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Che Guevara e Revolution tra le mostre da non perdere questa settimana

mostre milano marzo 2018

Il mese di marzo offre davvero tantissimo per quanto riguarda le mostre.

Tante quelle “nuove” come la mostra che apre a Palazzo Reale sugli Impressionisti e Avanguardie direttamente dal Philadelpia Museum o ancora quella che il WOW Spazio Fumetto dedica ai maestri della matita. Inoltre, la GAM apre la sua stagione espositiva con la mostra che dedica a Boldini e i suoi ritratti.

Infine, questi ultimi giorni di marzo sono l’occasione per vedere delle mostre che chiuderanno a breve come Revolution e Che Guevara. Tu y todos, entrambe alla Fabbrica del Vapore.

Ecco dunque le mostre che secondo noi non dovreste perdervi.

Mostre alla GAM

La Galleria d’Arte Moderna di via Palestro decide di dare il via alla sua stagione 2018 con una mostra che porta nuovamente a Milano la figura di Giovanni Boldini.

Ferrarese di nascita, parigino d’adozione, Boldini è uno dei pittori più amati del periodo a cavallo tra XIX  e XX secolo e in questa esposizione è protagonista con i suoi ritratti di donne. Si intitola infatti “Boldini. Ritratto di signora” la mostra che potrete vedere fino al 17 giugno 2018 e che è realizzata in collaborazione con il Museo Giovanni Boldini – Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Una selezione di 30 opere per vedere come questo artista raffigurava le donne dell’epoca con una miriade di colori accesi, pennellate veloci (influenza anche dell’Impressionismo) e accostamenti dissonanti. Boldini  si dispiaceva di essere conosciuto in particolare per i suoi ritratti, ma è in questi che trova completezza e ha uno stile unico.

Vedere poi questi quadri che dialogano con le altre opere della GAM, è un’esperienza che assolutamente vi consigliamo di fare. Leggete la nostra recensione per saperne di più.

Giovanni Boldini. Ritratto di signora
fino al 17 giugno 2018
GAM – via Palestro
Per ulteriori informazioni: www.gam-milano.com

Mostre alla Fabbrica del Vapore

Revolution. Musica e Ribelli 1966-1970 Dai Beatles a Woodstock

Se non l’avete ancora vista, tocca che vi affrettiate anche perché è una delle mostre più belle e originali dell’inverno. Parliamo di Revolution che potete ammirare alla Fabbrica del Vapore fino al 4 aprile.

La mostra, che ha come sottotitolo Musica e Ribelli 1966-1970 Dai Beatles a Woodstock, affronta quegli  anni che hanno rivoluzionato le nostre vite attraverso musica, moda, cinema e design. Un vero e proprio percorso immersivo che potete godervi con le cuffie nelle orecchie per sentire i brani dell’epoca e che vi permetterà di ripercorre – anche fisicamente –  i grandi cambiamenti nella storia e (ri)conoscere le icone di un’epoca: da Martin Luther King, ai Rolling Stones, alla mitica Twiggy.

Una chicca, poi, è l’ultima sala dove, dopo avere girato e avere respirato quei magici anni, vi basterà sedervi sui cuscini e guardare il maxischermo per ritrovarvi in un batter d’occhio al concerto di Woodstock del 1969.

Se siete nati negli anni successivi e non l’avete mai visto o lo conoscete a memoria, credeteci: vederlo e ascoltarlo alla fine di questa mostra sarà tutt’altra cosa.

Revolution. Musica e ribelli 1966 – 1970
Fabbrica del Vapore
2 dicembre 2017 – 4 aprile 2018
Per ulteriori informazioni www.mostrarevolution.it

Che Guevara. Tu y todos

La location è la stessa, ma la mostra è di gran lunga diversa. Stavolta il protagonista è uno solo, quel Che che è diventato un mito per le generazioni più giovani e meno giovani. Si intitola “Che Guevara. Tu y todos” ed è una mostra sicuramente da non perdere, indipendentemente da quale siano le vostre simpatie politiche.

L’esposizione, interattiva e con la colonna sonora originale creata da Andrea Guerra cerca di spiegare infatti chi era Ernesto Guevara, raccontando l’uomo reale, la sua storia, la giovinezza, l’incontro con Fidel Castro, la rivoluzione cubana e la sua vita da guerrigliero.

