava Bandabardò, con la voce del mai troppo compianto Erriquez. Per tutti quelli che non ne vogliono sapere di adagiarsi in una vasca idromassaggio vista lago o di buttarsi in un bagno turco, il lago di Annone riserva una lista piuttosto lunga di attività e itinerari da fare in gruppo o in autonomia.
Chi ama la bicicletta può “circumpedalare” il lago, passando tra boschi e antichi borghi. La maggior parte del percorso è su pista ciclabile o su terra bianca e non presenta particolari difficoltà, a parte un paio di attraversamenti stradali consigliabili con bici a mano. Lungo la strada si incontrano ville signorili (tra cui quella di Franco Moschino), splendidi punti panoramici in cui fermarsi per una pausa fotografica e grandi prati dove poter organizzare pic-nic con la bella stagione. Per i più allenati si può seguire la Ciclovia dei Laghi, che parte da Pusiano e raggiunge Lecco, attraversando l’Alta Brianza e regalando scorci da sogno sui laghi briantei.
Per chi alla bici preferisce i propri piedi la lista di itinerari si allunga, con escursioni più o meno difficili sulle cime delle montagne prealpine e nel Parco del Monte Barro. Chi conosce la zona lo sa bene: fare un elenco delle passeggiate, dei trekking e delle ferrate di questa zona di Lombardia è una vera impresa. Solo sul Monte Barro esistono decine di percorsi che salgono alle falesie del monte o alla vetta, da cui godere di una vista stratosferica sulla zona dei laghi. In base al versante da cui si sceglie di partire si può parcheggiare l’auto nel centro di Galbiate o al parcheggio “Quota 400” sul lato opposto della montagna. Salendo da Galbiate tenete a mente due cose da fare, a prescindere da quale sia il percorso scelto: urlare il vostro nome dal balconcino di via Campa e sentire l’eco, e visitare l’antico borgo Camporeso, dove si trova il Museo Etnografico dell’Alta Brianza. Qui si possono conoscere le tradizioni e la vita quotidiana della popolazione lombarda, dal lavoro nei campi alla gestione della casa, con oggetti e testimonianze donate dalla popolazione locale.
Per chi invece ama gli sport più “estremi” qui non mancano le pareti di roccia dove arrampicare (non è raro vedere gli allenamenti dei famosi Ragni di Lecco, uno dei gruppi alpinistici più importanti e antichi d’Europa), i percorsi da fare sui laghi in kayak o in kitesurf (sui laghi briantei spesso ci sono le onde!) e le discese in parapendio dalle creste delle montagne.
Se tutte queste possibilità vi danno alla testa, il consiglio è affidarsi a chi la montagna la conosce e organizza attività guidate in zona, come Silvia Valsecchi, una giovane e adorabile tour leader che ama e conosce Lecco e le sue immense risorse naturali. I suoi tour parlano a tutti: dalle mamme con i bimbi nel marsupio fino agli amanti del wakeboard e dell’equitazione o dello yoga e della mindfulness.
Chi arriva dalla grande città stressato e ansioso, trova in questo angolo di Lombardia un piccolo paradiso, dove cercare il contatto con la natura e con le piccole cose, come una passeggiata nel bosco o un piatto di pasta al pomodoro.