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Un weekend di certo dedicato ai libri, visto che tutta Milano è coinvolta dagli eventi di Bookcity, ma non mancano, anche questa settimana, le tante mostre da vedere.
Mostre che incontrano i gusti di chi ama gli anni ’80 e vuole riviverli nelle opere di Basquiat, di chi è aperto a nuove ibridazioni come quella tra musica e forma con Zoran Vuckovic, di chi è cresciuto a “pane e Topolino” e amava quello “sfigato” di Paperino. Ma non solo: ne #lospiegonemostre troverete delle dritte su esposizioni legate al mondo dei libri e a Bookcity e, se di Milano proprio non ne potete più e volete fare un giro nella terra del tartufo, una chicca su cosa vedere ad Alba.
Mostre al Mudec
Se non siete mai stati nella struttura di via Tortona, questo weekend avrete più di un motivo per andarci: il Mudec è insieme a Base uno dei posti di Bookcity, è uno spazio che lascia a bocca aperta e ospita una delle mostre più singolari di questa stagione autunnale. Quella dedicata a Jean-Michel Basquiat, intimo amico di Andy Wharol, che purtroppo morì a 27 anni.
In questa esposizione che è pensata in due chiavi di lettura – quella geografica dedicata ai luoghi che hanno segnato il suo percorso e quella cronologica – vi ritroverete a fare un salto negli anni ’80 di cui Basquiat riuscì a cogliere quasi tutti gli aspetti, in particolare dei quegli Stati Uniti – dove viveva – attraversati da momenti storici di cui ancora adesso vediamo gli strascichi.
Le differenze sociali e razziali, l’emarginazione, ma anche il modo di intendere e vivere il lavoro. E ancora: il jazz, la passione per i fumetti così come per la scienza e tanto altro. Il tutto filtrato dagli occhi e la sensibilità di questo artista che a 18 anni andò via di casa, conobbe la notorietà quando, con l’acronimo SAMO (Same old shit), lui e il suo amico Al Diaz, tempestavano New York di graffiti e continuò lasciando questa fase e vivendo la contraddittorietà della fama mescolata alla fragilità del suo animo.
Vedere questa mostra vuol dire “scontrarsi” quasi con il colore e la particolarità delle sue opere, caratterizzate da una varietà di materiali usati (il catrame, la plastica, le fotocopie, la carta, gli evidenziatori) e dal fatto che spesso sono su porte, finestre, tavole, materiali di strada, insomma. L’ultima stanza è dedicata al sodalizio con Warhol. I due artisti amavano entrambi improvvisare sui temi introdotti l’uno dall’altro e si influenzarono a vicenda: Basquiat riportò Warhol a usare la pittura a pennello dei primi lavori, Warhol lo convinse a usare serigrafie e materiale stampato.
Nonostante sia morto molto giovane, Basquiat incarna perfettamente quegli anni ’80 forse a volte fin troppo mitizzati e propone al visitatore un modo diverso di intendere l’arte, sperimentale, rabbioso, che parte dalla povertà (dei materiali) per arrivare a creare qualcosa che difficilmente dimenticherete.
Jean-Michel Basquiat in mostra
28 ottobre 2016 – 26 febbraio 2017
Mudec – Museo delle Culture
Per ulteriori informazioni: www.mudec.it
Mostre all’Unicredit Pavilion
Sempre di sperimentazione si tratta anche se tra arti visive e musica, quella proposta da Zoran Vuckovic nella sua personale Dalla forma alla musica, dalla musica alla forma, all’UniCredit Pavilion fino al 27 novembre. In esposizione 12 opere realizzate in bronzo e ferro, cera o pellicola a specchio, accompagnate dalla musica composta dallo stesso Vuckovic, in collaborazione con Luca Fabbri.
Un vero e proprio viaggio circolare, suddiviso in Andata “Dalla Forma alla Musica” e Ritorno “Dalla Musica alla Forma” attraverso il quale l’artista esalta la tensione e la potenza elastica del corpo, modellando sculture che racchiudono nelle loro forme i gesti e i movimenti della vita. Un itinerario sonoro che si realizza e sviluppa nei brani che potrete ascoltare davanti a ogni scultura grazie a un file mp4 disponibile sull’App di UniCredit Pavilion (scaricabile gratuitamente per iOS e Android). Gratuita anche la mostra.
Dalla forma alla musica, dalla musica alla forma
Unicredit Pavilion
12 – 27 novembre 2016
Per ulteriori informazioni: www.unicreditpavilion.it
Mostre allo Spazio Fumetto
Se anche voi da bambini e poi da adolescenti, facevate collezione di Topolino come chi scrive o avete dei figli che di fronte ai personaggi della Disney non resistono, non potete mancare alla mostra Quattro volte Paperino, realizzata per l’appunto in collaborazione con la redazione del settimanale Topolino e aperta dal 19 novembre fino al 29 gennaio del 2017.