Non a caso il titolo, ‘Tu y todos’, è il verso di una poesia che il Che scrisse a sua moglie prima della partenza per la Bolivia.

Ma non solo il Che: andare alla Fabbrica del Vapore vuole dire potere scoprire da vicino cosa succedeva nel mondo negli anni in cui il Che operava, andando oltre i fatti di Cuba e ampliando l’orizzonte alla Russia, l’Africa, la Cina.

E questo attraverso oltre 2000 documenti – tra lettere, diari, foto ufficiali e private, scritti autografi dei discorsi, video d’epoca – di proprietà del Centro Studi Che Guevara di L’Avana, il cui responsabile oggi è Camillo Guevara March, figlio del guerrigliero.

Infine, buone notizie: la mostra, in occasione della Pasquetta, è stata prorogata di un giorno.

Se lunedì 2 aprile alle scampagnate o alle gite fuori porta preferite la cultura, segnatevi che la Fabbrica del Vapore e la mostra saranno aperti dalle 10 alle 19.

Prima di andare, volete sapere perché vederla? Leggete la nostra recensione  in cui per altro parla anche una delle professioniste che ha contribuito a realizzarla.

Che Guevara. Tu y todos
Fabbrica del Vapore
fino all’1 aprile 2018 fino al 2 aprile 2018
Per ulteriori informazioni: www.mostracheguevara.it

Mostre alla Triennale

Ultimi giorni anche per vedere 999: una collezione di domande sull’abitare contemporaneo, che potrete vedere alla Triennale fino al 2 aprile 2018 alla Triennale di Milano.

Una mostra che vi farà riflettere sul concetto di casa,  sia da un punto di vista materiale, architettonico che come concetto, idea: i nuovi immaginari e modi di abitare possibili di oggi.

Una grande indagine sul concetto di casa, di abitare, di senso di dimora, a cavallo tra il mondo fisico e quello digitale. L’esposizione è stata sviluppata grazie a una rete di oltre cinquanta co-curatori provenienti da vari ambiti, con competenze e passioni oltremodo diversificate.

999: una collezione di domande sull’abitare contemporaneo
Triennale di Milano
fino al 2 aprile 2018
Per ulteriori informazioni: www.triennale.org

Mostre alla Stecca 3.0

 80 artisti per la mostra dal titolo “Cartone. Riciclato ad Arte”, uniti dalla materia del supporto utilizzato per la loro opera. Un modulo operativo unificante (un cubo di 21 centimetri dilato o un pannello da 80×80 centimetri), composto da fogli di cartone ondulato.
A ospitare questa mostra che per altro ha previsto un’asta benefica il 27 marzo per i bambini malati di leucemia, è dunque lo spazio in via de Castillia 26. Il progetto ha coinvolto, oltre agli artisti anche insegnanti e alunni di due classi della scuola primaria dell’Istituto Guido Galli di Milano, che hanno ricevuto un piccolo cubo di cartone riciclato, di 15 centimetri di lato, su cui lavorare e poter dimostrare ai visitatori l’impegno e la creatività delle nuove generazioni nel rispetto della natura

Mostre a Palazzo Reale

Impressionismo e Avanguardie

180 giorni in cui il Philadelphia Museum of art “si trasferisce” a Milano. Apre a Palazzo Reale dall’8 marzo sino al 2 settembre a Milano la mostra “Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art”.

Nella splendida cornice di Piazza Duomo arriva dunque una selezione di 50 capolavori di pittori – anzi grandi pittori – a cavallo tra Otto e Novecento nel loro periodo di massima espressione artistica in un allestimento studiato per valorizzare ogni singola opera.

Qualche nome? Pierre Bonnard, Paul Cézanne, Edgar Degas, Edouard Manet, Paul Gauguin, Claude Monet, Vincent van Gogh, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir fino alle sperimentazioni diGeorges Braque, Vasily Kandinsky, Paul Klee, Henri Matisse, Marc Chagall, Constantin Brancusi, Pablo Picasso, passando per il surrealismo di Salvador Dalí e Joan Mirò. A questi si aggiungono i lavori di tre grandi artiste: Mary Cassatt, Marie Laurencin, Berthe Morisot.

La mostra, curata da Jennifer Thompson e Matthew Affron, curatori del museo americano con la consulenza scientifica di Stefano Zuffi, è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira.

Obiettivo della mostra è ricreare nelle sale di Palazzo Reale quell’atmosfera da grande museo americano, e in alcuni casi ricreare l’atmosfera intima di casa (alcune stanze hanno persino il parquet!).

Il resto giudicatelo voi, ma noi siamo sicuri che insieme a quella su Frida Kalho, questa è una mostra da non perdere.

Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art
Palazzo Reale
8 marzo – 2 settembre 2018
Per ulteriori informazioni: www.palazzorealemilano.it

Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia

A Palazzo Reale è sempre in corso   “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia, dedicata ai rapporti artistici tra nord e sud Europa tra la fine del Quattro e l’inizio del Cinquecento, il dibattito religioso e spirituale come substrato culturale delle opere di Dürer, il suo rapporto con la committenza attraverso l’analisi della ritrattistica, dei soggetti mitologici, delle pale d’altare.

E ancora: la sua visione della natura e dell’arte tra Classicismo e Anticlassicismo, la sua figura di uomo e le sue ambizioni d’artista. 6 le sezione tematiche che illustrano il rapporto con Venezia e l’Italia, si prosegue con “Geometria, misura, architettura” per poi puntare su “Scoprire la natura, scoprire il mondo” e passare a “La scoperta dell’individuo”.

Le ultime due sezioni invece riguardano il Dürer incisore: l’apocalisse e i cicli cristologici” per poi passare a “Il Classicismo e le sue alternative”, ultima parte della mostra che chiude il percorso espositivo con una riflessione sul “sistema estetico”.

Se volete saperne di più ecco il nostro approfondimento.

Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia
Palazzo Reale
21 febbraio – 24 giugno 2018
Per ulteriori informazioni: www.palazzorealemilano.it

Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001

Sempre a Palazzo Reale un’altra mostra che vi segnaliamo è  “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001”,  la mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano, da Palazzo Reale e dalla Cnmi – Camera Nazionale della Moda Italiana, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Agenzia IceQui trovate la nostra recensione.

Un appuntamento sia per chi ama la moda, ma anche per chi vuole conoscere meglio il nostro Paese che in questo caso è raccontato attraverso 30 anni da un punto di vista importante di quello che è il Made in Italy. 30 anni raccontati non in modo cronologico ma attraverso queste tematiche:  Identità, Democrazia, In forma di logo, Diorama, Project Room, Bazar, Postproduzione, Glocal, L’Italia degli oggetti. In tutto 9 stanze con una selezione di oggetti che spazia dal mondo della moda a quello dell’arte, passando per design, fotografia ed editoria.

Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001
Palazzo Reale
22 febbraio –  6 maggio 2018
Per ulteriori informazioni: www.palazzorealemilano.it

 

Mostre alla Statale di Milano

Si intitola “Pazienti a bordo. Racconto per immagini di donne che sanno navigare in acque agitate” la mostra fotografica a ingresso libero organizzata dal Centro Velico Caprera e dall’Università Statale di Milano, in collaborazione con We Will Care Onlus.

L’esposizione fotografica è il risultato di un progetto che vede un nuovo approccio psicologico alla cura del paziente oncologico sfruttando le metafore che la vela e il mare ci offrono. E dimostrare che se vento e mare sono imprevedibili, è anche vero che cambiare la rotta è un’impresa che libera risorse che non sapevamo di avere. Il progetto è partito l’estate scorsa da Capreracon il contributo iniziale dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) ed ora finanziato da We Will Care, la onlus nata nel 2016 per offrire gratuitamente supporto psicologico ai pazienti oncologici, valorizzandone le risorse e l’autonomia in ogni fase del percorso di cura.

Tramite le immagini e le voci delle pazienti, la mostra racconta dell’inedita formula di un supporto psicoterapeutico finalizzato alla ricostruzione emotiva dopo la malattia associato all’esperienza profondamente sfidante, sia fisicamente che mentalmente, della navigazione a vela in mare aperto.

Un’impresa immersiva e totalizzante che, nella seconda edizione di “Pazienti a Bordo”, in programma per l’estate prossima, diverrà oggetto di una ricerca scientifica condotta da un gruppo di psiconcologhe della Statale di Milano e svolta con il sostegno di We Will Care Onlus.