Ma perché quattro volte? Perché lo sfortunato ma anche simpaticissimo Paperino è un personaggio dai tanti volti: oltre al classico papero collerico, pigro ma generoso, è anche il volto di Paperinik, di PK e dell’agente segreto DoubleDuck. La mostra è anche l’occasione per conoscere da vicino la sua storia. Forse non lo sapete, ma Paperino ha 82 anni (portati bene): fece infatti la sua prima apparizione nel 1934 nel cortometraggio d’animazione The Wise Little Hen, ma era molto diverso da come lo vediamo oggi, con il becco lungo e le mani che sembravano le ali di una papera.
Allo Spazio Fumetto, grazie ad albi rari, giornali d’epoca, filmati, tavole originali e tanto oltre, potrete ricostruirne la storia e l’evoluzione. Ogni sezione è curata da un esperto: la prima è dedicata al Paperino Classico, la seconda a a Paperinik, la terza a PK, mentre l’ultima è riservata a DoubleDuck.
Mostre di Bookcity
Vista la settimana, non potevamo non inserirle ne #lospiegonemostre. Se di presentazioni di libri sarete sazi o se magari non siete riusciti a entrare in uno dei tanti spettacoli, ecco alcune mostre da non perdervi proprio organizzate in occasione di Bookcity: al Teatro dell’Arte della Triennale ci sarà il racconto de La Lettura, il supplemento culturale del Corriere della Sera. Nel cuore di Brera, al Laboratorio Formentini (via Formentini 10), in mostra copertine d’artista degli illustratori con Cover revolution!, c’è Alice nel Paese delle meraviglie alla Galleria Nuages (via del Lauro 10) dove trentasette artisti interpretano a modo loro la scena “meravigliosamente senza senso” del tè del libro di Lewis Carroll.
E ancora: alla Libreria 121+ in via Savona 17 “Vite rubate, di Lucia Pescador”, mostra fotografica omaggio a Nene Tsuboi e Joseph Beuys. Ma non finisce qui: la street art di Pao animerà Piazza Mercanti a partire dal 18 novembre, una installazione con cui si raccontano personaggi del passato e la storia di edifici.
Per ulteriori informazioni: le mostre di Bookcity
Mostre alla Casa dei Diritti
Siamo sicuri che maschile e femminile siano generi così distinti? Per riflettere su questo e in generale sulla transessualità, vi consigliamo di vedere la mostra dal titolo Tra le nuvole, realizzata da Paola Arpone e Georgia Garofalo che sarà visitabile alla Casa dei Diritti in via De Amicis fino al 19 novembre.
L’esposizione, volutamente, si tiene nei giorni precedenti la Giornata della Memoria delle Vittime della Transfobia, il Transgender Day of Rimembrance, prevista il 20 novembre.
Una selezione di 10 ritratti allegorici di modelli Male to Female e Female to Male, realizzati su uno sfondo azzurro ricoperto di nuvole. Scopo delle immagini, intervallate da alcuni pannelli informativi sulla transessualità, è esaltare l’ironia e il fascino dei soggetti, tutti vestiti al maschile, con bombetta per gli uomini e tacchi a spillo per le donne. Ogni modello ha un palloncino sul quale è riportata una parola che li rappresenta e che riguarda talvolta un desiderio passato, talvolta uno presente, talvolta un’aspirazione futura.
Il 17 novembre, inoltre, alle 18,30 è previsto un dibattito condotto dai relatori della Casa dei Diritti in cui interverranno i protagonisti e promotori dell’iniziativa Antonia Monopoli e Gianmarco Negri insieme alla dottoressa endocrinologa Bonadonna. Il dibattito sarà preceduto dalla proiezione di un documentario dedicato alle loro rispettive esperienze di vita e lavoro realizzato d aPaola Arpone e Georgia Garofalo con il contributo di Zelia Zbogar e Daniela Federico.
Tra le nuvole
3 – 19 novembre 2016
Casa dei Diritti di Milano
Per ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/tralenuvoleproject/
Mostre alla Fondazione Ferrero di Alba
E se invece non avete voglia di restare a Milano? Vi basta prendere un treno o la macchina ed arrivare fino ad Alba, dove la Fondazione Ferrero rende omaggio a Giacomo Balla, con un centinaio di opere provenienti da collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero, dal Museum of Modern Art di New York alla Tate Modern di Londra. Appuntamento fino al 27 febbraio 2017 dunque con Futur Balla che è suddivisa in sezioni tematiche: il realismo sociale e la tecnica divisionista; le compenetrazioni iridescenti e gli studi sulla percezione della luce; l’analisi del movimento e il futurismo. Tra le opere: il Polittico dei viventi, La mano del violinista Bambina che corre sul balcone e tanto altro.
FuturBalla
29 ottobre 2016 – 27 ottobre 2017
Fondazione Ferrero – Alba
Per ulteriori informazioni: www.fondazioneferrero.it