La mostra, nel cortile d’onore dell’Università Statale in via Festa del Perdono 7, sarà aperta fino al 29 marzo dalle 9 alle 19.

PAZIENTI A BORDO. Racconto per immagini di donne che sanno navigare in acque agitate
Loggia del cortile d’onore dell’Università degli Studi di Milano
fino al 29 marzo 2018

Mostre alla Mondadori di Piazza Duomo

Voglia di una mostra di arte contemporanea volutamente provocatoria e dissacratoria? Allora fate un salto alla Mondadori in Piazza Duomo dove fino all’11 aprile  c’è “Mash up” la mostra dedicata a Giuseppe Veneziano,  artista che crede fermamente che l’opera d’arte non sia un semplice oggetto d’arredamento ma che serva a suscitare reazioni nello spettatore.

Salito alla ribalta per aver impiccato, in effige, Cattelan (2004), per aver sgozzato Oriana Fallaci (2006), Giuseppe Veneziano (classe 1971) è uno di quegli artisti che ha fatto della dissacrazione la sua cifra stilistica, sfatando i tabù della  società di oggi in particolare quelli religiosi e quelli politici, spesso in contemporanea come quando destò scandalo (2009) con la “La madonna del Terzo Reich”, un quadro che rappresenta la rivisitazione di una madonna di Raffaello con un baby Hitler in braccio.

Giuseppe Veneziano per altro è uno degli esponenti di spicco della Italian Newbrow di Ivan Quaroni, uno scenario artistico che raccoglie il contributo di giovani artisti italiani che nelle loro opere incarnano lo spirito della società liquido-moderna (secondo la definizione di Zygmunt Bauman) registrando la massificazione e la globalizzazione della società e quindi della cultura e dell’arte odierna.

Mash up
fino all’8 aprile
Mondadori Piazza Duomo

Mostre in Piazza della Scala

Non è certo una novità in sé la mostra visto che ha già compiuto 5 anni, ma nel 2018 si presenta con diverse novità. Di cosa parliamo? Della mostra Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo che sarà aperta fino a fine anno e che qualche giorno si è presentata al pubblico con delle nuove sezioni. Vi rimandiamo al nostro approfondimento per saperne di più ma intanto vi anticipiamo che un’intera nuova sezione è stata dedicata al famoso progetto per il colossale Monumento equestre a Francesco Sforza che Leonardo promise al duca di Milano, ma che non fu mai realizzato.

Un progetto che si è sempre nutrito di leggende: si racconta infatti che non restò sulla carta, ma che in effetti il Genio abbia realizzato  il modello in creta del cavallo, alto ben 8 metri ma che poi sia andato distrutto.

Tra i motivi per cui vedere questa mostra, c’è inoltre anche il fatto che potrete vedere Leonardo sotto vari aspetti, persino come musicista. Vi basterà andare nella saletta dove sono stati riallestiti i suoi strumenti e dove, in particolare potrete vedere la tromba gigante, modello perfettamente funzionante.

Leonardo3 – Il mondo di Leonardo
Piazza della Scala, ingresso Galleria Vittorio Emanuele, Milano
fino al 31 dicembre 2018
Per ulteriori informazioni: www.leonardo3.net

Mostre alla Triennale

Se non ci siete già state, cercate un buco nella vostra agenda e trovate 2 ore per vedere questa mostra che si concluderà il 25 marzo.

Parliamo di “Artico. Ultima frontiera”, mostra fotografica in Triennale, a ingresso libero, che è più di una esposizione artistica, è soprattutto un modo per fermare l’attenzione dei visitatori sull’importanza di difendere uno degli ultimi ambienti non ancora sfruttati dall’uomo, ma che è a rischio di riscaldamento globale.

A esporre i loro lavori – in totale 60 immagini in bianco e nero e di grande formato –  sono tre maestri della fotografia di reportage:  Ragnar Axelsson (Islanda, 1958), Carsten Egevang (Danimarca, 1969) e Paolo Solari Bozzi (Roma, 1957).

Tre fotografi, tre angolazioni diverse, tre modi di indagare su un’ampia regione del nostro Pianeta che comprende la Groenlandia, la Siberia e l’Islanda, e sulla vita della popolazione Inuit, di soli 150mila persone, costrette ad affrontare, nella loro esistenza quotidiana, le difficoltà di un ambiente ostile.

ARTICO. ULTIMA FRONTIERA™ 
8 febbraio – 25 marzo 2018
Triennale di Milano
Ingresso libero
Per ulteriori informazioni: www.triennale.org

Mostre al WOW Spazio Fumetto

Lo Spazio Fumetto in viale Campania, dal 3 marzo al 13 maggio sarà protagonista con una mostra dal titolo “I maestri della matita” che omaggia tre grandi matite italiane, tre protagonisti assoluti appartenenti a tre generazioni e scuole diverse: Sergio Zaniboni (recentemente scomparso, disegnatore che ha aggiornato l’immagine di Diabolik diventandone uno dei disegnatori più apprezzati), Angelo Stano (autore fondamentale di Dylan Dog e copertinista dal numero 42 al 361) e Simone Bianchi (uno dei maggiori artisti al lavoro sui supereroi Marvel e DC Comics).

La mostra propone una ricchissima carrellata di schizzi, bozzetti, illustrazioni, tavole e copertine di questi artisti, raccontando l’evoluzione del loro stile e del loro metodo di lavoro, permettendo di ammirare come hanno saputo raccontare personaggi amati da milioni di persone, come Spider-Man, Dylan Dog o Diabolik, usando uno strumento semplice ma potentissimo, capace di creare un universo immaginario con pochi tratti: la matita.

I maestri della matita
Wow Spazio Fumetto
3 marzo – 13 maggio 2018
Per ulteriori informazioni: www.museowow.it

Mostre passate

Mostre allo IED

Si intitola “A Room with views” la mostra organizzata dall’Istituto Europeo di Design in occasione della Milano Digital Week. L’esposizione esplora il paesaggio digitale, uno spazio costituito da equilibri instabili in costante trasformazione. I nuovi media hanno di fatto riconfigurato le forme della comunicazione e ciò si riflette anche nel lavoro di alcuni artisti.

Ecco perché le opere esposte assecondano le dinamiche peculiari degli artisti sebbene si sviluppino aall’interno di un unico ecosistema artificiale. Esse raccontano lo spazio al di là dello schermo, tramite delle rappresentazioni mediate dal filtro binario.

Per esempio, in Necessary Lines di Marco Cadioli la visione satellitare restituisce delle immagini ambigue della superficie terrestre. Il paesaggio naturale, trasformato da millenni a opera dell’uomo,
qui ricorda certa pittura astratta o le pagine stampate di un giornale.

D3D4LU5 di Alessandro Capozzo è invece un software generativo in grado di creare uno spazio abitato da geometrie fluttuanti, che si evolvono assecondando un ritmo polifonico ipnotico. Le infinite variazioni a una citazione dello scrittore James Joyce,aggiungono un ulteriore livello narrativo.

Lissajous di Francesco Gagliardi è un’applicazione software che, ispirandosi al lavoro del fisico Jules
Antoine Lissajous, indaga la relazione tra suono e immagine. Lo spettatore ha la possibilità di visualizzare e modificare le oscillazioni del paesaggio sonoro.

Elevated Bangalore di IOCOSE è una serie fotografica di vedute, distorte, della città di Bangalore in
India. L’artificialità, caratterizzante l’area urbana che ospita gli uffici di alcune delle più importanti aziende di Information Technology, è tradotta mediante l’elevazione verso il cielo.

Rainbow Dream di Kamilia Kard è un’ambientazione immersiva, in cui le immagini di panorami reali simescolano a soggetti modellati tridimensionalmente, rendendo incerta la percezione. Alcuni degli elementi figurativi virtuali sono inoltre presenti in mostra come stampe 3D, segnando un traboccamento dell’artificiale nel mondo reale.

r_lightTweakSunLight di Marco Mendeni è un video, in cui un panorama frammentato si evolve
costantemente. Il machinima, generato tramite un motore grafico nato per dar forma a mondi virtuali neivideogiochi, è accompagnato da un audio evocativo composto da suoni prelevati dal Web.

Completano il percorso espositivo due installazioni interattive realizzate dagli studenti IED: il libro The DarkSide of the Moon, dove ogni capitolo corrisponde a una canzone dell’album dei Pink Floyd, illustrata con una serie di gif animate, e Tesseract, un dispositivo sinestetico che permette al visitatore di produrre dei suoni di sintesi e coreografie di luci led tramite il movimento delle mani.

A Room with views
fino al 29 marzo
Istituto Europeo di Design – via Sciesa 4
Per ulteriori informazioni:www.ied.it

Mostre al Caffè del Sole

Ok, la location è insolita, ma non per questo meno interessante. Al Caffè del Sole in viale Coni Zugna, potete assistere a una mostra dal titolo “Art Remedy” a cura di Claudia Ricci e Vania Ora.

Più che una mostra, l’esito di un percorso sperimentale di auto-terapia attraverso l’energia dei Fiori di Bach che le due artiste presentano attraverso i loro disegni, vere proprie “meditazioni” attive e creative.

Ogni tavola, realizzata a mano, è il risultato della connessione con la frequenza di uno dei 38 famosi rimedi floreali messi a punto dal medico Edward Bach secondo cui l’assunzione di tali estratti  costituisce un metodo di guarigione che usa le forze naturali di precise varietà di fiori selvatici ed innocui.

Art Remedy
fino al 23 marzo
Caffè del Sole
Via Coni Zugna 14, Milano

Mostre al Museo della Permanente

Nell’ambito del MuseoCity, sabato 3 marzo il Museo della Permanente inaugura #Urbanart colore/materia/luce”.

La mostra, a cura della Commissione Artistica Annuale composta da Carlo Catiri, Giulio Crisanti, Alfredo
Mazzotta, vede la partecipazione di oltre 150 soci artisti, tra scultori e pittori, diversi per
disciplina, linguaggio, tecnica ed età, che si trovano a dialogare su un unico tema: il colore.

Il colore inteso come momento percettivo: la luce, la vibrazione, il dinamismo, il movimento, la forma, la materia, la densità, la trasparenza, la riflessione/rifrazione, lo spazio, l’illusione. Ma anche inteso come espressione psicologica razionale e irrazionale, che si manifesta in emozioni, stati d’animo esensazioni quali la calma, la paura, la gioia, la purezza, la trascendenza. Infine il colore come scelta stilistica attraverso la monocromia o il tonalismo cromatico.

Nell’ambito della mostra è stato riservato uno spazio espositivo quale omaggio e ricordo, ma anche come
atto di stima e di riconoscenza, per la recente perdita di otto artisti, soci della Permanente: Nino Cassani,
Silvio Manzotti, Franco Pedrina, Lorenzo Piemonti, Bruno Polver, Mauro Staccioli, Benito Trolese,
Valentino Vago.

#Urbanart colore/materia/luce

Museo della Permanente
4 -15 marzo 2018
Per ulteriori informazioni: www.lapermanente.it

Mostre alla Casa dei Diritti

Si intitola provocatoriamente “Com’eri vestita?” la mostra -installazione che è stata inaugurata il 13 marzo alla Casa dei Diritti di Milano e che potrete vedere fino al 21 marzo. Una mostra in cui i vestiti esposti rappresentano simbolicamente quelli indossati dalle donne durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le vittime di violenza hanno voluto condividere.

La mostra trae ispirazione dalla poesia “What I was Wearing”© di Mary Simmerling e l’idea è stata sviluppata nel 2013, in un’istallazione artistica dal titolo “WHAT WERE YOU WEARING?” da
Mary Wyandt- Hiebert, docente alla University of Arkansas, e da Jen Brockman, direttrice del Sexual Assault Prevention Center presso la University of Kansas.

Perché una mostra simile? Perché spesso la domanda “Cosa indossavi? Com’eri vestita” che viene posa alla vittima, ha dietro un giudizio di chi pensa, neanche tanto velatamente, che la vittima – a causa del suo abbigliamento – se l’è cercata.  Cerchi d’Acqua, cooperativa sociale che organizza la mostra, dunque ha voluto riadattare e sviluppare l’idea della mostra americana calandola nella realtà milanese, territorio in cui opera da molti anni.

La mostra, a ingresso libero, è aperta al pubblico fino al 21 marzo alle ore 12

Com’eri vestita?
fino al 21 marzo
Casa dei Diritti – via De Amicis 10
Per ulteriori informazioni: www.amicidellacasadeidiritti.itt/

Mostre al Teatro Carcano

Avete tempo fino al 17 marzo per vedere la mostra a ingresso libero “Il giovane Strehler” dedicata al grande regista e che si terrà al Teatro Carcano di Milano. Nel foyer del teatro, l’esposizione ripercorre attraverso immagini e documenti d’epoca gli esordi del regista fondatore del Piccolo Teatro.

Il giovane Strehler
Teatro Carcano
fino al 17 marzo

Memoria di James Nachtwey

Avete tempo invece fino al 4 marzo 2018 per vedere, sempre a Palazzo Reale, Memoria, la mostra di James Nachtwey, fotoreporter statunitense.

 L’esposizione è una riflessione individuale e collettiva sul tema della guerra. Curata da Roberto Koch e dallo stesso James Nachtwey, la mostra rappresenta una produzione originale e la più grande retrospettiva mai concepita sul suo lavoro.

 Nachtwey dà un volto alla guerra da 40 anni, mostrando cosa accade alle persone che la vivono sulla propria pelle.  Nelle immagini di Nachtwey aparlare è l’umanità ferita dalla violenza, devastata dalla malattia, dalla fame, dalla natura che insorge contro la pretesa di controllo dell’uomo.

Le 200 immagini sono un’ampia selezione dei reportage più significativi di James Nachtwey: da El Salvador aGaza, dall’Indonesia al Giappone, passando per la Romania, la Somalia, il Sudan, il Rwanda, l’Iraq, l’Afghanistan, il Nepal, gli Stati Uniti (tra cui la testimonianza straordinaria dell’attentato delll’11 settembre 2001) e molti altri paesi e si conclude con un reportage oltremodo attuale sull’immigrazione in Europa.

Ettore Sottsass – There is a planet

Ultimo weekend (avete tempo fino all’11 marzo) per vedere la mostra che la Triennale dedica al centenario della nascita di Ettore Sottsass (Innsbruck 1917 – Milano 2007), accompagnata da un libro e da un catalogo.

Il titolo della mostra, There is a Planet, è quello di un progetto di Sottsass inizio anni ’90 per l’editore tedesco Wasmuth, mai realizzato. Il progetto del libro raccoglieva in cinque gruppi, con cinque titoli diversi e altrettanti testi, fotografie scattate da Sottsass nel corso dei suoi viaggi intorno al mondo: foto di architetture, case, porte, persone, situazioni che riguardano l’abitare e in generale la presenza dell’uomo sul pianeta.

Ettore Sottsass – There is a Planet
Triennale di Milano
fino all’11 marzo 2018
Per ulteriori informazioni: www.triennale.org

Mi ricordo la strada

Si intitola “Mi ricordo la strada” la mostra che è stata inaugurata l’8 marzo alla Triennale di Milano e che potrete vedere fino al 18 marzo. Un’esposizione, curata da Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli, negli spazi del Salone Centrale che vuole raccontare al pubblico il percorso che ha segnato le tappe più importanti dello sviluppo dell’Italia.

In che modo? Raccontando la storia di ANAS che quest’anno – il 17 maggio – compirà 90 anni e ripercorrendo dunque un secolo di storia del BelPaese in cui la strada è sì un mezzo, ma anche una metafora. L’obiettivo della mostra – cui è associato anche un libro – è quello di muovere la memoria collettiva intorno all’idea archetipa della strada e questo attraverso le immagini di 10 grandi eventi che hanno segnato la nostra storia.

Le immagini, che sono tratte da 13 diversi archivi, racconteranno eventi come lo sbarco degli alleati in
Sicilia nel 1943 o l’alluvione di Firenze nel 1966, per arrivare all’ultimo Angelus di Papa
Benedetto XVI e alla ricostruzione della Basilica di Siponto di Edoardo Tresoldi.

Associato alla mostra è il libro fotografico ANSA “La strada racconta”, realizzato dall’agenzia di infrmazione ANSA che, per l’appunto, ripercorre attraverso immagini uniche e tratte dall’archivio fotografico ANSA (che ha oltre 19 milioni di foto, dagli anni ’40 in poi) gli eventi più significativi degli ultimi Novant’anni.

La mostra è a ingresso libero e potete visitarla dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 20.30.

Mi ricordo la strada
Triennale di Milano
fino al 18 marzo 2018
Per ulteriori informazioni: www.triennale.org

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